
Per le canotte rosse inizia il campionato under 15 e tutto diventa più difficile e impegnativo. È arrivato il momento di affrontare avversari più forti e più grandi, e gli Sharks sentono crescere dentro, allenamento dopo allenamento, la paura di non farcela. Proprio adesso che due dei loro giocatori migliori (Stekko e Sédar) sono impegnati con le selezioni regionali e che c'è il rischio di perdere persino Otto per Otto, sostituito dal nuovo coach. È la fatica di diventare grandi, a cui non si può sfuggire. Quando le certezze sembrano cadere, in campo e fuori, l'unica soluzione è affidarsi all'amicizia, che protegge e ripara persino dai colpi più duri. Il team di Fiacca, Stekko, Yoghi e tutti gli altri può farcela. Perché quando il gioco si fa duro, gli Sharks entrano in campo. Età di lettura: da 10 anni.
I Rebels sono in Francia, per partecipare a un torneo estivo di rugby con alcune tra le squadre giovanili migliori al mondo. Il clima è allegro come quello di una gita, ma non per tutti. Quando Diego e Gates si ritrovano davanti il neozelandese Terence Jomu, capiscono che per lui il torneo è una cosa seria... Anzi, serissima! Tra nuove amicizie, passeggiate notturne e avversari in gran forma, i Rebels dovranno impegnarsi al massimo per non soccombere, in una vera e propria sfida tra campioni! Età di lettura: da 10 anni.
Quale sarà l'origine dei draghi? Il draghetto sputafuoco Nocedicocco è davvero curioso! E allora perché non partire con i suoi inseparabili amici, l'istrice Leopoldo e il draghetto mangione Oscar, alla volta dell'età della pietra? Con il marchingegno che gli ha regalato un amico di un altro pianeta, viaggiare nel tempo è uno scherzo. Pare infatti che i draghi discendano da un essere umano, addirittura un uomo delle caverne! Be', allora è proprio il caso di andare in fondo alla faccenda... Età di lettura: da 5 anni.
Con Filastrocche in cielo e in terra Gianni Rodari ha portato nelle case di milioni di bambini versi indimenticabili, capaci, a un tempo, di far riflettere e divertire: personaggi bizzarri, sorridenti filastrocche sulla punteggiatura, "favole a rovescio" capaci di sorprendere per le straordinarie conclusioni, versi di serio, ma non drammatico impegno sociale. Le filastrocche del libro aprono molte strade alla fantasia dei lettori e invitano a non separare mai il potere dell'immaginazione dalla voglia di conoscere il mondo per cambiarlo e renderlo migliore. Età di lettura: da 6 anni.
In questa riscrittura del famoso testo teatrale, Roberto Piumini sa trarre da Shakespeare gli elementi più significativi, duraturi e quindi più vicini alla sensibilità del giovane lettore contemporaneo, dalla nascita impetuosa dei sentimenti e delle passioni tipiche dell'età adolescenziale ad una altrettanto forte caratterizzazione dello scavo interiore e dell'analisi psicologica. Età di lettura: da 11 anni.
Il cielo, nelle notti serene, è stupendo da contemplare. Ma guardando bene, ecco che le stelle disegnano figure: draghi, cavalli alati, eroi armati di tutto punto e magici strumenti musicali. Figure che richiamano i miti più appassionanti e narrano le storie più amate di tutti i tempi. Età di lettura: da 8 anni.
