
Come dice il poeta Charles Bukowski: «Non sono le grandi cose a farci impazzire, ma il laccio della scarpa che si rompe proprio quando non abbiamo tempo». Accade spesso di avere un programma e che qualcosa di inaspettato lo faccia saltare, come se una realtà contraria e opposta stesse in agguato. È come assistere a uno scontro fra opposti in cui una realtà viene percepita positivamente, mentre l’altra realtà viene vissuta con reattività; dal punto di vista psicologico, la prima è causa di uno stato d’animo “up” (“stare su”), la seconda di uno stato d’animo “down” (“stare giù”). L’Autore aiutare a capire come creare le condizioni psicologiche affinché si riesca ad accogliere positivamente ciò che sta avvenendo, essendone testimone con piena accettazione e senza modalità di giudizio.
Come liberare il dialogo da una comprensione tanto irenistica quanto indeterminata? Come dar corpo a un termine tanto invocato quanto equivocato? Il testo percorre il sentiero panoramico del pensare dialogico, specialmente novecentesco, per approfondire la matrice paradossalmente generativa in ambito trinitario e giungere così, non sinteticamente ma prospetticamente, alle sfide attuali in campo tanto pastorale-ecclesiale quanto etico-civile. Il metodo che ne deriva non si dà come prontuario, ma come proposta per generare luoghi, relazioni e soggetti dialogici.
Il Centro Studi Agostiniani inaugura con questo volume un nuovo ciclo dedicato ai conflitti religiosi nella scena pubblica.
La prima parte del volume rilegge il quadro dei rapporti di Agostino con il manicheismo, che vanno oltre la biografia del giovane uditore della setta, destinato a trasformarsi bene presto in uno dei suoi critici più implacabili, ma anche in un testimone diretto e in una fonte di documenti preziosi. La seconda parte riapre il dossier della dolorosa polemica con i seguaci di Donato, esplorandone un momento cruciale nella conferenza di Cartagine (411), che ci mostra il vescovo d'Ippona all'opera su una questione delicata e complessa, per risvolti teologici, ecclesiologia, pastorali, ma anche culturali, sociali e politici.
Il volume si occupa di due grandi questioni che percorrono la storia del cristianesimo occidentale, in relazione con l’Oriente cristiano, e rappresentano altrettante chiavi di lettura per comprenderne alcuni caratteri fondamentali: ciò che avviene dentro e intorno alla Chiesa di Roma e la trasmissione, mediante traduzioni, del patrimonio patristico orientale in Occidente. L’arco temporale preso in considerazione è l’età antica, all’incirca i primi sette secoli, il periodo in cui nascono e si strutturano istituzioni, usi, dottrine destinati a protrarsi diacronicamente. Attraverso i percorsi individuati si evidenzia come nel cristianesimo antico la storia concreta di uomini e donne, nei loro atteggiamenti privati, nelle relazioni con la società circostante e nelle manifestazioni del culto, non sia mai disgiunta dall’interpretazione della Scrittura e dal formarsi, in stretta relazione con questa, del patrimonio dottrinale.
I tanti conflitti cui assistiamo, che siano cruenti o meno, che siano grandi guerre o piccoli razzismi, non trovano assolutamente motivazione nella fede autentica. Nell’attualità globalizzata le tradizioni religiose sono spesso ritenute sorgente di identità delle persone, ma considerarle come il solo elemento identitario rischia di far credere che possano avere reale funzione solo “per opposizione” rispetto ad altre credenze. Gli autori di questo saggio dialogano tra di loro nella curiosità delle tradizioni altrui e scoprono che la diversità è il vero motore della vita in società, e che l’accettazione del diverso da sé è il principale contributo alla definizione della propria identità e alla composizione dei conflitti.
Il volume raccoglie 12 studi di altrettanti colleghi che spaziano dalla storia della Chiesa alla cristologia, all'ecclesiologia, all'ecumenismo, alla liturgia, alla catechetica, alla teologia morale e pastorale, alla spiritualità e alla pietà popolare. Con essi la Facoltà Teologica di Sicilia intende esprimere al prof. Cosimo Scordato, in occasione del suo settantesimo genetliaco, la propria stima e amicizia, l'ammirazione per i molteplici interessi da lui coltivati, la gratitudine per il suo impegno scientifico e per il servizio reso alla Chiesa, alla teologia e alla cultura cristiana di Sicilia.
I Discorsi di vario genere contengono una raccolta di prediche o sermoni che Rosmini, nella sua qualità di pastore di anime (se si eccettua il discorso In lode di San Filippo Neri, tenuto quando non era ancora sacerdote), si è trovato a predicare tra gli anni venti e trenta dell’Ottocento, fuori dalla sua funzione di parroco. Egli stesso colloca i Discorsi nella «disciplina detta ascetica cristiana, quel ramo del sapere che offre i mezzi per raggiungere la perfezione cristiana o santità».
Il commentario esegetico-teologico proposto guida il lettore nella conoscenza del secondo Vangelo, fornendo indicazioni di tipo linguistico e storico, accompagnate da riflessioni esegetiche e approfondimenti di tipo teologico e narrativo, in dialogo con gli studi e le metodologie più recenti. Il commentario propone l’analisi di tutti gli episodi del Vangelo, letti nel loro contesto più ampio e valutati nella loro funzione narrativa in relazione all’intero racconto. Una snella introduzione aiuta inoltre a reperire le competenze necessarie per affrontare l’analisi del testo, che è effettuata secondo una metodologia di tipo narrativo, per accompagnarlo passo dopo passo alla scoperta del Vangelo di Marco, trattato anzitutto per quello che è: un racconto avvincente e misterioso, capace di creare «un mondo di conflitti e suspense, di enigmi e segreti, di domande e rovesciamenti delle evidenze, d’ironia e di sorpresa» (C. Focant).
Maria, oggi come ieri, è una stella che precede Cristo “sole di giustizia”, è la sorgente nascosta di ogni rinnovamento della Chiesa. Maria ci ricorda, senza sosta, la nostra felicità di essere figli di Dio, scelti, amati, salvati da lui. Questo libro, scritto con una lingua semplice e accessibile, è un invito a guardare a Maria come modello per arrivare a Gesù. Nella convinzione che più amiamo Maria più ci lasciamo educare da lei, le permettiamo, cioè, di realizzare l’opera dello Spirito Santo in noi. Marie-Dominique Philippe tenta, attraverso questo libro, di accostarsi al mistero di Maria, di seguirla nelle sfide imposte dalla nostra epoca, di approfondire alcuni aspetti del suo pellegrinaggio, in particolare il mistero della Croce e l’Assunzione.
Lo Spirito Santo è il portatore della luce. Basta invocarlo e lasciarci illuminare da lui. Scopriremo, in questo modo, la bellezza di Dio che riverbera in noi.