Nella Francia d’inizio XVIII secolo, il cavaliere di Lagardère si trova al centro di un complotto ordito dal principe di Gonzaga per uccidere il duca di Nevers, sposarne la vedova e impossessarsi della fortuna della figlia Aurore. Dopo un lungo esilio in Spagna e in possesso del colpo segreto del defunto duca (l’invincibile “botta di Nevers”), ritroviamo Lagardère diciannove anni dopo a Parigi, durante la scintillante Reggenza di Philippe d’Orléans. Travestito da gobbo, è pronto a realizzare la sua vendetta. Classico del genere cappa e spada e in possesso di tutti gli elementi caratteristici del romanzo popolare d’appendice dell’Ottocento, Il cavaliere di Lagardère riporta il lettore in un’epoca in cui gli uomini mettevano in gioco la vita per la difesa dell’onore.“Perché, se tu non verrai da Lagardère, Lagardère verrà da te”.
Parigi in subbuglio nel secondo capitolo della saga di Dumas sulla Rivoluzione francese e l’ascesa di Napoleone.
Parigi, ottobre 1795: il Terrore è passato e la società parigina vede affermarsi nuove tipologie sociali, gli incredibili e le meravigliose, giovani seguaci di un lusso ostentato e stravagante. La Convenzione termidoriana che si è insediata dopo la caduta di Robespierre è minacciata da un’insurrezione popolare legittimista. Sembra non esserci speranza per la neonata Repubblica, ma il giovane Napoleone è il predestinato per cambiare le sorti della sommossa e del nuovo governo. Con Attacco alla Convenzione, secondo capitolo della saga de I Bianchi e i Blu, Alexandre Dumas racconta il periodo della Francia che precede la creazione del Direttorio mescolando personaggi noti e sconosciuti, storia e finzione, politica e complotti.
Da lungo tempo prosegue il dibattito sulla possibilità di un'atomica tedesca che avrebbe permesso a Hitler di vincere la Seconda Guerra Mondiale: esisteva davvero? Si sarebbe potuta costruire? Si trattò di un semplice ritardo nei confronti degli americani oppure di un vero e proprio boicottaggio dall'interno? Questo libro cerca di rispondere a queste domande raccontando la vita e il pensiero di chi fu a capo di quel progetto, Werner Heisenberg, vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 1932 e padre del principio di indeterminazione, uno dei pilastri concettuali della meccanica quantistica. Amante della filosofia, di Platone più che di Democrito, di San Tommaso più che di Cartesio, convinto come Einstein che la fisica del Novecento avesse mandato in frantumi il materialismo ottocentesco, Heisenberg si ritrovò davanti a un dilemma morale: scappare dalla Germania (come fece Albert Einstein) o rimanere nel suo Paese nonostante il regime nazista? Lasciare la Germania gli sembrava vigliaccheria, sia nei confronti della sua numerosa famiglia, sia dei giovani fisici che voleva proteggere dalle grinfie del regime.
Nina è una signora che custodisce il tesoro della memoria di un secolo di vita della città di Genova: una storia segnata dalla caducità di tutte le cose umane, dall'alternanza di momenti di gioia irripetibile e di profondo dolore, dal conflitto tra una vita improntata ai valori cristiani e, tutto intorno, il grigiore di un regime di politicanti oppressori della Chiesa e delle identità locali e tradizionali. Tutto ciò senza però mai scendere a compromessi con il male e senza perdere la speranza (sostenuta da una fede senza incertezze) in un mondo nel quale sarà asciugata ogni lacrima.
Le Highlands scozzesi, con la loro natura selvaggia e la loro organizzazione barbarica, fanno da scenario a questo romanzo ambientato alla vigilia della rivolta giacobita del 1715. Campione di questo mondo è Rob Roy Mac Gregor, ricordato come il Robin Hood scozzese e figura storica realmente esistita, bandito fuorilegge e protettore del suo clan, sempre pronto a sostenere amici e innocenti anche a costo della vita. È lui a correre in aiuto del giovane protagonista Francis Osbaldistone nelle disavventure del suo lungo viaggio verso la maturità e nella riconquista dell'eredità paterna. Scritto dal maestro del romanzo storico Walter Scott nel 1817, Rob Roy rievoca una Scozia sull'orlo della ribellione, mescolando fatti storici, gesta eroiche, intrighi, rivalità e romanticismo.