Kweku Sai è morto all'alba, davanti al mare della sua casa in Ghana. Quella casa l'aveva disegnata lui stesso su un tovagliolino di carta, tanti anni prima: un rapido schizzo, poco più che un appunto, come quando si annota un sogno prima che svanisca. Il suo sogno era avere accanto a sé, ognuno in una stanza, i quattro figli e la moglie Fola. Una casa che fosse contenuta in una casa più grande - il Ghana, da cui era fuggito giovanissimo - e che, a sua volta, contenesse una casa più piccola, la sua famiglia. Ma quella mattina Kweku è lontano dai suoi figli e da Fola. Perché il chirurgo più geniale di Boston, il ragazzo prodigio che da un villaggio africano era riuscito a scalare le più importanti università statunitensi, il padre premuroso e venerato, il marito fedele e innamorato, oggi muore lontano dalla sua famiglia? Lontano da Olu, il figlio maggiore, che ha seguito le orme del padre per vivere la vita che il genitore avrebbe dovuto vivere. Lontano dai gemelli, Taiwo e Kehinde, la cui miracolosa bellezza non riesce a nascondere le loro ferite. Lontano da Sadie, dalla sua inquietudine, dal suo sentimento di costante inadeguatezza. E lontano da Fola, la sua Fola. Ma le cose che sembrano più fragili, come i sogni, come certe famiglie, a volte sono quelle che si rivelano più resistenti, quelle che si scoprono più forti della Storia (delle sue guerre, delle sue ingiustizie) e del Tempo.
Peppino puoi incontrarlo ogni notte sugli autobus di Roma, con un bustone in mano e la faccia da bambino. È sardo, ma vive a Roma, anzi a Pomezia. Ha trentotto anni, ma è sempre stato un po' "lentarello". La sua voce ingenua, comica, sgangherata descrive il mondo scintillante e decadente delle sue notti, ma anche l'irresistibile compagnia di ultimi del mondo in mezzo a cui è cresciuto e vive: ciascuno aggrappato a un sogno o a un dolore, a un tentativo come un altro per non essere invisibile. Un eroe stralunato racconta tutta la crudeltà di esistere, con uno sguardo infantile e sghembo che diventa l'unica forma di resistenza al male.
Ci sono categorie di persone che dicono di sapere cos'è la guerra e, per quello, la sostengono: i capi militari che la fanno per motivi ideologici, i soldati che si arruolano per soldi, i tecnocrati che la "consigliano" come stimolo per la modernità e per la scienza. E poi ci sono quelli che non possono capirla, come le famiglie delle vittime che si vedono riconsegnare un figlio in una bara o i ragazzi che osservano il deflagrare delle bombe in tv, come fossero scene di un film o di un videogioco. In questo saggio Fabio Mini usa l'attualità come trampolino per un discorso che diventa universale e riesce a parlare a tutti: a chi dice che la guerra sia fatta in nome della pace e a chi la odia, a chi la fa per mestiere e a chi soprattutto, come la maggior parte di noi, la osserva dalle pagine dei giornali, pensando che è così che debbano andare le cose, e non sia nostro compito provare a cambiarle.
Dopo "Il fondamentalista riluttante", in cui si racconta l'andata-e-ritorno nel mondo occidentale di un giovane pakistano di buona famiglia, Changez, laureato a Princeton, analista finanziario rampante e "giannizzero" dei tempi moderni, in "Come diventare ricchi sfondati nell'Asia emergente" Mohsin Hamid presenta la storia di un'altra ascesa. Questa volta, però, Hamid cambia classe sociale, ambientazione e voce, proiettando il lettore quasi direttamente nei panni del "tu" protagonista, cui è rivolto il suo peculiare libro di autoaiuto. Dal poverissimo villaggio di una non meglio precisata nazione dell'"Asia emergente", il "tu" protagonista muove il primo passo: l'urbanizzazione. Da qui, sempre guidato all'apparenza dalle istruzioni a volte singolari del manuale, il protagonista si appresta a conquistare la ricchezza a tappe forzate, facendosi un'istruzione, evitando (senza troppo successo) d'innamorarsi, scansando gli idealisti e i gruppi religiosi, ricorrendo a mezzi poco ortodossi. E dell'Asia, nel corso di questa ascesa, emergono anche i lati oscuri o sommersi: la violenza, la corruzione che rende indispensabile "farsi amico un burocrate", la presenza pervasiva anche nella vita economica dei militari, "artisti della guerra". Finché anche il "tu" protagonista di "Come diventare ricchi sfondati nell'Asia emergente" finirà, in maniera ironicamente speculare al Changez del romanzo precedente, per doversi "concentrare sui fondamentali".