Questo libro - di cui si presenta la terza edizione aggiornata - delinea un panorama completo dello sviluppo psicologico dalla nascita all'adolescenza secondo un punto di vista cognitivo, emotivo e sociale. Le quattro tappe di tale percorso - infanzia, prima e media fanciullezza, adolescenza - vedono il bambino transitare attraverso istituzioni educative diverse (dall'asilo nido alla scuola d'infanzia, alla scuola elementare e media) e si connotano per conquiste e problemi psicologici specifici. Con contenuti online sul sito Aulaweb.
Segnata da un ventennio di conflitti tra politica e magistratura, la questione giustizia continua ad essere al centro del dibattito pubblico italiano. Populismo e giustizialismo hanno finito per promuovere un atteggiamento sprezzante l'uno nei confronti delle regole l'altro della politica, che erode le basi della legalità. In questa conversazione con Mauro Barberis, Luigi Ferrajoli, illustre teorico del garantismo penale e sociale, avanza alcune proposte di riforma originali del sistema giuridico e politico, destinate a far discutere: dall'organizzazione della giustizia alla riforma dei partiti, dal rapporto tra economia e politica al reddito di cittadinanza, dai beni comuni alla e-democracy.
La figura del legionario romano, il fante cittadino che domina i campi di battaglia dell'antichità, traduce valori che sono espressione di un profondo senso del dovere nei confronti dello Stato. A partire dagli archetipi omerici del guerriero e dall'analisi delle battaglie e degli armamenti politici, il libro segue l'evoluzione di questa figura, nel contesto degli ordinamenti militari prima greci, poi romani, cogliendo le trasformazioni di età monarchica, repubblicana e imperiale. Sono così descritti tattiche, armi ed equipaggiamenti dei legionari, nonché il loro universo culturale, politico e sociale, in un ampio quadro dell'evoluzione storica degli eserciti nel mondo classico.
Il Medioevo coltivò una intensa passione per le spezie, che si prestavano ad essere usate nei più vari ambiti, dalla gastronomia alla medicina ai cerimoniali religiosi. Una infatuazione che fu davvero un motore di prima importanza per lo sviluppo degli scambi commerciali, le conquiste, la crescita economica. Perché le spezie erano così richieste, e così costose? Come racconta questo libro, erano simboli di bellezza, di ricchezza, di raffinatezza, di grazia. E la domanda di cannella e pepe, di rare ed esotiche essenze aromatiche come l'ambra grigia e il muschio, stimolava i viaggi verso Oriente, le esplorazioni geografiche, commerci. Seguendo il gusto e la tirannia della moda, l'Europa medievale andava così alla conquista del mondo.
Questo saggio si concentra sulla dinamica che determina l'adesione a un impegno collettivo o il ripiegamento nella propria sfera privata, identificando le forme di scontento che stanno alla base di tali comportamenti. Hirschman parte dall'analisi dell'individuo che, concentrato dapprima sul suo benessere privato, acquista, per soddisfare i suoi bisogni, ogni genere di beni. Ma che cosa succede quando egli, ottenendo ciò che pure desiderava, scopre di non aver ottenuto la felicità che si aspettava? La delusione lo spingerà probabilmente a impegnarsi in azioni di interesse pubblico. Anche la vita dell'arena pubblica offre però una quantità di delusioni: egli farà allora ritorno al suo mondo privato. Correggendo e integrando i modelli di azione razionale propri delle scienze economiche, Hirschman offre un contributo di grande interesse alla comprensione dei mutamenti dell'azione collettiva e delle sue motivazioni individuali.
Luogo ideale, eppure inesistente o impossibile, l'utopia rappresenta l'essenza della cultura moderna nel suo sforzo verso l'emancipazione dell'individuo e la realizzazione di una società garante di giustizia e libertà. In quanto comunità ideale, l'utopia si contrappone a una realtà storica degradata, proponendo un progetto di società giusta in cui bisogni individuali e beni collettivi, aspirazioni private e scopi pubblici trovano una logica e armonica compenetrazione, tanto da giungere a costruire un "paradiso in terra". In questa prospettiva il carattere immaginario dell'utopia rimanda a una concezione aperta dell'agire individuale e sociale, arricchita dalla dimensione della possibilità e della libertà. Dell'utopia esiste però anche un'altra faccia: i progetti utopici di emancipazione possono infatti rovesciarsi nel loro esatto opposto, cioè in vere e proprie distopie caratterizzate da elementi totalitari. Nonostante questa eventuale deriva, attraverso l'immagine della "città ideale"si può comunque riflettere sulle possibilità del mutamento sociale e politico, grazie soprattutto all'elaborazione di una progettualità innovativa e non dogmatica. Con una consapevolezza: che l'utopia - se non vuol trasformarsi nel suo opposto, cioè nell'incubo delle distopie - deve delinearsi nella sua apertura e nella sua incompiutezza. L'utopia è tale solo se è un'"attesa", cioè una modalità di opporsi alla necessità del mondo.
