Una storia nella Storia
Il rapporto con gli altri e l'Altro
L'impegno sociale e politico
È possibile, parlando di sé, raccontare una storia e, magari, anche la Storia?
Un valdese del Novecento, al tempo stesso atipico ed emblematico, testimonia una vita intesa come risposta all’invito dell'Ecclesiaste: "Tutto quello che la tua mano trova da fare fallo con tutte le tue forze".
Dalla quarta di copertina:
È possibile trovare se stessi buttandosi nella Storia? E, parlando di sé, è possibile raccontare una storia (e magari anche la Storia)?
Può raccontare la propria vita un io che vive in continuo riferimento a un Altro che gli sfugge e nello stesso tempo lo determina?
Può l'esistenza essere vissuta come un costante mandato senza che ne venga distrutta la vitalità individuale?
Possono la relazione con gli altri e l'impegno in un progetto collettivo essere così intensi da fondare il senso di una vita e nello stesso tempo contenere elementi di autodistruzione?
Sono interrogativi, questi, che riguardano direttamente il rapporto con la cultura protestante, la condizione di minoranza e lo sviluppo dei talenti.
Il protagonista di questo libro è un valdese del Novecento, nello stesso tempo assolutamente atipico e del tutto emblematico, che nel suo racconto testimonia di una vita intesa come risposta all'invito dell’Ecclesiaste: "Tutto quello che la tua mano trova da fare fallo con tutte le tue forze".
Non troveremo molte risposte a queste domande, ma di certo le vedremo tornare, insieme ad altre, nella luce cangiante di un viaggio sfaccettato, personale e insieme collettivo.
Un cartoon che affronta le questioni fondamentali dell'esistenza
Dal beffardo Bart Simpson al teologo calvinista Karl Barth
L'umorismo come antidoto al fanatismo
In una società molto spesso imbarazzata dalle dimostrazioni pubbliche della spiritualità e della fede, i Simpson – litigarella, rumorosa e normalissima famiglia della classe lavoratrice di una città della provincia americana – aiutano a riflettere sui nostri timori e le nostre speranze, sull'oggi e su Dio.
Dalla quarta di copertina
... ma cos'ha a che fare Bart, il ragazzino scavezzacollo con una vocazione particolare a condurre alla collera suo padre, Homer, con Karl Barth, il grande teologo calvinista che ha segnato con la sua opera sterminata l'intero Novecento?
Da Bart a Barth: soltanto un - facile - gioco di parole? A tale angosciosa domanda – leggera di quella leggerezza che Italo Calvino suggeriva di portare con sé all'incrocio del nuovo millennio quale antidoto al senso diffuso di precarietà cosmica – è dedicato questo libretto.
Che (con la bassa scusa di parlare una volta di più della famiglia più famosa della TV mondiale, la famiglia Simpson) discute di noi, della nostra fatica di capire gli altri ma anche di capirci, dei nostri timori e delle nostre speranze, religiose e non: insomma, del nostro oggi, e di cosa ci fa – ancora? – colui che ci ostiniamo a chiamare Dio nel nostro oggi.
"Un'opera che si legge tutta d'un fiato e che alla fine – esattamente come accade dopo la visione di un episodio dell'amata serie – ti costringe a desiderare una successiva puntata." (Dalla prefazione di Gioele Dix)
Un contributo alla costruzione di un'Italia laica e rispettosa di tutte le fedi religiose
La libertà religiosa come "termometro" delle altre libertà
La proposta di istituire una Giornata della libertà di coscienza, di religione e di pensiero
Voci laiche, cattoliche, ebraiche e protestanti ripropongono la questione del rapporto tra libertà e democrazia, ossia della libertà religiosa e delle libertà-sorelle – la libertà di coscienza e di pensiero –, che oggi si pone drammaticamente in molti paesi e che in Italia attende ancora una legge.
Dalla quarta di copertina:
In un'Italia in cui le identità religiose e culturali cambiano e si moltiplicano, è fondamentale sottolineare – in base al principio dell'eguale libertà delle confessioni religiose – il carattere di laicità delle istituzioni pubbliche, che costituisce la migliore garanzia per un pieno sviluppo delle fedi.
