Come il Vangelo, ripetuto ogni domenica da duemila anni e divenuto un’abitudine a cui non si fa quasi più caso, anche tutto il resto è divenuto parte del nostro orizzonte: in questo modo abbiamo perso la capacità di provare meraviglia e stupore di fronte alla bellezza, dando tutto per scontato. Ecco perché serve documentarsi per scoprire quanto è bella la nostra fede e avere le armi necessarie a fronteggiare chi dice il contrario. Questo volume, quarto capitolo della serie Il Kattolico, riprende l’omonima rubrica di Rino Cammilleri sul mensile apologetico “Il Timone”: ogni capitolo è dedicato a un argomento diverso, da leggere nell'ordine che ognuno preferisce. Volete sapere perché diavolo Pilato condannò Gesù? Cristo è veramente nato il 25 dicembre? Che fine fecero i prigionieri borbonici di Garibaldi e soci? A questi e altri quesiti Cammilleri risponde con il suo stile umoristico ma chiaro, decisamente cattolico.
Questo volume raccoglie gli Atti del Quarto Convegno dell'Associazione "Giovani e Tradizione" sul Motu Proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI, celebrato a Roma il 13-14 giugno 2015 nell'ottica di rivitalizzare e recuperare i tesori liturgici e spirituali del Rito Romano celebrato fino alla riforma liturgica consecutiva al Concilio Vaticano II. Dal momento che la liturgia (come l'annuncio della Parola e l'esercizio della carità) è espressione della vitalità spirituale della Chiesa, un approccio storico al tema "liturgia" è indispensabile: solo in questo modo sarà possibile dare un apporto positivo e propositivo alla questione liturgica e contribuire alla "pacificazione e all'unità interna nel seno della Chiesa", così come auspicato da Benedetto XVI. Il Convegno, intitolato "Un tesoro per tutta la Chiesa", è stato pensato non esclusivamente per gli addetti ai lavori ma anche per quanti amano la liturgia tradizionale latina, in vista della loro formazione teologica e spirituale.
La Rivoluzione francese è stata il trionfo della democrazia e dell'uguaglianza, il Risorgimento ha portato la civiltà in Italia, Garibaldi e Napoleone erano buoni, mentre i Borboni erano cattivi e come loro il papa perché non volevano cedere il Sud ai piemontesi. Queste e altre menzogne sono raccontate e insegnate a scuola ai nostri figli, presentando i cattivi come buoni e i veri buoni come cattivi. Rivolgendosi al loro nipotino, i due autori di questo libro, con spirito critico, spiegano come si sono svolti veramente i fatti. Età di lettura: da 10 anni.
Quando la preghiera e un’intensa meditazione sulla Sacra Scrittura si incontrano con un amore sincero e appassionato per la divina liturgia, non possono che nascere opere dal respiro universale ed eterno come L’Anno liturgico dell’abate Guéranger. Scritto e pubblicato tra il 1841 e il 1866, non era più disponibile in italiano. Questa edizione rinnovata nella forma e nella traduzione ha il merito di colmare questo vuoto e di restituire alle mani di addetti ai lavori e semplici fedeli un patrimonio profondamente attuale, di analisi, spiegazioni e meditazioni sui sacri testi e sulle forme liturgiche. La ricchezza e la profondità di questi scritti rimangono tuttora per molti versi insuperate. Nella sua millenaria sapienza, la Chiesa ha saputo fare di ogni gesto, di ogni parola, di ogni momento liturgico un segno intriso di significato teologico e spirituale, che potesse condurre più facilmente e sicuramente l’anima a gustare la gioia dell’incontro profondo con Dio. Oggi, in un tempo in cui la cura della Bellezza nella liturgia ha lasciato il passo alla superficialità, quando non alla sciatteria, le parole del Guéranger sapranno nuovamente condurre il lettore a riscoprire quel tesoro di sublimità inestimabile racchiuso in ogni atto di culto divino. Nel presente volume sono raccolte le meditazioni relative al Tempo di Quaresima, di Passione e il Proprio dei Santi relativo a questo periodo.
Libro con patelle e illustrazioni tradizionali.
Questo libro su Padre Pio vi sorprenderà. Dopo averlo sottratto alle oleografie di maniera e alle interpretazioni forzate e tendenziose, gli autori mostrano come il santo stigmatizzato si trovi perfettamente a suo agio tra i monaci e gli eremiti che hanno fatto fiorire il deserto dei primi secoli. La sua genealogia spirituale ha origine fra gli antichi Padri che hanno inseguito la solitudine e una vita di penitenza per incontrare Dio, pregando, combattendo il demonio e preoccupandosi solo della salvezza delle anime. Ciò che attirava le folle fra le montagne scheletriche di Scete, di Nitria o di Tebaide fra il IV e il VI secolo è la stessa forza che le chiamava a San Giovanni Rotondo, sulle alture del Gargano, ai tempi dei viaggi nello spazio: la sete di Dio e la certezza di trovare una santità che la lenisce nei corpi e nelle anime di uomini votati alla rinuncia guerreggiante al mondo, al lavoro manuale, al silenzio, al digiuno, al canto dei salmi, all’orazione, alla contemplazione, al sacrificio del proprio ego incenerito sull’altare del Signore.
