Marisa Bellenzier (1928-2008) e Ivana Ceresa (1942-2009) offrono uno spaccato significativo del ’900 cattolico italiano da un punto di vista non convenzionale: sono donne che hanno vissuto la propria condizione come responsabilità per altre e altri, nell’agorà politica e nella comunità ecclesiale.
Le pratiche cui hanno dato vita sono eredità disponibile per chiunque voglia accoglierla con creatività – abitando soglie, benedicendo incroci, dicendo Dio con parole di donna.
Emma Cavallaro introduce alla lettura del volume con pagine altrettanto ricche: più che prefazione, testimonianza.
Maria Antonella Grillo
Si è laureata in Filosofia Estetica con un lavoro dal titolo Il vuoto, la soggettività, l’arte.
È laureata in Scienze Religiose e fa parte del Coordinamento Teologhe Italiane (CTI).
Luisella Lugoboni
È insegnante di religione cattolica. Si è laureata in Scienze Religiose presso l’ISSR San Pietro Martire di Verona con una tesi su Ivana Ceresa.
Il rapporto tra le coppie di sposi e le comunità parrocchiali è fondamentale per una Chiesa che voglia vivere pienamente la sua identità di Sposa di Cristo. Questo agile libro riassume i dati e propone un percorso.
In tutto lo svolgimento di questo scritto io leggo come motore e filo conduttore la forza della vita, e qui mi riferisco esplicitamente alla Vita, che è Gesù stesso che vince il mondo. Si tratta infatti di un testo diverso, che non si impone per la potenza delle parole, ma per la potenza di Vita in esso contenuta, potenza che viene dall’Alto. La forza della Vita non può restare nascosta: deve diventare “luce sul moggio”, “città sul monte”, che possa essere vista da tutti. Questi sposi dimostrano di sentire profondamente la parrocchia come propria, e come primo luogo, per loro, di diffusione della Vita. Si evidenzia in questo quale profonda sintonia esista tra chiesa domestica e Chiesa grande, rappresentata a livello territoriale dalla parrocchia. Non c’è assolutamente antitesi, ma perfetta consonanza tra queste due dimensioni organiche della stessa realtà misteriosa, che è la Chiesa, Corpo di Cristo.
Questa pubblicazione intende proporre ai lettori italiani il cammino e la riflessione che hanno portato Pierre Lenhardt a vivere consapevolmente la propria scelta cristiana nel costante ascolto della “voce del Sinai”, sia in rapporto alla rivelazione scritta che alla tradizione orale, in quanto – dal punto di vista ebraico – sia l’una che l’altra vanno ricondotte a questo evento unico e fondante.
In queste pagine l’autore cerca di descrivere le diverse tappe attraverso le quali è arrivato a tale consapevolezza, elaborando una teologia cristiana rispettosa dei diversi doni che lo stesso Dio ha affidato a due tradizioni di fede legate fra loro da un “vincolo” inscindibile.
La testimonianza di Lenhardt costituisce pertanto un esempio di come l’ascolto onesto dell’altro possa portare ad una migliore comprensione della propria identità.
Questo testo è una raccolta organica di "intermittenze del cuore". Centofanti sa come mescolare il sacro al profano, come alternare descrizioni di stati d'animo in rapporto alle vicende dei suoi personaggi e cerca di entrare nel cuore umano per spiegarne le decisioni, i tormenti, i momenti di felicità. Soprattutto sa che un romanzo non può più essere scritto come se fosse il rispecchiamento di un reale che non c'è, che scrivere è un'attività per la quale non c'è né salvezza né scampo quando si è presa la decisione di continuare a farne il proprio momento personale di intervento sulla realtà, che le vicende che descrive sono tutte proiezioni di un suo sogno ecumenico di comprensione del mondo che, tuttavia, non potrà procedere che per lumi sparsi, per balzi narrativi, per sfondamenti progressivi della rete di nebbia e di ignoranza che avvolge la mente di ognuno. Per Centofanti, un romanzo è il tentativo di confrontarsi con se stesso, con la propria vita, con la propria intensità di desiderio.Dalla Prefazione di Giuseppe PanellaLe dita sono ancora intorpidite: è per questo che intitoli il romanzo Salva L'Anima? Perché pensando a una Chiesa insidiata dalle sirene del potere, tieni d'occhio l'insidia più sottile di una malattia evocata dalle tre maiuscole?
E se Dio, immischiandosi nell'umana avventura, avesse traslocato dal cielo all'inferno? E se per incontrarlo non fosse più necessario guardare in alto, ma dentro la parte più sporca e indecente di noi? E se il peccato non fosse ciò che condanna la creatura ad un'irrimediabile lontananza da Dio, ma piuttosto l'unico "luogo" per vivere l'incontro con Lui? Sfogliando il Vangelo, una domanda: e se fosse proprio così?
