In una società liquida che sembra rinunciare ai tradizionali punti di riferimento l'etica può essere considerata un'arca di Noè costruita attorno alla fraternità, al bene comune e alla cura.La bussola per la navigazione è offerta da papa Francesco nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium, dove si ricorda che l'unità «prevale sul conflitto», che il tutto «è superiore alla parte», che «il tempo è superiore allo spazio» e che la realtà «è più importante dell'idea».Il volume offre due piste di riflessione: una fa riferimento ai fondamenti etici della vita sociale e l'altra analizza alcuni temi su cui si misura il cambiamento d'epoca in atto. La convivenza, sostiene l'autore, va rifondata a partire da alcuni snodi concreti: un nuovo rapporto tra la coscienza morale e le leggi, una fraternità vissuta a partire dai beni comuni e dalla condivisione, una pace «giusta» e, da ultimo, stili di vita capaci di incarnarsi concretamente nella realtà.
Il volume presenta un testo di commento alle letture festive dei cicli A B C. Lo stile è aderente al testo biblico, di cui ben presenta il contesto e il messaggio.
Uno strumento utile e accurato per la preparazione delle omelie domenicali.
Adamo ed Eva, Abramo, Giuseppe e i suoi fratelli, i profeti, Davide e Salomone, Giobbe, Sansone e Dalila, Giuditta, gli innamorati del Cantico dei cantici. E poi Gesù, i dodici apostoli, le donne del Vangelo, Paolo di Tarso, i primi cristiani. Cento ritratti raccontano in modo vivo e accessibile altrettante figure-chiave dell’Antico e del Nuovo Testamento e consentono di comprendere la Bibbia in modo originale.
Nella preghiera facciamo un'esperienza radicale di dipendenza e di non-autosufficienza, nella quale passività e attività, libertà e grazia si intrecciano e si presuppongono a vicenda. Aprendosi a Dio l'uomo si apre anche all'altro che ha offeso, all'altro da perdonare, al bene altrui, al bene proprio.La tradizione liturgica ci offre il linguaggio per vivere individualmente il pregare come parola, come azione, come relazione; ci dà il vocabolario per interpretare la nostra esperienza.Nella festa della lode tutti i diritti e tutti i doveri si ridimensionano e si purificano. La pretesa e la dedizione si scoprono anticipate da un dono e sollevate, rifigurate e ricomposte in un ordine nuovo.
Il volume propone i contributi offerti al convegno «Educazione, paideia cristiana e immagini di Chiesa», organizzato dal Dipartimento di Storia della Teologia della Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna e ispirato al documento della Conferenza Episcopale Italiana «Educare alla vita buona del vangelo». Il testo mette a fuoco la pratica di educare «tra Chiesa e mondo», nella concretezza della responsabilità della formazione del popolo di Dio. Severino Dianich e Paolo Boschini si soffermano sull'orizzonte della ricerca, mentre Miche-Yves Perrin e Maria Teresa Moscato prendono in esame l'opera di Henri Irénée Marrou e di Agostino di Ippona. Marco Settembrini, Giancarlo Giuseppe Scimè, Davide Righi, Fabrizio Mandreoli e Sergio Parenti approfondiscono le dinamiche presenti nelle Scritture di Israele, in Basilio di Cesarea, nella Chiesa siriaca tra il VI e il IX secolo, nella scuola di San Vittore a Parigi nel XII secolo, nelle premesse medievali della modernità. Infine, Tullio Citrini e Ilaria Vellani analizzano rispettivamente la formazione del clero e l'operato di Lazzati.
Il celibato dei sacerdoti in cura d'anime appare come una delle realtà più originali e contrastate del cristianesimo. Ha ancora senso oggi? Ed eventualmente quale? L'autore delinea il contesto culturale odierno, presenta alcune tesi fondamentali di antropologia sessuale e spiega la ricchezza del celibato cristiano - comprensibile nella sua identità e originalità solo alla luce della fede - attraverso le sue tre dimensioni: cristologica, ecclesiologica ed escatologica. Esso è più mistico che ascetico, più apostolico che individuale, più vicino che lontano, più disponibile che ritirato, più di abnegazione che di ricompensa, più ricevuto che conquistato passo dopo passo, più umile che «perfetto» e, in ogni caso, non riducibile alla semplice continenza o all'ascesi. Per comprendere e vivere autenticamente il celibato è necessaria una formazione che deve coinvolgere la conoscenza teorica, la conoscenza di sé, la stima del ministero, l'educazione degli affetti e il controllo degli impulsi.
