Frutto di un collaudato corso sui libri sapienziali, il volume costituisce una introduzione alla letteratura sapienziale biblica. Descrive le caratteristiche letterarie e storiche proprie di ognuno dei libri esaminati e focalizza i temi teologici che vi emergono. Pensato anzitutto per un pubblico di studenti, è adatto a chiunque desideri intraprendere un primo lavoro di approfondimento su testi biblici di grande interesse.
"Comprendiamo a che cosa serviva questo testo nella comunità o nelle comunità che l'hanno visto nascere? Possiamo determinare il modo in cui questo testo giocava esattamente e funzionava nei riguardi dei primi ascoltatori?" (dalla Prefazione). Sono queste le grandi domande che p. Standaert pone sul Vangelo di Marco, in un commentario che è frutto di quindici anni di lavoro. A suo modo di vedere, sul piano letterario il testo contiene tutti i segni distintivi che ne fanno un discorso convenzionale e un'azione drammatica, che richiede di essere proclamata in una sola volta, d'un fiato. L'ipotesi guida della sua lettura è la seguente: Marco veniva letto durante la notte pasquale cristiana, nella veglia fra il sabato e la domenica. I suoi destinatari erano una comunità mista, a maggioranza di gentili. Per alcuni nuovi membri della comunità tale notte era il punto d'approdo della propria iniziazione: al termine della lettura integrale del racconto evangelico venivano battezzati e partecipavano per la prima volta al banchetto eucaristico. Il volume offre l'intero commentario inizialmente pubblicato in tre parti.
Il volume si sviluppa in cinque capitoli, che propongono un percorso di formazione e spiritualità per sposi in preparazione al Natale. L'itinerario si apre con un brano evangelico, prosegue con alcune riflessioni, si chiude con una preghiera e alcune domande indirizzate alla coppia.
Descrizione dell'opera
Il Natale ripropone il punto centrale della vicenda di ogni persona e dell'intera storia umana: la nascita del Dio che diventa uomo, per assicurare la sua presenza salvifica. Gli autori traggono spunto dai personaggi e dagli avvenimenti del Natale quale occasione per ricordare a ogni persona, famiglia e comunità che il Dio fattosi carne a Betlemme rimarrà sempre al nostro fianco: è Lui la fonte della nostra gioia.
Sommario
Introduzione. I. L'angelo Gabriele. «Rallégrati, il Signore è con te». II. Maria. «Ecco la serva del Signore». III. Elisabetta. «Il bambino ha sussultato di gioia ». IV. Gli umili. «Il mio spirito esulta in Dio». V. Zaccaria. «Benedetto il Signore!».. VI. Giuseppe. «Salì alla città di Davide: Betlemme». VII. Gesù. «Per loro non c'era posto». VIII. I pastori. «Vi annuncio una grande gioia». IX. Il popolo. «Si stupirono delle cose dette loro».
Note sugli autori
Don LUIGI GUGLIELMONI è parroco e catecheta. Collabora a varie riviste di catechesi e pastorale e ha pubblicato una cinquantina di libri, alcuni dei quali tradotti in varie lingue.
FAUSTO NEGRI, coniugato e con un figlio, è stato insegnante di religione cattolica ed è impegnato nella pastorale giovanile e familiare.
INSIEME, sono autori di numerosi testi e sussidi educativi. Presso le EDB hanno pubblicato Il tredicesimo in campo. Atleti di Dio con Paolo di Tarso (2009) e Effonda ovunque il tuo profumo. Via Crucis col Vangelo di Marco (2012); di P. Mazzolari hanno curato L'amore più grande. Via Crucis (2009), La mia miseria, la tua misericordia. Preghiere (2011), Seminatori della Parola. Don Primo Mazzolari ai catechisti e agli operatori pastorali (2011), «Per noi era come il pane». Don Primo Mazzolari e l'Eucaristia (2011) e «La Chiesa fa casa con l'uomo». Don Primo Mazzolari per la famiglia (2011).