Giuristi, storici, parlamentari, giornalisti e teologi, laici, cattolici, ebrei e protestanti si confrontano così in queste pagine sui temi della libertà, in particolare quella di religione, e sul suo rapporto con la democrazia.
Pur garantita dalla Costituzione, la libertà religiosa – termometro di ogni altra libertà – in Italia attende infatti ancora una legge...
Gli Autori:
Dora Bognandi
Gabriella Caramore
Leonardo De Chirico
Paolo Ferrero
Angelo Gargano
Maurilio Guasco
Gianni Long
Lucio Malan
Domenico Maselli
Roberto Mazzeschi
Carmine Napolitano
Jean Jacques Peyronel
Paolo Ricca
Anna Segre
Stefano Sicardi
Valdo Spini
Roberto Zaccaria
La predestinazione nella Bibbia
La predestinazione nella storia e nella teologia
Agostino e Pelagio, Erasmo e Lutero...
La dottrina della predestinazione, o elezione dell'essere umano da parte di Dio, ha suscitato accesi dibattiti in quanto coglie il problema fondamentale della fede: se di fronte all'assoluto, l'uomo sia un essere che decide e dispone, oppure una creatura che risponde.
Ossia, la salvezza si attua e realizza oppure si accetta come un dono?
Dalla quarta di copertina:
Nella storia della nostra civiltà pochi temi della teologia cristiana hanno suscitato dibattiti accesi e prolungati quanto quello della "predestinazione".
Questa dottrina coglie infatti il problema fondamentale della fede: l'uomo si colloca di fronte all'assoluto nella posizione di un essere che decide e dispone o di una creatura che risponde? La salvezza si realizza, si attua oppure si accetta come un dono?
Tourn conduce la sua analisi attraverso i testi biblici e la storia della teologia, con particolare riferimento ai teologi "predestinatari", e, con grande limpidezza di linguaggio, illustra il significato della dottrina della fede come dono della grazia nel quadro della riflessione moderna.
Le fonti della scrittura di Marco, Matteo e Luca
La voce viva di Gesù, degli apostoli e della comunità delle origini
L'unità e la specificità di ciascun vangelo
Una narrazione accurata e teologicamente avvertita in cui la critica biblica rivela tutta la sua utilità, uno strumento di lavoro e meditazione spirituale che ci guida nella rilettura dei vangeli aiutandoci a riscoprirne freschezza, attualità e pregnanza.
"Non importa quante volte si siano letti i primi tre Vangeli. Se li si ripercorre guidati punto per punto da questo brillante lavoro di introduzione, se ne riscopre in modo nuovo la freschezza e la rilevanza per l'oggi. Chi avrà la pazienza di impegnarsi in questa escursione risentirà la voce viva di Gesù, degli apostoli e della comunità primitiva".
Paolo Spanu
Una profonda lettura teologica del Cantico dei cantici
L'amore umano per Dio
Un libro ispiratore per la nostra vita
Nella sua attenta lettura, Jenson si concentra sul senso palese del Cantico dei cantici, affrontandolo come poema erotico sull'amore, per arrivare a una lettura teologica sistematica.
Un commentario esaustivo e ispiratore su questo complesso libro poetico da cui emerge la storia dell'amore umano per Dio.
Dalla quarta di copertina:
Il contenuto evidente del Cantico dei Cantici – l'esplicita celebrazione dell'amore fisico – fa di questa raccolta di liriche di grande bellezza e intensità erotica un libro del tutto a sé nella Bibbia.
Quali sono, dunque, le ragioni della presenza di un componimento poetico del tutto mondano nelle Scritture?
E quale ne è il senso come testo biblico?
Per scoprirne i significati religiosi e teologici, Robert Jenson analizza il testo per brevi unità poetiche e si concentra sul suo senso palese, ossia lo affronta come poema erotico sull'amore, per poi arrivare, attraverso l'allegoria della sessualità, a una lettura teologica sistematica da cui emerge la storia dell'amore umano per Dio.