"L'azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa", così scrive Papa Francesco nell'Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium e proprio l'intento missionario sembra essere il leitmotiv della prima opera di don Gaudioso Mercuri. Chi ha conosciuto veramente l'amore di Dio è animato dal grande desiderio di comunicarlo agli altri, in una parola diventa missionario, evangelizzatore. Con questo pregevole libro don Gaudioso desidera "generare autentici discepoli di Cristo". Proprio attraverso le catechesi ai suoi parrocchiani l'autore "propone una vita evangelica da testimoniare sempre e dappertutto". Gesù ci chiama: sono stato "illuminato" dalla sua presenza in me? Esprimo la gioia di averlo incontrato? Desidero amarlo, seguirlo, servirlo? Sono un testimone della sua parola nella famiglia e nella Chiesa di Dio? Desidero cambiare vita, distaccarmi da ciò che mi impedisce di guardare il prossimo con occhio benevolo? La preghiera individuale e comunitaria, la frequenza costante ai Sacramenti, la presenza viva di Gesù in me, mi indicheranno la Via, la Verità e la Vita, cioè Cristo morto e risorto. Il libro consta di due parti. La prima è una raccolta di brani di catechesi estratti dagli incontri con i catechisti, tenuti nella Parrocchia S. Francesco da Paola nell'anno 2013-2014. La seconda parte è invece dedicata alle vocazioni alla vita consacrata e a quella familiare.
Sebbene deplorato da eminenti storici di professione, l'uso dell'aggettivo "medievale" come sinonimo di "retrogrado", "superato" o "caratterizzato dalla superstizione e dall'ignoranza" è ancora corrente. Eppure - dimostra James Hannam - senza i traguardi raggiunti dagli studiosi medievali non ci sarebbe stato né un Galileo, né un Newton, né, più in generale, la scienza moderna. Di questa, La genesi della scienza rintraccia le radici proprio nel Medioevo, sfatando molti miti duri a morire: non è vero che i medievali pensavano che la Terra fosse piatta, né che bisognò attendere Colombo per "dimostrare" che fosse sferica; nessuno è finito al rogo per le sue opinioni scientifiche; Copernico non visse nel timore di subire persecuzioni, né alcun Papa ha mai scomunicato comete o provato a bandire la dissezione umana e il numero zero. Al contrario, risalgono al Medioevo tutta una serie di sorprendenti scoperte e invenzioni in ambito scientifico e tecnologico: sia gli occhiali che gli orologi meccanici, per esempio, sono comparsi nell'Europa del secolo XIII. Nella stessa area geografica, inoltre, idee e strumenti provenienti dall'Estremo Oriente come la bussola, la polvere da sparo e la stampa furono perfezionati e utilizzati in ambiti prima di allora e altrove impensabili. Consapevole di sfidare un luogo comune, l'autore spiega come la mentalità e le istituzioni germogliate dal cristianesimo abbiano favorito, piuttosto che ostacolato, molti progressi scientifici.
"Il gladio spezzato" affronta il tema del collasso e della fine dell'esercito della Repubblica sociale italiana; la ricerca, condotta tramite indagini su bibliografia e documentazione d'archivio inedita, mette a fuoco gli eventi dell'ultima settimana di guerra in Italia (25 aprile - 2 maggio 1945). Dallo studio emerge come al momento in cui il gladio (la mostrina dell'esercito di Mussolini) si "spezzò", poco o nulla era stato programmato per gestire la resa della repubblica fascista; ci furono quindi ingenuità, voltafaccia, doppi giochi, ma anche atti di estremo coraggio e talvolta dimenticate azioni a difesa degli interessi nazionali. Il tutto mentre i nazisti osservavano quanto accadeva ai loro alleati ad oltranza con l'indifferenza di chi ha separato la propria sorte da quella di chi andava incontro alle inevitabili rappresaglie successive ad ogni guerra civile.
"Gli dei della Rivoluzione" (1972) è il frutto postumo delle riflessioni, anticipate parzialmente in articoli di rivista comparsi in Gran Bretagna e negli Stati Uniti d'America nel corso degli anni 1930 e 1950, che lo storico inglese Christopher Dawson, nell'ambito di quella storia della civiltà occidentale a cui dedica tutta la vita, sviluppa sulla Rivoluzione Francese come epilogo del processo che, partendo dal declino dell'unità della Cristianità medioevale, attraverso la Riforma protestante, un certo filone dell'umanesimo, l'illuminismo, conduce alle soglie delle ideocrazie rivoluzionarie del secolo XX. Dopo avere ricostruito la genesi culturale della Rivoluzione Francese, Dawson ne descrive efficacemente gli accadimenti, mettendo particolarmente in luce la mentalità e le modalità operative rivoluzionarie. Pur consapevole dello specifico politico della Rivoluzione, non può non coglierne gli aspetti "religiosi". Come afferma Arnold Toynbee nell'introduzione all'opera, "Nella Rivoluzione, un'antica, sinistra religione che era stata dormiente improvvisamente rispuntò con una violenza elementare. A ritornare dopo lunga assenza fu il culto fanatico della potenza umana collettiva. Il Terrore fu solo il primo dei crimini di massa che sono stati commessi durante gli ultimi centosettant'anni in nome di questa religione malvagia". Esamina quindi le reazioni intellettuali che la Rivoluzione Francese ha suscitato nel secolo successivo e la ripresa del cattolicesimo...
