Si dice che l'amore superi ogni ostacolo. Per Tibor, giovane medico ebreo in fuga, è questa l'unica speranza a cui aggrapparsi. Tibor ha passato la sua vita scappando. Prima dalle leggi razziali dell'Italia fascista e dai campi di lavoro della seconda guerra mondiale. Poi dall'odio strisciante dell'Ungheria del 1951, in cui imperversa la dittatura stalinista. Un regime che un uomo come lui non può accettare. La sua colpa è sempre stata una sola: quella di esistere. E adesso che è nascosto in un ripostiglio buio di una nave che dovrebbe portarlo verso la libertà, la luce che illumina il suo cammino è lei. Sara. La donna per cui ha rischiato tutto. La donna che ha cambiato la sua esistenza con uno sguardo. La donna che lo aspetta, già in salvo, in Italia. La guerra e la famiglia di Sara, che non credeva nella forza dei loro sentimenti, hanno provato a dividerli. Ma nessuno è riuscito a spezzare il legame che li unisce, e ora Tibor sta cercando di raggiungerla. Vuole costruire, per loro e i loro figli, un futuro migliore. Perché Tibor e Sara si sono scambiati una promessa: la promessa di riconquistare, nonostante tutto, la felicità che si meritano. La felicità che si meritano i loro figli. Insieme hanno combattuto. Hanno sfidato la violenza e l'orrore. Hanno superato notti infinite e pericolose. Ma non hanno mai dimenticato chi sono. E hanno capito che, finché saranno una cosa sola, nessuno potrà togliere loro la dignità e il coraggio.
Da sempre la cucina è la più grande passione di Matilde, una passione tramandata in famiglia: il nonno aveva una trattoria e un avo era un celebre cuoco degli Estensi. Da loro Matilde ha ereditato l'amore per il cibo che prepara, gusta e serve ai suoi clienti dell'Osteria della Fola. La sua vita tranquilla cambia il giorno in cui per caso incontra Jacopo, un vagabondo sbucato come un fantasma dalla nebbia che avvolge Ferrara. Matilde sente di potersi fidare di lui e lo accoglie nel suo ristorante, dove, vedendolo a suo agio tra spezie e tortellini, scopre il suo dono: è un brillante cuoco. Il suo modo di cucinare è unico al mondo. Conosce le più antiche tradizioni culinarie e gli ingredienti perfetti per esaltare ogni manicaretto. I due cominciano a lavorare insieme, per il successo dell'osteria e la felicità di Matilde. Eppure all'improvviso qualcosa minaccia quest'armonia: due amici di Matilde, un noto giornalista-gourmet e un anziano cuoco, muoiono tragicamente dando il via a una macabra serie di delitti orchestrati da un'oscura società segreta. La setta dei Golosi è disposta a tutto per raggiungere il suo scopo: trovare chi custodisce la Sublime ricetta, che secondo la leggenda sa regalare l'immortalità. Nessuno chef è più al sicuro. Perché, come accade nella vita, anche in cucina arriva il momento in cui non è più possibile tenere nascosti i propri segreti.
L'ultima spaventosa crisi economica - quella che stiamo subendo in questi anni - ci obbliga a riflessioni radicali sul mondo intorno a noi, sugli altri e su noi stessi. In particolare, ci costringe a ripensare il nostro rapporto con il denaro, in una società dominata dal principio dell'avidità e dell'arricchimento a qualunque costo, dove la speculazione finanziaria produce incontrollabili effetti perversi. Lo squilibrio tra ricchezza e povertà è un tema su cui gli esseri umani riflettono da quando è nata la civiltà. Tomás Sedlácek ha avuto un'intuizione semplice e geniale: rileggere in questa prospettiva i testi che hanno ispirato l'umanità, sia opere di carattere religioso - dal Vecchio Testamento al Talmud al Corano - sia opere filosofiche, ma spaziando anche in altri ambiti quali il mito, la psicologia, la letteratura, il cinema. Oggi la "scienza triste" privilegia la freddezza astratta dei modelli matematici. "L'economia del bene e del male" riporta invece in primo piano il fattore umano, la sensibilità dei saggi e dei poeti, il nostro senso della giustizia, il valore della solidarietà. Solo ripartendo da questa base, suggerisce Sedlácek, è possibile cambiare il modo in cui pensiamo l'economia e la società in cui viviamo. Prefazione di Vaclaw Havel.