Descrizione dell'opera
La profondità di esegesi e l'esperienza di p. Fausti accompagnano ad addentrarsi nel mistero dell'Incarnazione a partire dai testi dei Vangeli previsti dalla liturgia del giorno. In una novena dalla struttura tradizionale, con il suo stile inconfondibile l'autore commenta il brano scritturistico attraverso il messaggio nel contesto, cui fa seguito la sezione pregare il testo, alcune parole su cui riflettere e ulteriori passi utili alla comprensione.
Sommario
Introduzione. 1. Genesi di Gesù Cristo. 2. Non temere di prendere con te Maria. 3. Annuncio della nascita di Giovanni. 4. «Avvenga a me secondo la tua Parola». 5. «Beata colei che ha creduto». 6. Grandifica l'anima mia il Signore. 7. Giovanni è il suo nome. 8. Benedetto il Signore…
Note sull'autore
SILVANO FAUSTI s.j., dopo avere completato gli studi di filosofia e teologia con un dottorato sulla fenomenologia presso l'Università di Münster, è stato docente di teologia. Ora vive in una cascina alla periferia di Milano (Villapizzone) con una comunità di gesuiti dediti al servizio della Parola e operanti in un contesto di emarginazione. È autore di numerose pubblicazioni biblico-teologiche, sia di studio sia di divulgazione; presso le EDB: Una comunità legge il Vangelo di Luca (2006; nuova edizione 2011); Una comunità legge il Vangelo di Matteo (2007); assieme a T. Beck, U. Benedetti, G. Brambillasca e F. Clerici, Una comunità legge il Vangelo di Marco (2008); Una comunità legge il Vangelo di Giovanni (coedizione Àncora, 2008); Per una lettura laica della Bibbia (2008); Missione: modo di essere Chiesa (2010); I quattro Vangeli (2010).
Amato dal pubblico e apprezzato da parroci e catechisti, il Messalino dei fanciulli torna in una nuova edizione: rinfrescato nella grafica, aggiornato nel lessico secondo la sensibilità di oggi, mantiene inalterato il contenuto e il formato, a misura di bambino, nonché le simpatiche illustrazioni a colori, che hanno contribuito al suo successo. Leggero, tascabile e maneggevole, il volumetto è strumento gradito per la prima educazione alla fede: introduce i piccoli nella conoscenza di Dio e del Vangelo, li aiuta a partecipare bene alla Messa, insegna loro a pregare e li accompagna nei primi passi del cammino cristiano. Età di lettura: da 7 anni.
Attraverso l'approfondimento del tema della libertà e della liberazione nell'Antico Testamento l'autore propone un coerente viaggio tematico e letterario, di grande attualità per il nostro tempo.
All'interno dei tre blocchi testuali che strutturano l'Antico Testamento, vengono esaminati sistematicamente prima il «racconto» e poi la «parola» che ne costituisce il commento interpretativo.
Il racconto è la forma caratteristica della tradizione letteraria biblica, quella che attesta appunto che il Dio di Israele si rivela nella storia. Risulta perciò importante, da una parte, dare il dovuto rilievo alle narrazioni, così da coglierne il potente messaggio di liberazione. Accanto al racconto, in ognuna delle tre sezioni dell'Antico Testamento, troviamo la parola che spiega e integra l'evento narrato, secondo una specifica modalità: abbiamo così l'aspetto normativo della «legge» nel Pentateuco, la lettura della storia nella «profezia» nei Profeti, e negli Scritti la «sapienza», che svela il senso perenne della vita, pur senza nasconderne il dramma e occultarne il mistero.
Questa articolazione è di aiuto per una comprensione globale del testo sacro e nello stesso tempo permette un approfondimento di singoli cicli, come quello dei patriarchi o quello di Davide. La felice compenetrazione tra prospettiva esegetica e prospettiva tematica caratterizza la ricerca anche come esempio prezioso di metodologia. Il procedere dell'indagine fa emergere con forza la ricchezza espressiva che avvalora l'importanza del tema della liberazione quale filo conduttore dell'intera teologia dell'Antico Testamento.
