È sempre più frequente che chi ha responsabilità in campo educativo (non importa se a livello didattico o di gestione) riconosca l'esigenza di sviluppare procedure adeguate per la valutazione. In una prima fase l'esigenza era soprattutto quella di migliorare le caratteristiche dei giudizi espressi sugli apprendimenti degli allievi, ma negli ultimi decenni l'orizzonte di riferimento si è venuto progressivamente allargando, fino a comprendere l'insieme degli aspetti che identificano l'attività educativa. Un contributo importante alla crescita di attenzione nei confronti della valutazione è quello fornito dalle organizzazioni internazionali che, fin dalla fine degli anni sessanta, hanno promosso rilevazioni e analisi a carattere comparativo. In questo libro si propone un percorso attraverso i principali momenti che hanno segnato lo sviluppo della ricerca valutativa. Occorre essere consapevoli delle relazioni che si sono stabilite tra la crescita dei sistemi scolastici e la messa a punto di modelli e procedure capaci di sostenere le interpretazioni di realtà progressivamente più complesse.
Questo volume, intitolato "Lo Stalker - ovvero il persecutore in agguato", esplora gli elementi che caratterizzano il fenomeno dello stalking e descrive le strategie comportamentali adottate dallo stalker per "cacciare la preda". Gli autori, pur consapevoli del difficile impegno a cui andavano incontro nel trattare un argomento così complesso, hanno tentato ugualmente di confrontarsi con un fenomeno di non facile definizione. Infatti, il diverso profilo psicocomportamentale riscontrato tra gli stalker rende difficoltoso "categorizzare" l'intero fenomeno. Il lavoro trae spunto da un'attenta analisi della letteratura scientifica internazionale e riporta numerosi casi clinici e giudiziari che delineano chiaramente le caratteristiche frequentemente riscontrate in uno stalker, descrivendo in dettaglio i tratti più salienti (rifiuto, ossessione, fantasia, narcisismo e manipolazione). La persecuzione, dalle origini antichissime, intesa come il ledere la libertà e la riservatezza altrui con comportamenti minacciosi e invasivi, può coinvolgere ognuno di noi: "Conoscere il nemico" può aiutarci a sviluppare adeguate strategie difensive.
L'anoressia, da sempre oggetto di indagini teoriche e cliniche, oggi assume alcune particolari connotazioni che possono essere declinate come "varianti contemporanee". La condizione anoressica, un tempo circoscritta alle ragazze adolescenti, comincia a presentarsi in età precoce e, nella sua variante inversa, in giovani maschi. Non solo: sul piano psichico e relazionale alcuni processi collegati all'uso del virtuale e dei nuovi media, sembrano configurare alcuni scenari che ci costringono a ripensare alla complessità dell'anoressia con tutti i suoi misteri. L'osservazione dei siti e dei blog Pro-Ana - un fenomeno in rapida espansione anche in Italia ma ancora poco conosciuto ed esplorato dalla letteratura scientifica - mostra una nuova e dirompente modalità di condivisione "gruppale" tra adolescenti che aderiscono alla filosofia della Dea Ana promuovendo uno stile di vita anoressico. Il volume parte da alcuni nodi problematici che caratterizzano in chiave psicoanalitica la condizione dell'anoressia (anche come patologia di genere) ravvisando, nella difficoltà di rappresentazione, un aspetto peculiare. Come si declina il disagio anoressico nel teatro del virtuale quando il corpo si annulla, si smaterializza, si decostruisce? In quali aree di confine si possono ricollocare lo psichico e il somatico? Quali elementi caratterizzano l'identità, il Sé, l'alterità, le relazioni? Quali saperi, quali strumenti abbiamo a disposizione per interpretare relazioni, contesti e domande?
"Il medium è il messaggio" e l'idea di "villaggio globale" ci suonano oggi come slogan conosciuti, che la diffusione di internet e il processo di globalizzazione rendono ancora più profetici; ma molto prima di diventare patrimonio dell'immaginario collettivo, sono passaggi centrali dell'articolata, e talora complessa, riflessione di Marshall McLuhan sui mezzi di comunicazione - dalla parola parlata alla stampa, dal telegrafo al cinema alla televisione. Riflessione che McLuhan affida nel 1969 a una lunga e celebre chiacchierata con Playboy, tra le principali testate culturali dell'epoca, qui proposta per la prima volta singolarmente e in una nuova traduzione. Ma fin da subito l'intervista si svela come molto più di un semplice dialogo: è un'introduzione completa ai concetti chiave delle teorie mcluhaniane sui media; è lo sguardo acuto di un grande studioso - che risponde indirettamente a chi lo vorrebbe "guru" dei nuovi media - sulle molteplici influenze che compongono il suo approccio. Soprattutto, è un commento sagace, che stupisce ancora oggi per la sua lucidità, su molti aspetti della società contemporanea.
L'idea di questo libro nasce dal Convegno dell'Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia (AIMMF), "Di padre in figlio fra regole ed affetti", svoltosi a Bologna nel 2010. In tale Convegno sono stati trattati vari aspetti attinenti la figura del padre che trovano ulteriore approfondimento nel corso della presente pubblicazione. Il libro si è arricchito anche di altri contributi che permettono di analizzare la figura del padre da diverse angolature disciplinari. Oggi si parla molto del padre, sia a livello scientifico che in campo giornalistico e divulgativo, ma è solo perché "argomento di moda"? La realtà sociale, in continuo movimento, ha comportato un cambiamento nella famiglia che è percettibile, concreto, visibile anche a occhi inesperti. È cambiato il ruolo della donna, si sono modificati gli assetti relazionali e funzionali all'interno della coppia, sono mutati i diversi modi di essere padre e queste trasformazioni sono avvenute in tempi più rapidi e repentini rispetto alla madre. È così? Gli autori che appartengono a diverse discipline - giuridica, psicologica, sociologica, educativa - a partire dall'analisi storica e mitologica, delineano gli aspetti principali dell'essere padre nel mondo attuale.
Questo libro si rivolge agli insegnanti curricolari, di sostegno e assistenti alla comunicazione che lavorano con apprendenti sordi. Ogni capitolo del volume è costituito da una prima parte teorica in cui viene approfondita la tematica presa in esame, seguita poi da una parte operativa in cui vengono offerti al lettore strumenti pratici per lavorare in classe. Vengono proposte indicazioni per scrivere la programmazione e il PEI, attività guidate per stimolare e migliorare la produzione scritta, itinerari metodologici per costruire unità didattiche tradizionali o multimediali utilizzando Power Point, la LIM, i social network, le piattaforme e-learning, esemplificazioni pratiche per ideare prove di verifica, suggerimenti su come valutare uno studente sordo. Il libro nasce dal felice incontro tra docenti di lunga esperienza e giovani ricercatori che, seguendo il modello dell'embodied cognition, dello storytelling e applicando strategie di facilitazione sul testo (sperimentate nel progetto Firb "Visel" - visel.cnr.it), hanno fatto propria la sfida di migliorare attraverso le nuove tecnologie la competenza linguistica e l'accesso al libro di testo da parte degli alunni sordi. È dedicato a tutti coloro che cercano suggerimenti, strategie didattiche ed esempi concreti per fare scuola in modo da incidere sulle conoscenze linguistiche e scolastiche dei loro alunni sordi.
Quando un bambino è ricoverato in ospedale o vive un'esperienza di patologia cronica a casa si vengono a intrecciare una serie di vissuti psicologici e propriamente "organici" che portano i clinici a lavorare su due differenti piani di intervento: quello psicologico e quello pediatrico. Può accadere infatti che l'eziopatogenesi sia organica (pediatrica) con sintomatologia psichica o, viceversa, psichica con sintomatologia organica (pediatrica): un intreccio di situazioni che vedono comunque al centro del processo di cura il bambino. Psicologia e pediatria, pur mantenendo una loro identità, si incontrano così con un unico scopo: la presa in carico globale del bambino ammalato e della sua famiglia. Bambino, famiglia, ospedale, cronicità, personale sanitario sono alcuni tra i temi contenuti in questo libro: alcuni contributi si contestualizzano all'interno della cornice ospedaliera del bambino ricoverato, altri in quella domestica del bambino con patologia cronica. Con lo scopo di fornire indicazioni teoriche ma anche strumenti operativi per quanti a vario titolo si occupano quotidianamente del processo di cura del bambino (personale medico, ma anche familiari, insegnanti...), i vari capitoli sono scritti da psicologi e da pediatri che lavorano quotidianamente l'uno al fianco dell'altro.
