Questa "Storia di Troia" è un volgarizzamento in prosa del francese "Roman de Troie" di Benoît de Saint-Maure. Dell'autore di questa traduzione, Binduccio dello Scelto, si sa soltanto che fu senese: ma la sua opera ebbe una fortuna e una diffusione larghissima. Essa divenne così, in secoli in cui i versi in greco di Omero erano ignoti anche a letterati come Dante e Petrarca, uno dei più noti veicoli di diffusione della cultura antica, piegata però al gusto moderno. Il racconto della guerra di Troia occupa solo una ridotta parte del libro, che dedica invece largo spazio, tra una battaglia e l'altra, alle storie d'amore e alle digressioni di carattere mitologico. Il volume è corredato da ampie note di commento e da un glossario dei termini più desueti.
La provincia emiliana, nel dopoguerra: un mondo il cui segno più forte e distintivo sembra essere quello di una rissosa e allegra vitalità. Protagonista è una famiglia a metà borghese a metà contadina, che riassume in sé un po' tutti gli umori, i sentimenti, i rancori, le contraddizioni di una società provinciale, in anni piuttosto cruciali. C'è la nonna che è rimasta monarchica e fascista; una madre attenta alla posizione sociale della famiglia; un padre (soprattutto un padre) che la coerenza politica porterà a fare scelte spregiudicate e generose. E c'è il figlio che vive tutto questo periodo di tumultuose passioni da bambino, e che tutto guarda, appunto, con gli occhi avidi e incantati dell'infanzia.
Elegante come un dandy, con l'eterna sigaretta tra le labbra, Jacques Prévert attraversa la cultura e la storia francese del Novecento e lascia il segno. Voce nuova nel mondo delle lettere, difficile da codificare: conversatore instancabile, ispiratore del surrealismo, poeta, autore di canzoni, testi teatrali, sceneggiatore. Un uomo contro: anticapitalista, anticlericale, anti-istituzionalista. E un artista che non si ferma: anche quando finalmente non ha più preoccupazioni economiche ed è amato dal pubblico, continua a inventare, fonda locali, smuove il sottobosco intellettuale. In questa biografia Courrière, intende restituire tutta la ricchezza e la complessità del personaggio.
Axel Vander è un famoso, stimato e coltissimo intellettuale europeo che vive in America, sulla costa occidentale. Un personaggio dai confini inquietanti, "demoniaco, mostruoso e clownesco", come è stato definito dall'"Observer". Per decenni Vander ha vissuto cercando di nascondere la verità circa una tragedia avvenuta in Olanda al tempo dell'occupazione di cui è stato carnefice e vittima al tempo stesso. Ma un giorno la sua esistenza è sconvolta dall'arrivo di una lettera che svela i segreti che lui stesso ha tenuto nascosti per ben cinquant'anni. Vander decide di andare fino in fondo alla questione e fissa a Torino, dove si trova per tenere una conferenza, un incontro con lo sconosciuto.
Nella campagna provenzale di fine Ottocento i Jason si occupano da almeno due generazioni di commercio di muli. Dopo una serie di vicissitudini saranno il primogenito Marceau e il cadetto Ange a portare avanti l'attività. Tanto Marceau è una forza della natura, quanto Ange, biondo e di una bellezza disarmante, è minuto e fragile. Ange vive in una sorta di adorazione per Marceau, sempre in attesa di un suo sguardo. Il suo più grande dispiacere è che il primogenito non gli presti attenzione. Marceau in realtà non ha attenzioni che per lui e il cadetto non si cura d'altro che di scovare i modi che fanno posare su di lui lo sguardo grigio, trasognato e tenero del fratello.
Roddy Doyle mette il suo talento narrativo al servizio dei ricordi, trascrivendo parole e memorie dei suoi genitori. Si dipana così il racconto della loro vita matrimoniale lunga e felice, di un'esistenza trascorsa nella semplicità, fra casa, lavoro e figli. Rory e Ita ci parlano della fatica di ogni giorno, delle piccole gioie assaporate. E dagli episodi narrati, dai ritratti di persone e amici con cui hanno condiviso una parte del cammino, viene delineandosi un affresco dell'Irlanda lungo i decenni: un paese un tempo essenzialmente contadino, insidiato dalla povertà, isolato dall'Europa, che oggi ha conquistato la ricchezza e il benessere.
Juan Olmedo e Sara Gómez sono due vicini di casa in un complesso residenziale a Rota, un paese sulla costa di Cadice. Entrambi vengono da Madrid e si sono lasciati alle spalle un passato di amori contrastati, di sofferenza, che a poco a poco riaffiora. Juan ha vissuto un amore impossibile per la donna che ha sposato suo fratello, e dalla quale ha avuto una figlia. Sara, a sua volta, sottratta bambina ai suoi genitori per essere prima adottata da una famiglia dell'alta borghesia e poi rispedita nella casa natale, in cui è ormai un'estranea, è animata da sentimenti di vendetta, consapevole dell'impossibilità di fuggire al proprio destino. Ma tutto può cambiare.
Il volume è una raccolta di saggi sui grandi temi sui quali Arundhati Roy è impegnata in prima persona: dalla battaglia per la democrazia in India, con una analisi della classe politica indiana che ha corroso il midollo della democrazia parlamentare laica per il proprio tornaconto elettorale; agli spaventosi "giochi nucleari" in cui sono coinvolti India e Pakistan; al come contrastare l'Impero, che non è soltanto il governo statunitense e i suoi satelliti europei, la Banca mondiale o il fondo monetario internazionale, ma è qualcosa di più. In molti paesi l'Impero ha generato sottoprodotti pericolosi: nazionalismo, fanatismo religioso, fascismo e terrorismo.
Il volume raccoglie quattordici racconti, bozzetti, leggende, esperienze vagamente autobiografiche che, nella grande tradizione del racconto ebraico, recuperano un antico patrimonio e formano un affascinante capitolo sulla condizione umana. Dalla storia di un singolare adulterio consumato tra due coniugi da lungo tempo separati e divorziati, al racconto in cui l'anima di un peccatore defunto si incarna nel corpo di un vivente e si impossessa dei suoi gesti, della sua voce, della sua volontà, Singer si nasconde di volta in volta dietro una varietà di voci per riscrivere, sempre in prospettiva, mai in prima persona, la propria storia di autore yiddish trapiantato a New York.
In un non ben precisato paese dell'America Latina, Donna Costanza, alle prese con un fastidioso problema idrico, decide di modificare il naturale corso del fiume per riuscire a riempire la sua piscina. L'operazione desta non poca perplessità nei suoi compaesani che decidono di bloccare l'insano proposito. Ne nasce una vera e propria guerra che vede contrapposti agli intrepidi locali i brutali squadroni capeggiati da Capitan Rodrigo Figueras.