L'intento del volume è non solo scientifico, ma anche pastorale, individuando gli snodi e gli assunti più rilevanti dell'Antico Testamento e valorizzandone l'utilità spirituale.
Sommario
Prefazione. INTRODUZIONE. 1. Elementi di antropologia. 2. La tradizione biblica: metodo di ricerca. I. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NELLA TÔRAH. 1. La libertà nei racconti delle origini (la Genesi). 2. La liberazione originaria (l'Esodo). 3. La legge della libertà e della liberazione (il Deuteronomio). II. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NEI PROFETI. 4. Il racconto storico: dalla libertà alla schiavitù (Giosuè - 2Re). 5. La parola profetica: asservimento e liberazione (Isaia - Malachia). III. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NEGLI SCRITTI. 6. Il racconto sapienziale: il dramma della salvezza (da Esdra e Neemia fino a Giuditta). 7. Le parole dei Sapienti sulla libertà (dai Proverbi ai Salmi). Conclusione. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
PIETRO BOVATI, gesuita, ha insegnato ermeneutica biblica, esegesi e teologia dell'Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, ove è stato anche decano. Ha pubblicato: Ristabilire la giustizia, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 22005; Il libro del Deuteronomio (1-11), Città Nuova, Roma 1994; «Così parla il Signore». Studi sul profetismo biblico, EDB, Bologna 2008, 22011; in collaborazione con R. Meynet, Il libro del profeta Amos, Dehoniane, Roma 1995.
Descrizione dell'opera
«Per proclamare in modo fecondo la Parola del Vangelo, è richiesto anzitutto che si faccia profonda esperienza di Dio» (Benedetto XVI). Sempre più strada si fa la convinzione che la nuova evangelizzazione non è anzitutto una questione di strategie pastorali ma un evento spirituale. Quali risorse provengono dalle grandi spiritualità cristiane per questa sfida che sta di fronte alla Chiesa agli inizi del terzo millennio? E quale il contributo del carisma francescano all'annuncio del vangelo oggi nella società postmoderna? A tali domande ha cercato di rispondere l'annuale giornata di studio promossa dall'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum, tenutasi in preparazione della XIII Assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova evangelizzazione e trasmissione della fede cristiana. I contributi di riflessione e le testimonianze contenuti nel volume danno un quadro pieno di speranza. Nella famiglia francescana risuona viva più che mai la parola di Francesco d'Assisi: «Annunciate la parola di Dio perché tutti credano in Lui».
Sommario
Sigle e abbreviazioni. Saluto del ministro generale dell'Ordine dei frati minori e gran cancelliere della Pontificia università Antonianum (J. Rodríguez Carballo). Saluto del rettore magnifico della Pontificia università Antonianum (P. Etzi). INTRODUZIONE. «Annunciate la parola di Dio perché tutti credano in lui» (P. Martinelli). I. PROSPETTIVE. Il significato della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana (N. Eteroviċ). Il contributo della spiritualità francescana alla nuova evangelizzazione (R. Cantalamessa). II. TESTIMONIANZE. L'esperienza della Fraternità missionaria europea di Palestrina (J. Pozzerle). Un'esperienza francescana di nuova evangelizzazione in Francia (D.-M. Thévénet). Testimoni del vangelo oggi: l'esperienza delle missioni al popolo (G. Cornolti - G. Dispenza). Conclusioni (A. Trujillo Cano). Indice dei nomi.
