
Quella degli ottomani fu una storia di espansione e declino durata seicento anni. Cominciò ai piedi delle montagne dell'Anatolia, si nutrì delle energie delle zone di frontiera per poi travolgere il potere bizantino e portare alla costruzione di un impero che all'epoca del suo massimo splendore si estendeva dal Danubio al Nilo. L'impero era islamico, ma molti dei suoi sudditi non erano musulmani e nessuno cercava di convertirli. Controllava le più importanti vie commerciali tra Oriente e Occidente, ma non era particolarmente interessato al commercio. Era un impero turco, ma molti dignitari, funzionari e soldati erano slavi dei Balcani. Chi viveva fuori dai suoi confini lo temeva, i popoli che ne facevano parte lo consideravano un miracolo di dinamismo e organizzazione. Prodigioso anche nella decadenza, nonostante la crescente corruzione, l'inconcludenza di alcuni sultani e l'inettitudine dei comandanti militari, smentì per trecento anni continui pronostici di imminente collasso e riuscì comunque a sopravvivere ai suoi più acerrimi nemici: lo zar di Russia e l'imperatore asburgico. Jason Goodwin accompagna il lettore in un viaggio dilatato nel tempo e nello spazio in cui capitoli narrativi si alternano ad altri dedicati ad aspetti particolari, come il ritmo di vita all'interno dell'impero o il modo in cui gli ottomani combattevano o andavano per mare.
A proposito dell'apostolo Tommaso, tutti sanno che infilò il dito nel costato di Gesù. Ma lo fece davvero? Un'approfondita disamina del Vangelo di Giovanni rivela quanto poco comprendiamo in realtà della più enigmatica delle figure bibliche, e quanto invece potrebbero insegnare le strane metamorfosi che la sua storia ha subito nel tempo. A partire dal Nuovo Testamento, Glenn W. Most ricostruisce le trasformazioni di Tommaso nei secoli: santo gnostico, missionario in India, eroe di scetticismo ed esempio negativo di miscredenza, blasfemia e violenza. Ricche di paradossi e tensioni, queste trasformazioni creative operate da narratori, teologi e artisti rivelano il complesso intreccio di relazioni fra i testi e le loro interpretazioni e i misteriosi meccanismi della fede, dell'amore e dell'identità personale. Partendo dalla decifrazione del ventesimo capitolo del Vangelo giovanneo, messo a confronto con le conclusioni dei Sinottici, il libro termina con un'analisi dettagliata del dipinto dedicato da Caravaggio a Tommaso l'Incredulo, passando per le tradizioni pittoriche della tarda antichità, il Medioevo e il Rinascimento. Lungo questo percorso, l'autore prende in considerazione le reazioni al racconto di Giovanni da parte di interpreti di diversa matrice filosofica e religiosa, e le letture teologico-cristiane dal II secolo alla Controriforma, mostrando come la storia di Tommaso si confronti con le questioni fondamentali della religione, della filosofia, dell'ermeneutica e della vita.
Un romanzo che, tra finzione e verità storica, lega il nazismo all'estremismo islamico. A raccontare la storia di questo romanzo sono due fratelli nati da madre algerina e da padre tedesco. Parlano al lettore attraverso le intime pagine dei loro diari. Entrambi sono stati allevati nella banlieue parigina da un vecchio zio immigrato, mentre i due genitori sono rimasti in Algeria. A Parigi Rachel si è sposato con la bella Ophélie e ha fatto carriera in una multinazionale, mentre il fratello minore Malrich non è riuscito a integrarsi. Nel 1994 il Gruppo Islamico Armato massacra nel villaggio dei genitori trenta persone in nome della guerra santa. Al dolore per la perdita dei genitori si aggiunge, per i due fratelli, una scoperta ancora più atroce: loro padre - che in Algeria aveva partecipato alla guerra d'indipendenza dalla Francia, diventando poi il capo del villaggio - era stato un ufficiale delle SS e come ingegnere chimico aveva fatto esperimenti sul gas usato nei lager. Rachel è sconvolto. Decide di fare i conti col passato del padre; ma quello che scoprirà sarà insostenibile. Basato su una storia vera, il romanzo porta in primo piano tre episodi che sembrano dissimili, ma che invece hanno molti punti di contatto: la Shoah, vista attraverso gli occhi di un giovane arabo che scopre con orrore la realtà dello sterminio degli ebrei.
