Il 5 agosto 2013 oltre duecento giornalisti si accalcano nei Riverside Studios di Londra. La folla, analoga a quella che si raduna per la presentazione degli smarthphone o dei computer più innovativi dei maggiori brand internazionali, non è però in attesa di un conglomerato prodigioso di silicio e vetro, bensì di un hamburger, non meno stupefacente dal punto di vista tecnologico. Il panino in questione è una «creazione» del professor Mark Post, docente di biotecnologia all'Università di Maastricht, che ha confezionato il piatto utilizzando carne sintetica, detta anche artificiale o in vitro. Da quel momento un alimento che da sempre accompagna l'uomo può essere pensato come qualcosa che non è artificiale (è pur sempre carne), ma non è neanche naturale (non proviene da un animale). Che cosa comporta questa rivoluzione? Quali domande etiche solleva? Perché tutto questo interesse dell'hi-tech su un prodotto come la carne?
Cristianesimo, Ebraismo, Islam, Induismo, Buddhismo, Jainismo: il libro affronta le religioni, le norme alimentari, gli aspetti teologici, le questioni aperte e presenta oltre 50 ricette - dagli antipasti ai dolci - per assaporare tutta la ricchezza delle principali tradizioni gastronomiche.Il primo menu completo che compare nella Bibbia riguarda il cibo che Abramo offre ai suoi ospiti: focacce di fiore di farina, probabilmente impastate con olio; tenera carne di vitello; latte acido che fa pensare allo yogurt; latte fresco come bevanda. L'Ebraismo, che esprime la più corposa legislazione alimentare mai conosciuta in nessun'altra religione, non è vegetariano, anche se distingue animali leciti e proibiti, fissa norme rituali ben precise per l'uccisione e l'eliminazione del sangue e proibisce di cucinare insieme latte e carne. Il Cristianesimo non distingue invece cibi puri e cibi impuri, non classifica gli animali in leciti e proibiti o le bevande in consentite e vietate. Una libertà gastronomica che non impone l'obbedienza alimentare e neppure il vegetarianesimo: è infatti consentito il consumo di ogni tipo di carne senza alcuna limitazione, se non quella legata ad alcuni giorni e a un periodo dell'anno liturgico.La norma alimentare generale dell'Islam proibisce, al contrario, il consumo di carne di maiale, uccelli rapaci, asini, muli, rettili, topi, rane, formiche e pesci privi di scaglie, anche se ogni Paese musulmano propone aspetti gastronomici che lo differenziano dagli altri. Oltre ai divieti che colpiscono i cibi solidi, la tavola non contempla il vino e, più in generale, tutte le bevande alcoliche e superalcoliche, una proibizione che riguarda anche i fedeli induisti, buddhisti e jainisti. Che cosa si mangia, quali alimenti si rifiutano e dalle mani di chi si accetta cibo cotto sono le domande che definiscono nell'Induismo il posto di un uomo o di un gruppo. E mentre l'insegnamento buddhista invita alla moderazione in ogni campo della vita, compreso quello alimentare, ma consente di mangiare carne in determinate circostanze, il fondamento dello Jainismo risiede nel totale rispetto di ogni forma di vita creata, compreso il mondo materiale, in quanto depositaria di un'anima.
Quando la tensione spirituale della Cresima passa e si torna al tempo ordinario, i ragazzi, anche quelli più promettenti, sembrano sparire come neve al sole. E allora ci si domanda: Come sapranno custodire il patrimonio accumulato durante il tempo del catechismo? A questo riguardo sacerdoti e catechisti cercano di correre ai ripari nei modi più diversi e nelle forme più creative. Sulla scia di questi tentativi è nato questo progetto di evangelizzazione destinato proprio ai ragazzi del cosiddetto "post-Cresima". Un'esperienza originale, capace di coniugare fede e vita, che vuole attuarsi mediante le modalità tipiche di un gruppo, denominato "Fuoco e Vento", in quanto reca i segni riconoscibili dell'accadere dello Spirito Santo a Pentecoste. Facendo tesoro della loro consolidata e appassionante frequentazione in parrocchia e del loro riconosciuto desiderio di protagonismo, si invitano ragazzi e catechisti, ormai ben rodati da anni di conoscenza reciproca, ad accettare la sfida di diventare compagni di viaggio ancora per un tratto di strada. Prende corpo così un interessante itinerario catechistico, idoneo a creare tempi e spazi per l'annuncio del vangelo ai ragazzi-adolescenti, nella prospettiva di un effettivo coinvolgimento nella vita della comunità cristiana adulta. Età di lettura: da 10 anni.
Il libretto si offre come aiuto per vivere in modo rinnovato l'Avvento e il Natale ponendo in dialogo due competenze: quella biblica e quella pedagogica. A partire dalla prima domenica di Avvento 2017 fino al Battesimo di Gesù, ogni giorno propone un frammento della liturgia della Parola della domenica che ha dato inizio alla settimana. Segue il momento della meditazione e una sollecitazione per mettere in pratica ciò che è stato compreso. Il testo è pensato sia per cristiani maturi nella fede, sia per ricomincianti; per il lavoro personale e di gruppo.