Note sul curatore
PAOLO MARTINELLI, frate cappuccino, è docente di teologia degli stati di vita all'Istituto Francescano di Spiritualità, di cui è preside, presso la Pontificia Università Antonianum ed è professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana. Collabora con le riviste Laurentianum, Religiosi in Italia, Italia Francescana, Communio; dal 2006 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica. Presso le EDB ha pubblicato, insieme a L. Lehmanne P. Messa, Eucaristia, Vita Spirituale e Francescanesimo (2006); ha curato i volumi: Il rinnovamento della vita consacrata e la famiglia francescana (2007), Autorità e obbedienza nella vita consacrata e nella famiglia francescana (2008), Parola di Dio, vita spirituale e francescanesimo (2009), La grazia delle origini. Studi in occasione dell'VIII centenario dell'approvazione della prima regola di san Francesco d'Assisi (1209-2009) (2009), Santità francescana oggi. Significato figure formazione (2010), La vocazione francescana oggi nel mondo: sfide e risorse (2011), con L. Bianchi, In caritate veritas. Luigi Padovese. Vescovo cappuccino, Vicario Apostolico dell'Anatolia. Scritti in memoria (2011) e La teologia spirituale oggi. Identità e missione (2012).
L'ultimo numero (Regno-doc. n.17, 2012)
Documento
Ecclesia in Medio Oriente. Es. apost. postsinodale Chiesa in Medio Oriente, comunione, testimonianza
di Benedetto XVI
Regno-doc. n.17, 2012, p.513
«Non temere piccolo gregge». Con questo incoraggiamento Benedetto XVI ha consegnato lo scorso 16 settembre la sua esortazione apostolica postsinodale Ecclesia in Medio Oriente a «tutti i pastori e fedeli cristiani in Medio Oriente», una terra «scelta in maniera particolare da Dio», ma nella quale ancora oggi i popoli «sperimentano in maniera drammatica i travagli umani» e «i cristiani risentono in maniera particolare, e talvolta con stanchezza e poca speranza, delle conseguenze negative di conflitti e di incertezze». Frutto del Sinodo celebrato nell’ottobre del 2010 (cf. Regno-doc. 19,2010,626ss), il testo riflette la complessa ricchezza di Chiese e tradizioni religiose presenti sul territorio soffermandosi sulla denuncia del fondamentalismo, sul valore testimoniale della comunione e su diverse questioni ecumeniche e interreligiose. La fedeltà al passato – in particolare alla nobile tradizione liturgica, «elemento essenziale di unità spirituale e di comunione» – deve coniugarsi al coraggio di «rispondere alle numerose e nuove sfide pastorali» del presente e del futuro. Interessante l’attenzione dedicata ai temi dell’immigrazione e della discriminazione delle donne, che a giudizio del papa devono «impegnarsi ed essere più coinvolte nella vita pubblica ed ecclesiale».
Documento
Il consenso. Viaggio apostolico in Libano (14-16 settembre 2012)
di Benedetto XVI
Regno-doc. n.17, 2012, p.531
Non era scontato l’esito del viaggio in Libano di papa Benedetto XVI (cf. Regno-att. 16,2012,505) per la consegna dell’esortazione apostolica postsinodale Ecclesia in Medio Oriente (cf. qui a p. 513). Non solo a motivo del vicino conflitto siriano e degli incerti equi libri della regione e del paese dei cedri in modo particolare; ma anche perché il papa giungeva all’indomani dell’uccisione in Libia (11 settembre) del l’ambasciatore americano Chris Ste vens e degli scontri causati dalla diffusione di un film contro il profeta Maometto, che si sono trasformati in protesta antioccidentale in tutto il Medio Oriente. Le sue parole hanno creato consenso; hanno dato forza alla migliore tradizione libanese di «convivenza» tra cristiani e tra cristiani e musulmani; hanno ribadito che tutta la Chiesa e in particolare «il papa non dimentica» la Siria e i «dolori» di una regione che sembra vivere «un parto senza fine»; hanno ricordato infine di porre «sempre la persona al centro», perché essa è il fondamento saldo d’ogni legittima «liberazione».
