Dal medico e nutrizionista Steven Masley un programma per vincere la battaglia per la salute del nostro cervello, per prevenire la perdita di memoria e l'invecchiamento precoce.
Viviamo più a lungo delle generazioni precedenti, è un dato di fatto, così come è un dato di fatto l’incremento, insieme all’aspettativa di vita, di patologie legate alla perdita delle funzioni intellettive, come l’Alzheimer e i disturbi della memoria. La buona notizia è che questo incremento non è affatto «naturale» né irreversibile e che non solo si può prevenire con uno stile di vita corretto, ma anche in parte «curare». Nella Dieta del cervello longevo, Steven Masley mostra in termini chiari e accessibili a tutti come si instaura quel processo che è responsabile del declino cognitivo e della perdita di memoria. E, soprattutto, spiega concretamente come agire per raggiungere e mantenere uno stato di salute ottimale del cervello. Con un programma dettagliato di esercizi per testare le proprie funzioni cognitive e per allenare il cervello e una serie di ricette appetitose che utilizzano i cibi e gli abbinamenti giusti per la salute psicofisica, La dieta del cervello longevo è un libro in grado di migliorare la qualità di vita di ciascuno.
Con una prefazione di Eben Alexander, a quarant'anni della prima edizione viene ripubblicato il libro di Raymond Moody, che ha milioni di lettori in tutto il mondo. Raymond Moody è il «padre» della moderna teoria sulle esperienze di premorte e il suo "La vita oltre la vita" ha rivoluzionato il modo in cui pensiamo alla morte, a ciò che essa significa e al fine ultimo della nostra vita. Apparso la prima volta nel 1975, La vita oltre la vita raccoglie decine di testimonianze di persone che sono uscite da uno stato di «morte clinica» e che hanno raccontato con le loro parole che cosa c'è oltre la morte e come da quel momento la loro esistenza è spiritualmente cambiata. Con i suoi studi pioneristici Raymond Moody ha ispirato un nuovo modo di intendere la scienza, la filosofia e la religione, e ha dato l'avvio a ricerche nuove sulla vita, sulla morte e sul significato dell'esistenza umana.
Nello splendore della villa di famiglia di Morton Hall, Sir Philip e Lady Gordon aspettano la nascita dell'erede. Quando anziché il maschio desiderato nasce una femmina, decidono comunque di chiamarla Stephen. La bambina crescendo rivela ben presto abitudini e atteggiamenti diversi dalle sue coetanee e la isolano da chi la circonda, costringendola a un'infanzia difficile e a una tormentata adolescenza. Raggiunta la maturità Stephen Gordon si innamorerà perdutamente di un'altra donna.
Perché dimentichiamo qualcosa? E perché ci torna in mente quando risaliamo alle condizioni in cui l’abbiamo pensato la prima volta? Perché le persone anziane ricordano fatti del passato remoto e non di quello più prossimo? Si può allenare la memoria in modo da prevenire patologie come l’Alzheimer? Che differenza c’è fra memoria e ricordo? E l’apprendimento può consolidare le capacità mnemoniche? È possibile dimenticare ciò che è inutile e ricordare solo le informazioni che ci servono? Nikolai Konrad, da anni ai primi posti dei campionati mondiali della memoria, descrive una serie di mnemotecniche praticabili da tutti per migliorare le proprie capacità di ricordare ciò che si apprende, che si tratti di un numero di telefono oppure di un teorema di fisica. E, con la sua competenza di neuroscienziato si addentra nei meandri del cervello umano per svelare i meccanismi del funzionamento di una delle facoltà intellettuali più affascinanti e fondamentali: la memoria.
Edith Eger aveva sedici anni quando i nazisti fecero irruzione nella città ungherese dove viveva. Insieme alla sua famiglia fu condotta in un campo di internamento e quindi ad Auschwitz. I genitori vennero inviati subito alla camera a gas su ordine di Joseph Mengele che, poche ore dopo, chiese a Edith di danzare per lui sulle note del valzer Sul bel Danubio blu, ricompensandola con un pezzo di pane che lei divise con le compagne di prigionia. Edith sopravvisse con la sorella ad Auschwitz, venne trasferita durante le marce della morte a Gunskirchen, un sottocampo di Mauthausen, e fu salvata da un soldato americano che la trovò, ancora viva, sopra un mucchio di cadaveri. Trasferitasi negli Stati Uniti dopo la guerra, ha studiato psicologia e, unendo le sue competenze professionali alla sua personale esperienza, si è specializzata nella cura di pazienti affetti da disturbi da stress post-traumatico. Reduci di guerra dall'Afghanistan, donne che avevano subito violenza, persone che soffrivano per un proprio personalissimo trauma, hanno imparato da lei che "il peggior campo di concentramento è la propria mente" e che libertà e guarigione iniziano quando impariamo ad affrontare il nostro dolore. "La scelta di Edith" è la storia dei passi, grandi e piccoli, che ci conducono dall'oscurità alla luce, dalla prigionia alla libertà e alla felicità.
Secondo l'autore, per consentirci di avere piena coscienza della situazione in cui ci troviamo dobbiamo imporci una pausa per inquadrare il presente. È solo allora che potremo cogliere l'attimo, impararne l'insegnamento e continuare. Questo libro tratta appunto della "consapevolezza", della capacità di cogliere l'"adesso" lla nostra vita e della necessità di non essere continuamente proiettati verso il passato o il futuro. Solo grazie alla meditazione, che vuol dire semplicemente essere presenti a se stessi, possiamo vivere invece che lasciarsi vivere. La meditazione è infatti il processo finalizzato ad approfondire attenzione e lucidità e a metterle in atto nella vita.
