"Il fico che cresce sulle rovine della fortezza, emblema e geroglìfico del nuovo libro di Claudio Damiani, ha i giorni contati. Verrà qualcuno a restaurare gli spalti del diroccato maniero aristocratico dove cresce, sradicando quella forma di vita abusiva, vita incurante della sua propria bellezza, capace di assentire al suo destino senza opporgli un'assurda resistenza. Dall'albero il poeta ricava l'insegnamento supremo: è possibile amare la vita senza avvelenarla con la paura della morte. È possibile, dunque, la felicità, quella pura e gratuita vibrazione dell'essere qui, dell'esserci ora, minuscolo filo saldamente intrecciato all'arazzo del cosmo? Come un saggio taoista, Damiani non si stanca mai di dipingere a rapidi colpi di pennello paesaggi nei quali gli uomini e le bestie, le piante e le pietre, le nuvole e le acque sono gli elementi solidali dello stesso prodigio, ovvero una sola materia senza più nome, disponibile a tutti gli esperimenti di un'alchimia interiore capace di trasformare in oro il fardello dell'impermanenza e l'angoscia del tempo che fugge. Oltre il piacere del testo, ai lettori di questo libro si offre una terapia sottile ed efficace come solo sanno essere i consigli di chi è capace di curare se stesso, e non smette mai di farlo." (Emanuele Trevi)
Nel 1960 Frank Sinatra regalò alla sua amica Marilyn Monroe un cane che l'attrice decise di chiamare Mafia Honey. Il cucciolo era nato in Scozia e i due furono inseparabili durante gli ultimi anni di vita della diva. Lei se lo portò ovunque e lui ne vide di tutti i colori. Era ghiotto di fegato, appassionato di scarpe e dei misteri dell'arte. Ma soprattutto adorava la sua padroncina. Ambientato nel mondo crepuscolare dei primi anni Sessanta, questa brillante commedia letteraria ripercorre l'ultima parte dell'esistenza di una donna che sarebbe diventata un'icona del XX secolo. Ed ecco Marylin insieme a Sinatra, Marylin con J.F. Kennedy, Marylin che si risolleva dal divorzio con Arthur Miller; la osserviamo sul set del suo ultimo film, sola e vulnerabile, con il suo cane fedele come unica compagnia. Maf è testimone e narratore, voce fuori campo in un romanzo che porta sulla scena le vette dell'arte, la cultura pop, la commedia piccante, gatti che fanno il verso alla poesia di William Carlos Williams e coccinelle parlanti, oltre alla politica dello Spettacolo in un periodo di grandi cambiamenti. Eroe di un'avventura picaresca come non se ne vedevano dai grandi romanzi dell'Ottocento, Maf occupa un posto di primo piano (a quattro zampe) accanto ai più significativi protagonisti della narrativa contemporanea.
In una lettera indirizzata a un maresciallo dei carabinieri, Greta ripercorre un anno di supplenza nella scuola media di Meduno, paesino delle montagne friulane. Un anno passato tra lezioni, gite nei boschi, chiacchierate con colleghi frustrati da un mancato trasferimento, rapporti non sempre facili con la comunità del posto. Un anno ripercorso attraverso una confessione che è un viaggio nei sentimenti, alla riscoperta del nodo di repulsione e attrazione per una terra aspra, dove anche i ragazzi hanno negli occhi la durezza di leggi antiche e la purezza di un isolamento che le scie dei caccia militari, diretti nei vicini territori dell'ex Iugoslavia durante la guerra del Kosovo, sfiorano appena. È un anno che si rispecchia nel volto da bambino-adulto di "Occhiverdi", e nella silenziosa, cauta passione che quello stesso volto suscita in Greta. Ma l'anno raccontato, l'anno che è questo libro, è macchiato dalla tragica morte di un ragazzo al termine di una festa in riva al fiume. Si è trattato di un incidente o è stato vittima di un omicidio? Qualcuno avrebbe potuto fare qualcosa per impedirlo? È l'eco di questo evento misterioso continuerà ad aleggiare sulla vita dei protagonisti come un fantasma senza pace.