Documento - Parte / Inserto
Il consenso. Scelti da Dio (Discorso presso il Palazzo presidenziale di Baabda)
di Benedetto XVI
Regno-doc. n.17, 2012, p.531
Non era scontato l’esito del viaggio in Libano di papa Benedetto XVI (cf. Regno-att. 16,2012,505) per la consegna dell’esortazione apostolica postsinodale Ecclesia in Medio Oriente (cf. qui a p. 513). Non solo a motivo del vicino conflitto siriano e degli incerti equi libri della regione e del paese dei cedri in modo particolare; ma anche perché il papa giungeva all’indomani dell’uccisione in Libia (11 settembre) del l’ambasciatore americano Chris Ste vens e degli scontri causati dalla diffusione di un film contro il profeta Maometto, che si sono trasformati in protesta antioccidentale in tutto il Medio Oriente. Le sue parole hanno creato consenso; hanno dato forza alla migliore tradizione libanese di «convivenza» tra cristiani e tra cristiani e musulmani; hanno ribadito che tutta la Chiesa e in particolare «il papa non dimentica» la Siria e i «dolori» di una regione che sembra vivere «un parto senza fine»; hanno ricordato infine di porre «sempre la persona al centro», perché essa è il fondamento saldo d’ogni legittima «liberazione».
Documento - Parte / Inserto
Il consenso. Speranza per il Medio Oriente (Discorso all’incontro coi giovani)
di Benedetto XVI
Regno-doc. n.17, 2012, p.534
Non era scontato l’esito del viaggio in Libano di papa Benedetto XVI (cf. Regno-att. 16,2012,505) per la consegna dell’esortazione apostolica postsinodale Ecclesia in Medio Oriente (cf. qui a p. 513). Non solo a motivo del vicino conflitto siriano e degli incerti equi libri della regione e del paese dei cedri in modo particolare; ma anche perché il papa giungeva all’indomani dell’uccisione in Libia (11 settembre) del l’ambasciatore americano Chris Ste vens e degli scontri causati dalla diffusione di un film contro il profeta Maometto, che si sono trasformati in protesta antioccidentale in tutto il Medio Oriente. Le sue parole hanno creato consenso; hanno dato forza alla migliore tradizione libanese di «convivenza» tra cristiani e tra cristiani e musulmani; hanno ribadito che tutta la Chiesa e in particolare «il papa non dimentica» la Siria e i «dolori» di una regione che sembra vivere «un parto senza fine»; hanno ricordato infine di porre «sempre la persona al centro», perché essa è il fondamento saldo d’ogni legittima «liberazione».
Documento
Afferrati dalla verità. Omelia nella messa a conclusione dell’incontro con il Ratzinger Schülerkreis
di Benedetto XVI
Regno-doc. n.17, 2012, p.536
teologi seguiti nell’abilitazione e nel dottorato da Joseph Ratzinger quando era docente di teologia a Bonn, Münster, Tübingen e Regensburg (ne fanno parte per esempio Barthélemy Adoukonou, Wolfgang Beinert, Joe Fessio, il vescovo ausiliare di Amburgo Hans-Jochen Jaschke, l’arcivescovo di Vienna card. Christoph Schönborn, Réal Tremblay, Hansjürgen Verweyen e l’italiano Cornelio del Zotto), si riunisce abitualmente ogni anno dal 1978 e ha conservato la tradizione anche dopo l’elezione del maestro al soglio pontificio. Quest’anno il seminario estivo ha avuto luogo dal 30 agosto al 3 settembre a Castel Gandolfo sul tema: «Risultati e domande ecumenici nel dialogo con il luteranesimo e l’anglicanesimo». A conclusione del percorso il 2 settembre il papa nell’omelia alla celebrazione eucaristica con i suoi ex allievi ha riflettuto sul rapporto tra la ricerca teologica e la verità: «È la verità che ci possiede, è qualcosa di vivente! Noi non siamo suoi possessori, bensì siamo afferrati da lei. Solo se ci lasciamo guidare e muovere da lei, rimaniamo in lei, solo se siamo, con lei e in lei, pellegrini della verità, allora è in noi e per noi. Penso che dobbiamo imparare di nuovo questo “non-avere-la-verità”».