In un isolato villaggio di montagna, un centro terapeutico costruito verso la metà dell'Ottocento è il teatro in cui Dürrenmatt fa muovere i personaggi della sua "commedia". Durante l'estate il centro "Casa della Povertà" è usato come luogo di riposo dai milionari stanchi della loro ricchezza e desiderosi di cambiar pelle per un breve periodo, mentre d'inverno diventa ospedale e rifugio di gangster costretti dalla loro famigerata celebrità a cambiare i connotati. Il Grande Vecchio senza barba, rovescio pagano del Dio del Vecchio Testamento, manovra gli eventi e i personaggi del mondo paradossale e insensato di Dürrenmatt, in cui positivo e negativo si equivalgono e si sovvertono di continuo, i crimini più orrendi avvengono con estrema naturalezza e tutto e tutti sono intercambiabili. E questo universo non è una "valle di lacrime", bensì nient'altro che una "Valle del Caos", dominata dal principio dell'assurdo. Con il linguaggio graffiante che gli è peculiare Dürrenmatt colpisce la società con una satira amara e grottesca, condotta sul filo di una tensione sempre incalzante, che si risolve in un finale grandioso e apocalittico.
Attraverso le parole di diciannove racconti d'amore questa antologia regala a ogni lettore le storie più esclusive e segrete dedicate al sentimento amoroso, con l'intenzione chiara di lasciare da parte le delusioni, le sofferenze, le tribolazioni che possono offuscarlo. E dunque in compagnia di Mark Twain e Gabriele D'Annunzio, Hermann Hesse e Henry James, Edith Wharton e Katherine Mansfield, Alice Munro e altri ancora. "Ho capito che ti amo" vuole offrire al lettore un mosaico di ardori e di passioni vere, di sentimenti puri e di amori a lieto fine. Perché nella vita tutto può succedere: persino di essere felici.
Quando, quella mattina dell'11 settembre 2001, il secondo aereo - una massa orrorifica di tonnellate d'acciaio lanciate a più di novecento chilometri orari sopra Manhattan - si conficcò con la lucida volontà dell'intenzione nel corpo della Torre Sud del World Trade Center, l'America non potè fare altro che prendere atto dell'implacabile odio rivolto verso di lei. Gli attacchi terroristici, l'ascesa del fondamentalismo islamista, le guerre in Afghanistan e Iraq, i balordi sillogismi di Donald Rumsfeld, l'assalto alla razionalità illuminista, la trasformazione profonda e violenta del nostro orizzonte emotivo. Ma anche la condizione femminile, la crisi della mascolinità, le frustrazioni dello scrittore, l'inatteso legame tra terrore e noia. Tanto è stato scritto su quello "schianto morale" che è stato il crollo delle torri, nondimeno lo sguardo di Amis in questi saggi e racconti riesce a essere sorprendentemente spiazzante, coraggioso, senza timore di risultare scomodo e provocatorio. "L'11 settembre ha accorciato la distanza che separa la realtà dal delirio. Perciò quando ne parliamo, chiamiamolo con il nome che gli compete; non diamo a intendere di aver incassato e archiviato quell'evento, quel fenomeno, senza frizioni. Non è vero. L'11 settembre continua, va avanti, con tutto il suo mistero, la sua instabilità, e il suo atroce dinamismo".
Quando Mary conosce per caso John Keane in un diner di Manhattan, la Seconda guerra mondiale è appena finita. In un giorno di vento sferzante, foriero di grandi cambiamenti, comincia cosi la storia della famiglia Keane. Negli anni a seguire, arriveranno uno dopo l'altro i quattro figli. Bambini destinati a crescere nei decenni più tumultuosi della storia americana e a vivere in prima persona le più aspre contraddizioni dell'epoca. Sotto lo sguardo preoccupato di genitori ormai incapaci di comprendere un mondo cambiato tanto profondamente, i giovani Keane incroceranno sulla loro strada eventi epocali quali la rivoluzione sessuale e la guerra del Vietnam. Due si lasceranno semplicemente sospingere dall'inesorabile scorrere della Storia, gli altri finiranno per esserne travolti. Tre decenni di storia privata di una famiglia americana distillati in una struggente epica domestica che sottotraccia racconta l'America tutta.