Oggi ignorata se non addirittura irrisa (anche da molti cattolici), la Vergine Maria continua ad avere una particolare cura per l’umanità. In questi tempi difficili di perdita della fede e di scontro nella Chiesa, la Madonna ci parla e ci ammonisce attraverso messaggi, profezie e apparizioni, il cui più profondo significato si trova nei Vangeli e nell’Apocalisse. Questa azione ci spinge a tornare alla preghiera e ai sacramenti per sperimentare la presenza di Cristo Risorto nella vita della Chiesa e per la salvezza degli uomini. Occorre dunque vagliare i tempi di Maria e stare dalla parte della Chiesa che segue la Madonna.
L'ultimo secolo è stato segnato dalla scoperta dell'inconscio, sebbene ancora molti, anche all'interno della Chiesa, guardino a esso con sospetto e giungano a negarne l'esistenza. L'autore di questo libro spiega invece che l'inconscio esiste anche dal punto di vista cristiano e non è solo una prerogativa della psicanalisi. La prova di ciò sta nella Parola di Dio e nell'azione demoniaca sulle passioni: il diavolo riesce a destabilizzare la vita dell'uomo, fa perdere l'equilibrio psicofisico di ognuno e cerca di far sì che non ci avviciniamo alla verità che è Gesù Cristo. Induce a pensare di poter decidere da soli che cosa è bene e che cosa è male in base alla nostra coscienza, che, staccata da Dio, è contaminata dalle ideologie del mondo. Spesso tuttavia ci si dimentica che il demonio è più forte dell'uomo, e non è possibile combattere il male con le proprie forze: solo Dio può vincere e portarci a chiudere quelle finestre che potrebbero facilitare al demonio e alle sue seduzioni l'ingresso nella sfera della nostra vita interiore.
Una lettura dei messaggi di Medjugorje in chiave escatologica, nell’attuale panorama di crisi della fede e della Chiesa, in occasione del centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima (1917-2017
Nel centenario delle apparizioni di Fatima (1917-2017) la Madonna non cessa di ripetere, attraverso i messaggi di Medjugorje, che il suo cuore piange lacrime di sangue per le anime che si perdono nel peccato. Questo lavoro analizza questi messaggi mettendoli in relazione con l’attuale crisi di fede, in una Chiesa che ha sostituito la teologia con la sociologia; esorta inoltre a cogliere i “segni dei tempi” in prospettiva escatologica. La nuova evangelizzazione, da esercitare in un mondo largamente refrattario al messaggio evangelico richiede dei cristiani maturi nella fede, con solida preparazione dottrinale cattolica, coerenza di vita conforme al Vangelo e incessante vita di preghiera.
Le parole latine "Iota usum" sono quelle di Gesù nel discorso della montagna: "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure uno iota o un segno della legge, senza che tutto sia compiuto" (Matteo 5,17-18). Nel ventennale della morte, Romano Amerio rimane un gigante del pensiero e del rigore nello studio della Chiesa pre e post-conciliare: la sua opera è una Summa di tutto lo scibile cattolico e delle variazioni che ne hanno offuscato la visibilità nel XX secolo, quando la caritas ha avuto il primato sulla veritas. "Iota usum" è un classico fondamentale per capire il rapporto tra Tradizione e Concilio Vaticano II, nella convinzione che, pur nella turbolenza e nel disorientamento, "portae inferi non praevalebunt".
Che cos’è la legge naturale, concetto oggi molto dibattuto e addirittura messo in discussione? Non è di certo un dogma di fede, bensì un principio di ordine morale scritto nel cuore dell’uomo e riconoscibile dalla sola ragione. Oggi, cancellato l’orizzonte metafisico che trova in Dio la sua origine, tutto è lecito sotto il profilo morale e nella prospettiva giuridica: ecco quindi la promulgazione di leggi che sanciscono la liceità di aborto, contraccezione, matrimonio omosessuale ed eutanasia. L’unica cosa importante è perseguire la soddisfazione di carattere materiale, edonistico e utilitaristico, in nome della “civiltà”, della libertà e del sentire comune. Siamo di fronte a una nuova antropologia, al tentativo di costruire un uomo nuovo, diverso da quello disegnato dalla legge naturale e destinato alla dissoluzione del concetto di persona.