Documento
Un’adeguata ermeneutica conciliare. Il card. Scola nel 50°dell’apertura del Vaticano II
di A. card. Scola
Regno-doc. n.17, 2012, p.538
Lo scorso 3 ottobre, il card. Scola ha tenuto la prolusione d’apertura – intitolata Dagli albori all’apertura del Concilio. Note per una lettura del Vaticano II – al Convegno internazionale «Il concilio ecumenico Vaticano II alla luce degli archivi dei padri conciliari», promosso (dal 3 al 5 ottobre) dal Pontificio comitato di scienze storiche in collaborazione col Centro studi e ricerche «Concilio Vaticano II» della Pontificia università lateranense. «Nel rispetto della mia competenza», scrive l’arcivescovo di Milano, il contributo «intende soffermarsi su tre nodi ermeneutici emergenti dai principali fatti e documenti del periodo di cui il Congresso si occupa»: il rapporto tra l’elemento teologico e quello storico, e di conseguenza la definizione del «soggetto» dell’ermeneutica conciliare; la questione dell’«indole pastorale del Vaticano II»; e l’intreccio tra «evento» e «corpus dottrinale». L’intenzione dichiarata, «offrire qualche pista per un’adeguata ermeneutica conciliare necessaria per comprendere il processo di recezione», trova nell’idea di riforma nella continuità, proposta da Benedetto XVI, la categoria che sembra «più conveniente per leggere la natura dell’evento conciliare e per un’adeguata ermeneutica del suo corpus nell’ottica della pastoralità».
Documento
Verso Firenze 2015. CEI – Consiglio permanente. Sessione autunnale (24-27 settembre 2012)
di Episcopato italiano
Regno-doc. n.17, 2012, p.550
Alla vigilia dell’apertura del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, si è svolto a Roma il Consiglio permanen te della CEI. Nell’«Anno della fede», «nel 50° anniversario del Concilio VaticanoII e nel 20° della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica» i vescovi italiani hanno insistito sulla «formazione cristiana degli adulti tra rinnovamento e istanza educativa», a cui dare attenzione in un percorso che prevede la celebrazione di una Settimana sociale nel 2013 e soprattutto del Convegno ecclesiale nazionale incentrato sul tema della fede (Firenze, settembre 2015). Il Consiglio permanente ha così costituito un Comitato preparatorio – con i vescovi Ambrosio, Bianchi, Raspanti – presieduto dall’arcivescovo di Torino, mons. C. Nosiglia. Il comunicato finale che qui pubblichiamo dà conto anche della preoccupazione dei vescovi «per le difficoltà della gente», in particolare le famiglie, ribadendo la necessità di eque «politiche fiscali», della «libertà educativa» nonché il rifiuto di forme di «riconoscimento», per le unioni di fatto e per quelle omosessuali, analoghe a quelle previste «per la famiglia fondata sul matrimonio».
Documento
Con la forza dell’eucaristia. I vescovi delle Marche
di I vescovi delle Marche
Regno-doc. n.17, 2012, p.554
L’esperienza del Congresso eucaristico nazionale, vissuta nel settembre 2011, ha risvegliato nelle Chiese marchigiane «la consapevolezza di avere Cristo come centro della nostra vita cristiana e del nostro annuncio… Se non vogliamo disperderne l’eredità, il principale obiettivo della nostra pastorale deve rimanere quello di ricentrare la nostra attenzione proprio su Cristo Gesù; meglio ancora, di lasciarci guardare negli occhi da lui». Con la lettera Con la forza dell’eucaristia: dal Congresso eucaristico nazionale al Convegno ecclesiale regionale, presentata il 23 marzo 2012, le Chiese delle Marche raccolgono l’eredità dell’intensa esperienza del settembre 2011 per dare un forte orientamento eucaristico alla preparazione del II Convegno delle diocesi della regione, che avrà luogo dal 22 al 24 novembre 2013 dopo vent’anni dal precedente e porterà il titolo «Alzati e va’… Vivere e trasmettere oggi la fede nelle Marche». Il processo preparatorio del Convegno prende il via in ottobre, in concomitanza con l’apertura dell’Anno della fede; è accompagnato da un sussidio, che porta lo stesso titolo del Convegno ed è pubblicato dalle Edizioni Dehoniane Bologna.