Un allegro fascicolo a colori per accompagnare i bambini nel cammino verso la nascita di Gesù e la sua manifestazione, con un itinerario che va dalla prima domenica di Avvento all'Epifania. Per ogni domenica e festa vengono presentati: un breve passo biblico, una narrazione che aiuta a comprenderne il significato nella vita di un bambino, uno "zoom" sul concetto chiave, e la sezione «Gioca e crea» che propone un gioco e un'attività da costruire. Età di lettura: da 6 anni.
«Oggi, nonostante la nostra sensibilità apparentemente evoluta, e tutte le nostre raffinate analisi psicologiche, mi domando se non ci siamo anestetizzati anche rispetto alle ferite dell'anima dei bambini» (Papa Francesco, Amoris laetitia 246).Un testo prezioso, per supportare i genitori separati e divorzati a farsi carico dei bisogni dei loro bambini, e accompagnare la comunità cristiana ad essere madre premurosa verso le famiglie ferite. Dopo un'analisi dei bisogni delle famiglie che vivono la separazione, si dà voce alle parole dei bambini e vengono offerti ai genitori strumenti di sostegno per favorire una serena relazione educativa. Nella seconda parte del libro ci si rivolge alla comunità, presentando iniziative già presenti in Italia, come modelli con cui confrontarsi per ideare progetti idonei al proprio territorio. Alcuni percorsi biblici, per adulti e bambini, affidano alla Parola il compito di aiutare nel discernimento e consolare nelle ferite, accuditi dalla Tenerezza di Dio Padre.
Frutto di una ricerca tra biblisti e teologi speculativi, questo volume si propone di fare emergere la rilevanza per la fede di alcuni argomenti della ricerca storica. Il rapporto tra gesuologia e cristologia viene qui affrontato con la convinzione che la fede di chi è stato testimone consegni il Gesù appartenuto alla storia. L'indagine privilegia alcuni temi: il messianismo del tutto particolare di Gesù; la giudaicità «sui generis» della sua Persona e della sua Causa; la peculiarità del suo metodo parabolico; il destino assolutamente paradossale nel contesto del suo popolo; l'idea che la confessione di fede in lui non sia solo il frutto di un'interpreazione cristiana posteriore, ma già interiore al personaggio e alla sua vicenda terrena.
Reso famoso dalla trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi, che aiutò moltissimi italiani a prendere il diploma di scuola elementare, il maestro Alberto Manzi (1924-1997) ha sfidato l'analfabetismo anche dall'altra parte dell'oceano. Partito alla metà degli anni Cinquanta per studiare le formiche della foresta amazzonica, l'autore di Orzowei e di molti altri libri per ragazzi era rimasto colpito dalle condizioni di vita dei nativos e per oltre due decenni si era recato in Sudamerica, dove, con l'aiuto dei missionari salesiani aveva insegnato agli indios e li aveva aiutati a costituire cooperative agricole e piccole attività imprenditoriali. Accusato dalle autorità di essere un «guevarista» collegato ai ribelli, era stato imprigionato, torturato e dichiarato «non gradito». Aveva tuttavia continuato a recarsi clandestinamente in America Latina sino al 1984. Tre anni dopo venne invitato a collaborare al Piano nazionale di alfabetizzazione dell'Argentina, in seguito adottato in tutto il Sudamerica e premiato dall'Unesco.
Nel corso di varie indagini sui racconti di tradizione orale nelle campagne di Ungheria, Austria, Slovacchia, Romania e Paesi della ex Jugoslavia, due etnologhe hanno scoperto l'esistenza di una Bibbia di origine contadina. E hanno salvato dall'oblio centinaia di narrazioni che appartengono a una tradizione europea millenaria. Racconti lirici e magici, divertenti e osceni, ispirati alle vicende bibliche e alla storia del cristianesimo, restituiscono la struggente riflessione del mondo che li ha conservati e trasmessi oralmente durante le veglie. I grandi episodi e i personaggi della storia santa si intrecciano così alle narrazioni apocrife e leggendarie e alla saggezza popolare dei racconti e dei proverbi.
Gli oltre 8 mila oratori italiani - che in alcune regioni prendono il nome di patronati, circoli, centri parrocchiali o centri giovanili - sono gli spazi privilegiati dell'attività educativa della Chiesa cattolica. E spesso sono anche i luoghi che meglio accolgono i ragazzi stranieri. Da un'indagine Ipsos, la prima fotografia nazionale di una delle poche istituzioni formative che può vantare oltre 450 anni di storia. Si trovano accanto alla chiesa parrocchiale, hanno campetti da calcio, sale giochi con il biliardino, locali per il catechismo e il bar. Quelli più moderni dispongono anche di cucine, sale per proiettare film, spazi per il teatro e la musica e promuovono compagnie teatrali, complessi musicali e web radio. Luoghi di educazione e di vita rassicuranti per i genitori, gli oratori italiani intercettano le domande delle famiglie, dei giovani, dei bambini e anche degli enti pubblici locali. Più diffusi al Nord che nel resto d'Italia e aperti pressoché quotidianamente, propongono anche attività di doposcuola e volontariato, rappresentando in molte località l'unica proposta di aggregazione per ragazzi italiani e stranieri.