Gli avvenimenti significativi della nostra vita sono sempre numerosi: più o meno importanti, alcuni felici e fastosi e altri, purtroppo, anche tristi. Non sono mai da dimenticare le ricorrenze, da vivere con il cuore e da cogliere come momenti di comunione con i nostri cari. È consuetudine accompagnarli con un augurio o una frase, con parole anche comuni per dire cose fuori dal comune: questo libro ne propone alcune delle più belle e conosciute, ricordando che una buona parola detta a tempo opportuno è come il bacio di un'anima a un'altra anima. Parole così completano la gioia di fare un dono... ma non sempre riusciamo a trovare quelle giuste.
Una risposta chiara e scientifica, ma di grande accessibilità, alle provocazioni ateiste e scientiste, tornate di recente molto di moda. Nella cultura contemporanea, grazie ad autori come Richard Dawkins, Sam Harris e Piergiorgio Odifreddi, prende sempre pis piede l'idea che ci sia una frattura insanabile ta fede e scienza e che l'ateismo sia una forma superiore di conoscenza e di moralità, una conseguenza logica delle scoperte scientifiche, del progresso tecnico e delle valutazioni storiche sul passato dell'umanità. In realtà, oggi come ieri, rimangono assolutamente intatte le stesse domande sul senso e il perchè dell'uomo, della vita e dell'universo: il rifiuto di un Dio creatore e la presunzione dell'uomo di aver esaurito qu sto mistero ha portato l'ateismo a rovesciarsi in una forma di fede assoluta e dogmatica (nell'uomo, nella scienza e nella politica) che, inseguendo vanamente il proprio paradiso, ha invece realizzato il peggiore inferno sulla terra, dal nazionalismo al razzismo, dall'eugenetica all'utopia dell'immortalità biologica tramite la manipolazione genetica e la clonazione. Dimostrando che la vera libertà non sta nel radicale rifiuto di Dio e che dunque l'uomo non può essere ateo.
La più chiara e sistematica confutazione dell'ideologia che spaccia per famiglia ogni unione. Famiglia o famiglie"? Questo è il problema. Il calo drastico dei matrimoni e una mutata geografia degli affetti hanno decretato, secondo alcuni, il tramonto della famiglia tradizionale in favore di un variegato insieme di nuclei affettivi che sarebbero tutti, in quanto tali, meritevoli di attenzioni e di riconoscimento giuridico. Questo libro va nella direzione opposta. E non solo sostiene che la partita sulla famiglia, per così dire, sia ancora aperta, ma afferma il contrarùo della cultura dominante, e cioè che la vera famiglia - quella che merita valorizzazione - sia una sola, vale a dire quella definita da un'unione stabile e pubblicamente riconosciuta tra un uomo e una donna che, sposandosi, si assumono impegni reciproci e nei confronti dei loro figli. "
Un classico del romanzo d'appendice di cappa e spada, di nuovo disponibile in italiano. Nella Francia d'inizio XVIII secolo, il cavaliere di Lagardère si trova al centro di un complotto ordito dal principe di Gonzaga per uccidere il duca di Nevers, sposarne la vedova e impossessarsi della fortuna della figlia Aurore. Dopo un lungo esilio in Spagna e in possesso del colpo segreto del defunto duce (l'invincibile botta di Nevers"), ritroviamo Lagardère diciannove anni dopo a Parigi, durante la scintillante Reggenza di Philippe d'Orléans. Travestito da gobbo, è pronto a realizzare la sua vendetta. Classico del genere 'cappa e spada' e in possesso di tutti gli elementi caratteristici del romanzo popolare d'appendice dell'Ottocento, 'Il Cavaliere di Lagardère' riporta il lettore in un'epoca in cui gli uomini mettevano in gioco la vita per la difesa dell'onore. "Perchè, se tu non verrai da Lagardère, Lagardère verrà da te". "
Il problema dell'origine del male, della scelta e della libertà del pensiero di Luigi Pareyson. Chi è il primo colpevole del male? Perchè il male morale e la sofferenza? Forse fa parte delal natura? Alle risposte seguono nuove domande ancora più intricate. Quanto più aumenta la luce sulla questione tanto più aumenta la complessità. Quando si cerca di tornare indietro per cercare il colpevole o il perchè dell'esistenza del male, scopriamo che è difficile se non impossibile farlo. Se i colpevoli del male morale sono l'uomo e il demoniaco (quest'ultimo sicuramente solo per chi crede) l'origine e la possibilità di esso trova invece spiegazione" solo se si arriva al Principio di tutto. Lì, in quel "Luogo Immemorabile", come lo chiama Luigi Pareyson, si è fatta una Scelta che, ancor prima della Libertà, Lì proprio in Dio, inteso come Luogo e ancor di più come Soggetto, si è prodotta un'ambiguità che può darci una certa intelligenza circa l'origine del male."