
Papa Luciani, Giovanni Paolo I aveva tratti significativi del profilo francescano, come testimonia quanto disse da patriarca di Venezia, pronunciando l'omelia nel 750esimo anniversario della morte del Poverello: Nella Chiesa dei suoi tempi, che aveva bisogno di molta riforma, egli aveva imboccato il metodo giusto della riforma. Amore appassionato a Cristo: vivere come lui, di lui, applicando il Vangelo, aderire a Lui come fosse presente, è stato il suo programma. Francesco non era solo uomo che pregava Cristo, era un uomo fatto preghiera. Per se stesso scelse la povertà e alla povertà fece larghissima propaganda. Mai però, la separò dall'umiltà. Quando Cristo volle rendere visibile la sua mitezza in terra, mandò Francesco. Andrea Tornielli ci offre un profilo inedito del papa che veniva dal bellunese, dimostrando quanto Luciani fosse un segno interprete del francescanesimo.
Rosario Livatino è uomo della sua terra e di quella stessa terra conosce bellezza e ferite. Non esita a spendere tutta la sua giovane vita e le sue competenze di magistrato per ricucire parte di esse. Sa che questo lo può mettere in pericolo di vita. Tutto in lui tradisce la consapevolezza di una chiamata che viene anche dalla fede. La sua vita è il concretizzarsi delle beatitudini e a motivo del suo martirio in odium fidei è stato proclamato beato il 9 maggio del 2021. Il testo attraverso l’esempio del giovane giudice si propone di illuminare i percorsi che i nostri ragazzi e le nostre ragazze fanno quando si trovano di fronte alle domande e alle scelte più spinose, dove bene e male si fronteggiano. L'autrice sceglie di intrecciare la memoria della vita di Livatino alle vicende di quattro adolescenti che vivono un'estate molto particolare nei luoghi natii del giudice.