La crisi economica della Grecia si è presto tramutata in un terremoto sociale, un sisma che scuote la vita delle famiglie, delle imprese, dell'intera organizzazione della società. Con "Oúzo amaro" Patrizio Nissirio si avventura nei numeri della crisi ellenica, quelli del debito pubblico, quelli delle richieste della comunità internazionale, della disoccupazione, del PIL in picchiata, raccontando le cause antiche e recenti di questa catastrofe che tuttora rischia di contagiare il resto d'Europa. Da un sistema politico opaco e clientelare che impera da almeno tre decenni alla diffusa corruzione, dall'ambiguità dei paesi stranieri che danno lezioni ad Atene, ma continuano a curare in maniera spesso spregiudicata i propri interessi, al ruolo delle grandi banche d'affari nei giochi contabili che hanno spinto la Grecia a un passo dal collasso. Un libro anche personale, che vuole narrare la Grecia di questi anni dall'interno, raccontando la cultura e la società di questo Paese, così drammatico nei suoi fenomeni, contraddittorio ed affascinante.
L'amicizia verso se stessi è egoismo? Le etiche moderne, unicamente rivolte al rapporto con gli altri, hanno rinunciato alla considerazione del rapporto con se stessi. Eppure proprio la sfrenata diffusione dell'egoismo mostra l'urgenza di una riflessione su un corretto rapporto con sé. Conoscere se stessi non è mai stato facile: Schmid parte dall'esperienza della paura, primo stimolo alla conoscenza di sé, per poi inoltrarsi nei molti paradossi dell'individuo moderno. In una sorta di rieducazione ai sentimenti, l'autore ci mostra che qualunque azione sul corpo agisce sull'anima. Recuperando la tradizione dell'ars vivendi, questo libro suggerisce un percorso tra le abitudini, le debolezze e i sentimenti degli esseri umani per giungere a una "ricerca del senso", oggi più che mai essenziale. Avete tra le mani un manuale della vita saggia scritto con leggerezza e agilità da un moderno Montaigne, un filosofo che non ha perso il desiderio di un'arte di vivere nell'epoca della tecnica. In queste pagine la riflessione viene ancorata al quotidiano, per una filosofia come "consulenza" sui temi più urgenti e concreti: la paura, la cura dell'anima e del corpo, il rapporto con la morte, la gioia della vita e l'amicizia quale sua più alta creazione.
Altieres, una delle antiche dinastie regnanti del Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi discendenti, e a portare il nome della casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali a cui regnare non è permesso. Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia, unica erede ancora in vita, creduta morta da anni, è stata ritrovata e le già fragili dinamiche del regno sono vicine a spezzarsi una volta per tutte. Gli oscuri segreti di Altieres stanno tornando a celare ombre sulla Vecchia Capitale, fulcro del potere politico e religioso, e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti. Intanto Sophia sta imparando a conoscere la sua nuova vita. Essere una Blackmore infatti non significa solo indossare meravigliosi vestiti ed essere un giorno incoronata regina, come innocentemente credeva, ma evitare matrimoni politici e sfuggire a continui attentati alla sua vita, anche da parte degli stessi parenti. Eloise Weiss deve affrontare invece forze che nemmeno i suoi poteri possono governare. I morti non riposano più in pace nella Vecchia Capitale, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell'erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Blackmore nascondono da secoli e sono ora sfuggite al loro controllo. Eloise, grazie al suo potere di dominare le forze oscure, sarà forse la chiave per riportare l'ordine là dove ormai esiste solo il caos.
Il detective Fredrik Borman, alle prese con una crisi di mezz'età, un matrimonio svigorito e una donna che spariglia le carte della sua esistenza, lavora presso il dipartimento di polizia di Visby, l'incantevole borgo medievale dell'isola di Gotland. Mancano pochi giorni alla festa di inizio estate quando una mattina Borman viene svegliato da una telefonata. Sul portico di una casa sul mare del Nord sono state rinvenute due vittime, un ragazzo e una ragazza, di cui è impossibile stabilire l'identità: i corpi sono stati brutalmente martoriati da numerosi colpi d'una misteriosa arma da fuoco. Quale odio può giustificare un simile bagno di sangue su questa terra di pace? Non appena si viene a sapere che le due vittime sono di origine egiziana, il movente terroristico-razziale s'impone prepotentemente. Ma è davvero pitto tanto semplice? O forse la verità, assieme all'arma del duplice omicidio, va ricercata tra la gente del luogo, celata nelle abitazioni dei miti cittadini dell'isola? Solo scavando nel profondo delle loro coscienze Borman riuscirà a mettere insieme tutti gli indizi per avvicinarsi all'agghiacciante segreto che la piccola comunità custodisce.
