Un libro che con leggerezza e profondità spiega l'universo, la scienza, la filosofia e la religione. Che cos'è la vita e da dove viene? Come funziona l'universo? La vita ha un senso o è una parentesi tra due niente? Possiamo davvero sperare che ci sia qualcosa dopo la morte? Dai filosofi greci a Einstein e alla teoria dei quanti, passando per Newton e Darwin, sono tremila anni che gli uomini si sforzano di rispondere a queste domande. Con parole semplici e chiare, con rigore e leggerezza, Jean d'Ormesson affronta questi problemi eterni raccontando il favoloso romanzo dell'universo e degli uomini.
"...quanto al modo in cui prendemmo lo Stato, i kosovari si presentarono alla Camera dei Deputati e, condotti dai commessi in precedenza comprati dal rag. Dominicis, entrarono facilmente nello studio dell'onorevole Fini, sorprendendolo mentre chino sulla scrivania leggeva qualcosa. Gli spiccarono il capo dal busto e, posata la testa su una poltrona, senza ulteriori disordini, chiesero di essere guidati, attraverso il passaggio segreto, fino a Palazzo Madama..." Una scrittura cruda, didascalica, ragioneristica, distante. E anche nostalgica, piena di grazia e dettagli. Una scrittura che cozza e fa scintille per descrivere la catastrofe italiana partendo da una soluzione finale. Un'operazione pulp contro le caste e contro noi stessi, che ha tutta l'aria di essere, nello stesso tempo, impossibile e inevitabile.
In che epoca fu pavimentata la piazza di Campo de' Fiori? Quante sono le campane della basilica di San Pietro? In quale piazza si ha l'impressione di stare dentro una veduta di Piranesi? Dove si trova la chiesa delle prostitute pentite? A chi appartenevano i due milioni e settecentoquarantaquattro denti ritrovati sull'Isola Tiberina nel 1903? Quale regina riposa a fianco di papa Wojtyla, nelle Grotte vaticane? Qual era il giuramento dei gladiatori? Quanto è profondo il Tevere? In quale chiesa si sente il gorgoglio di un fiumicello che scorre in profondità? Quando comparvero i primi numeri civici a Roma? Quale principe si rifiutò di accogliere Hitler nel suo palazzo? Perché il cielo del Giudizio Universale dipinto da Michelangelo sembra fosforescente? Dove si sposavano gli omosessuali al tempo di Montaigne? Chi era il veneziano che nel 1746 restò per mesi dentro una cesta appesa a una puleggia sulla Colonna Traiana? Dove avvenne il duello tra Giuseppe Ungaretti e Massimo Bontempelli? Dopo il primo volume di "Conosci Roma?", Lauretta Colonnelli, giornalista del Corriere della Sera, propone altre 550 domande e altre 550 risposte se possibile ancora più curiose, divertenti, interessanti sul passato, il presente e il futuro di Roma. Un volume che si aggiunge al primo per comporre un panorama di 1000 notizie sulla città più bella del mondo e che può essere usato come guida da romani e turisti per scoprire storie dimenticate e angoli sconosciuti.
Pier Paolo Pasolini, uno dei rari esempi di persona coerente proprio nella sua incoerenza, un essere umano che cambia nelle idee, nei pensieri, nei giudizi, nelle opinioni, ma rimane coerente nel profondo dell'anima. Pasolini con i comunisti contro i comunisti, contro il papa con il papa, con i rivoluzionari del Sessantotto e contro di loro. Pasolini che denunciava il fascismo dietro la democrazia, il perbenismo dietro il comunismo, la rigidità morale dietro l'apparente libertà. Pasolini il colpevole che non si è mai pentito. Pasolini il poeta che danzava contro il triste cammino di un mondo verso la normalità come accettazione della menzogna.
Un ritratto imprevisto di Picasso innovatore e rivoluzionario. Attraverso l'analisi meticolosa ma non accademica della sua avventura esistenziale e artistica, le opinioni controverse dei suoi contemporanei, le foto più belle della sua vita, e le sue parole: incisive, folgoranti, ironiche, distruttive e impietose. Capaci di rivelare la forza della sua presenza nell'arte del Novecento quanto la sua meravigliosa e irripetibile opera pittorica.
Un leader morale, non un leader politico, superiore in dignità non in potere. Un uomo semplice, schietto, vivo, disinteressato, fuori dai compromessi e dai giochi politici: un uomo che, mentre non accetta la "doppiezza" tipica dei politici e l'intrinseca ipocrisia dei discorsi ufficiali, incarna nello stesso tempo le virtù antiche della dignità e del prestigio degli uomini di Stato d'un tempo, quelle virtù che, secondo una splendida definizione del suo più stretto collaboratore, "danno corpo a una non retorica 'moralità del dovere'".