Documento
Annuncio e nuova evangelizzazione. Lettera pastorale dell’episcopato belga (settembre 2012)
di I vescovi del Belgio
Regno-doc. n.17, 2012, p.561
L’imminente apertura dell’Anno della fede ha suggerito anche ai vescovi belgi di mettere mano a una lettera pastorale dedicata al tema dell’Essere cri stiani oggi e pubblicata nel mese di settembre. Il breve testo ha alle spalle una stagione travagliata non solo per i «profondi cambiamenti» avvenuti in ter ritori un tempo cristianizzati, ma anche per le profonde ferite all’interno della comunità ecclesiale legate ai casi di violenze sessuali verso minori – che hanno visto coinvolti anche ecclesiastici di primo piano – e a come essi sono stati gestiti (cf. anche Regno-att. 2,2012,9ss). Il tono è insolitamente accorato e la forte coerenza del testo è tutta incentrata sull’annuncio kerigmatico nell’oggi d’ogni uomo e con ogni uomo, vero nucleo di questa ri-partenza: «Il tempo è cambiato (…) e ci invita a riscoprire l’originalità e la bellezza del Vangelo, e a vedere quanto appaghi l’esistenza il fatto di viverlo. Vale la pena discuterne insieme. Cercare insieme ciò che significa concretamente il fatto di mettersi alla sequela di Gesù: è la massima priorità che la Chiesa deve prefissarsi. Per raggiungere questo scopo, possiamo ispirarci e aiutarci vicendevolmente».
Documento
Uscire dalla Chiesa. Decreto generale della Conferenza episcopale tedesca
di Conferenza episcopale tedesca
Regno-doc. n.17, 2012, p.567
Fra i cattolici tedeschi, i quali sostengono la loro Chiesa attraverso una tassa apposita, «chi, per una qual siasi ragione, dichiara davanti all’autorità ci vile competente la propria uscita dalla Chiesa infrange il dovere di preservare la comunione con la Chiesa… e il dovere di offrire il suo contributo materiale affinché la Chiesa possa assolvere i suoi compiti». La Chiesa istituzione e la Chiesa comunità di fede coincidono: per questo l’uscita comporta come conseguenza il non poter più ricevere i sacramenti e il non poter assumere incarichi e ministeri. Il Decreto generale del la Conferenza episcopale tedesca sull’uscita dalla Chiesa, reso pubblico il 20 settembre con l’approvazione della Santa Sede ed entrato in vigore il 24 settembre, è tuttavia accompagnato da una Lettera che il parroco competente deve inviare alla persona uscita dalla Chiesa immediatamente dopo aver preso conoscenza della sua dichiarazione, per invitarla a un colloquio personale sui motivi della scelta. Rispetto al passato, non è più prevista automaticamente la scomunica per chi dichiara alle autorità civili la propria uscita dalla Chiesa cattolica.