Il volume raccoglie "I gatti lo sapranno", Ci saranno altre voci", "Il silenzio degli occhi". "I gatti lo sapranno" è la prima indagine del commissario Ottavio Ponzetti. Niente di complicato, almeno all'apparenza: nel quartiere Esquilino hanno investito una gattara, lasciandola in fin di vita; la faccenda però è destinata a ingarbugliarsi nel più classico dei "pasticciacci". In "Ci saranno altre voci", la sparizione di un uomo dipinto da tutti come tranquillo, all'antica, solo un po' misantropo, è al centro della seconda indagine del commissario Ponzetti. Un caso che finirà addirittura in tv, scatenando un putiferio tra i ragazzi del liceo Mameli (dove lo scomparso insegnava) e le loro rispettive famiglie. Tra i silenzi ovattati del quartiere Parioli, affiancato dai simpatico ispettore Iannotta, il commissario dovrà vedersela con ben tre donne, implicate a vario titolo nel mistero inscenato. Ne "II silenzio degli occhi" il commissario Ponzetti ritrova nella sua auto un bambino di circa quattro anni, scalzo e sordomuto. Una faccenda non da poco, cui si aggiungono le iniziative della famigerata "banda dei suv", che lascia la sua firma squarciando le gomme a decine di auto. La terza indagine di Ponzetti inizia nei toni di una farsa per assumere presto le tinte di un intrigo che lo obbligherà a fare i conti persino con i Servizi Segreti.
"Tempo fa mi è capitato tra le mani questo libro. Con cosa avessi a che fare l'ho capito dopo un po', man mano che ogni pagina mi strappava il sorriso, e alla fine, quando mi sono scoperto commosso nonostante i dialoghi irresistibili e le risate. Il protagonista della storia è un buffo ragazzo, tenero e insopportabile insieme. Uno convinto di picchiare duro, ma che finisce steso in due secondi nel cortile della scuola; che straparla e non piange mai, nascondendo sogni e fragilità dietro un'irriducibile arroganza, pur continuando a buscarle ogni giorno dalla vita, e perfino da Chiara, la ragazza bella e inaccessibile di cui s'innamora. Uno così o lo ami o lo odi, e io l'ho amato, questo sedicenne protagonista di un romanzo in cui ho ritrovato tutta la gloriosa tradizione dei perdenti di talento, dal "Giovane Golden" ai personaggi di John Fante, col loro immancabile campionario di lividi. Ecco dunque che c'è un padre - "il Capo" - quasi alcolista; e c'è la "Foca Monaca", ubbidiente e grigiastra sorella timorata di Dio. Quanto alla madre, è scappata col tizio della stazione di servizio. La periferia torinese di fine anni Ottanta e il Muro di Berlino che crolla, insieme a un gioco di rimandi pop e cinematografici e a una scrittura esilarante quanto aggressiva nel suo realismo, fanno da sfondo a questo esordio: la prova che la narrativa italiana si muove, in direzioni nuove, inaspettate e potenti." (Giuseppe Genna)
Il Gatto è morto, l'hanno assassinato. Sono proiettili, queste parole, che accolgono Valerio Natali al suo rientro dal Messico dove ha trascorso una lunga latitanza. Massimo Giunti, alias il Gatto, amico fraterno, anche lui della Garbatela, non c'è più. E quello che adesso conta, per Valerio, è soltanto la vendetta: ripartire dall'unico indizio disponibile, il misterioso numero di cellulare digitato dal Gatto prima di morire accoltellato, e ricostruire le sue recenti frequentazioni con alcuni faccendieri coinvolti nel business dello smaltimento dei rifiuti. Lente e sofferte, le indagini di Valerio si addentrano nel vecchio quartiere, nell'intrico di strade e vie che hanno il sapore della sua infanzia. È qui che si riunisce la vecchia batteria. Mario, Nicche, Panettone e Papella. E ancora Bracalone, giovane graffitaro e hacker geniale, e Victor, che ha preso una strada diversa finendo per diventare poliziotto. Sono loro gli uomini che accompagnano Valerio nella ricerca della verità e della vendetta. La vendetta nella famiglia di Valerio Natali è come un destino, un respiro affannato che da sempre ne appesantisce il cammino. Da quando anche il nonno, partigiano, in una Roma terrorizzata dalla famigerata banda Koch, non riuscì a impedire una morte crudele, lasciandosi poi sfuggire per un soffio il diretto responsabile. Ed è proprio dal passato, dalla storia dolorosa della sua città e del suo quartiere, che Valerio otterrà le risposte che cerca.