Una delle più divertenti e anomale guide che siano mai state scritte. Tra il novembre 1936 e l'ottobre 1938 Raymond Queneau, l'autore di libri leggendari come "I fiori blu" o "Esercizi di stile", tiene ogni giorno una rubrica sul quotidiano "L'Intransigeant" nella quale pone ogni volta tre domande sulle cose più curiose della capitale francese. La Storia si mescola all'aneddoto, la pratica documentaria al perdersi nella città, il sorriso alla conoscenza. "Qual è la strada più corta?", "Quanti archi di trionfo ci sono?", "In quale casa morì Molière il 17 febbraio 1673?", "Qual è il più antico orologio pubblico della città?", "Chi era il Père Lachaise che dette il nome al celebre cimitero?". Notizie curiose, vere e proprie scoperte, talvolta rivelazioni. Una guida per chi ama questa straordinaria città che è anche la scoperta di un nuovo testo per chi ama Queneau.
Come vivere il lutto all’interno di una coppia quando l’essere amato è ancora vivo? Ci sono i primi segnali, le parole che si sovrappongono e si perdono, i ricordi che si stingono. Poi la diagnosi. Ma per Cécile e Daniel, uniti da una vita felice per più di trent’anni, l’amore è più forte della paura. Magnifico omaggio che una moglie attenta e preoccupata rende a suo marito, questo racconto dà voce ai malati, ma anche ai medici e ai familiari, poichè l’Alzheimer colpisce tutti coloro che stanno al loro fianco. Svelandone lo smarrimento, la solitudine, la paura della perdita, l’impotenza, nelle parole di Cécile che dopo il rifiuto iniziale combatte, forza, inventa per strappare il suo Daniel alla morsa dell’oblio, fino al punto di portarlo con sè in Africa, nel tentativo di cambiar vita e liberarsi da ogni preoccupazione. Ben diverso dovrà essere però il percorso per proseguire insieme il loro cammino, e Cécile scoprirà come anche chi ama il malato, in assenza di certezze, possa aver bisogno di aiuto: per capire, per accettare, per amare ancora di più. Alzheimer mon amour, sconvolgente lavoro di ricostruzione, è una testimonianza che turba e che insieme solleva, che canta la musica della vita, e permette allo sguardo di noi tutti di andare più lontano.
Quali sono i colori originali di Firenze, e quali le statue vere e quelle false? Cosa scrisse Martin Lutero a proposito del suo ricovero a Santa Maria Nuova? Quanti erano, come lavoravano gli operai che costruirono la Cupola? Dove si svolse la prima corsa ciclistica al mondo e chi la vinse? Come si comportavano sessualmente i fiorentini del Trecento? Cosa fu determinante per la vittoria dei Guelfi a Campaldino? C'è una Firenze che non è mai stata scritta nei libri di storia né in quelli dell'arte. Una città in apparenza minore, fatta di curiosità, aneddoti, piccoli segreti. Ma anche di episodi che furono all'origine delle grandi vicende. Questo libro ce li racconta, in modo incalzante, in un gioco di 450 domande e risposte che spaziano dalle origini fino ai giorni nostri. Segue un percorso insolito, che non è cronologico, né per temi o per luoghi, ma piuttosto un richiamo di curiosità che si incatenano l'una dopo l'altra. Un volume che si legge d'un fiato, e ci rivela la città che insegnò al mondo l'arte, ma anche i commerci, l'organizzazione civile, il rispetto per i diversi, la capacità di dare e di darsi attraverso il volontariato. Il lettore, preso per mano, si aggira così in una realtà senza tempo. Perché il passato è nell'oggi, e ancora oggi ovunque si rivela, nelle cose e nei volti della gente, basta sapere come riconoscerlo.
Uno dei più noti e apprezzati giornalisti italiani - firma fissa di giornali come «La Stampa», «La Gazzetta dello Sport», «Il Foglio», «Vanity Fair», «Io Donna» - lancia la nuova collana di Edizioni Clichy, «les petits éléphants», libri piccoli nel prezzo e nel formato ma grandi nei temi e nei contenuti.
Diamo inizio a questa avventura con un «instant book» su Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, il pontefice venuto da un altro mondo, che quasi solo apparendo ha lanciato una rivoluzione forse inarrestabile nella Chiesa mondiale e, a catena, in tutti gli altri ambiti politici e culturali.
È possibile, nella società opulenta in cui vive l'Occidente, pretendere una Chiesa povera e che si rivolga soprattutto ai poveri e agli ultimi? È possibile ribaltare i cerimoniali, i riti, gli orpelli scardinando la nostra stessa idea di che cos'è un Papa? Con i suoi primi gesti, con le sue prime parole, papa Francesco ci ha detto che non solo possiamo, ma che dobbiamo imboccare questa strada. Come fecero, a suo tempo, papa Giovanni XXIII e papa Luciani.
In questo libro da leggere tutto d'un fiato, l'uomo venuto da lontano viene raccontato, secondo lo stile di Dell'Arti, per frammenti, frasi, decine di dettagli che ricostruiscono l'uomo e coloro che lo hanno eletto, il Conclave e le basiliche, le lotte e gli slanci, fino al calcio, al tango, e alla scandalosa sobrietà con cui Bergoglio ha condotto e intende continuare a condurre la sua vita. Un libro da leggere in un'ora, per capire Francesco e intravedere la mèta verso cui vuole condurci, un orizzonte
di carità, di speranza, di pace.