Il rinnovato interesse per la medicina psicosomatica da parte della comunità scientifica è legato alla maggior frequenza di determinate malattie e alla diffusione dei disturbi di somatizzazione in diversi contesti clinici. Fondato sulla pluriennale esperienza dell'autore, il volume illustra i concetti salienti della psicologia clinica nel campo delle malattie somatiche, con particolare attenzione al dibattito contemporaneo sulla diagnosi e sugli aspetti terapeutici. I modelli e i metodi presentati sono tutti validati empiricamente, secondo gli standard della "medicina basata sulle evidenze".
Basato sul lavoro pionieristico di Mary Sheridan, questo volume è diventato una guida classica allo sviluppo infantile in età prescolare, uno strumento insostituibile per tutti i professionisti dell'infanzia e per i genitori. Tredici moduli scandiscono le tappe fondamentali nello sviluppo delle abilità motorie, percettive, comunicative, ludiche e sociali, seguendo il bambino nel suo percorso verso l'autonomia. Vengono fornite linee guida per una valutazione del bambino basata sull'osservazione e sull'interazione. Sono evidenziati i comportamenti che richiedono una consulenza specialistica. Le diverse sezioni sono aggiornate alla luce della ricerca più recente e sono corredate di oltre 120 illustrazioni. L'obiettivo è dotare tutti coloro che lavorano con i bambini di un nucleo di abilità e conoscenze utili a migliorarne la sensibilità rispetto alla presenza di problemi evolutivi e, di conseguenza, a potenziarne l'intervento.
Immagine oscura proiettata da un corpo opaco quando sia esposto alla luce, luogo delle tenebre, area in cui non è possibile gettare lo sguardo (le congiure si tramano nell'ombra): sono esempi dei molti significati cui si presta la metafora dell'ombra. La psicologia di Jung ha fatto dell'ombra una delle principali figure che abitano il nostro spazio interiore. In quella oscurità si nasconde ciò che non coincide con i valori cui la coscienza aderisce: ciò che è svalutato, negato, rimosso, o anche solo potenziale, non sviluppato. Non è possibile comprendere il pensiero junghiano senza affrontare il nodo centrale delle relazioni tra l'io e l'ombra e dunque il rapporto tra esistenza e negatività e tra esistenza e disvalore. In questa edizione arricchita di nuovi contributi, gli autori descrivono le problematiche connesse al concetto di ombra e ne illustrano le manifestazioni attraverso un vasto materiale clinico ed esempi letterari tratti da opere di Beckett, Brecht, Conrad, Hoffmann, Melville.
Il trauma come chiave d'accesso alla comprensione della sofferenza mentale o come leggenda scientifica da sfatare? Queste due posizioni si sono confrontate per quasi un secolo a partire dalla nascita della psichiatria moderna e della psicoterapia. Negli ultimi trent'anni i progressi delle neuroscienze, della psicologia dello sviluppo, dell'epidemiologia psichiatrica e della psicoanalisi hanno proposto una visione più disincantata, ma scientificamente più sostenibile, degli effetti delle esperienze avverse sullo sviluppo della personalità. Grazie alla convergenza di queste prospettive cllniche e di ricerca oggi è possibile definire con maggiore precisione cosa si intende per trauma psichico e identificare la specificità dei suoi effetti sulla crescita e sul benessere individuali. In particolare è stato messo in luce come gli eventi stressanti esercitino un'influenza duratura e pervasiva, disarticolando la trama di sentimenti di intimità, fiducia, appartenenza e padronanza della propria esperienza che a partire dalle prime relazioni significative sostiene il senso di vitalità interiore e l'identità per tutto il corso dell'esistenza.
Quali sono gli itinerari psicologici, ambientali, biologici che conducono a comportamenti devianti e antisociali? È possibile un intervento e su quali basi? Partendo da queste domande, gli autori trattano una delle aree più complesse della clinica. Seguendo le moderne teorie della psicopatologia evolutiva, si sottolinea il concetto di fattori di rischio e fattori protettivi, analizzando temi clinici e sociali di particolare rilevanza: la scuola e il bullismo, l'area giuridica, le sostanze d'abuso, le indicazioni al trattamento.
Come nei romanzi di Thomas Mann, spesso le cose gravi si annunciano attraverso la farsa. E in effetti farsesca è stata in moltissimi aspetti la riforma dell'università voluta dalla sinistra e attuata dalla destra con perfetto spirito bipartisan. Una riforma che ha abbassato drasticamente la qualità e in cui un vago populismo - dare l'università a tutti - si mescolava alla convenienza di aprire insegnamenti inutili e assurdi per accrescere il proprio potere. Il colpo è stato portato come se si ignorasse che cosa è la cultura, per inseguire una professionalizzazione che non poteva esserci e infatti non c'è stata. Questo Ferraris lo vedeva in tempi non sospetti, già nell'edizione del 2001 di questo volume, riproposto ora in una nuova edizione, integrata da una seconda parte, "Fuoco amico". Ciò che otto anni fa poteva sembrare una satira si è rivelato una realtà con cui bisogna fare i conti, se si amano la cultura e l'università e soprattutto se non si vuole che si avveri la sentenza di Platone, secondo cui la democrazia è l'antefatto della tirannide.
Psicologia del lavoro è il primo di una serie di 3 volumi, i due successivi saranno dedicati alla Psicologia delle organizzazioni e alla Psicologia delle risorse umane. Valorizzando tutti gli approcci teorici presenti in questo ambito, il primo volume raccoglie i contributi più aggiornati sul tema della psicologia del lavoro di alcuni tra i più autorevoli studiosi italiani. In particolare, vengono analizzati i problemi che contraddistinguono, sul piano individuale, il rapporto persona-lavoro: differenze individuali, competenze, motivazione, carriera. L’attenzione è anche focalizzata sulle conseguenze che possono avere per la salute e per il benessere individuale le caratteristiche del lavoro svolto, del contesto lavorativo e dei rischi in esso presenti.
Per comprendere a fondo gli esseri umani dobbiamo capire non solo in che modo noi, come persone, esistiamo in rapporto con gli altri ma anche come il nostro cervello esista in relazione con il cervello degli altri.
In base all’idea che il cervello è un organo sociale modellato dall’esperienza, Cozolino esamina temi come i neuroni specchio e la biologia dell’attaccamento per affrontare problemi importanti: qual è il modo in cui i cervelli si regolano reciprocamente durante le interazioni, quali sono gli effetti di isolamento e stress sul cervello sociale, come possono genitori e terapeuti incoraggiare l’apprendimento.
Si parla abitualmente di una natura al singolare. Enrico Bellone, storico della scienza di fama internazionale, ci mostra che in realtà ci sono molte nature, almeno una per ogni specie animale, perché non è detto che una farfalla e un gatto vedano un fiore come lo vediamo noi. E quanto all'uomo, forse c'è una natura diversa per ogni individuo che si sforza di vedere il mondo e comunque la storia della scienza, della tecnica e della letteratura offre una gamma enorme di differenti visioni dell'universo e della vita.