Le rivelazioni del Sacro Cuore a santa Margherita Maria Alacoque e quelle sulla Divina Misericordia a santa Faustina Kowalska sono separate da circa duecentocinquanta anni, ma fanno parte di un unico progetto divino concepito per la salvezza degli uomini soprattutto per i "tempi ultimi", tempi nei quali la pratica della fede tenderà a raffreddarsi sulla terra. Nel presente volume, oltre alla ricostruzione della storia e dei contenuti dei messaggi di queste rivelazioni, si tratteggiano gli elementi dottrinali, scritturali, teologici e culturali che, recepiti poi nel magistero e nella liturgia, hanno costituito la premessa e il fondamento di devozioni che hanno informato tanta parte della spiritualità cattolica. Prefazione del cardinale Raymond Leo Burke.
Della cospicua produzione letteraria che il pubblicista e romanziere britannico ha dedicato al Natale, questo volume offre al lettore una selezione di testi in prosa e alcune poesie che spaziano dagli esordi letterari alla maturità. In queste pagine si ritrova la stessa verve ironica delle opere maggiori che ha fatto di Chesterton il "principe del paradosso". Le sue considerazioni sull'Incarnazione e sulla nascita di Gesù non risparmiano umoristiche stoccate al "politicamente corretto" della modernità: il materialismo scientista; il darwinismo sociale; il socialismo pseudo-umanitario; il vegetarismo. Per l'autore il carattere intimamente familiare della festività del Natale è un'occasione per esplorare "i significati nascosti nell'immagine della luce del mondo" che, comparendo nel nascondimento di una grotta, "si fa sole sotterraneo".
"Essere finito e Essere eterno" rappresenta probabilmente, tra le opere di Edith Stein, l'espressione più completa dell'itinerario culturale e spirituale della filosofa tedesca. Le riflessioni contenute nelle sue pagine sono testimonianza tangibile del tentativo di promuovere un incontro tra pensiero medievale e pensiero contemporaneo, ed eredità spirituale di una figura emblematica del XX secolo. L'aspetto che più affascina della testimonianza umana e intellettuale di Edith Stein è il costante protendersi verso la verità, in tutte le tappe decisive del suo percorso esistenziale: dalla formazione fenomeno-logica allo studio della filosofia scolastica medievale, dal professato ateismo giovanile alla conversione al cattolicesimo, dalle ricerche sull'empatia alla meditazione sull'incontro mistico.
Il libro intende sfatare la tesi che nega alla psicologia tomista, in genere definita "psicologia razionale", qualsiasi valenza applicativa nell'ambito della psicologia clinica. L'autore presenta quindi il contributo di alcuni psicologi come Padre Duynstee, Anna Terruwe e Conrad Baars, i quali hanno invece tratto dalla psicologia tomista molti insegnamenti utili ad inquadrare, tramite la profonda e ricca visione antropologica offerta da San Tommaso D'Aquino, i principali disturbi clinici. Il libro espone quindi in modo sintetico ma esaustivo il lavoro dei tre Autori menzionati, rendendolo per la prima volta accessibile in lingua italiana.
Il libro è una meditazione sul carattere "esigente" e "sacrificale" del Cristianesimo, religione nata con la Croce per far giungere ogni uomo alla Resurrezione. Per essere veri cristiani quindi, secondo l'autore occorre farsi imitatori di Cristo e della sua Passione, solo così potendone diventare veri discepoli. A tutto ciò è legata la fede, che è anche luce e speranza nella vita eterna, tutt'altro che buio e disperazione. Quella fede che ci nutre di entusiasmo "nell'operare", perché convince che a Dio niente è impossibile.
Le rivelazioni del Sacro Cuore a santa Margherita Maria Alacoque e quelle sulla Divina Misericordia a santa Faustina Kowalska sono separate da circa duecentocinquanta anni, ma fanno parte di un unico progetto divino concepito per la salvezza degli uomini soprattutto per i "tempi ultimi", tempi nei quali la pratica della fede tenderà a raffreddarsi sulla terra. Nel presente volume, oltre alla ricostruzione della storia e dei contenuti dei messaggi di queste rivelazioni, si tratteggiano gli elementi dottrinali, scritturali, teologici e culturali che, recepiti poi nel magistero e nella liturgia, hanno costituito la premessa e il fondamento di devozioni che hanno informato tanta parte della spiritualità cattolica.