Tre motivi per leggerlo: perché "Prosperità" è l'esempio di una economia dal volto umano, sempre rivedibile, mai dogmatica, attenta alle persone prima che al mercato. Perché le politiche ispirate alla lezione di Keynes (investimenti pubblici, tassazione progressiva, protezione sociale) hanno risollevato l'economia in un periodo di forti contrapposizioni politiche e di crisi economica la cui affinità con il nostro tempo è evidente. Perché questo libro guarda al futuro, non solo della scienza economica ma soprattutto della società in cui viviamo. Introduzione di Francesco Saraceno.
Una democrazia svuotata di senso e prospettive ha bisogno di ritrovare la sostanza, i suoi valori fondanti. Basta leggere alcuni passaggi di questo scritto del filosofo Guido Calogero per coglierne l'importanza e l'attualità. Introduzione di Maurizio Viroli.
Una ventata progressista scuote il Vaticano. Un piccolo gruppo di religiosi opera in sordina per rinnovare la Chiesa, liberarla dal rigido conservatorismo elitario che la immobilizza e la tiene lontana dai bisogni della gente: due giovani preti e una sorella laica, che sotto l'insegna di "Chiesa rinata" favoriscono contro tutti l'elezione di papa Roncalli e la spinta riformatrice del Concilio Vaticano II. Ma la loro impresa è ostacolata negli anni dalle forze oscure che albergano nella Chiesa. Decennio dopo decennio Marco, Michel, Catherine, e in seguito anche Patrick, un sacerdote americano che ha conosciuto l'abominio della pedofilia, vedranno il Vaticano avvinto dalle spire della finanza deviata, della corruzione politica, della massoneria e della malavita organizzata. Assisteranno a crimini e delitti, tra cui quello clamoroso, e fallito, di papa Wojtyla. Un giornalista incaricato di seguirne le indagini, tra Roma, Istanbul e Sofia, incrocerà il loro cammino e, ugualmente sgomento, dovrà divincolarsi tra ricatti, depistaggi, spie e cospirazioni internazionali. Per scoprire, in fondo all'inchiesta, che come spesso accade la verità, quando è troppo vicina, rischia di sfuggire.
Un racconto storico sul fascismo scandito dai ricordi personali. Un'allerta su come i vuoti della democrazia siano spesso riempiti da leader autocratici che, in modo subdolo, approfittano della crisi economica di un Paese, dell'inconcludenza delle opposizioni, della connivenza dei conservatori, per attentare alla libertà di un popolo e privarlo dei diritti fondamentali. Mussolini, Hitler, Stalin, Milosevic, Chávez, Erdogan, Orbán, fino a Putin, Kim Jong-il e Kim Jong-un, Trump: molti di questi leader l'autrice li ha osservati, conosciuti, guardati negli occhi. Dai tempi della sua infanzia a Praga, da cui la sua famiglia di origine ebraiche fu costretta a fuggire prima per le persecuzioni naziste, poi per l'invasione comunista, fino a quelli più recenti del suo incarico come ambasciatrice Onu e segretaria di Stato della seconda presidenza Clinton, quando in prima persona ha monitorato la guerra del Golfo, il conflitto in ex Iugoslavia, l'ascesa di Chávez in Venezuela e quella di Erdogan in Turchia. I parallelismi tra passato e presente sono inquietanti. L'ottimismo e la fiducia in un futuro diverso, di pace e libertà, che avevano contagiato tutti dopo la caduta del Muro, oggi hanno lasciato il posto a una recrudescenza autoritarista e xenofoba. La tentazione di chiudere gli occhi e di aspettare che il peggio passi è forte. Ma la storia ci insegna che la libertà, per sopravvivere, va difesa e le menzogne dei leader smascherate prima che provochino danni irreparabili.
La mafia che non uccide ma vende armi. Elicotteri, mitragliatrici, bombe, fregate militari: un arsenale ricchissimo e pronto all'uso là dove le guerre causano morti e arricchiscono i portafogli di speculatori e dittatori. La storia raccontata da Da Rold è incredibile perché fa vedere come l'illegalità criminale possa trasformarsi in una pratica normale e ripetuta, al punto che un latitante come Vito Palazzolo, «uno dei soggetti più pericolosi della comunità criminale internazionale», ricercato già da Giovanni Falcone e finalmente arrestato nel 2012, riesce a entrare nei salotti buoni del commercio internazionale e vari governi. A dire di no sono pochi: alcuni valorosi magistrati del Sud, di Napoli e Palermo, cui si affiancheranno quelli del Nord, di Busto Arsizio e di Milano. Dice di no, pagandone il prezzo, anche Francescomaria Tuccillo, avvocato e manager napoletano, direttore di Finmeccanica per l'Africa subsahariana. Nonostante il vento spiri a favore di chi agisce nell'illecito, alla fine la verità vincerà. La partita è enorme: in gioco c'è il destino del colosso della difesa, attraversato da scandali e arresti e da un intrico di poteri, in cui si mescolano politica, servizi segreti, mafia, massoneria, criminalità organizzata, che ha compromesso la competitività dell'industria italiana e messo in gioco il futuro economico del nostro paese, la sua capacità di creare lavoro e il suo ruolo sullo scacchiere internazionale.
