Il mondo della festa e del folklore italiano ed europeo, analizzato con gli strumenti della storia e dell'antropologia e della storia delle religioni, rivela una lunga e ricca serie di riferimenti a una liturgia annuale in cui si mescolano festivita' cristiane ed eredita' arcaiche di culti di radice celtica, classica e germanica. Razionalismo, utilitarismo, progressismo convergono nello sparare a zero sulle feste tradizionali: alcuni le vorrebbero derubricate a occasioni per di più intense forme di shopping, altri cancellate nel malinconico e indistinto crespuscolo del "tempo libero", altri invece sopravivventi ma spogliate di ogni sacralità e ridotte a ricorrenza laica. L'Autore riassume le ragioni per le quali le feste tradizionali sono degne di essere conosciute, comprese tramandate. INDICE DEL LIBRO: Cap. I, L'ora e il sempre., Cap. II, Rito e gioco nella festa., Cap. III, L'acculturazione del tempo., Cap. IV, Il Circo e il Santuario., Cap. V, La festa combattuta., Cap. VI, Calendario e calendari., Cap. VII, Il Cristo-Sole., Cap VIII, La luna dell'Equinozio., Cap. IX, Ex Eva Ave., Cap. X, Le feste nella città., Cap. XI, Le stagioni e il lavoro., Cap. XII, I vecchi dèi, la povera gente., Cap. XIII, Il principio, la fine e poi ancora il principio., Cap. XIV, Fate festa ogni tanto., Appendice I, Calendario romano antico., Appendice II, Calendario romano generale., Bibliografia.
L'Autore iniziò a lavorare su queste poesie nel 1900con tre brevi pezzi, mentre era impegnato in IL LIBRO DELLE ORE; all'inizio del 1912, mentre RIlke soggiornava a Duino, l'amico pittore Heinrich Vögeler lo invitò a pubblicarle. Rilke esitò inizialmente, in quanto considerava i tre testi esistenti datati e lontani dai suoi attuali interessi, ma la convinzione che la sua opera fosse in qualche modo dettata "dall'alto" ebbe la meglio sui suoi dubbi; le quindici liriche che compongono il libretto si situano a uno snodo nevralgico della produzione e della poetica di Rilke e preludono alla seconda, grandiosa fase della sua opera, quella che sarebbe culminata, esattamente dieci anni dopo, con la stesura delle Elegie duinesi e dei Sonetti a Orfeo. Da queste poesie traspaiono evidenti la meraviglia e il mistero contenuti nella profonda convinzione di Rilke della presenza di una Saggezza transpersonale a cui ogni uomo ha accesso, e che media tra l' Io e il Sé Superiore. INDICE DEL LIBRO: - La "Vita di Maria"., Incontri e commiati sul crocevia di Duino - La vita di Maria di Rainer Maria Rilke - La nascita di Maria - La presentazione di Maria al Tempio - L'annuncio a Maria - La Visitazione - Sospetto di Giuseppe - Annuncio ai Pastori - Nascita di Cristo - Sosta nella fuga in Egitto - Sulle nozze di Cana - Prima della Passione - Pietà
La Repubblica Romana, breve episodio rivoluzionario che coinvolse la città di Roma nel 1849, è a tutt'oggi uno dei pochi Miti risorgimentali che paiono reggere alla crescita della critica storica e al superamento della retorica nazionalista del XIX secolo. Garibaldi, Mazzini, Armellini e Saffi costituiscono ancor oggi delle figure storiche che non di rado vengono elevate ad esempi e modelli di una vera e propria liturgia laica. Alla prova dei documenti storici, anche rappresentazione aulica diviene più concreta e complessa. "Lo studio di un momento storico polarizzante quale fu l'esperienza della Repubblica Romana può fornire un contributo importante alla comprensione delle contraddizioni che ancora affliggono una Nazione che, pur avendo radici storiche tra le più antiche del mondo, stenta a definirsi in maniera coesa, condivisa e unitaria come tale. (...) E' vero che l'identità italiana è in qualche modo plurale, perchè la nostra più di altre è una nazione connotata da una multi-culturalismo ante litteram. La creazione di una memoria comune costituisce quindi una conquista imprescindibile per la salvaguardia del nostro paese." Dalla Prefazione di Giovanni Alemanno
C'è un modo per applicare i criteri di una filosofia del "qui e ora", senza cedere alle ragioni del pragmatismo e del contingentismo? C'è un modo per adottare l'esperienza storica e filosofica a sostegno della nostra azione attuale? Sembra che il vecchio motto "historia magistra vitae" non abbia più ospitalità nel nostro Mondo culturale e si affronta ogni emergenza mondana con la convinzione che nulla di buono ci provenga dai suggerimenti del passato. Certo è, invece, che le più imprevedibili circostanze continuano a sconvolgere ogni nostra programmazione e stravolgono ogni rigore formale dei nostri progetti, nel reiterarsi sempre più accelerato dei crolli istituzionali e dei naufragi umani. Questo libro nutre un desiderio ambizioso: vincere lo spontaneismo dell'abitudine, introducendo, nel profondo, alla scoperta di un essere umano "possibile". Si tratta di una sfida, lanciata all'intelligenza virtuosa dell'individuo, al quale si chiede di riappropriarsi della storia, di tutta la sua storia e dei suoi infiniti miti, estraendone il contenuto meta-storico e meta-politico, di cui giovarsi a tutt'oggi. Si tratta di un invito alla resistenza, sul fronte che vede perdersi le qualità eccellenti dell'umanità: quelle, che non fanno tanto conto sui "buoni cittadini", quanto sugli "uomini buoni", capaci di alzare le sorti della propria città, senza adeguarsi passivamente al livello utilitaristico delle sue leggi peggiori.