
Lo sviluppo inarrestabile della tecnica, che Jacques Ellul prevedeva già negli anni ’70, si è enormemente amplificato. Il riflusso della pratica della preghiera va collegato a questo vero e proprio rullo compressore che aspira le nostre esistenze e le trascina in una permanente accelerazione. Come si può pregare, quando il lavoro occupa così tanto spazio, quando le nuove tecnologie si impongono, quando il rumore non cessa mai, ed ogni occasione di vero silenzio è impossibile da sperimentare? . Pregare è diventato letteralmente “impossibile”.
Eppure abbiamo ricevuto un “comandamento”: «Vegliate e pregate».
«La preghiera è infatti il comandamento che mi è stato donato da Dio nella sua misericordia per colmare il vuoto del mio cuore e della mia vita. … La preghiera è la trama ininterrotta sulla quale viene a fissarsi il ricamo delle mie occupazioni, delle mie decisioni, dei miei sentimenti, delle mie azioni»
Amica lettrice, amico lettore, hai tra le mani un testo esplosivo: coraggio, sfoglialo! Non ne uscirai indenne e la tua preghiera non sarà mai più la stessa (dall’Introduzione).
Jacques Ellul (1912–1994) è stato uno dei più importanti teologi e sociologi protestanti del XX secolo del panorama di lingua francese, e non solo. Pensatore originale fu tra i primi a intravedere gli eetti collaterali e preoccupanti dello sviluppo della società tecnologica.
Elisabetta Ribet (Chargée de mission pour l’Accompagnement des vocations et pour l’Aumônerie auprès des Etablissements Sanitaires et Médico-Sociaux (AESMS) – UEPAL – Union des Églises protestantes d’Alsace et de Lorraine, Faculté de Théolo¬gie Protestante – Université de Strasbourg)
Frédéric Rognon (Université de Strasbourg, Facoltà di Teologia Protestante)
Jean–Sébastien Ingrand, (Chargé de mission pour la justice climatique de l’Union des Églises protestantes d’Alsace et de Lorraine)
La primavera del 2020 passerà alla storia per la pandemia provocata dal virus COVID-19. L'umanità sta sperimentando un momento incredibile di sbandamento. In questo desolato scenario i tre autori (un italiano, un inglese e uno spagnolo) affrontano una domanda antica valida per lettori cristiani e non cristiani: qual è l'unico conforto in vita e in morte? Ne viene fuori un libro sulla speranza: su come scorgerla in mezzo alla pandemia (P. Martinez); su come viverla nel tempo della crisi (J.Lamb): su come proteggerla contro le insinuazioni della sofferenza e del male (G.C. Di Gaetano).
L'enfasi posta da Giacomo sulla necessità di mettere in pratica la Parola è importante. Le chiese del terzo mondo stanno germogliando, "l'evangelismo" americano continua ad attirare attenzione e il cristianesimo europeo sta sperimentando un rinnovamento e molti sforzi evangelistici. Eppure, le trasformazioni personali e sociali che dovrebbero accompagnare tali rinnovamenti molto spesso sono tristemente mancanti. Perché? Una delle principali ragioni è che il semplice appello di Giacomo «siate facitori della Parola» non è stato recepito.
Al contrario della maggior parte dei libri del Nuovo Testamento, la Lettera di Giacomo è maggiormente conosciuta in ragione delle persone a cui non piace. Tra tutte le persone a cui Giacomo non piaceva, il più famoso fu probabilmente, Martin Lutero. In confronto agli altri, solidi scritti del Nuovo Testamento, Giacomo, secondo lui, era ripieno di paglia. Eppure, la prima chiesa lo vedeva come un libro dotato dell'autorità di Dio. Giacomo rivolse una parola necessaria e potente alle chiese. Che cosa ha da dirci? Giacomo è pratico. Prendiamo, per esempio, i problemi che affronta. Giacomo sa che nessuno vive una vita perfetta. Così non ci spiega come vivere senza problemi, ma come vivere quando i problemi si presentano. Lo scopo di questa guida è di aiutarvi ad affrontare apertamente l'appello di Giacomo a una vita cristiana costante, a una fede pratica.
Come può essere plausibile chiedere a un giovane che è attratto verso lo stesso sesso e che è anche un cristiano pieno di zelo, che deve dire per sempre no al sesso? Come può essere plausibile chiedere a Jane, una donna di mezz'età che ha ritrovato una famiglia grazie alla relazione con un'altra donna, di rinunciare a una tale relazione che le ha portato così tanta gioia? E come si può continuare a insistere sul fatto che l'insegnamento della Bibbia (la sua etica sessuale) indica che il sesso è solo per il matrimonio tra un uomo e una donna, e che quindi entrambi dovrebbero rimanere single o celibi? Questo libro parla di come rendere plausibile questo tipo di vita cristiana per loro, per altri come loro e per il resto di noi.
Oggetto di questo libro è la vergogna. La sua anima e il suo tentativo di distruggere la nostra. [Essa] è ovunque e sostanzialmente non risparmia niente e nessuno. Dalla famiglia ristretta, fra le mura domestiche, a quella allargata, in chiesa. Dalla camera da letto alla sala riunioni. ... È un pigmento emotivo ancestrale che colora le immagini di ogni cosa: i nostri corpi, i nostri matrimoni e i nostri orientamenti politici; i nostri successi e i nostri fallimenti; i nostri amici e i nostri nemici... È deleteria per come intacca non soltanto i nostri pensieri ma anche le nostre percezioni, le nostre immagini, le emozioni e il nostro comportamento. Pur con tutto quello che sappiamo sulla vergogna, porle un freno, per non parlare di eliminarla, è un po' come cercare di afferrare l'aria: più si stringe per trattenerla, più diventa sfuggente. Per intraprendere un efficace percorso di guarigione dalla vergogna dobbiamo conoscere il ruolo che essa gioca nella nostra storia ... è un libro sulla narrazione con cui raccontiamo noi stessi, su come svolgiamo questo racconto e sul ruolo che in esso cerca di assegnarci la vergogna
Questo è un libro per coloro che sono incuriositi e/o angosciati dal tema della sovranità di Dio e della libertà della volontà dell’uomo. Il tema non appartiene solo alla tradizione teologica cristiana ma anche a quella scientica: ha a che fare con il dilemma se siamo determinati a credere (o a non credere).
John Lennox cerca di aiutare i lettori a prendere condenza con il modo in cui il testo biblico affronta questo tema e da qui delineare il volto della risposta libera dell’uomo all’oerta della
grazia, di contro a ogni forma di determinismo. In tal modo il lettore viene equipaggiato per confrontarsi con autorevolezza con le varie tradizioni teologiche che si dividono il campo delle opinioni condizionando drammaticamente la lettura della Bibbia in un senso o nell’altro.
«In un tempo in cui si tende a essere estremisti, anche tra cristiani, questo libro è una dimostrazione sapiente e profondamente biblica del fatto che la verità di Dio non può essere causa di disperazione e frustrazione ma una fonte di vita abbondante in Cristo. Il libro di John Lennox è un antidoto eccellente contro i pericoli del determinismo sulla vita della fede» (Pablo Martinez)
John C. Lennox (PhD, DPhil, DSc) è professore di Matematica all’Università di Oxford oltre che Pastoral Advisor al Green Templeton College di Oxford. È autore del bestseller God’s Undertaker: Has Science Buried God?, tradotto in italiano (Fede e scienza), ed è noto in tutto il mondo per i suoi dibattiti con i più noti esponenti del nuovo ateismo. Le Edizioni GBU hanno pubblicato dello stesso autore: A caccia di Dio. Presunzione e pretese del nuovo ateismo (2013); I sette giorni della creazione (2017)
A Efeso prosperavano culti che usavano il linguaggio del vangelo e si appellavano a Gesù. Essi mettevano a tal punto in pericolo la chiesa che Paolo inviò Timoteo ad affrontarli. In queste Lettere vediamo come Paolo rivesta il ruolo di “preparatore” (coach) nei confronti di questo giovane conduttore.
In questo processo affronta però argomenti che riguardano tutti noi e non solo i conduttori.
Pete Sommer è responsabile dell’insegnamento e dei corsi di discepolato in una chiesa evangelica presbiteriana della California.
Nell'epoca del terrorismo globale le credenze religiose sembrano particolarmente legate a forme di violenza. La stagione del nuovo ateismo ha infatti sostenuto che la religione avvelena ogni cosa. Sul banco degli imputati è finito il monoteismo con tutti i suoi difensori che è considerato una sorta di premessa alla violenza religiosa di cui c'è traccia abbondante anche nella Bibbia. Il cristianesimo, come fede monoteistica non sfugge a questa serie di accuse, al punto che sono state proposte molte strategie apologetiche tra cui spicca il tentativo di rintracciare una cesura tra Bibbia ebraica e Nuovo Testamento. Ma la domanda torna sorgere sempre prepotentemente: Il Dio della Bibbia è un Dio violento? L'autore di questo volume, già docente di Antico Testamento affronta il tema in tre capitoli: 1. Dio è coerente? 2. Monoteismo e violenza 3. La Bibbia: una risposta alla violenza?
In un tempo in cui c'è un forte bisogno di spiritualità, gli anabattisti ci offrono un modello praticabile. Un paradigma che ci propone uno stile di vita alternativo a quello attuale fondato spesso sul narcisismo, la violenza e il consumismo. Uno stile di vita che ha inizio con l'abbandonarsi a Dio, nella serena fiducia che ponendo nelle mani di Dio la propria vita, nulla ci mancherà. Da qui segue il coraggio di una fede personale pronta a correre il rischio della coerenza. Una fede personale, ma non privata, vissuta in una comunità di uomini e di donne liberi e responsabili.