Moro, Pecorelli, Sindona, Ambrosoli, Mattarella, Amato, la strage di Bologna, la P2, Andreotti. Una sequenza impressionante di stragi, assassinii, complotti, tentativi di colpi di Stato nella ricostruzione inedita del magistrato che ha scoperto la P2, arrestato Liggio e rinviato a giudizio Michele Sindona. Un cumulo di fatti maturati in un arco di tempo ristretto (1978-1980) e rimasti il più delle volte senza giustizia. Qui recuperati e ricostruiti in un disegno complessivo ricco di frammenti e risvolti dimenticati o trascurati durante i processi. Con Turone, testimone e protagonista come magistrato di quella terribile stagione, ci addentriamo tra gli anfratti di storie torbide e sconvolgenti che hanno come protagonisti criminali, terroristi e mafiosi ma pure uomini delle istituzioni. Come dimostra Turone, solo grazie al sacrificio di eroi valorosi tra magistrati, carabinieri, finanzieri e poliziotti, e all'impegno di alcuni politici tenaci e coraggiosi, l'Italia è riuscita a rimanere un paese libero. È quindi essenziale riuscire oggi a tenere in mano il filo che lega i fatti di quegli anni terribili, spesso resi volutamente indecifrabili per coprire responsabilità e bugie. Lo dobbiamo alle nuove generazioni, cui Turone soprattutto si rivolge. Prefazione di Corrado Stajano.
"Santo padre, nonostante la nostra insistenza, lo Ior non ci ha mai fornito i documenti richiesti."
Da un incontro di papa Francesco con i membri della Commissione referente sullo Ior da lui costituita, autunno 2013
"La nostra è un'organizzazione modesta... Non abbiamo segreti."
Da una lettera di Paul Marcinkus al dipartimento di Stato americano, 3 aprile 1979
Una storia che si ripete. Questo libro ripercorre le imprese rocambolesche di un monsignore senza scrupoli, vicinissimo al papa e ai suoi più stretti collaboratori, intimo di ministri e capi di Stato, manager e banchieri, arricchendole di dettagli venuti alla luce solo di recente, di nuove testimonianze e di documenti inediti.
A distanza di trent'anni dall'uscita di scena di Marcinkus, cosa resta di lui nelle stanze del torrione di Niccolò V, sede dell'Istituto per le opere di religione? È vero che lo Ior si è ormai quasi totalmente rinnovato, come assicura il suo attuale presidente, grazie alla vigilanza dell'Autorità d'informazione finanziaria della Santa sede e alle nuove normative sulla trasparenza entrate in vigore in Vaticano? Oppure persistono ombre e torbide manovre per ostacolare il cambiamento voluto da papa Francesco?
Un racconto che attraversa più di cinquant'anni di storia delle finanze maledette del Vaticano, con lo sguardo sempre rivolto all'attualità, fotografando i lati oscuri che ancora rimangono. Di nuovo legati alla gestione del denaro, del potere e degli affari.
Fabio Marchese Ragona, giornalista, lavora come vaticanista per il Gruppo Mediaset. Da anni segue le vicende d'oltretevere anche per il quotidiano "Il Giornale". Conduce ogni settimana sul canale all-news Tgcom24 la rubrica domenicale "Stanze Vaticane". È autore del documentario su Giovanni Paolo II "Il sorriso di Karol". Ha scritto: "Potere Vaticano" (Edizioni Il Giornale 2016) e "Tutti gli uomini di Francesco" (Edizioni San Paolo 2018).
Mai tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia. Eppure la minaccia della catastrofe non fa paura a nessuno. Come fare? Ci vuole una nuova intelligenza collettiva. Stop a dibattiti tra politici disinformati o in conflitto d'interessi. Se aspettiamo loro sarà troppo tardi, se ci arrangiamo da soli sarà troppo poco, ma se lavoriamo insieme possiamo davvero cambiare. L'autore racconta il suo percorso verso la resilienza, ovvero la capacità di affrontare serenamente un futuro più incerto, e indica il programma politico che voterebbe. Il cambiamento deve partire dalle nostre case (più coibentate), dalle nostre abitudini, più sane ed economiche (dal consumo d'acqua ai trasporti, dai rifiuti alle energie rinnovabili, dall'orto all'impegno civile). Oggi non possiamo più aspettarci soluzioni miracolistiche: meglio dunque tenere il cervello sempre acceso, le luci solo quando servono.
Dopo "Vaticano Spa", "Sua santità", "Via crucis", tre inchieste che ci hanno introdotto nelle stanze e nei segreti più profondi del Vaticano, in questo nuovo libro Gianluigi Nuzzi ricompone, attraverso documenti inediti, carte riservate dell'archivio Ior e testimonianze sorprendenti, i tre fili rossi - quello del sangue, dei soldi e del sesso - che collegano e spiegano la fitta trama di scandali, dal pontificato di Paolo VI fino a oggi. Una ragnatela di storie dagli effetti devastanti, che hanno suscitato nel tempo interrogativi sempre rimasti senza risposta e che paralizzano ogni riforma di papa Francesco. L'autore ricostruisce molte verità che mancavano, a cominciare dal mistero della morte di papa Luciani; la trattativa riservata tra Vaticano e procura di Roma per chiudere il caso Emanuela Orlandi; i conti di cardinali, attori, politici presso lo lor, tra operazioni milionarie, lingotti d'oro, fiumi di dollari e trame che portano al traffico internazionale di droga; l'evidenza di una lobby gay che condiziona pesantemente le scelte del Vaticano, tra violenze e pressioni perpetrate nei sacri palazzi e qui per la prima volta documentate. Ecco il "fuori scena" di un blocco di potere per certi aspetti criminale, ramificato, che continua ad agire impunito, più forte di qualsiasi papa (Ratzinger è stato costretto alle dimissioni aprendo però la strada a Bergoglio), sempre capace di rigenerarsi, che ostacola con la forza del ricatto e dei privilegi ogni tentativo di riforma.