L'impatto emotivo di "Guernica" è stato sempre straordinario: il rifiuto della barbarie umana e il suo grido di libertà e pace rimangono vivi oggi come quel giorno, nel 1937, in cui Picasso posò il pennello. L'agenda del cantiere, le intenzioni, la storiografia e l'indagine critica delle sue molte esposizioni di cui si rende conto anche grazie a un'inedita documentazione fotografica, per leggere quello che nessuno ha mai visto, perché "un quadro vive soltanto attraverso l'uomo che lo guarda".
In questo volume, quarto della collana sulle religioni, vengono analizzate e per la prima volta messe a confronto le tre grandi confessioni che costituiscono la religione cristiana: il cattolicesimo, il protestantesimo e l'ortodossia. Attraverso un apparato iconografico molto ricco, l'autore analizza le origini della religione cristiana, gli sviluppi autonomi e la diffusione delle tre confessioni, i loro fondamenti dottrinali e teologici e le diverse pratiche che includono riti, credenze, luoghi di culto e gerarchie, festività. L'autore, ordinario di Storia delle religioni presso l'università di Torino, ha messo con efficacia le sue approfondite conoscenze alla portata del lettore non specialista.
Il cinema detto "erotico" focalizza i contenuti e la scenografia sugli aspetti della seduzione e della sessualità. Il genere ha una storia lunga e tanto diversificata quanto lo è la concezione personale di erotismo che ogni regista ha. Sta di fatto che molti grandi nomi del cinema si sono a un certo punto confrontati con questo genere cinematografico, che vanta, infatti, una filmografia gloriosa. Da " Belle de jour " a " Histoire d'O ", da " Emmanuelle" a "Ultimo tango a Parigi", il libro racconta questo genere importante del cinema, il suo linguaggio specifico, i retroscena della recitazione e delle tecniche di regia, gli intrecci con il cinema drammatico e la commedia, attraverso un repertorio di cento film.
Definire con precisione la "natura morta" non è difficile: tutti la riconosciamo quando ne vediamo una. Eppure nella storia dell'arte il tema ha appassionato gli studiosi animando un dibattito tutt'ora in corso sulle sue origini nonché sulla data esatta della sua nascita come genere della pittura, generalmente collocata intorno al 1600. L'intento di David Ekserdjian è di dimostrare con questo libro come fin dal Trecento, in Italia, e per tutto il Quattro e Cinquecento in Europa gli artisti sono stati attratti dal desiderio di raffigurare in modo autonomo all'interno di composizioni più vaste elementi naturali e oggetti inanimati con esiti talvolta altissimi, tali da essere assimilati a vere e proprie nature morte ante litteram. Attraverso una scelta accurata di cento opere, il libro offre al lettore un percorso per immagini di straordinaria bellezza ordinato tematicamente: fiori, frutti e ortaggi, oggetti, accessori della persona, vanitas. Di ogni opera, riprodotta per intero e contestualizzata attraverso una breve nota storico-artistica, si mostra anche un particolare ingrandito e puntualmente commentato di natura morta: un vaso di fiori, una tavola imbandita, uno scaffale colmo di libri, una cesta di biancheria, un'armatura di rappresentanza. Così, attraverso i capolavori di Gentile da Fabriano, Leonardo, Raffaello, Van Eyck, Holbein, Brueghel e molti altri, questo libro evidenzia dei dettagli che spesso passano del tutto inosservati se visti nel contesto iconografico dell'opera intera.
Da Abramo a oggi il volume indaga i contenuti teologici e i principi fondanti dell'Ebraismo (la concezione di Dio, del mondo, dell'uomo e della comunità); la diffusione della religione nel mondo e nella storia; i testi sacri e l'esegesi talmudica; le diverse correnti di pensiero, i simboli e le pratiche rituali che animano le vicende e le consuetudini del popolo ebraico. Il volume è ampiamente corredato di fotografie e riproduzioni a colori di opere d'arte.