Donald Woods Winnicott (1896-1971) è una figura unica ed eccezionale nel panorama della psicoanalisi contemporanea, ed ha lasciato una eredità di concetti, idee, ed osservazioni la cui importanza continua a crescere. L'originalità del suo pensiero si rispecchia nell'uso dei termini e delle parole con cui egli ha proposto le sue formulazioni cliniche e teoriche. Il volume è un vero e proprio dizionario del lessico winnicottiano che esamina in modo sistematico, con ampio uso di citazioni e riferimenti testuali, i concetti chiave del suo pensiero. Ognuna delle voci, a sua volta, è articolata in una molteplicità di sottovoci collegate tra loro da riferimenti incrociati. Se il volume nel suo insieme ripercorre in modo ragionato le vie attraverso cui si è andato sviluppando il pensiero di Winnicott in più di quarant'anni di lavoro clinico e teorico, la sua struttura a più entrate lo rende uno strumento maneggevole ed indispensabile per l'accesso al suo contributo: per lo studente che non ha ancora incontrato Winnicott è un avamposto per attingere alla ricchezza di pensiero che l'attende; per lo psicoanalista e lo psicoterapeuta può essere una fonte di nuovi insight che possono illuminare la pratica clinica; per lo studioso è una miniera di dati bibliografici e tematici. Il volume è corredato inoltre da una dettagliata ed esaustiva bibliografia delle opere e degli scritti di Winnicott curata da Harry Karnac.
Un libro utile per genitori, insegnanti, ragazzi e per tutti coloro che cercano di capire quanto le nuove dinamiche sociali modifichino i vissuti della contemporaneità. Attraverso il caso clinico di Enrico, un adolescente che non ce la fa a vivere nel nostro contesto sociale, il testo tenta di cogliere le ragioni di un comportamento così estremo come il ritiro dalla società. Alcuni dei nostri ragazzi stanno sparendo: abbandonano la scuola, si nascondono nella loro stanza, rifiutano di uscire e di incontrare gli amici, dormono di giorno e si svegliano la notte per connettersi ad Internet. Passano la loro vita al computer immersi in giochi virtuali e rifiutano ogni tipo di relazione sociali. In Giappone, dove ce ne sono quasi un milione, li hanno chiamati hikikomori, che significa "reclusi"; gli psichiatri occidentali parlano di "ritiro sociale acuto"; ovunque, genitori sconcertati e allarmati cercano una risposta ed un aiuto mentre la questione del ritiro sta diventando un problema sociale. Proprio come nel caso clinico qui narrato in prima persona dove uno psicoterapeuta da voce ad uno di loro, Enrico, illustrando nel modo più diretto e più chiaro i pensieri di un adolescente che non ce la fa a vivere nel nostro contesto sociale. Un libro utile per i genitori, gli insegnanti, i ragazzi e per tutti coloro che cercano di capire quanto le nuove dinamiche sociali modifichino i vissuti della contemporaneità.
Liberiamoci dallo stereotipo della donna-leader di successo con tailleur attillato grigio antracite e tacchi a spillo. Essere donna e insieme leader significa essere una professionista "normale". Significa essere, cioè, una figura molto più "semplice" o più in ombra di quanto si immagini, ma di valore, cioè capace di introdurre quel Fattore D che produce valore d'impresa. E le storie raccontate in questo libro lo dimostrano. Sono storie di donne normali, ma anche un po' "speciali". Non sono manager necessariamente molto famose (almeno per ora), ma sono figure che si sono preparate a lavorare studiando, con impegno e passione, senza sacrificare se stesse e la propria autenticità. Un libro utile alle persone curiose per capire meglio cosa spinge alcune donne ad accettare fatiche supplementari per raggiungere obiettivi difficili, lottando contro pregiudizi e luoghi comuni; alle giovani che ricercano modelli non convenzionali in grado di rafforzare il loro impegno quotidiano; alle donne di qualsiasi età che hanno già operato scelte di vita personale e professionale; ai direttori del personale e manager HR che si occupano anche delle politiche orientate alla valorizzazione delle differenze di genere e di diversity management; a chi studia e si interessa al tema della leadership, non solo femminile, e al suo sviluppo all'interno delle imprese.