Quale è il senso di un discorso sulla fragilità? Quello di riflettere sugli aspetti luminosi e oscuri di una condizione umana che ha molti volti e, in particolare, il volto della malattia fisica e psichica della condizione adolescenziale - con le sue vertiginose ascese nei cieli stellati della gioia e della speranza, e con le sue discese negli abissi della insicurezza e della disperazione -, ma anche il volto della condizione anziana, lacerata dalla solitudine e dalla noncuranza, dallo straniamento e dall'angoscia della morte. La fragilità, negli slogan mondani dominanti, è l'immagine della debolezza inutile e antiquata, immatura e malata, inconsistente e destituita di senso; e invece nella fragilità si nascondono valori di sensibilità e di delicatezza, di gentilezza estenuata e di dignità, di intuizione dell'indicibile e dell'invisibile che sono nella vita, e che consentono di immedesimarci con più facilità e con più passione negli stati d'animo e nelle emozioni, nei modi di essere esistenziali, degli altri da noi.
Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
Difficile collocare criticamente la figura di Walter Benjamin: la sua originalità di pensatore e la sua opera - saggi teoretici, aforismi, impressioni di viaggio, ricordi - trascendono la storia, la filosofia o la letteratura nella loro accezione corrente. Questa antologia, pubblicata per la prima volta nel 1962 da Einaudi, raccoglie i testi più rappresentativi, dai saggi filosofici "Per la critica della violenza", "Destino e carattere", "Sulla facoltà mimetica", a quelli più letterari su Baudelaire, Kafka e Goethe: tutti scritti rivelatori di una particolare forma di saggismo in cui le "affermazioni sulla vita" non possono prescindere dall'analisi di un determinato "paesaggio culturale" (il saggio sulle "Affinità elettive" diventa un trattato sull'amore e sul matrimonio nell'epoca moderna); e che mettono in luce le risorse di un laboratorio di pensiero tra i più fervidi e originali del Novecento.
La vigilia di Natale, Manuela Paris torna a casa, in una cittadina sul mare vicino Roma. Non ha ancora ventotto anni. È assente da tempo, da quando è andata via - ancora ragazza - per fare il soldato. In fuga da un'adolescenza sbandata, dalle frustrazioni di una madre che cerca attraverso di lei il proprio riscatto e dalle lacerazioni della sua famiglia. Con rabbia, determinazione e sacrificio, Manuela si è faticosamente costruita la vita che sognava, fino a diventare sottufficiale dell'esercito e comandante di plotone in una base avanzata del deserto afghano, responsabile della vita e della morte di trenta uomini. Ma il sanguinoso attentato in cui è rimasta gravemente ferita la costringe a una guerra molto diversa e non meno insidiosa: contro i ricordi, il disinganno e il dolore, ma anche contro il ruolo stereotipato di donna e vittima che la società tenta di imporle. L'incontro con il misterioso ospite dell'Hotel Bellavista, Mattia Rubino, un uomo apparentemente senza passato e, come lei, sospeso in un suo personale limbo di attesa e speranza, è l'occasione per fare i conti con la sua storia. E per scoprire che vale sempre la pena vivere - perché nessuno, nemmeno lei, è ciò che sembra. Cronaca, affresco e diario, storia d'amore e di perdita, di morte e resistenza, spiazzante e catartico, "Limbo" si interroga anche, e ci interroga, su cosa significhi, oggi, essere italiani.
Un affresco fiammeggiante di storia cinese, dagli anni Trenta agli anni Settanta, raccontati da un giovane della provincia che ripercorre i drammi, gli amori, i lutti della propria famiglia. Un romanzo che per la sua forza mitica e immaginativa è stato avvicinato a "Cent'anni di solitudine".
Kamo vince finalmente la propria inspiegabile avversione nei confronti delle biciclette. Pope gliene regala una dal passato glorioso. Kamo impara a cavalcarla come fosse un cavallo selvaggio, ne fa la sua inseparabile compagna. Ma una notte accade un incidente e Kamo si trova improvvisamente in gravissimo pericolo: la sua vita è appesa a un filo. Per salvarlo, i suoi amici dovranno aiutarlo a compiere una memorabile evasione. Età di lettura: da 10 anni.
Arno vive in un villaggio vicino al bosco, ha una madre giovane e bella, un fratellino e un padre che lavora lontano. Quando nel cielo apparirà la cometa che con tanta ansia attende, esprimerà il suo grande desiderio: che il padre ritorni. Verrà esaudito o le comete sono illusorie e passeggere come i sogni? Età di lettura: da 10 anni.
Gliel'avrebbe fatta vedere lui a quella saputella della maestra! Avrebbe riscritto un libro di problemi da leccarsi le dita, con dentro tanta di quella logica da poterla raccogliere a secchiate. E già che c'era, ci avrebbe messo dentro anche un po' di fantasia, che quella non guastava mai. Detto fatto, si procurò un quadernone a quadretti, rosso e nuovo di zecca. Poi scrisse il suo nome sull'etichetta e un titolo sulla copertina: "Problemi di fantalogica". Età di lettura: da 8 anni.
Sull'Isola dei Draghi è iniziata una splendida estate. All'improvviso, però, arriva Gula, la strega del maltempo: le sue specialità sono trombe d'aria, grandine e brutto tempo a non finire, cosi... addio estate! Gli abitanti dell'isola si rassegnano ad aspettare che Gula se ne vada, ma nel frattempo Nocedicocco vuole fare qualcosa: il draghetto sputafuoco non ha paura di niente! E poi anche una strega potentissima e perfida, capace di trasformare un drago in un chicco di grandine, avrà pure un punto debole, no? Età di lettura: da 7 anni.
Sosa non è proprio una tigre, ma ha certi artigli di tutto rispetto per una gatta domestica. Si vede che è una vera felina quando, nelle notti di luna, si apposta in giardino a caccia di prede. Insetti, topolini, lucertole fuggono terrorizzati, ma... non quel serpente dal veleno mortale, che avanza sibilando verso lei e la sua padroncino! Con le sue zampette, Sosa spicca un balzo poderoso, decisa a fermarlo... Età di lettura: da 6 anni.