Il dibattito sul significato del Vaticano II dimentica troppo spesso la Sacrosanctum concilium, testo fondamentale e chiave ermeneutica per la comprensione dell'evento conciliare e per la riforma che ne è seguita.
La costituzione sulla Sacra liturgia ha infatti stabilito una visione ecclesiologica che ha delineato l'agenda dei successivi documenti e della Chiesa cattolica negli ultimi cinquant'anni. Proprio per questo, nei molti attacchi alla riforma liturgica si annida una critica all'intera ecclesiologia conciliare.
«Un'analisi completa e documentata della Sacrosanctum concilium e della sua recezione da parte dello stesso Vaticano II. Emerge pienamente il legame del documento con l'ecclesiologia. Il libro fornisce così una profonda comprensione del Concilio nella sua dimensione liturgica e nel suo imprescindibile invito a riformare la Chiesa perché sia più fedele al Vangelo di Gesù Cristo» (E. Bianchi).
Sommario
I. La Sacrosanctum concilium e il significato del Vaticano II. II. La riforma liturgica e il ressourcement. III. La riforma liturgica e l'ecclesiologia. IV. Riforma liturgica e rapprochement. V. Riformare la liturgia - Riformare la Chiesa. VI. La liturgia del Vaticano II e i cinquant'anni della recezione conciliare. Conclusioni. Bibliografia. Indice dei nomi. Indice tematico.
Note sull'autore
Massimo Faggioli, già membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, insegna Storia del cristianesimo nel dipartimento di Teologia della University of St. Thomas (a St. Paul-Minneapolis, in Minnesota). Tra le sue pubblicazioni: Il vescovo e il concilio. Modello episcopale e aggiornamento al Vaticano II (Il Mulino, 2005); Breve storia dei movimenti cattolici (Carocci, 2008; in lingua spagnola, PPC, 2011); True Reform. Liturgy and Ecclesiology in «Sacrosanctum Concilium» (Liturgical Press, 2012); Interpretare il Vaticano II. Storia di un dibattito (EDB, 2013).
"Si è in cammino da soli con se stessi e allora l'orologio interno corre a ritroso. Allora il pensiero spazia all'indietro fino all'infanzia; si ripercorrono di nuovo tutte le tappe della propria vita e si riflette su quanto si sarebbe potuto fare diversamente e meglio. Ero immerso per ore nei miei pensieri e alcune volte ho perso perfino l'orientamento. Quando sono riemerso dal mio rimuginare, mi ero smarrito completamente. Il cammino del pellegrino è nel contempo anche un cammino di vita". Attraverso ricordi personali e lettura di antichi diari, riflessioni sull'uomo e sulla società, sul credere e le sue manifestazioni, l'autore parla di pellegrinaggio, di santuari e di fede. Procedendo nella lettura ci si rende conto che il testo tratta del presente e del bisogno di senso che ogni persona, prima o poi, avverte nella propria vita. Perché il viaggio è la vita e il pellegrino è ciascun uomo.
La pia pratica della Via Crucis si connota dei toni del Giubileo della misericordia. Per ogni stazione viene offerta una nota del «volto di misericordia» e propone «Sotto la cattedra della croce», un momento di verifica del proprio cammino di discepoli del Crocifisso.
«Perché oggi un Giubileo della misericordia? Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata a offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all'essenziale. È il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre» (Papa Francesco). Nell'anno del Giubileo della misericordia, il sussidio accompagna nel cammino verso il Calvario attraverso alcune brevi riflessioni di Papa Bergoglio.
I sei volumetti, ora raccolti in cofanetto, si inseriscono in una collana dedicata ai bambini in età prescolare, per raccontare loro in modo divertente e stimolante gli episodi salienti della Sacra Scrittura (Antico e Nuovo Testamento) e far conoscere le figure chiave della Bibbia. I libri sono progettati per offrire due livelli di lettura: i bambini più piccoli (1-2 anni) seguiranno la narrazione prevalentemente attraverso le immagini; i più grandi (3-5 anni) saranno in grado di prestare attenzione alla lettura che l'adulto farà del testo. Le frasi sono sempre molto brevi e il lessico semplice; le immagini richiamano la vita quotidiana. A fare da cornice a ogni singolo episodio compare sempre Beniamino l'Angelo Bambino, la guida che accompagna nel viaggio alla scoperta della Sacra Scrittura. A conclusione di ogni volume, egli sintetizza il concetto principale affidandolo a una filastrocca in rima, per favorire la memorizzazione. Età di lettura: da 3 anni.