Ci sono Natalie e David, in America, che per adottare un bambino sono pronti a volare dall'altra parte dell'oceano, in un orfanotrofio che mette in esposizione i bambini su internet. Ci sono Annalisa e Fausto, in Italia, che invece per un'adozione devono attraversare un interminabile e umiliante percorso burocratico. C'è Andrea, che frequenta una palestra dove si predica la risurrezione dei corpi e vive in un appartamento da single che comincia a stargli stretto. Poi ci sono Laura e Carlo, che abitano la stessa casa ma vivono due mondi incompatibili. Lui non può rinunciare ai suoi wargames con gli amici, lei non riesce a stare un giorno senza Andrea. Ma i "piccoli animali" in cerca di qualcuno che si prenda cura di loro sono ovunque in questa storia, e partendo da secoli e continenti diversi si ritrovano all'incrocio dei desideri più profondi. Stalin, padre del comunismo e della capricciosa Svetlana, a forza di attenzioni costringe la figlia prediletta a meditare la fuga. Il cadavere di Lenin riposa in un mausoleo sotto la piazza Rossa, e viene costantemente accudito dagli imbalsamatori. Maurizio Torchio costruisce una storia in cui i legami si intrecciano e si moltiplicano all'infinito, un romanzo di idee e sentimenti che dimostra come tutti, in modi diversi, sognano di essere adottati da qualcuno.
Il 16 maggio 1943 il ghetto di Varsavia veniva raso al suolo, defintivamente; ne rimaneva un cumulo di macerie, ma fu un'illusione dei nazisti pensare di poter distruggere anche il ricordo di quei terribili giorni. Mary Berg aveva lasciato il ghetto qualche mese prima, in attesa di essere scambiata con ufficiali tedeschi prigionieri delle forze alleate; con sé, sotto gli occhi vigili dei nazisti, portò le pagine del suo diario. Quando iniziò a scriverlo, il 10 ottobre 1939, Mary Berg aveva 15 anni e un'incredibile capacità di osservare quegli stessi eventi dai quali si sentiva travolta. La sua attenzione ai fatti storici, tuttavia non impedisce mai l'emergere dei sentimenti o di aspetti della sua vita privata di adolescente. Ne scaturisce un libro che, oltre al suo valore di documento, apre a interrogativi e a risposte di bruciante attualità. Sostenuto da una scrittura scarna e veloce, ricca di partecipazione emotiva e non mai rassegnata al divario che si apriva tra la realtà e le parole per rappresentarla, il diario di Mary Berg, come quello di Anne Frank, è una testimonianza irrinunciabile del nostro tempo.
L'idea di una origine evoluzionistica delle specie si presentò a Darwin a partire dal 1832, durante il lungo viaggio sul "Beagle", sul quale si era imbarcato nel 1831. Dal 1837, stabilitosi a Downe dove rimase per tutta la vita, iniziò a riordinare l'enorme materiale raccolto in quei cinque anni e a riflettere in modo sempre più convinto sull'idea che le specie viventi fossero il risultato di una lenta ma progressiva evoluzione e di una selezione naturale che l'ambiente circostante operava nel tempo. Nel 1842 per la prima volta Darwin scrisse "un brevissimo riassunto", un abbozzo, appunto, della sua teoria che trovò la stesura definitiva e sistematica diciassette anni dopo nella sua opera più conosciuta e fondamentale. L'origine delle specie. Proposizioni suggestive ma secche, innumerevoli fatti appena accennati, passi sintetici ma ricchi di informazioni rendono questo testo un'ottima introduzione al pensiero darwiniano. Questa edizione dell'abbozzo è completata dalla comunicazione del 1858 di Charles Darwin e Alfred Wallace alla Società Linneana grazie alla quale il mondo scientifico per la prima volta ebbe notizia della teoria evoluzionistica della specie, e da alcune lettere di Darwin.