Il corteggiamento, scintilla che accende il fuoco dell'amore, è un tempo decisivo di preparazione e di attesa. Ma oggi i giovani sono spesso abbandonati a se stessi, privati di punti di riferimento stabili verso cui potersi orientare per intraprendere questo viaggio. Cercando una risposta alle molte domande che suscita il delicato e avvincente tema dell'innamoramento, questo "manuale" si rivolge ai ragazzi e a tutti coloro che sono chiamati, come educatori, a condurre i giovani alla vita, all'amore, alla felicità. Ciro e Raffaella Piccolo raccontano la loro esperienza di coppia dalla quale è nato "Il manuale del corteggiamento", che può essere di aiuto alle giovani coppie. Alla scoperta di se stessi attraverso l'altro, senza fretta.
Queste pagine ti possono aiutare a scoprire la gioia della preghiera e a custodirla nel momento in cui il cammino si fa più faticoso. La tua vita è invasa dall'amore di Dio che salva e guarisce e, attraverso un sentiero non privo di difficoltà, ti porta alle vette della contemplazione tanto da poter dire come san Paolo: «Non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20).Pregare significa imparare a stare con Lui, a fermarci a dialogare con Lui, sentendo che la sua presenza è la più vera, la più buona, la più importante di tutte. Lui che è il solo Dio, il Dio della nostra vita, il Dio della nostra storia.Papa Francesco
Come vivere felici? Come accettare e valorizzare se stessi? In che modo stabilire rapporti sereni e duraturi con gli altri? A queste e altre domande, John Powell, autore di numerosi bestseller spirituali, risponde in questo libro dal titolo così particolare. Con l'intelligenza di chi ben conosce l'animo umano, egli porta il lettore, attraverso una serie di brevi riflessioni ricche di aneddoti e di umorismo, a lavorare su se stesso con dieci esercizi che, se svolti adeguatamente, lo lasceranno diverso e migliore di prima. Una sfida e un impegno, dunque, ma anche un viaggio piacevole e profondo dentro di sé. E allora... perché non imparare a vivere felici? "Un mondo più grande e una vita più piena ti aspettano. Ma devi arrivarci con l'esercizio. Avanti, buttati! Renditi felice!".
Senza i tre quarti del pianeta ricoperto dal mare probabilmente nessuno di noi esisterebbe, ma delle sue acque abbiamo fatto cattivo uso, trasformandole in pattumiera persino delle armi chimiche e alzandone pericolosamente il livello con l’inquinamento, che aumenta la temperatura e scioglie i ghiacci.
Non contenti, abbiamo sterminato senza criterio le specie che vi abitano, trascurando, tra le tante altre ancora non conosciute, la loro capacità di produrre farmaci.
Ma se ci preoccupiamo per i pirati che sono tornati a sequestrare navi ed equipaggi, per certi comandanti incapaci o criminali che fanno affondare le loro navi, per i governi che litigano per spartirsi un bene di tutti, ci rassereniamo un po’ pensando a quanto ci regala ogni giorno: grandi esempi di solidarietà umana, ottimi suggerimenti per una dieta sana, maree e onde che generano energia.
La soluzione per non rovinare definitivamente il mare esiste: basta utilizzare i suoi doni in maniera sostenibile, imparando a rispettarlo.
Sono disponibili i santini, le cartoline, i poster e le calamite: Nel '700, in Germania, il pittore Johann Melchior Schmidtner dipinse un quadro che rappresentava Maria mentre scioglieva i nodi di un nastro. Si trattava probabilmente del «nastro matrimoniale» di una coppia che aveva evitato il divorzio.Alla base del dipinto, l'arcangelo Raffaele conduce Tobia verso Sara, la sua futura sposa. Questo quadro si trova ad Asburgo, vicino a Monaco, nella chiesa di St. Peter am Perlach ed è tuttora esposto.Nel corso dei secoli si perde il significato coniugale del quadro, ma la devozione popolare del luogo, molto viva, conserva l'essenza della simbologia e nasce l'appellativo «Maria Knottenlöserin», cioè «Maria, colei che scioglie i nodi».Negli anni '80, padre Jorge Mario Bergoglio, che diverrà arcivescovo di Buenos Aires, cardinale e nel 2013 papa, porta in Argentina alcune copie di questo quadro e ne espone una nell'Università El Salvador. Da lì comincia la diffusione della nuova devozione.Essa raggiunge la chiesa San José del Talar e poi la chiesa di San José Bautista ed è qui che il parroco, padre Juan Ramón Celeiro, scrive, dapprima per i suoi parrocchiani e poi nel 1998 per il grande pubblico, la novena che dà inizio alla nuova devozione a «Maria che scioglie i nodi». In pochi anni questo fervore si diffonde in tutta l'America e poi nel mondo intero. La nozione di «nodo nella vita» è comune a tutti, qualunque sia l'età, la condizione, la nazionalità, la razza. Chi può dire di esserne esente? Ormai Maria è invocata anche con il titolo di «Maria che scioglie i nodi». Si usa celebrare la sua festa l'8 dicembre.