La filosofia pone domande, ma porre domande non è la cosa più importante, bisogna porre quelle giuste al momento giusto per avere risposte significative e corrette. La filosofia è un'impresa costruttiva in cui l'analisi delle domande aperte è il terreno preparatorio per il design di risposte soddisfacenti. La filosofia è necessaria per ripensare ciò che si può definire progetto umano. E la filosofia evolve come evolve l'umanità. Oggi l'indagine filosofica non può prescindere dalle tecnologie digitali che influenzano e formattano la nostra comprensione del mondo e la nostra relazione con esso. È in corso una rivoluzione, ma il discorso filosofico potrebbe non prendervi parte a meno di riavviare il sistema, proprio come si fa con un computer. Nell'era "onlife" la filosofia è necessaria per dare senso ai cambiamenti radicali prodotti dalla rivoluzione dell'infosfera, ma occorre che sia davvero buona filosofia per affrontare le grandi difficoltà che abbiamo davanti.
La condizione di straniero è destinata a diffondersi. Ma la mobilità che ci piace celebrare si scontra con le frontiere che gli Stati-nazione erigono contro i “migranti”, trattati più come nemici che come ospiti. Spinti a compensare l’ostilità dei loro governi, molti cittadini si sono trovati costretti a fare qualcosa: accogliere, sfamare o trasportare viaggiatori in difficoltà. Hanno così ridestato un’antica tradizione antropologica che sembrava sopita: l’ospitalità. Questo modo di entrare in politica aprendo la porta di casa rivela però i suoi limiti. Ogni sistemazione è una goccia d’acqua nell’oceano del peregrinare globale e la benevolenza alla base di questi gesti non può fungere da salvacondotto permanente.
Che cosa hanno in comune La notte di Elie Wiesel, le fotografi e dell’Album Auschwitz, Notte e nebbia di Alain Resnais? La tragedia della Shoah, naturalmente.
Ma per quanto scandaloso possa sembrare, non solo. Ognuna di queste opere porta all’estremo i limiti del nostro vedere e ci spiega che certe immagini funzionano solo in virtù di ciò che non si vede, del loro fuoricampo e del vuoto che riescono a rendere percepibile. Il confronto con l’estremo continua a interrogare il nostro modo di relazionarci alle immagini che provano a raccontarlo e sfida il nostro sguardo a esercitarsi oltre i suoi limiti. Tocca alla teoria dell’immagine ricostruire il terreno per un ritorno alla morale e alla politica delle immagini, in grado di difendere la “causa dell’invisibile” e ripensarne la radice attraverso ciò che ci è dato vedere.
Le due conferenze inedite riunite in questo libro danno testimonianza della parola pubblica del più celebre antropologo francese e ci consentono di valutare il posto che il pensiero di Montaigne occupa nel percorso intellettuale di Lévi-Strauss, offrendo una visione nuova dell’opera dell’antropologo.
Nel 1937 Lévi-Strauss è a Parigi e dà una conferenza stupefacente: collocandosi sotto l’egida di Montaigne, proclama il carattere rivoluzionario dell’antropologia. Ma questa conferenza è importante anche per un altro motivo: attesta l’esistenza, finora sconosciuta, di un momento diffusionista nella riflessione del grande antropologo.
Nel 1992, in uno dei suoi ultimi interventi pubblici, Lévi-Strauss torna a parlare della sua ammirazione per Montaigne e ci lascia intravvedere l’aspetto che, ai suoi occhi, connette Montaigne a Rousseau.
L'autrice propone un metodo integrato per la cura dei disturbi gravi di personalità e dei disturbi narcisistici, ponendo l'accento sulla disregolazione affettiva che è alla base dei vari tratti disfunzionali e dei sintomi corporei di queste patologie. Ogni capitolo presenta un caso particolare illustrato dall'inizio alla fine del trattamento e mostra in dettaglio come lavorare con gli specifici problemi e sintomi che sorgono in questi pazienti e che attaccano il corpo, dalla bulimia all'autolesionismo, dalla diffusione di identità sessuale alla reazione psicosomatica. Si propone innanzitutto una revisione dell'eziopatogenesi dei disturbi di personalità, illustrando come alla base delle dinamiche patologiche vi siano traumi interpersonali a partire dai primi anni di vita. Il corpo riceve ampia attenzione nel trattamento, nelle sue complesse interazioni di corpo-mente-cervello, ed è visto come il principale tramite dello sviluppo relazionale disfunzionale.
Dalla cura dell'anima alla psicoanalisi, dall'ipnosi alle terapie cognitivo-comportamentali: in nove capitoli gli autori ricostruiscono la storia delle diverse forme di psicoterapia, fino alle odierne versioni basate sulle evidenze empiriche. Il libro descrive l'evoluzione delle teorie ma anche il contesto storico nel quale terapeuti e pazienti hanno vissuto: la maggiore o minore fortuna delle diverse psicoterapie è dipesa anche dalla loro capacità di rispondere alle esigenze poste dai cambiamenti epocali che si sono verificati, in particolare tra la fine dello scorso millennio e l'inizio del nuovo. Gli autori offrono dunque un quadro storico complessivo e illustrano le differenti psicoterapie anche nelle loro reciproche relazioni e non solo come teorie isolate le une dalle altre. Ne emerge una visione affascinante, che chiarisce le radici più profonde di una disciplina complessa come la psicoterapia. Prefazione di Vittorio Lingiardi.
Questa guida clinica raccoglie gli interventi basati su solide basi scientifiche rivelatisi efficaci nel promuovere un attaccamento sicuro. Il manuale si concentra sul lavoro con genitori, neonati e bambini vulnerabili, ma descrive anche interventi rivolti a ragazzi in età scolare, adolescenti a rischio e coppie, con particolare attenzione al coinvolgimento dei padri nelle cure genitoriali. Il trattamento del trauma è un tema comune a molti capitoli. Le strategie di intervento clinico includono programmi di home visiting, il lavoro sulla relazione genitore-bambino, terapie di gruppo e familiari. Gli autori descrivono come hanno sviluppato i rispettivi interventi e a quale popolazione clinica si rivolgono. In ogni capitolo vengono presentati le basi concettuali ed empiriche di ogni approccio, in che modo sono strutturate e condotte le sessioni, le procedure di valutazione, le particolari tecniche utilizzate e gli obiettivi del training.
Il nostro cervello ha, fin dalla nascita, un talento che nemmeno i migliori software di intelligenza artificiale riescono ancora a imitare: la capacità di imparare. Persino il cervello di un bambino impara più velocemente e in modo più approfondito del più potente dei computer in circolazione oggi.
Negli ultimi trent’anni sono stati fatti passi importanti nella comprensione dei principi fondamentali della plasticità cerebrale e dell’apprendimento. È tempo che adulti e bambini prendano coscienza del potenziale enorme del proprio cervello, così come, ovviamente, dei suoi limiti.
Il funzionamento della memoria, il ruolo dell’attenzione, l’importanza del sonno sono scoperte ricche di conseguenze per ciascuno di noi. Delle idee molto semplici sul gioco, il piacere, la curiosità, la socializzazione, la concentrazione o il sonno possono aumentare ancora quello che è già il più grande talento del nostro cervello: imparare!
In questo libro Cristina Cattaneo narra di come l’antropologia e le scienze forensi in generale si confrontano nel mondo reale con la scena del crimine, le analisi di laboratorio e i delitti: lo scheletro di una donna uccisa dalla criminalità organizzata perché voleva cambiare vita, le schiere di morti non identificati e dimenticati, le vittime di violenza sessuale, oppure i resti di personaggi storici che rivelano il passato. A venticinque anni dalla fondazione del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (LABANOF), si ripercorrono le storie di passione e di tenacia dei medici, biologi, archeologi e naturalisti che hanno contribuito ad aiutare la giustizia, a tutelare i diritti umani e anche a raccontare di popolazioni antiche.
La relazione affettiva tra un genitore e un figlio può costituire il fulcro di tutte le energie positive o l’anello più fragile dell’esperienza psicologica del bambino. Che cosa accade in presenza di un rischio o di un disturbo evolutivo? Quale nuovo equilibrio si crea tra un bambino che cresce con una difficoltà dello sviluppo e un adulto che deve riformulare il proprio ruolo genitoriale?
Questo libro approfondisce le caratteristiche della relazione genitoriale all’interno di tre diverse dimensioni: nello sviluppo tipico con le sue trasformazioni e i suoi imprevisti, nel rischio evolutivo tra immaturità e atipie, nei disturbi del neurosviluppo tra le rappresentazioni e i vissuti di adulti e bambini che la patologia altera e modifica.
Si rivolge a tutti coloro che lavorano in ambito psicologico, medico, riabilitativo e educativo in età evolutiva e a tutti i genitori che desiderano orientarsi tra le tante incertezze del proprio compito.