Il primo destinatario di questo libro è il parroco, che deve far funzionare al meglio la struttura affidatagli. Egli sa bene di essere il primo motore di ogni attività e che che ogni cambiamento si scontrerà con obiezioni e resistenze, e produrrà uno strascico di stress da saper riconoscere per poterlo eliminare.
Chi è investito di un ruolo di responsabilità sa anche che non può fare tutto da solo, che deve scegliere collaboratori validi e che serve una buona dose di attenzione per far sì che le persone condividano obiettivi comuni e si sentano realizzate e impegnate. Nel caso delle strutture ecclesiali, la situazione è ancor più complicata: la motivazione religiosa è infatti una spinta molto forte che può tuttavia portare a squilibri radicali.
Al di là di casi particolari, è bene essere consapevoli che chi va in chiesa, partecipa e si impegna in parrocchia è portatore di una specifica ricerca di significato, che si esprime nel desiderio di darsi da fare e rendersi utile. I testo suggerisce sette «regole d’oro» utili a valorizzare questo patrimonio personale non sempre pienamente messo a frutto.
Sommario
Introduzione. I. Esistere per lavorare. II. Ognuno al proprio posto. III. Due o tre riuniti nel mio Nome. IV. Il prete sei tu, non gli altri. V. Dai spazio ai laici. VI. I lati nascosti. VII. Gestire lo stress. Conclusione. La misericordia in azione. Per approfondire.
Note sull'autore
Fabrizio Mastrofini, psicologo, giornalista alla Radio Vaticana e collaboratore del quotidiano Avvenire, è specializzato sui temi dell’informazione religiosa e della psicologia della comunicazione. Lavora con famiglie in difficoltà nelle strutture di sostegno collegate al mondo cattolico. Con EDB ha pubblicato: Animare i gruppi e costruire la comunità. Indicazioni e metodi per una leadership responsabile (22004, con Giuseppe Crea), Info-etica. L’informazione e le sue logiche (2010), Preti e suore oggi. Come riconoscere e prevenire i problemi (2012), Le malattie della fede. Patologia religiosa e strutture pastorali (con Giuseppe Crea, Leslie J. Francis e Domenica Visalli, 2014) e Né castello né prigione. Come affrontare i problemi della vita in famiglia (2014).
In un'elegante edizione cartonata, il volume raccoglie i commenti dell'illustre biblista ai quattro Vangeli, oggetto di alcuni cicli di conferenze tenute al Centro culturale San Fedele di Milano.
Il volume mette a disposizione del lettore italiano tutte le preghiere recitate ogni giorno dagli ebrei che seguono il rito sefardita o spagnolo, integrate dalle varianti del rito italiano e, parzialmente, di quello ashkenazita o tedesco.La ricchezza dei testi è già di per sé prova inconfutabile di come la preghiera costituisca l'anima d'Israele, in quanto popolo eminentemente sacerdotale. Nei suoi testi liturgici si rispecchiano il pensiero, la consapevolezza dell'elezione divina, le speranze, l'intero mondo spirituale.La preghiera quotidiana d'Israele si suddivide in tre momenti obbligatori che, in tutti i riti ebraici, scandiscono la giornata: la preghiera del mattino, la più ampia della liturgia giornaliera, la preghiera del pomeriggio e la preghiera della sera.A questi tre momenti si aggiungono le preghiere che si consiglia di recitare individualmente appena prima del riposo (un po' come la compieta della tradizione cristiana) e soprattutto le benedizioni che, in varie occasioni, devono essere recitate in lode al Signore. Tra esse emerge per rilevanza la «Benedizione per il pasto», obbligatoria ogni volta che la famiglia si riunisce attorno alla mensa.
La vocazione, la preghiera, la comunità, l'obbedienza, il combattimento spirituale, il silenzio. Attraverso l'affascinante racconto di dom Jean-Marc Thevenet, abate della celebre abbazia cistercense d'Acey, fondata in Francia nel 1136, si può ripercorrere la giornata di un monaco. E intuire che le comunità monastiche dicono ai pellegrini e ai vagabondi - e un po' tutti lo siamo - che la «comunione è possibile», nonostante le barricate che si erigono e muri che si alzano. Perché comunione e ospitalità sono inseparabili.