Da un anno, ogni mattina, Arthur Pepper si sveglia alle sette e compie con esattezza gli stessi gesti. Si veste seguendo un ordine preciso, mangia una fetta di pane tostato, poi alle otto e mezzo si mette a sistemare il giardino. Questo è l'unico modo per superare il dolore per la perdita dell'amata moglie, Miriam, dopo tutta una vita passata insieme. Solo così gli sembra di poter fìngere che lei sia ancora con lui. Ma il giorno del primo anniversario della sua scomparsa, Arthur prende coraggio e decide di riordinare gli oggetti di Miriam. Nascosta tra gli stivali, vede improvvisamente una scatolina. Dentro c'è un braccialetto con dei ciondoli: sono a forma di tigre, fiore, elefante, libro e altri piccoli oggetti. L'uomo sulle prime è perplesso; la moglie non indossava gioielli. Ma poi guarda con più attenzione e si accorge che su un ciondolo è inciso un numero di telefono, che Arthur non può fare a meno di chiamare subito. È l'inizio della ricerca e delle sorprese. Seguendo i ciondoli Arthur compie un viaggio che lo porta su un'assolata spiaggia di Goa che ha visto la donna giocare con un bambino indiano, a Londra da un famoso scrittore, in un'accademia d'arte dove è custodito un ritratto di Miriam da giovane, a Parigi in una raffinata boutique, in un castello della campagna inglese dove incontra una tigre, e in tanti altri luoghi che non aveva mai visitato. Un viaggio che gli fa scoprire una Miriam sconosciuta, ma che ha ancora tanto da insegnargli.
Dopo aver conquistato nel maggio del 2015 la città siriana di Palmira, conosciuta come la "Venezia di sabbia" per le sue straordinarie bellezze artistiche, i miliziani dell'ISIS intraprendono una imponente campagna di distruzione di una delle più preziose aree archeologiche del mondo. La notizie fa immediatamente scalpore, e la barbarie raggiunge il culmine con la decapitazione di Khaled al-Asaad, il responsabile del sito che ha eroicamente tentato di difendere quell'inestimabile patrimonio. Quasi un anno dopo, la città viene finalmente liberata da quella furia devastatrice, ma resta ancora esposta alle devastazioni di una feroce guerra tra fazioni. Ma perché l'arte è il nemico dei nuovi terroristi? E perché proprio Palmira? Nel suo racconto, Paul Veyne ripercorre la storia di questo nodo urbano dove si sono succeduti popoli e civiltà e che fu teatro della illuminata corte della mitica regina Zenobia, firmando un commovente manifesto di rivendicazione dei valori della convivenza e del multiculturalismo.
In questo nuovo libro Thich Nhat Hanh si rivolge ai cittadini di ogni tradizione, cultura e religione per porre le basi di una rinnovata etica capace di traghettare l'umanità verso un mondo di pace e di condivisione della ricchezza, in grado di superare le divisioni per vivere in totale armonia. Attraverso pratici esercizi di mindfulness ed esempi tratti dalla vita del Buddha, il monaco vietnamita indica un percorso interamente basato sulle Quattro nobili verità del buddismo: attraverso la consapevolezza dell'esistenza del dolore e la ricerca delle radici del male, si procede alla comprensione delle sue cause per poter finalmente intraprendere un sentiero verso la felicità e fondare un'etica globale basata sul rispetto reciproco.
Quando i ricordi ritornano alla mente, a volte non si è preparati ad accoglierli. Soprattutto se si è fatto di tutto per far tacere la loro voce, per nascondere le sensazioni che portano con sé. È cosi per Seda, che credeva di aver finalmente seppellito il passato per sempre. Ma ora è tornato e parla del paese da cui si è allontanata senza voltarsi indietro. Parla della Turchia dove affondano le sue radici, il paese di cui sente ancora il profumo delle spezie e il rumore dei telai al lavoro nell'azienda della sua famiglia. Da lì proviene il giovane Orhan, che adesso vuole delle risposte. Vuole sapere perché suo nonno, Kemal, ha lasciato la loro vecchia casa a Seda, una sconosciuta che vive in America. Lei capisce che è arrivato il momento di scendere a patti con la sua memoria e con quella colpa che non ha mai confessato a nessuno. Decide di affidare a Orhan la sua storia. La storia di lei ancora ragazzina che si innamora di Kemal all'ombra di un grande albero di gelso, i cui rami si innalzavano fino a voler raggiungere il cielo. Un amore spezzato dalle deportazioni degli armeni, all'alba della prima guerra mondiale. Un amore che ha costretto Seda a scelte difficili i cui rimpianti non l'hanno mai abbandonata. Solo con Orhan ha trovato il coraggio di riaprire quelle vecchie ferite. Di rivelare una verità da cui possa nascere una nuova speranza. Perché il passato, anche se doloroso, va ascoltato e deve insegnare a non dimenticare.