Questo volume estende e completa il progetto avviato con il primo volume di "Strutture di mondo" (2010), sempre a cura di Lucia Urbani Ulivi. Raccoglie i saggi di autori di provenienze disciplinari diverse accomunati dall'approccio sistemico, potente e innovativo strumento di chiarificazione e comprensione di oggetti e ambiti anche, a prima vista, eterogenei. Sistemi ingegneristici, tessuti biologici, edifici, società, organizzazioni, fenomeni psichiatrici, la conoscenza umana, i campi della fisica quantistica presentano proprietà che le loro parti non hanno. Se per studiarli li scomponiamo analiticamente nei loro costituenti elementari, gli oggetti sono solo particelle in campi di forza, tutte uguali tra loro; se invece li osserviamo nella loro integrità e unità, scopriamo che la loro identità e le loro proprietà non dipendono dai costituenti semplici, ma dal modo in cui tali parti sono vincolate mediante relazioni di interazione e di interferenza. Ogni oggetto si stabilizza e acquisisce le sue proprietà grazie ai vincoli che legano le parti e che lo legano a un contesto. Allo sguardo sistemico il mondo appare come un tessuto di relazioni ricco di oggetti dalle proprietà differenti e varie, intrecciati tra loro e con l'ambiente. Il pensiero sistemico si pone lo scopo di descrivere e approfondire gli invarianti sistemici che caratterizzano qualunque oggetto considerato come sistema e di rendere più completa la comprensione dei singoli ambiti disciplinari.
Circola da tempo un pensiero post-secolare che invoca il ritorno della religione nella sfera pubblica, con l'auspicio che faccia da collante etico-politico per democrazie ormai sfibrate. Ma in una società di fatto monoreligiosa come quella italiana l'attivismo politico del cattolicesimo comporta un rischio serio per l'autonomia della legge civile, come ha mostrato la vicenda del crocefisso nelle scuole pubbliche. D'altra parte l'operazione si presenta rischiosa anche per la Chiesa stessa. Il "progetto culturale" con cui il Cardinal Ruini, presidente della Cei per oltre quindici anni, si proponeva di rilanciare il ruolo pubblico dei cattolici era rivolto a un mondo che non esiste più dagli anni Cinquanta. Da allora sono profondamente cambiati gli interessi e le preoccupazioni dei fedeli, le forme del credere e gli stili di aggregazione. La centralità della coscienza individuale e un reale pluralismo interno hanno preso il posto di gerarchie e liturgie tradizionali. Tentare di tradurre in politica la forza di queste esperienze religiose è dannoso e velleitario per chi ha a cuore il futuro della fede.
Figlia naturale del cardinale Alessandro Farnese, Clelia (1557-1613) sposa nel 1571 Giovan Giorgio Cesarini, gonfaloniere del Popolo romano. Sullo sfondo di una Roma festaiola quanto violenta, cinica e spregiudicata, la bellissima Clelia si muove tra un marito che la tradisce e un padre deciso a servirsi di lei per le sue aspirazioni alla tiara. Riuscirà a piegare questa figlia caparbia e indomita solo facendola sequestrare e rinchiudere nella Rocca di Ronciglione. Costretta a sposare in seconde nozze il marchese di Sassuolo, nel 1587 Clelia verrà "esiliata" nel feudo padano, da dove farà ritorno a Roma solo dopo l'assassinio del marito (1599). La storia di una donna ribelle e affascinante, un eloquente ritratto della corte papale e dell'aristocrazia romana negli anni della Controriforma.
La legge di riforma dell'Università, conosciuta come legge Gelmini, è entrata in vigore a inizio del 2011. Molte le novità che sono state introdotte, soprattutto a livello di governance. Una in particolare si mostra come novità assoluta: il ruolo del direttore amministrativo, così come conosciuto nel corso degli anni, è sostituito da quello di direttore generale. Non solo: il direttore generale è individuato come "organo" dell'ateneo insieme a rettore, consiglio di amministrazione, senato accademico, nucleo di valutazione e collegio dei revisori dei conti. Al direttore generale viene attribuita "la complessiva gestione e organizzazione dei servizi, delle risorse strumentali e del personale tecnico-amministrativo dell'ateneo". Come interpretare il nuovo ruolo in rapporto alle esigenze degli atenei, organizzazioni estremamente complesse, che devono sempre più affrontare la loro missione con sguardo alla razionalizzazione e standardizzazione dei costi, alla gestione delle risorse umane per competenze, alla performance dell'intera organizzazione? Un interrogativo su cui il volume riflette, e cui contribuisce a rispondere.