I proverbi e gli aforismi sono la migliore sintesi di quella scienza della vita, costituita dalla saggezza e dall'arguzia popolare. Una scienza che tutti possono avere a portata di mano per esprimere un'opinione, per formulare un giudizio, per ammirare una realtà degna di nota, per individuare una soluzione... in una parola, per cavarsela in fretta e con onore. Sì, perché il proverbio è sempre di altri, quasi sempre di un autore sconosciuto, e tuttavia per la verità della sua affermazione è diventato patrimonio di chiunque lo usi. Percorrere e rilanciare i proverbi del Natale e della stagione invernale è un'occasione per scoprire o per riappropriarsi di sentimenti talora sopiti o dimenticati, e cogliere una lezione di vita per rileggere in profondità personaggi, situazioni, avvenimenti che fanno della vita un'avventura continuamente da scoprire e da affrontare anche con arguzia.
Il testo ripercorre la storia della disciplina bioetica a partire dagli studi di Paul Max Fritz Jahr (1927) e di Van Rensselaer Potter (1970). Particolare attenzione è posta ai motivi che hanno portato a ridurre in area anglosassone ed europea la riflessione bioetica al campo bio-medico. Si considerano infine gli interrogativi bioetici derivati dalle correnti post-umaniste e i nuovi possibili sviluppi offerti dall'ecologia integrale indicata dalla Laudato si' (2015) e dall'approccio globale di Henk Ten Have (2016).
Il presente fascicolo raccoglie gli atti del Simposio dal titolo: Inculturazione delle celebrazioni liturgiche: attualità e prospettive future all'indomani del Sinodo sull'Amazzonia, celebratosi il 6 novembre 2019 nell'Auditorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana. Il simposio è stata la prima occasione di una riflessione collegiale e accademica a quanto auspicato dal Documento finale del Sinodo e che ha spronato a riflettere e pensare insieme.
Grazie a Emmanuel Mounier il discorso sulle "dimensioni della persona" è entrato a pieno titolo nell'antropologia filosofica contemporanea. Eppure, ad oggi, non abbiamo ancora uno studio completo che faccia pienamente luce sul suo sviluppo storico e significato speculativo. Con il presente studio l'autore fa un passo decisivo nella direzione di tale chiarimento storico e teoretico. L'antropologia delle dimensioni della persona, frutto prezioso dell'antropologia contemporanea, appare in questo lavoro nella sua piena valenza speculativa, rivelando in pari tempo un versante educativo e una vocazione al dialogo con quanti oggi hanno a cuore la questione antropologica.
Queste Ore, scritte dalla serva di Dio Luisa Piccarreta, sono balsamo per l'anima che mantengono vivo il reciproco amore tra l'Amato e l'amante, sono fuoco che fonde, medicina che guarisce, preghiera di consolazione a Gesù: esse ci aiutano ad amarlo con lo stesso amore e, nell'unico respiro, ci permettono di fare spazio al Suo dolore. Le 24 Ore della Passione sono un reciproco bacio d'amore: ogni parola, come scintilla, fa ardere nel «Fiat voluntas tua» e, abbandonati in incandescenti dialoghi d'amore che pervadono tutto l'essere, si vive una vita appassionata nel compimento della Divina Volontà.
Questo volume pubblica gli Atti della Giornata di Studi Ildegarda di Bingen, santa, mistica, scienziata, filosofa e artista, organizzata dall'Istituto Scienza e Fede dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione con la Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali, tenuto a Roma lo scorso 21 marzo 2018. Ildegarda, la Sibilla del Reno, dottore della Chiesa, è qui studiata nel suo genio femminile non per correttezza "politica", ma per la freschezza del suo cantare il creato, buono dalla Bontà del Padre, lavato dal Sangue dell'Agnello e verdeggiante nello Spirito Santo. Il libro raccoglie saggi e contributi dei professori Marina Alfano, Mario Gargantini, Flavia Grossi, Octavio Ortiz de Montellano, Carmelo Pandolfi, Marta Rodríguez, Cristina Siccardi, Francesco Tasini, Annalisa Terranova e Jesús Villagrasa.
Il presente volume raccoglie alcuni saggi che vogliono offrire un contributo per delineare una mariologia in prospettiva antropologica a partire dalla relazionalità della Vergine Maria, come persona e come donna. L'analisi è condotta tenendo conto dell'impostazione storico-salvifica dei documenti del Concilio Vaticano II, ma si avvale anche della via pulcritudinis, che mostra come una mariologia impostata in chiave relazionale spieghi l'originaria relazione dell'uomo con Dio, con i fratelli e con il creato, per la singolare unione di Maria al mistero di Cristo e della Chiesa. Proprio per la sua particolare relazione con la Trinità, la Vergine Maria viene presentata come modello di relazionalità compiuta per ogni uomo e per ogni donna, come afferma anche Edith Stein. L'aspetto relazionale della fede di Maria, inteso come donazione totale al progetto salvifico divino, viene studiato, infine, in rapporto alla vita consacrata e all'ecumenismo nella prospettiva della misericordia e della tenerezza, aspetti evidenziati anche da papa Francesco quando presenta la Vergine Maria come esempio di evangelizzazione.
Questo volume raccoglie gli Atti dei tre convegni dedicati a San Bonaventura in prossimità dell'ottavo centenario dalla sua nascita e organizzati dalla Cattedra Marco Arosio e la Facoltà di Filosofia dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. La prima parte del volume (La teologia della storia in san Bonaventura, 15-16 aprile 2015) riguarda la teologia della storia del Dottor Serafico, riconosciuta la sua originalità speculativa a partire dagli studi di J. Ratzinger e convenientemente impreziosita da un rescritto del Papa emerito. La seconda parte (La scuola teologica francescana del secolo XIII, 7-8 aprile 2016) incornicia Bonaventura nel contesto teologico francescano del suo tempo, mentre la terza (La ricezione di san Bonaventura nel pensiero del Novecento, 26-27 aprile 2017) guarda agli influssi potenti esercitati dal Nostro su teologi e filosofi di prim'ordine del Novecento.
Il clima di cristianità è finito, occorre tornare ad una pastorale missionaria, alla prospettiva di una "chiesa in uscita" secondo il modello di Gesù e delle prime comunità cristiane. Di fronte a questa realtà che si impone nasce l'interrogativo di quale stile, quali atteggiamenti assumere in un mondo pluralista dove la scelta di fede appare come una possibilità tra le altre senza supporti ambientali? A quale conversione pastorale siamo invitati per l'annuncio del Vangelo nel mondo moderno?
Cosa c'entra la santità penitente di Francesco e il suo ruvido amore per madonna povertà, la santità violentata dalla Chiesa che don Milani porta con sé nel suo amore incendiario per la parola con papa Francesco, il cristiano che viene dal sud del mondo per dire che la forma del santo Evangelo non diventerà mai la forma della santa chiesa romana, ma può abitarne il centro? È questa la domanda che nasce e viene da queste pagine che Valdemaro Baldi scrive, ponendosi dal punto di vista di un non credente. Perché queste figure così diverse catturano l'interesse di chi vede non tanto un fare, ma un lasciarsi fare dal Vangelo, che diventa eloquente. Il Vangelo non è trasmissione di nozioni religiose o sapienziali e tantomeno di "valori": è "cosa" che agisce e la cui efficacia lega indissolubilmente tre dimensioni: la sua propria forza, la credibilità di chi parla e la condizione di chi ascolta. Il percorso dei temi trattati dai tre Personaggi invita a riflettere, ieri come oggi.