Documento - Parte / Inserto
Uscire dalla Chiesa. Decreto generale
di Conferenza episcopale tedesca
Regno-doc. n.17, 2012, p.567
Fra i cattolici tedeschi, i quali sostengono la loro Chiesa attraverso una tassa apposita, «chi, per una qual siasi ragione, dichiara davanti all’autorità ci vile competente la propria uscita dalla Chiesa infrange il dovere di preservare la comunione con la Chiesa… e il dovere di offrire il suo contributo materiale affinché la Chiesa possa assolvere i suoi compiti». La Chiesa istituzione e la Chiesa comunità di fede coincidono: per questo l’uscita comporta come conseguenza il non poter più ricevere i sacramenti e il non poter assumere incarichi e ministeri. Il Decreto generale del la Conferenza episcopale tedesca sull’uscita dalla Chiesa, reso pubblico il 20 settembre con l’approvazione della Santa Sede ed entrato in vigore il 24 settembre, è tuttavia accompagnato da una Lettera che il parroco competente deve inviare alla persona uscita dalla Chiesa immediatamente dopo aver preso conoscenza della sua dichiarazione, per invitarla a un colloquio personale sui motivi della scelta. Rispetto al passato, non è più prevista automaticamente la scomunica per chi dichiara alle autorità civili la propria uscita dalla Chiesa cattolica.
Documento - Parte / Inserto
Uscire dalla Chiesa. Lettera pastorale
di Conferenza episcopale tedesca
Regno-doc. n.17, 2012, p.568
Fra i cattolici tedeschi, i quali sostengono la loro Chiesa attraverso una tassa apposita, «chi, per una qual siasi ragione, dichiara davanti all’autorità ci vile competente la propria uscita dalla Chiesa infrange il dovere di preservare la comunione con la Chiesa… e il dovere di offrire il suo contributo materiale affinché la Chiesa possa assolvere i suoi compiti». La Chiesa istituzione e la Chiesa comunità di fede coincidono: per questo l’uscita comporta come conseguenza il non poter più ricevere i sacramenti e il non poter assumere incarichi e ministeri. Il Decreto generale del la Conferenza episcopale tedesca sull’uscita dalla Chiesa, reso pubblico il 20 settembre con l’approvazione della Santa Sede ed entrato in vigore il 24 settembre, è tuttavia accompagnato da una Lettera che il parroco competente deve inviare alla persona uscita dalla Chiesa immediatamente dopo aver preso conoscenza della sua dichiarazione, per invitarla a un colloquio personale sui motivi della scelta. Rispetto al passato, non è più prevista automaticamente la scomunica per chi dichiara alle autorità civili la propria uscita dalla Chiesa cattolica.
Documento
Cristianesimo nelle società «secolarizzate». G. Routhier ai superiori provinciali europei dehoniani
di G. Routhier
Regno-doc. n.17, 2012, p.569
«Il Vangelo di Cristo ha la capacità di inscriversi in ogni cultura», e tuttavia «si deve ammettere che il passaggio del cristianesimo al mondo moderno» è stato «complicato», giacché «la Chiesa si è dedicata più a considerare la perdita del mondo, il quale si andava elaborando senza o al di fuori di essa, e meno a comprendere l’opportunità che le veniva allora offerta». Ma per riflettere sul problema dell’evoluzione del cristianesimo nella società occidentale il concetto di secolarizzazione – «una parola di moda, che si condisce in tutte le salse» – non è «il più adatto… specialmente in ragione della connotazione negativa che riveste e del suo carattere molto carico dal punto di vista emotivo». Il prof. Routhier, teologo e presbitero canadese, parla ai dehoniani europei su «Pensare l’inscrizione del cristianesimo nelle società “secolarizzate”» proponendo un diverso quadro concettuale. Quando si rompe l’equilibrio tra la fede cristiana e una data cultura la Chiesa reagisce alla nuova situazione, dunque è «attrice» del processo e non solo «vittima passiva». «Quello su cui occorre riflettere è dunque la ristrutturazione dei rapporti fra la Chiesa e la società, ovvero un nuovo incontro fra il Vangelo e la società contemporanea».
Documento
Il Regno Documenti 17 2012. La rivista comleta in un unico file
di Redazione
Regno-doc. n.17, 2012, p.576
A disposizione dei nostri abbonati la possibilità di scaricare il numero completo in un unico file pdf. Buona lettura!