"Ebrei e cristiani possono arricchirsi vicendevolmente nella loro amicizia. Senza le sue radici ebraiche, la Chiesa rischierebbe di perdere il suo ancoraggio nella storia della salvezza, scivolando infine in una gnosi storica."
Lutero riteneva che la Lettera di Giacomo avesse il peso di una «lettera di paglia». Essa invece non manca di audacia né di invenzione; nel suo stile controllato e immaginoso mescola veemenza, serietà e ironia, proponendo una comprensione della fede attraverso l'immagine di una «traversata».L'autore è un artigiano della lingua - il suo greco è uno dei migliori del Nuovo Testamento - e un poeta. Ma chi era precisamente Giacomo? Il «fratello del Signore»? San Girolamone ne dubitava e gli esegeti di oggi ancora di più, ma la Lettera è stata accolta dalla Chiesa come espressione della Parola diDio. Essa vibra di Vangelo. E ne cerca l'impatto nelle relazioni comunitarie e sociali. Il volume prosegue la traduzione italiana dei Cahiers Évangile, noti a livello internazionale quali strumenti preziosi per lo studio e la pastorale.
Le scoperte di Qumran rappresentano il più grande evento archeologico del XX secolo. I resti più o meno integri di circa novecento rotoli ebraici, databili dal III secolo a.C. al I d.C., sono stati rinvenuti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte vicino al Mar Morto. Si tratta di una delle più importanti collezioni di testi dell'antichità che ci siano mai pervenute, compresi i più antichi manoscritti della Bibbia ebraica, anteriori di circa mille anni al primo codice completo utilizzato per la redazione del testo biblico, il Codex di Leningrado. I rotoli di Qumran, scritti in prevalenza in ebraico, ma anche in aramaico e greco, consentono di rinnovare in profondità l'analisi del contesto giudaico nel quale il primo cristianesimo ha visto la luce e forniscono una documentazione quasi contemporanea agli inizi del movimento cristiano. L'originalità di questa edizione bilingue risiede nel sistema di classificazione adottato, che privilegia il legame tematico o formale tra i testi del Mar Morto e i libri che più tardi costituiranno la Bibbia ebraica. Il terzo volume, suddiviso in 3a e 3b, raccoglie i frammenti del Deuteronomio che presentano varianti significative rispetto al Testo Masoretico e tutte le composizioni che hanno relazione con il Deuteronomio o con il Pentateuco nella sua totalità. In altri termini, esso raggruppa tutti i testi che riprendono, esplicitano o elaborano le leggi date da Dio a Israele.
I libri profetici sono stati composti e redatti nell'arco temporale di oltre cinque secoli, densi di avvenimenti e di grandi mutazioni storiche e culturali per Israele. Il volume li avvicina adottando due metodi di interpretazione e di studio, uno diacronico e uno sincronico. Il metodo storico-critico prende in considerazione le tappe disviluppo lungo la linea del tempo, individua i blocchi originali, le aggiunte, gli elementi culturali delle varie fasi di intervento, le differenze tra le unità, le copiature. Lo studioso deve rintracciare non solo il personaggio profetico protagonista, ma anche qual è e come si sviluppa la sua scuola di pensiero, chi sono i suoi discepoli, chi è intervenuto nel tempo a modificare il testo o ad aggiungervi qualcosa, chi ha scritto la redazione finale. Lo sguardo diacronico viene completato da un approccio sincronico che osserva il libro profetico nel suo insieme, studiando il modo in cui è giunto a noi e il messaggio che contiene nella sua unità e integralità. È una modalità che riesce maggiormente a cogliere la portata teologica di un libro, avvalendosi dei risultati dell'esegesi storico-critica ma superandola in nome della più elevata dimensione della fede.
Nel Vangelo di Matteo il tema dell'amore-misericordia riveste grande rilievo e ricorre in più occasioni. In particolare, due brani sono collegati tra loro da una citazione del profeta Osea: "Perché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti". Nell'Antico Testamento la misericordia è innanzitutto prerogativa divina, segno dell'amore fedele per l'uomo e parametro di comportamento. E poiché nella Scrittura l'imperativo viene sempre dopo l'indicativo, il credente sperimenta il volto misericordioso di Dio e solo successivamente è chiamato a comportarsi di conseguenza. Gesù stesso nel Vangelo di Luca rimanda a tale principio, quando afferma "Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso".