
La nuova terra, dove cessino le sofferenze e sia possibile trovare la serenità, è raggiungibile? Quello che appare essere un male può rivelarsi un bene? Esiste una prospettiva superiore che dà senso alla vita? Questo romanzo, ambientato nel Sudafrica dell'apartheid e poi nella multietnica Londra, offre una risposta positiva a tutte queste domande.
Le riflessioni svolte da Roberto de Mattei a Radio Maria sul problema del male e dei castighi divini, dopo il terremoto in Giappone del marzo 2011, hanno suscitato violenti attacchi mediatici da parte degli ambienti laicisti e vivaci polemiche anche all'interno del mondo cattolico. Alle considerazioni teologiche e spirituali sul mistero del male del prof. de Mattei si accompagnano in questo volume gli interventi di alcuni autorevoli esponenti della cultura cattolica, tra i quali mons. Antonio Livi, padre Giovanni Cavalcoli O.P., padre Serafino M. Lanzetta F.I., Corrado Gnerre, Cristina Siccardi. Da questa pluralità di contributi si sviluppa l'approfondimento di un punto centrale della teologia e della filosofia cristiana della storia.
Agli ospedali siamo tutti abituati. Diamo per scontato che ogni città ne abbia più d'uno, e che funzioni. Ma difficilmente ci si chiede: come sono nati gli ospedali, che origine hanno? Quando sono divenuti un fenomeno diffuso, importante? Sono propri di tutta la storia dell'umanità, o caratterizzano soprattutto un determinato periodo? E in quale cultura hanno visto la luce, prima di diffondersi in tutto il mondo? Questo studio è il tentativo di rispondere a queste domande, per giustificare, alla luce della storia, della filosofia e della teologia, il perché l'ospedale sia stato, come le università, un fiore sbocciato dalla civiltà cristiana. In questa storia troveremo ricche matrone romane come Fabiola e Marcella, ascetici monaci medievali, papi e ricchi mercanti, ma anche pellegrini e viandanti, poveri, orfani, appestati e lebbrosi. Troveremo "case di Dio", hospitalia, xenodochi, orfanatrofi... non solo in Europa, ma anche fuori, laddove uomini straordinari giunsero a portare un nuovo sguardo sull'uomo, sulla sua carne soffrente, sulla sua passione. Prefazione di Giancarlo Cesana.
Quest'opera è stata pensata come aiuto all'applicazione pratica delle segnalazioni, emerse nell'insegnamento magisteriale più recente, sull'importanza d'intraprendere un'esegesi complessiva dei testi biblici, tenendo presente la loro natura di scritti divinamente ispirati. Appare, infatti, l'urgenza di servirsi nello studio biblico di un'ermeneutica che tenga presente l'unità della Scrittura e sappia integrare il metodo storico-critico e gli altri metodi razionali in una prospettiva di fede; ermeneutica proclamata con grande accuratezza e sensibilità dalla Costituzione dogmatica Dei Verbum, al n. 12. Il volume intende presentare, attraverso un percorso storico, la varietà di lettura della Scrittura sorta lungo i secoli all'interno della Tradizione della Chiesa. È quindi uno stimolo perché si possa valorizzare in modo rinnovato la ricchezza della parola di Dio ed intraprendere ciò che si potrebbe chiamare una lettura multidimensionale della Bibbia. Quest'ultima, lungi dal diminuire la ricchezza dei testi, è capace di apprezzare la multiforme varietà di sfumature che essi racchiudono, appunto perché parola di Dio per la salvezza di tutti gli uomini.
Recensione
Scritto nel 1907 – e da allora il più venduto best-seller di christian-fiction della storia – questo romanzo profetico racconta l'ascesa del grande filantropo Giuliano Felsemburgh, democratico e rassicurante, fautore della pace mondiale, che realizza un mondo ideale con l’avvento di un nuovo umanitarismo che stempera le differenze fra le religioni e predica la tolleranza universale. Tutto viene accettato fuorché la Chiesa Cattolica, che – sempre in nome della tolleranza – viene straziata fin quasi alla sua completa eliminazione. Comunicazioni istantanee in tutto il mondo, trasporti aerei e sotterranei, luce solare artificiale, un parlamento europeo, attentati con kamikaze, il crollo della Russia, la crisi delle vocazioni, l’apostasia di preti e vescovi, la persecuzione e la solitudine del Papa: tutti elementi che oggi fanno parte della nostra storia e della nostra quotidianità e che in questo romanzo sono stati descritti con impressionante realismo. Il Padrone del mondo racconta il venir meno della fede cristiana non a causa di una persecuzione pubblica ma attraverso la subdola religione umanitaria del relativismo. La speranza è riposta nell’Unico che rimane fedele per sempre e nel Suo glorioso ritorno.
Nota breve
Best-seller sempre verde da 100 anni e oggi più che mai attuale: la profezia di un mondo perfetto ma senza Dio in cui trionfa l'uomo tecnologico e umanitario ma anticristico.
L'Autore
ROBERT HUGH BENSON (Wellington College, 1871 – Salford, 1914) figlio dell’Arcivescovo di Canterbury, ordinato sacerdote nella Chiesa Anglicana nel 1895, nel 1901 entra nei Resurrezionisti, comunità anglicana di impostazione benedettina. Nel 1903 scrive e pubblica il suo primo libro The Light Invisible. Ma in quell’anno avviene un altro fatto fondamentale: ormai completamente convinto che la Chiesa di Cristo debba essere unita sotto un’unica autorità, in una continuità di dottrina e tradizione, si converte al Cattolicesimo. Di questa scelta egli stesso illustrerà i motivi in Confessioni di un convertito. Nel 1904 riceve l’ordinazione sacerdotale. Con By What Authority? inaugura una lunga serie di romanzi storici in cui racconta i secoli delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra. Nel 1907 scrive quella che rimane probabilmente la sua opera più popolare, Il Padrone del mondo, dimostrando grande genialità anche nel filone fantascientifico, proseguito quattro anni dopo con L’Alba di tutto (Fede & Cultura, 2010), romanzo speculare in cui si immagina lo scenario opposto: un mondo ideale e utopico dominato dalla cristianità. Conduce una vita intensa dividendosi tra la sua missione di sacerdote e di apprezzato predicatore, i frequenti viaggi tra Roma e l’Inghilterra, e una feconda carriera di scrittore (nell’arco di una quindicina d’anni scrive diciassette romanzi, una dozzina tra saggi e testi di spiritualità, più alcuni lavori teatrali, libri per bambini e poemi). Si spegne a quarantatré anni a causa di una polmonite, morendo nello stesso modo in cui è vissuto: padrone di sé, sereno e impaziente di passare ad una nuova avventura.
Il secolo breve l'ha scelta come colonna sonora delle sue sceneggiature più infelici, ma i suoi figli, assuefatti alla sua malia, continuano a negarne l'insidia: è la sinfonia dell'arbitrio che si fa passare per libertà. E ancora recluta arrangiatori ed esecutori tra le numerose sirene culturali che in suo nome screditano persino l'educazione, ridotta a giogo vessatorio di una tradizione da superare. E se fosse tempo di ascoltare il controcanto sommesso e tenace di veri Maestri e Testimoni di vita? Di quanti, con il genio del cuore e l'umile profondità dell'intelligenza, hanno servito il mistero umano, educando la libertà ad accogliere, nel giogo della misura, il dono e la grazia di una crescita feconda e di una definitiva custodia.
