In questo lavoro, pubblicato al culmine della maturità intellettuale e dell'impegno in campo pedagogico, Maria Montessori analizza le caratteristiche psicologiche che contraddistinguono il periodo evolutivo che va dalla seconda infanzia all'adolescenza sino alle soglie della maturità e alla frequenza universitaria, individuando risposte educative e didattiche pertinenti con le specifiche esigenze cognitive, emozionali e sociali emergenti in queste particolari fasi evolutive. Dalle sue riflessioni emergono un quadro psicologico di grande interesse e attualità, indicazioni didattiche chiare e coerenti, nonché una proposta curricolare e organizzativa di scuola secondaria centrata su una preparazione culturale "ampia, profonda, completa", attenta alla esigenza prioritaria di fornire ai giovani condizioni concrete per la costruzione della propria identità sociale e personale. Ne emerge un modello di scuola che pone al centro dell'attenzione i bisogni dell'adolescente, un soggetto da cui dipende il futuro dell'umanità, come sottolinea l'autrice, ma che si trova ad attraversare una fase di "cambiamento radicale nella sua persona" che richiede un "cambiamento radicale nella sua educazione".
L'assunzione di un'identità di ruolo maschile e femminile in adolescenza è come una seconda nascita, che richiede la mentalizzazione del corpo, la trasformazione del rapporto con i genitori, l'inserimento nel gruppo dei pari, l'avvio di relazioni sentimentali e sessuali e l'acquisizione di nuove competenze. La realizzazione di questi compiti è inevitabilmente attraversata da conflitti, nel mondo interno ed in quello esterno. Come avviene oggi il cambiamento adolescenziale? Il modo in cui l'adolescente affronta questa fase del suo sviluppo è universale o storicamente determinato? In questo manuale, dopo una rassegna di rappresentazioni dell'adolescenza nell'antropologia, nella storia della psicoanalisi e nella cultura attuale, si illustrano le aree dello sviluppo e le principali difficoltà che gli adolescenti incontrano nel loro percorso di crescita. I disturbi alimentari, il rapporto con le droghe, i comportamenti antisociali o autolesivi, sono trattati in una prospettiva evolutiva, con indicazioni sul modo in cui gli psicologi possono aiutare gli adolescenti. Il volume si propone come manuale per gli studenti di psicologia e di scienze dell'educazione, ma anche come testo di riferimento per psicologi, psicoterapeuti, insegnanti, educatori, assistenti sociali e genitori, che possono trovarvi informazioni utili a sostenerli nell'esercizio del loro ruolo. Gli autori sono membri dell'Istituto Minotauro, che svolge attività di ricerca e psicoterapia con gli adolescenti e i loro genitori.
Secondo un antico mito il filo della vita umana è tessuto, misurato e reciso nell'antro delle Parche, il luogo dell'indisponibile dove persino Zeus, re dell'Olimpo, non esercita alcun potere. Ad esso si richiama questa pubblicazione come all'archetipo di quanto non è alla mercé della volontà umana poiché concorre essenzialmente a costituirla. L'antro delle Parche, buio ed inaccessibile, è quindi una rappresentazione allusiva del limite per eccellenza, che mai dovrebbe essere riduttivamente inteso come ostacolo. Riconoscere ciò che limita senza pensarlo come un ostacolo da superare o da evitare: è questa, infatti, la sfida che l'attuale avanzare delle biotecnologie impone ai biogiuristi che non accettino di farsi confondere dallo strepitio mediatico e di "legittimare" la volontà del più forte. Gli autori di questo volume affrontano i principali temi e problemi (eutanasia, fecondazione assistita, diagnosi preimpianto, eugenetica, sperimentazione, donazione degli organi, integrità fisica, consenso informato) che riguardano il "dominio" delle Parche, ricercando la recta ratio, che sola consente di decidere nel vivere e nel morire, rispettando quanto nel limitarci ci rende autenticamente liberi.
Nel mondo contemporaneo sembra accorciarsi il distacco tra il politico e il sacro. Tra diritto e religione il confine diventa incerto. Eppure già nel pensiero medievale compaiono le prime teorie della laicità maturate in occidente. Persino in Tommaso la sfera laica della politica emerge con grande trasparenza come dimensione non più sacrale. Con Dante, e soprattutto con Marsilio, il cammino verso l'autonomia del laico rompe ogni disposizione al compromesso. I ritardi accumulati nella istituzione dello stato territoriale costituiscono però un impedimento alla chiarificazione delle distinte sfere del civis e del fidelis. Un approccio laico continua a tessere. Anche in Vico il diritto diventa un rapporto specificamente mondano legato alle utilità e agli interessi. Soprattutto con Leopardi si presenta una filosofia attenta alle dimensioni del finito e della corporeità. Ma il suo sistema materialista è una anomalia passeggera. Il collasso della cultura laica sui temi del diritto si può rinvenire non soltanto nel mistico Gentile ma anche nel laico Croce. La laicità rappresenta per questo un obiettivo ancora da raggiungere.
