L'arte della cavalleria (Perì Hippikès) e Il manuale del comandante della cavalleria (Hipparchikòs), scritti dal greco Senofonte attorno al 370 a.C., costituiscono i più antichi trattati sull'equitazione oggi esistenti, e conservano dopo ventiquattro secoli una sorprendente freschezza e validità, essendo ancora oggi utilizzati dagli studiosi e dagli appassionati di ippica come guida e fonte di preziosi insegnamenti pratici. È autore dell'indimenticabile Anabasi, l'epica ritirata dei Diecimila, si avvale della sua esperienza di letterato, di avventuriero e di uomo d'armi per analizzare nei dettagli i requisiti e le virtù ideali del cavallo da guerra, l'armamento, l'equipaggiamento, l'addestramento e le tecniche d'impiego dei reparti, nonché i doveri e le astuzie che devono guidare il buon comandante di cavalleria. I due trattati vengono tradotti e riproposti insieme, con il testo greco a fronte, per consentire di ricostruire con precisione un aspetto importante dell'arte bellica antica, da cui trassero insegnamento e ispirazione tutte le culture guerriere dell'occidente eredi della civiltà greca. I due testi vengono preceduti da un'ampia e dettagliata introduzione che descrive la storia, l'equipaggiamento e l'impiego della cavalleria greca dalle origini fino all'epopea di Alessandro il Grande, con decine di illustrazioni originali in bianco e nero e 8 tavole a colori.
Fin dal proprio sorgere, la Massoneria individuò nella Chiesa Cattolica la garante di antichi equilibri religiosi, sociali e politici da mutare radicalmente: da qui il ruolo propositivo della Massoneria all'interno di tutte le Rivoluzioni dei secoli XVIII e XIX, dalla Rivoluzione Francese al Risorgimento italiano. La risposta della Chiesa non si fece attendere, e Papa Leone XIII, il grande Pontefice codificatore della Dottrina Sociale Cattolica, attraverso l'Enciclica Inimica Vis vergò una scomunica contro la Massoneria che è nel contempo una completa risposta alle tesi ed agli scopi massonici. L'Enciclica rappresenta un fonte essenziale per comprendere da un lato i fondamenti dottrinali di quella che viene definita la "setta massonica" e nel contempo le motivazioni che condussero la Chiesa Cattolica - in una condizione di fortissima pressione politica e poliziesca da parte delle giovani istituzioni dell'Italia appena unificata - ad impegnarsi in una battaglia culturale e spirituale contro la potentissima organizzazione segreta.