Sacerdote deriva dal latino sacra dare: dare, fornire, celebrare l'azione sacra. Per cui il sacerdozio è la funzione religiosa-sociale che un uomo esercita come intermediario tra una comunità umana e la relativa divinità. Una tale funzione è sempre esistita sin dai primordi dell'umanità in tutte le civiltà. Si richiede perciò una trattazione distinta: 1) il sacerdozio nelle altre religioni; 2) il sacerdozio nella religione rivelata prima di Gesù Cristo: quella ebraica; 3) il sacerdozio nella religione rivelata e definitiva: quella di Gesù Cristo, ossia nel cristianesimo. In questo breve ma intenso trattato vengono affrontati temi quali il sacerdozio nelle religioni non bibliche e nell'islam; sacerdozio e sacrifici nella religione rivelata dell'antica alleanza; Gesù Cristo: sacerdote, vittima ed altare della nuova alleanza. Al fine di fornire al lettore gli strumenti necessari per comprendere il ruolo fondamentale e oggi quanto mai importante della Chiesa cattolica nel mondo. Inoltre, vengono analizzate con parole semplici e chiare i ruoli delle varie figure carismatiche all?interno della Chiesa: i preti autentici, santi e dotti; i vescovi, intrepidi annunciatori del vangelo e coraggiosi pastori del gregge del Signore; i diaconi, occhio, orecchio, mano e cuore del vescovo; i laici nella chiesa, preparati per rendere più umana e cristiana la società.
In questo libretto presenterò ai lettori tre saggi. "Lo chiamano grumo" è il racconto del cammino che ogni piccolo d'uomo compie all'interno del grembo materno, a partire dal concepimento in poi. Un percorso irto di ostacoli che, per moltissimi di questi piccoli, sarà ad un certo punto bruscamente interrotto. In "Fragilità femminile: l'impostura diventata legge" sarà messo in discussione l'articolo 4 della legge n. 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza, evidenziando, attraverso riflessioni e testimonianze, come la fragilità psico-fisica femminile, enunciata a giustificazione dell'aborto, sia in realtà una mera menzogna, che non fa onore al genio femminile né alla dignità della donna. Infine, con "Cambiare la parole non cambia il senso delle cose, né il cuore" faremo un viaggio all'interno del moderno linguaggio della correttezza politica, che oggi trova un fertile terreno particolarmente nell'ambito della bioetica.
In questo volumetto l'autore affronta con calma ed esemplare chiarezza temi spinosi quali l'omosessualità e la pedofilia, il relativismo e il secolarismo, la grande confusione tra ecumenismo e indifferentismo, e altri ancora. Ci mette in guardia contro le eresie che tuttora straziano il corpo della Chiesa e contro la Massoneria che l'attacca da dentro e da fuori, ci aiuta a rileggere il Concilio Vaticano II alla luce della Sacra Tradizione. Leggendo questa piccola raccolta nasce una grande serenità, perché ci si accosta, finalmente, alla Parola, spiegata con estrema chiarezza e sempre con carità verso chi ha commesso errori e devianze.
In questi ultimi tempi si parla molto di Arte e Chiesa ma veramente pochi sono i testi, come quello di Antonio Farchione, che affrontano il tema in modo analitico e ben documentato, supportato da una vastissima bibliografia. Un testo fondamentale per comprendere perché la bellezza non “abita” più nelle chiese, nonostante moltissimi siano gli indizi che inducono a ritenere che la Chiesa e l’arte non possono fare a meno l’una dell’altra e l’Autore, con meticolosità, saprà scovarli e sottoporli all’attenzione del lettore.
L’opera si rivolge ai prelati, agli studiosi di arte contemporanea, ai critici d’arte, ai curatori, agli artisti e comunque a tutti coloro che condividono l’idea che “l‘arte, quella vera, la grande arte come la chiamava Ivanov, ha bisogno della possibilità di attingere ai contenuti assoluti, cioè quelli che non dipendono dall‘uomo o dall‘artista stesso” (dalla Presentazione di Padre Marko Rupnik).
Il libro Arte e Chiesa è impreziosito da un intervento di padre Marko Rupnik, gesuita e direttore del Pontificio Istituto Orientale (Centro Aletti) e da due interviste realizzate ad Ettore Spalletti, artista di fama internazionale, e a Giacinto Di Pietrantonio, curatore e direttore della GAMeC
L'Autore
Antonio Farchione, giornalista, consulente, formatore, si occupa da molti anni di tematiche riguardanti l’economia dell’arte. Più di recente ha iniziato ad approfondire il tema della Bellezza nell’arte contemporanea. È autore di numerosi articoli pubblicati su riviste a carattere nazionale.