
L'opera offre i testi che la Chiesa Ortodossa (nella fattispecie il Patriarcato di Mosca) utilizza all'altare per le principali ufficiature liturgiche. Si tratta della prima traduzione italiana integrale dello "Sluzhebnik", condotta secondo criteri scientifici rigorosi e approvata ufficialmente per l'uso liturgico.
Nel cinquantesimo anniversario di sacerdozio, l'autore ripercorre mezzo secolo della sua vita di prete, educatore, psicoterapeuta e docente, attraversata da un impegno costante nell'attività formativa. Il libro rivolge un'attenzione prevalente non tanto alle verità da credere e da vivere, ma soprattutto ai processi della crescita, ai passaggi da compiere affinché i valori divengano autentiche motivazioni e vita vissuta. "L'esperienza di una formazione umana, spirituale e ministeriale mi ha portato ripetutamente e in tanti modi ad assaggiare e gustare la pienezza di vita ricercata nei vari tempi e luoghi di servizio", scrive l'autore. "Questa pienezza di vita me la ero sentita proporre da dentro e da fuori come una promessa affidabile nelle varie fasi della chiamata vocazionale". Prefazione di Amedeo Cencini.
Per il cardinale Carlo Maria Martini, Israele non è stato "un tema fra gli altri" e lo sguardo su Gerusalemme non si è collocato sul piano della ricerca astratta o della curiosità intellettuale, ma si è nutrito di una certezza: la priorità del popolo ebraico nel disegno di Dio. L'intento del libro vincitore del Premio internazionale Carlo Maria Martini 2013 - è di cogliere nella riflessione del cardinale, anche attraverso una selezione di testi poco noti, il luogo teologico e teologale - Gerusalemme, eccesso - da cui è scaturito il suo impegno per il dialogo ebraico-cristiano, ma anche il suo ruolo, come biblista e come arcivescovo di Milano, nelle concrete relazioni tra cristiani ed ebrei. "Un ritardo che ci deve pesare molto - sosteneva Martini - è il non aver considerato vitale la nostra relazione con il popolo ebraico. La Chiesa, ciascuno di noi, le nostre comunità, non possono capirsi e definirsi se non in relazione alle radici sante della nostra fede, e quindi al significato del popolo ebraico nella storia, alla sua missione e alla sua chiamata permanente".
Con precisione teorica e chiarezza espositiva, il volume offre approfondimenti agli Orientamenti per l'annuncio e la catechesi in Italia, il testo fondamentale per l'evangelizzazione e per la catechesi che accompagnerà il cammino di tutti gli operatori pastorali nei prossimi anni. Gli approfondimenti sono a cura dei membri della Commissione episcopale e di alcuni esperti che collaborano a vario titolo con l'Ufficio catechistico nazionale. Prefazione di mons. Nunzio Galantino.
"Che cosa cercate?" sono le prime parole di Gesù all'inizio del suo ministero dopo l'esperienza del battesimo nel Giordano e del deserto. Sono rivolte a Giovanni e Andrea. I due giovani chiedono a Gesù: "Maestro, dove dimori?". Ed egli si limita a rispondere: "Venite e vedrete". Allora essi "andarono e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio". Il Vangelo di Giovanni è stato redatto molti anni dopo e ricordare a distanza di tanto tempo l'ora esatta indica che quell'incontro fu un'esperienza che illuminò di senso la loro vita. Andrea "condurrà" il fratello Simone a conoscere Gesù, poi sarà la volta di Filippo, che ne parlerà con Natanaele: inizia così il percorso di un discepolato che suscita la felicità di vivere il senso della vita nella comunione.
La vita religiosa sta con fatica cercando nuove strade per reinventarsi, nel desiderio di non lasciarsi imprigionare dal passato, anche se glorioso, e nello sforzo di immaginare un futuro ancora tutto da inventare. Sembra più facile elencare le frustrazioni prodotte da maldestri tentativi di riforma che godere di qualche frutto, segno di una stagione nuova che sta per iniziare. Papa Francesco, con il suo parlare semplice e diretto, evangelico e profondamente umano, invita ad uscire dal tempo delle diagnosi per entrare nel tempo della profezia. Ma come? La vita religiosa è ancora capace di cogliere il soffio dello Spirito per fare strada con l'uomo d'oggi, guardandolo con simpatia e cordiale amicizia, offrendo un'esperienza di fraternità che non esclude nessuno, ma che coinvolge tutti perché ricca di umanità? Proprio "la custodia dell'umano", argomenta l'autore, invita a "essere fedeli al tempo che ci rende fedeli all'eterno", fedeli alle persone che cambiano le relazioni e le istituzioni.
Continua la proposta di una 'lectio coniugale' in schede: nel quarto sussidio viene messo in evidenza come approfondire il cammino di fede non sia altro che un crescere nell'amore. Dopo le uscite sul Vangelo di Matteo (anno A), sul Vangelo di Marco (anno B) e sul Vangelo di Luca (anno C), il progetto prosegue con un itinerario incentrato sul Quarto Vangelo. L'evangelista Giovanni conduce non a una conoscenza teorica di Dio, ma all'incontro personale con Gesù: attraverso gli incontri che lui stesso ha compiuto, egli rivela progressivamente chi è Dio e come si sia chiamati ad affidarsi a lui. Scaturito dall'esperienza di un gruppo di famiglie della diocesi di Milano, l'itinerario non si configura come un commento esegetico completo, ma piuttosto esprime spunti e interrogativi che possano interpellare le coppie di oggi: la peculiarità del percorso sta infatti nel rivolgersi anzitutto ai due, che sperimentano ogni giorno le fatiche e le gioie dello stare insieme.