Visionario, mistico e yogi, Sadhguru presenta la scienza classica dello yoga ai lettori occidentali. La pratica dello Hatha Yoga è solo una delle otto branche del corpus di conoscenze dello yoga. Lo yoga, infatti, è un sofisticato sistema di sviluppo personale che permette di attivare e modulare le energie interiori affinché il corpo e la mente funzionino al meglio delle loro capacità. E uno strumento che consente di strutturare a piacimento la situazione interiore, trasformando ciascuno nell'artefice della propria gioia. In questo libro Sadhguru racconta la storia del suo risveglio: da ragazzo particolarmente sensibile al mondo naturale a giovane irruente che attraversa tutta l'India in moto, fino al momento dell'illuminazione. Oggi, come fondatore di Isha, organizzazione dedicata a diverse cause umanitarie, illumina il sentiero di milioni di persone. Il termine guru, dice Sadhguru, significa «colui che dissipa le tenebre, che ti apre la porta», che ti parla saggiamente. E la saggezza distillata in questo libro accessibile, profondo e coinvolgente offre ai lettori strumenti che provengono da una tradizione consolidata, ma che al contempo sono freschi, vivi e nuovi. La gioia è alia portata di tutti propone un modo rivoluzionario di pensare alle nostre capacità, alla nostra umanità e alla possibilità di vivere un'autentica vita di yoga.
Percy Harrison Fawcett è la versione british di Indiana Jones: altrettanto spericolato, ma baffuto e con l'elmetto. All'inizio del Novecento, questa ex spia per conto del governo di Sua Maestà si trasforma in un eccezionale esploratore e compie una serie di incredibili spedizioni nel cuore dell'Amazzonia, ossessionato dalla ricerca dei resti di una civiltà sconosciuta, per secoli identificata con il mitico El Dorado. Si imbatte in tribù armate di frecce avvelenate, combatte contro coccodrilli, giaguari, pirana, anaconda e insetti mortali. Nel 1925, durante l'ultima missione, scompare. Letteralmente. Nessuno saprà mai cosa ne è stato di lui. Molte spedizioni si sono susseguite, invano, alla ricerca dei suoi resti. Nessuna però è stata raccontata come questa di David Grann, giornalista pantofolaio, che decide di partire per l'Amazzonia per ripercorrere le tracce dell'ultimo, grande, esploratore vittoriano.
Dove si trova Caporetto? Pochi lo sanno. Il villaggio nella valle dell'Isonzo, oggi conosciuto con il nome sloveno di Kobarid, è un buco nero della geografia e della storia d'Italia. Il Piave e il Monte Grappa invece tutti sanno dove sono: sotto casa. Impressi per sempre nella toponomastica dei nostri paesi e città. Memorie censurate, nomi trasfigurati dal mito della Vittoria. Ma Caporetto, Piave, Monte Grappa sono (anche) luoghi reali. Sono il punto di partenza e il traguardo di un viaggio durato un anno, dall'ottobre 1917 al novembre 1918. Un anno di invasione, di stragi, di fame, durante il quale l'Italia ha rischiato di perdere se stessa. Per ritrovare infine, contro ogni previsione, una sua controversa identità. Paolo Paci ci conduce passo passo nell'itinerario dalle Alpi Giulie ai contrafforti delle Prealpi venete, seguendo le tracce di un esercito in rotta e di un altro in trionfale avanzata. Tra ossari e diari di guerra, canzoni e trincee, film e musei spontanei, ritroviamo la verità geografica dei luoghi. Scoprendo, nel racconto degli abitanti (nipoti e pronipoti degli antichi soldati), come la memoria della Grande Guerra sia ancora straordinariamente viva. Un po' business, un po' nostalgia. E, in fondo, frammento del nostro Dna.
Intrappolati nella quotidianità, insicuri di noi stessi, gravati dal peso di ciò che ci si aspetta da noi, delusi per non aver inseguito i nostri sogni. È questo che proviamo, o che abbiamo provato almeno una volta nella vita, tutti noi. Ci sentiamo in gabbia - quando siamo così fortunati da esserne consapevoli - ne vediamo le sbarre, scrutiamo il meraviglioso mondo là fuori che ci sembra irraggiungibile. Eppure dentro di noi sappiamo che non è sempre stato così, che c'è stato un tempo in cui ci sentivamo liberi: ma dove sono finite quella libertà, quell'indipendenza, quella sicurezza e quella fiducia? Sono ancora lì. E sono a portata di mano. Non bisogna fare altro che aprire il cancello e uscire dalla gabbia. Facile? Sì. Abbiamo molti strumenti a nostra disposizione, ma il più prezioso di tutti è il nostro mazzo di «chiavi della libertà». Sono le otto chiavi che l'autrice ci insegnerà, in modo pragmatico e con grande buon senso, a usare con efficacia, secondo le nostre esigenze e i nostri tempi. E funzionano. Ma evadere è solo la prima sfida. Una volta fuori non è sufficiente stare fuori, non ne vale la pena. Meglio compiere anche l'ultimo passo, spiegare le ali e spiccare il volo verso la libertà, i nostri sogni e la felicità. Perché essere liberi è una scelta e ognuno di noi può scegliere, sempre.