"Tra le molte migliaia di angeli che si trovano nei vari mondi ci sono quelli che sono esistiti dall'inizio del mondo, in quanto sono parte immutabile dell'Essere Eterno e dell'ordine fisso dell'universo. Questi angeli in un certo senso costituiscono i canali dell'energia attraverso i quali la grazia divina sale e scende nei mondi. Ma ci sono anche angeli che vengono costantemente creati di nuovo, in tutti i mondi e specialmente nel mondo dell'azione dove i pensieri, i fatti e le esperienze danno origine ad angeli di diverso tipo". Il rabbino Adin Steinsaltz - uno studioso di fama mondiale che riveste un ruolo unico per la sua capacità di fare da ponte fra laici e religiosi -, parlandoci di angeli, di santità, di pentimento e di altro ancora con la sua capacità di padroneggiare con l'intelletto ciò che è appannaggio della mistica, ci offre in questo libro un approccio nuovo e tuttavia antichissimo di considerare il significato della nostra vita.
L'idea e la pratica del sacrificio hanno una funzione profonda nella religione, nell'etica e nella politica. In questo libro, il filosofo Moshe Halbertal esplora il significato e le implicazioni del sacrificio sviluppando una teoria del sacrificio come offerta e analizzando la relazione tra il sacrificio, il rituale, la violenza e l'amore. Il saggio esamina anche la posizione del sacrificio di sé all'interno della vita etica e il ruolo complesso del sacrificio come ideale politico sia nobile che distruttivo.
"Il ghetto continuò a bruciare molto a lungo, ma non si sentivano più gli spari. Proprio allora, là accanto al muro, per la prima volta nella vita mi sentii veramente ebrea. E capii che ormai per sempre, fino alla morte, sarei rimasta insieme ai carbonizzati, ai morti soffocati, ai gassati nei rifugi, a coloro che avevano combattuto ed erano morti perché non potevano non morire, a coloro il cui destino non avevo condiviso". Le memorie di Alina Margolis-Edelman (1922-2008) sono uniche nella grazia della loro semplicità. La sua testimonianza di bambina e di adolescente, scritta cinquant'anni dopo, ci porta da Lódz, sua città natale, a Varsavia dentro e fuori le mura del ghetto, e ci parla del tragico eroismo quotidiano di uomini e donne destinati alla più crudele delle morti e che lei salva così dall'oblio. Dopo la guerra, Alina si è laureata in medicina, ha sposato Marek Edelman, il leggendario vicecomandante dell'insurrezione del ghetto di Varsavia, e come pediatra si è dedicata per tutta la vita ai bambini più disagiati.
Modena, settembre 1943. Una rete di soccorso opera a favore dei soldati alleati fuggiti dal campo di concentramento istituito alle porte della città, da quello di Fossoli e da altri del territorio. A Nonantola sono presenti settanta ragazzi ebrei con i loro accompagnatori: sono i "Ragazzi di Villa Emma", che la rete contribuisce a mettere in salvo prima ancora che il nazifascismo perseguiti tutti gli ebrei italiani. In questa organizzazione sono attivi uomini del Partito Comunista Italiano, del Partito d'Azione, socialisti, democratici cristiani, ebrei, sacerdoti. Fra questi spicca don Elio Monari. I suoi contatti con i parroci della zona, con i direttori di case di cura o con semplici cittadini gli permettono di tessere o collegare le fittissime maglie di una solidarietà clandestina che si estende dalla montagna alla bassa pianura. Tra i suoi collaboratori ci sono Arturo Anderlini e Alfonso Paltrinieri (fucilati nel febbraio 1944), Odoardo Focherini (deportato e morto ad Hersbruck), don Dante Sala, don Benedetto Richeldi, don Arrigo Beccari, il dottor Giuseppe Moreali (tutti Giusti fra le Nazioni), Goffredo Pacifici e Fortunato Uzzielli (ebrei), e tantissimi uomini e donne di tutte le condizioni sociali. Il volume racconta le loro storie e soprattutto quella di don Monari, capace di svolgere una mole impressionante di azioni rischiose col sorriso sulle labbra. Il sorriso di un ribelle. Fucilato come tale a Firenze nel luglio 1944.
Rabbi Nachman di Bratzlav, il famoso maestro chassidico e celebre narratore di racconti, deve affrontare una profonda crisi spirituale. In seguito alla visione di una giovane donna che suscita in lui un desiderio irrefrenabile, Nachman smarrisce l'alfabeto ebraico, fondamento di tutto il suo sapere e dell'intera creazione. È allora costretto ad allontanarsi da Bratzlav e dai suoi discepoli per recuperare le sue amate lettere e insieme a queste la capacità di sentire il sussurro segreto di Dio, anch'esso improvvisamente svanito. Siamo nel 1800, anno fatale che vede tutta l'Europa travolta dalle armate napoleoniche; rabbi Nachman, condotto da visioni e sogni, giunge a Vienna, dove stringerà amicizia con Beethoven. La musica farà da collante a una solida amicizia fra due grandi anime alla ricerca dell'assoluto. Grazie al grande compositore, Nachman troverà la forza di proseguire nel suo percorso di rinascita. Da Vienna a Istanbul e fino in Terra d'Israele, tra illusione e realtà, il viaggio di Nachman potrà concludersi solo a missione compiuta, con la riconquista della propria anima e la composizione di un ultimo straordinario racconto.