La morte fu celebrata dagli antichi come il culmine della vita eroica, dai poeti quale estrema conseguenza dell'amore, dai cristiani come strumento di salvezza e, di conseguenza, senso ultimo della vita terrena. Anche oggi gli artisti contemporanei - ai quali l'autore dedica ampio spazio - si confrontano con questo tema, talvolta in modo provocatorio e scioccante per il pubblico. Dalla morte violenta alle epidemie, dalla morte del corpo alla simbologia della morte allegorica, dai temi cristiani della Passione e della Rinascita alla raffigurazione dell'aldilà, fino al culto dei morti nelle diverse civiltà, in un percorso di quasi 400 esempi iconografici, l'autore restituisce alla Nera Signora il ruolo che sempre ha avuto nella storia delle civiltà, prima che le odierne società evolute la relegassero a un innominabile tabù.
"Amo molto la danza. È una cosa straordinaria la danza: vita e ritmo. Per me è facile vivere con la danza. Quando ho dovuto dipingere una danza per Mosca, sono semplicemente andato una domenica pomeriggio al Moulin de la Galette. Ho guardato come danzavano. In particolare ho guardato la farandola... I ballerini, tenendosi per mano, corrono attraverso tutta la sala, avvolgendo come un nastro la gente un po' sconcertata... Tornato a casa, ho composto la mia danza su una superficie di quattro metri, canticchiando lo stesso motivo che avevo sentito al Moulin de la Galette, in modo che tutta la composizione, tutti i ballerini, si muovessero allo stesso ritmo". (Henri Matisse)
"Fili metallici, di cotone, lana, seta, d'ogni spessore, colorati. Vetri colorati, carteveline, celluloidi, reti metalliche, trasparenti d'ogni genere, coloratissimi, tessuti, specchi, lamine metalliche, stagnole colorate, e tutte le sostanze sgargiantissime. Congegni meccanici, elettrotecnici; musicali e rumoristi; liquidi chimicamente luminosi di colorazione viariabile; molle; leve; tubi, ecc." (Manifesto della ricostruzione futurista dell'universo, Milano, 11 marzo 1915)
Valentina Moncada che gestisce l'omonima galleria d'arte a Via Margutta ha scoperto per caso che nel 1917 il marchese Giuseppe Patrizi, suo bisnonno, affittò a Picasso uno studio nell'antico complesso degli Studi Patrizi. Il libro racconta l'attività creativa dell'artista durante il suo primo soggiorno romano, attraverso l'esposizione di alcune fotografie di Picasso nel suo atelier di Via Margutta e alla corrispondenza tenuta in quel tempo da Picasso e dai suoi compagni d'avventura (soprattutto Jean Cocteau), consentendo di ripercorrere la quotidianità di quei mesi romani, in particolare la creazione di due grandi capolavori, "L'Italiana" e "L'Arlecchino e donna con collana". Seguono una serie di documenti, che illustrano i rapporti di Picasso con gli artisti coinvolti a Roma nella genesi della "Parade", balletto per il quale l'artista realizzò costumi e scenografie. La pubblicazione analizza inoltre le possibili motivazioni della scelta del maestro di lavorare proprio a Via Margutta a un passo dal Circolo Artistico romano degli Studi Patrizi e il suo rapporto con i Futuristi.
Le civiltà sviluppatesi nel Nord e Centro Europa nell'antichità e nel medioevo, sono talvolta poco note in Italia, nonostante abbiano alimentato leggende e miti molto popolari a partire da personaggi di grande fascino quali Vercingetorige o il terribile Erik il rosso - o figure come il Druido che hanno ispirato un'ampia letteratura, anche fumettistica. Il Dizionario chiarisce innanzitutto le origini e le modalità di espansione di questi popoli che conquistarono buona parte dell'Europa, spingendosi talvolta anche molto lontano, fino in Groenlandia e in tutta l'area mediterranea. Ma ampio spazio è dedicato a tutti gli aspetti del vivere - insediamenti, abitudini, riti, credenze - oggi ricostruiti attraverso l'arte, l'archeologia, lo studio della cultura materiale. Si capirà così come le straordinarie capacità di navigazione permisero ai Vichinghi di partire alla conquista dei mari, per arrivare fino in Persia; da dove traggono origine i fregi ornamentali dell'arte celtica; quali significati racchiudono le preziose oreficerie dei Goti che oggi vediamo esposti nei principali musei del mondo.