"Ho cominciato a scrivere a otto anni. All'improvviso, senza essere ispirato da esempi. Non avevo mai incontrato gente che scriveva; anzi, conoscevo poche persone che leggevano.. I primi racconti di un giovanissimo Truman Capote sono pagine che già contengono in nuce tutta l'originalità del grande scrittore americano. Pagine in cui Capote cerca la sua voce unica e piena di sensibilità. Un'adolescente che vive i suoi primi drammi d'amore. Un ragazzino che incontra a Central Park il cane dei suoi sogni. Una donna che lotta per salvare la vita di una bambina che ha gli occhi dello stesso colore di quelli del suo amante. Due amiche che discutono su quale sia il modo migliore per uccidere i mariti. Un'anziana signora ossessionata dalle camelie. Una ragazza mulatta che viene espulsa da un prestigioso collegio femminile. Questi piccoli gioielli sconosciuti erano nascosti negli archivi della New York Public Library. E sarebbero rimasti per sempre inediti se l'editore svizzero Peter Haag, mentre faceva ricerche sulle carte dell'autore a New York, non vi si fosse imbattuto per caso. Si tratta delle primissime storie immaginate da Truman Capote tra il 1935 e il 1943, nella sua adolescenza e prima giovinezza. E sono storie di crimini e ingiustizia, povertà e disperazione, ma anche di incredibile generosità e tenerezza, umanità ed empatia. I germogli di una genialità che ha segnato la storia della letteratura mondiale.
"L'Isis è appena entrato nel nostro villaggio! Ci stanno attaccando!" È il 3 agosto 2014 quando l'esercito dello Stato Islamico fa irruzione in un villaggio di yazidi al confine tra l'Iraq e la Siria. Decine di persone iniziano a sparare: l'ordine ricevuto dal califfo al-Baghdadi è di sterminare qualsiasi minoranza etnica e religiosa. Gli uomini vengono fatti prigionieri, mentre le donne sono messe in vendita come merce al mercato. Tra loro c'è la giovane Jinan: ha solo 18 anni, e quel giorno comincia per lei l'inferno della schiavitù. Con la collaborazione del reporter Thierry Oberlé, in questo libro toccante e coraggioso Jinan rivela i soprusi e la follia di aguzzini senza scrupoli, ma anche la straordinaria solidarietà che nasce tra le compagne con cui condivide quei mesi terribili, la loro capacità di aiutarsi sempre, di rimanere unite senza mai perdere la speranza. Ora che la loro avventurosa fuga le ha rese nuovamente libere, Jinan sceglie di raccontare la sua storia e di elevare - come scrive nella sua pefazione Barbara Stefanelli - "un grido di libertà e di protesta contro quell'eterno destino indicibile cricato come una pietra, da conquistatori e trafficati di guerra, sul corpo delle donne".
Seguito di "Alice nel Paese delle Meraviglie", "Attraverso lo specchio" (1871) ne riprende i personaggi e le ambientazioni fantastiche, pur in una chiave meno trasognata e più malinconica. Nel mondo a rovescio che Alice trova al di là dello specchio di camera sua, sei mesi dopo il suo primo viaggio nel paese delle meraviglie, è valida una sola regola: credere all'impossibile. Le carte da gioco si tramutano qui nei pezzi di una scacchiera; la sequela di imprevisti e trabocchetti in una sfrenata corsa tra filastrocche, poesie, giochi. E mentre Alice si muove sulla scacchiera, di casella in casella, impara a difendersi, a dire la sua, a entrare nel gioco dell'eccentrico e dell'incredibile, a capire e a simpatizzare con gli esseri stravaganti che incontra, allucinati ma ricchi di umanità. Età di lettura: da 8 anni.