La questione del rapporto tra Chiesa cattolica e mafia è una ferita aperta. E non è non parlandone o minimizzandola che se ne può guarire. La posta in gioco, scrive Rosario Giuè, è la stessa credibilità della Chiesa italiana nell'annuncio del Vangelo nel Paese. Per questo è necessario indagare su quale è stato l'atteggiamento dell'Episcopato italiano, massima istituzione ecclesiale italiana, di fronte al potere mafioso in vista di una generosa testimonianza, come direbbe papa Francesco, di "Chiesa in uscita".
Ernst Fuchs è stato un teologo tanto originale quanto dimenticato. O, forse, dimenticato a causa della sua originalità. La trattazione si divide essenzialmente in due parti: la prima presenta l'originale profilo di Ernst Fuchs, un teologo discepolo di Rudolf Bultmann, per lo più sconosciuto al pubblico italiano e qui restituito con un'ampia documentazioni di testi originali tradotti e commentati; la seconda discute la recezione di questo autore negli Stati Uniti. Viene così presentata un'ermeneutica che si sviluppa lungo un arco temporale di cinquant'anni e due continenti, in una sintesi profonda ed intrigante.
Il fascino di Yeoshua, chiamato Gesù, per quanti vivono i sentimenti di inaudita solitudine interiore della condizione postmoderna. Il volume, frutto di lettere inviate ad una comunità digitale, ricostruisce l'esistenza di Gesù attraverso l'idea dello stile di vita. Un Gesù esistenziale capace di dare risposta ai grandi interrogativi che pone la vita. Un mythos ancora da raccontare e tramandare.
Misericordia, perdono e riconciliazione dal vangelo secondo Luca alla cultura e alla vita di credenti e non credenti nel nostro tempo.Una presentazione intensa ed efficace del vangelo secondo Luca attraverso la lettura di alcuni brani ove i temi della misericordia, del perdono e della riconciliazione emergono chiaramente per la vita di chiunque.
"Passi nel vangelo di Luca" sono letture scelte per accompagnare l'anno liturgico C. A partire dalle discepole, dal mio essere donna, dal dialogo con altre donne - esegete e teologhe o lavoratrici della terra, del sociale, del quotidiano - ho operato una scelta parziale consapevole. "Maestro e discepole" non esprime un criterio esclusivo. Non esistono pericopi al femminile o femministe e altre no. Tutto è più sottile. Alcuni testi commentatissimi sono stati lasciati, altri scomodi sono stati presi. Le radici sono monastiche, i frutti laici. La novità resiliente del vangelo - e delle donne - fa da filo rosso.
Unico fra gli evangelisti, Luca fa seguire al suo vangelo la storia della prima chiesa: gli Atti degli Apostoli. Vangelo e Atti costituiscono, in un certo senso, un'opera sola. Naturalmente anche in questo caso Luca fa opera più da evangelista che da storico semplicemente. Utilizza il materiale che ha, in parte frammentario e in parte lacunoso, e ne fa un racconto che ha almeno due scopi precisi. Il primo è di mostrare che la storia di Gesù continua nella storia della Chiesa: la stessa Parola, le stesse vicende, lo stesso Spirito, la stessa passione per la salvezza degli uomini. Il secondo scopo che guida il modo con cui Luca racconta la storia è quello di offrire un modello di comunità e di missione ai credenti di ogni tempo.
Il libro attraversa cinquant'anni di storia cogliendo nel magistero pontificio, intrecciato alle tormentate vicende storiche, politiche e sociali, l'avvio di una teologia nonviolenta, possibile e necessaria per salvare la dignità umana ed esprimere la nostra ancora inedita umanità. La pace nonviolenta è la gioiosa buona notizia (Evangelii gaudium) che indica la nuova frontiera dell'umanità. In essa molti già abitano aprendo cammini. In essa opera oggi un uomo che viene "dalla fine del mondo".
Le odierne capacità tecnologiche hanno aumentato enormemente le possibilità di intervenire sulle condizioni non solo di salute ma anche di benessere dell'uomo moderno, sollevando però anche difficili e gravi domande di tipo morale e sociale. I due autori vogliono affrontare molte di queste questioni in un dialogo sereno e attento tra visione cristiana e le nuove posizioni morali, per evidenziare i vantaggi e i rischi che la tecnologia possiede per la qualità umana della vita e per la dignità della persona.
Il percorso prendo avvio dalla domanda: "Adamo, dove sei?". L'umano interrogato richiede una lente di ingrandimento per leggere l'umano minacciato e disegnare il cammino della generazione dell'uomo e della donna nel tempo attuale. Questa avviene in una rete di relazioni che costellano il suo cammino: con il corpo, con l'altro, con il noi sociale, con Dio, nel quadro della cura della casa comune. Fino a suscitare la responsabilità e la capacità di far vivere un umano condiviso. Il cammino trova compimento nell'"Ecce Homo!", immagine crocifissa del Dio invisibile.
Un contributo a tenere viva l'attenzione ecclesiale sugli snodi decisivi di un annuncio del Vangelo mediato dalla testimonianza delle famiglie cristiane, di quelle felici e di quelle infelici. Le famiglie felici e le famiglie ferite esigono oggi un atto di intelligenza e di affetto che spinge la Chiesa ad un "parto", per generare forme di linguaggio e di azione capaci di comprendere l'esperienza dei soggetti e di metterla in rapporto con il Vangelo di misericordia. Nelle doglie del parto nasce questa riflessione.