Scritto nel 1942, questo volume presenta una revisione delle teorie psicoanalitiche. Le intuizioni fondamentali in esso contenute resero necassaria, per i fondatori della psicoterapia della Gestalt, l'elaborazione di un nuovo modello psicoterapeutico. Lo psicoanalista tedesco Frederick Perls intuì i limiti più significativi della psicoanalisi che si andarono evidenziando durante la seconda guerra mondiale sotto la spinta dei nuovi paradigmi culturali. Pubblicò allora questo libro, che venne ripubblicato negli Stati Uniti nel 1949. Nel periodo in cui nascevano le teorie della relazione oggettuale e le teorie sistemiche, il Perls creò un ponte tra la psicologia clinica, la psicologia generale e il contesto culturale, dando vita alla "psicoterapia della Gestalt".
La sterminata ragnatela telematica che avvolge il mondo dell'economia e che penetra ogni ambiente di lavoro e della vita civile ci ha introdotto in una nuova società, quella dell'informazione, ricca di nuovi servizi e opportunità. Nel contempo però la vita di ognuno, come lavoratore e cittadino, lascia un'infinità di tracce digitali incontrollabili, si viene adescati col phishing, la criminalità informatica crea più danni delle tradizionali rapine in banca, la pornografia telematica è uno dei business più fiorenti, cresce la minaccia del cyber terrorismo e nascono nuove povertà "digitali". In questo quadro diventa necessaria una maggiore consapevolezza professionale e culturale della dimensione sociale e soprattutto delle implicazioni etiche delle nuove tecnologie dell'informazione e comunicazione. Quest'opera, composta di due volumi, vuole dare una risposta a tali esigenze fornendo uno stato dell'arte ragionevolmente completo e interdisciplinare delle più importanti problematiche etiche e sociali suscitate dalla pervasiva diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione. I temi affrontati da questo secondo volume riguardano le implicazioni organizzative e lavorative dell'ICT, il governo e la democrazia "elettronica" e relative implicazioni per i cittadini, l'etica in e della rete e la governance di Internet.
Essere padre è un'esperienza che pone ogni uomo di fronte a un bivio, un evento che ha la capacità di trasformare la vita nella quotidianità e anche nei pensieri, nelle profondità dell'animo, nel proprio mondo interiore, obbligando gli uomini a interrogarsi sul senso dell'esistenza. Il libro vuole prendere per mano i papà, per invitarli a riscoprire l'avventura emotiva che accompagna l'esperienza della loro paternità; non vuole insegnare a "fare il padre" ma aiutare a essere padri, guidando ogni uomo a comprendere i dubbi, le paure e le emozioni che possono mandarlo in crisi, proprio quando la vita lo mette di fronte all'esperienza che più è in grado di completarlo e renderlo uomo: la paternità, appunto. Nella seconda parte del volume trovano spazio filastrocche e poesie, pensate per assecondare la dimensione più emotiva dell'uomo che è padre, per aiutarlo ad amare il proprio bambino, ritrovando dentro di sé il bambino che è stato. "Crescerai e invecchierai e ti troverai a scoprire di avere un figlio che ti farà da padre e così facendo ti aiuterà a capire che padre sei stato per lui".
Il volume si fonda su alcuni punti salienti: la convinzione che le difficoltà psicopatologiche dell'infanzia e dell'adolescenza debbano essere inquadrate in una prospettiva temporale che tenga cioè in massima considerazione sia la fase dello sviluppo in cui si trova il paziente sia l'evoluzione del processo psicopatologico; l'idea che il processo psicopatologico sia regolato da meccanismi ricorsivi sia interpersonali sia intrapersonali (l'importanza attribuita alle esperienze di attaccamento). Nella parte clinica, si è cercato di mantenere le classificazioni del DSM IV e di seguire uno schema analogo per tutti i disturbi con notizie di ordine generale, fattori di rischio, disfunzioni cognitive, meccanismi ricorsivi, strategie di intervento.