Tamàr è ancora bambina quando Giuda la sottrae alla sua tribù per darla in sposa a Er, il suo primogenito. Ma questa unione non sarà benedetta dal cielo e Tamàr non troverà pace tra gli uomini e le donne della sua nuova tribù. Ambizioni, gelosie, segreti impronunciabili ed efferati delitti accompagnano i giorni di Tamàr tra quella gente tormentata, fino all'inaspettato epilogo: memore dell'insegnamento della saggia nonna Tabita, solita dire che il destino, come un cane, segue le nostre orme, Tamàr, con spregiudicatezza e intelligenza, donerà a se stessa e ai propri sogni una nuova possibilità di rinascita.
Se c'è un simbolo che tutti identificano a colpo sicuro con l'ebraismo è la Stella di David. Eppure, come dimostra Gershom Scholem in questo saggio finalmente in edizione completa sulla base del suo lascito postumo, non si tratta né di un simbolo specificamente ebraico né, tanto meno, di un simbolo dell'ebraismo. Motivo ornamentale e potente talismano, la Stella ha cambiato spesso il proprio significato. La perfezione geometrica della Stella è divenuta simbolo dell'ebraismo solo passando dal crogiolo della storia. Un libro appassionante, ancora capace di sorprendere e di farci pensare.
Non sono molti a conoscere gli straordinari eventi accaduti a San Nicandro Garganico nella prima metà del XX secolo. Tutto iniziò quando Donato Manduzio, un invalido reduce della Grande Guerra, ebbe alla fine degli anni '20 una visione nella quale Dio gli comandava di portare la fede ebraica nella sua terra, e questo nonostante che Manduzio non avesse mai avuto contatti con l'ebraismo. Anzi, egli credeva che non vi fossero più ebrei al mondo. Pochi anni dopo, Manduzio aveva già i suoi seguaci e una piccola ma appassionata comunità di aspiranti ebrei. La loro definitiva conversione passerà attraverso la storia dell'Italia di quegli anni, incontrando l'opposizione del fascismo e della Chiesa cattolica che tuttavia non riusciranno a spezzare la volontà granitica della comunità di San Nicandro di appartenere al popolo ebraico e in seguito di emigrare in Israele. John A. Davis ripercorre una delle vicende più incredibili della storia contemporanea e, narrando l'epopea degli ebrei di San Nicandro, dipinge un ritratto assai accurato della società contadina del Sud Italia, del rapporto tra Chiesa, fascismo e mondo ebraico e della rete clandestina per l'emigrazione ebraica in Israele.
La farfalla impazzita: è questa la definizione che un suo caro amico dà di Giulia Spizzichino, ebrea romana segnata dalle deportazioni e dalla strage delle Fosse Ardeatine, che le hanno strappato ben ventisei familiari. Un insetto che sbatte le ali a caso, senza riuscire a trovare un luogo dove posarsi. La sua vita, dopo la retata del 16 ottobre 1943 nel Ghetto, dopo quella prima metà del '44, interminabile, in cui è costretta a nascondersi e rischia più volte di essere presa dai nazisti, non sarà più la stessa. Impossibile vivere un'adolescenza spensierata: i balli, le amiche, i primi amori. Impossibile coltivare relazioni affettive, e saranno due i matrimoni andati male. Mezzo secolo più tardi, anche i fantasmi di un passato mai dimenticato le torneranno davanti. Sarà chiamata proprio lei, la farfalla impazzita, a partire per l'Argentina. Un viaggio nello spazio e nel tempo per ottenere l'estradizione di Erich Priebke. È il maggio 1994, la sua missione riesce. Ma in fondo alla strada non troverà la pace, bensì una nuova stagione di sofferenza, quella dei processi. Una testimonianza toccante, che nonostante tutto ci consegna un messaggio di speranza e di amore.
Tradotti per la prima volta in italiano, sono qui raccolti gli abbozzi per un ciclo di lezioni tenuto da Rosenzweig al Freies Judisches Lehrhaus di Francoforte sul Meno dal dicembre del 1921 al giugno del 1922. Dal titolo si comprende facilmente che i temi affrontati in queste lezioni corrispondono proprio ai tre oggetti base trattati dal filosofo nel suo capolavoro "La stella della redenzione" pubblicato nel 1921: Dio-uomo-mondo. Qui, però, questi temi vengono affrontati in ben altro contesto, in un istituto che mira alla formazione di adulti ebrei, e con la duplice consapevolezza di non poter scrivere più nessun libro e di doversi dedicare completamente alla causa dell'educazione degli ebrei. Qui, dunque, diventa preponderante per lui il bisogno di vedere e incontrare l'altro, di tradurre alla lettera nella realtà il suo stesso pensiero, riconfermando così la sua netta opposizione alle pretese totalizzanti di una certa tradizione filosofica.