
Una coinvolgente lettura critica di alcuni poeti del Novecento, dal Pasolini delle "Poesie a Casarsa" al Giudici di "Salutz", passando per Morante, Sanguineti, Merini, Bertolucci, Fortini, per finire con le voci più giovani: un canone ideale per quanti vogliono conoscere la poesia italiana del nostro tempo. Il panorama delineato sembra dare ragione al Leopardi che, per esempio nella "Ginestra", ci invita a credere a una storia fatta di partecipazioni umane e di resistenze singole affondate nella coscienza del proprio presente.
Perché lui sì e io no! Nessun rapporto, neanche il più intimo, sembra immune dall'invidia, emozione dolorosa e inconfessabile, che tende a mimetizzarsi con l'ammirazione, l'emulazione, la gelosia e il risentimento. Esistono strategie per difendersi dalla propria invidia o da quella degli altri? È un'emozione solo negativa o può portare qualche beneficio? Da cosa nasce il desiderio dissimulato del male dell'altro? C'è qualche rapporto tra invidia e senso di ingiustizia? Il volume esplora tutti gli aspetti - comprese le possibili funzioni sociali - di un'emozione dalla natura multiforme, sempre pronta alla metamorfosi e al travestimento.
Contese familiari per la spartizione di eredità, vischiose contrattazioni fra manager e aziende in occasione di ristrutturazioni organizzative, liti tra condomini: dispute e controversie costellano la nostra vita. Per ricomporle è oggi sempre più necessario disporre di procedimenti veloci. Il mediatore è una nuova figura professionale - recentemente prevista dalla legge - che facilita la comunicazione tra le parti fino al raggiungimento di un accordo amichevole. Nel volume si spiegano tutte le dinamiche cognitive e affettive dell'arte della mediazione, e si illustra il percorso giuridico che ha portato a una definizione normativa di questo "terzo neutrale".
I No Tav in Val di Susa, i No Ponte in Sicilia, i No Discarica a Chiaiano (Napoli), i No Dal Molin a Vicenza sono solo alcuni dei movimenti sempre più presenti nelle cronache locali e nazionali con cui si confrontano politici e comuni cittadini. Possono apparire schierati contro "il progresso", ma le cose stanno davvero così? Si possono liquidare come gruppi di facinorosi violenti o come oscurantisti ed egoisti pronti a tutto per difendere il loro pezzo di terra a scapito del bene comune? A partire dall'attualità, questo volume fornisce una lettura nuova e articolata dei movimenti di protesta Nimby (acronimo dell'espressione inglese "Not in my backyard", "Non nel mio giardino", con cui si indicano le opposizioni locali a opere sgradite) e ne mette in luce gli aspetti sia positivi sia negativi al fine di fornire una attenta, imparziale e onesta analisi di un fenomeno socialmente pregnante, che non può essere liquidato con un semplicistico giudizio pro o contro.
Compassione, condividere la passione. Misericordia, cordialità per i miseri. Dalla tarda latinità attraverso il Medioevo cristiano e su per i secoli seguendo i percorsi della religiosità evangelica e laica, della benevolenza e della filantropia, le compassionevoli opere di misericordia, enunciate nel Vangelo di Matteo sono giunte fino ai nostri giorni. Oggi il contesto sociale è profondamente mutato e il senso di quelle categorie morali può anche tradursi in comportamenti nuovi e per così dire "rovesciati" rispetto alle opere contemplate dall'etica caritativa della tradizione cristiana: così il dar da mangiare agli affamati può ribaltarsi nell'esigenza di sottoalimentare gli obesi, l'alloggiare i pellegrini nel non respingere gli immigrati, o il visitare gli ammalati può problematizzarsi nel non perdere il dialogo con i pazienti. Una diversa lezione misericordiosa per le nuove povertà e fragilità di oggi.
I disturbi dello spettro autistico sono relativamente frequenti - colpiscono circa un bambino ogni 150 nati - e risultano più comuni in età pediatrica di tumori, del diabete e dell'AIDS messi insieme. Negli ultimi anni questo tipo di disturbi ha ricevuto crescente attenzione con diverse proposte di trattamento, non sempre efficaci e scientificamente fondate. Questo volume affronta l'autismo nella sua complessità e fornisce gli strumenti più aggiornati sia per una diagnosi attendibile sia per trattamenti basati su prove scientifiche, secondo le linee guida pubblicate dall'Istituto Superiore di Sanità.
Ogni giorno bambini e adolescenti entrano nella più grande organizzazione del nostro paese. Cosa li accoglie? Stando alle cifre più recenti, la scuola italiana non gode di buona salute. Studenti e insegnanti faticano a trovare motivazioni davanti ai tanti problemi e all'impoverimento delle risorse a disposizione. E domani? Sarà possibile dare nuovo slancio al capitale umano e alla formazione civile degli italiani? Il libro fotografa la scuola italiana - organizzazione, protagonisti, sistemi di valutazione - dopo le molte riforme che si sono susseguite e spesso reciprocamente annullate.
Una fonte di prima mano, di grande interesse. Annotazioni, impressioni, pensieri, giudizi, impegni, appuntamenti: scritti a mano, con grafia minuta, a volte frettolosa, su block notes, o affidati talora a fogli sparsi; inframmezzati da lettere spesso assai importanti. Forse - è un'ipotesi del curatore - si trattava di appunti destinati ad essere in un secondo momento rielaborati. Non regolari nella cadenza, sebbene il loro autore se lo fosse ripromesso; ma preziosi, tanto per il lato umano che ne emerge, quanto per i ruoli istituzionali rivestiti nel periodo considerato dal diario: scritto tra il 1º dicembre 1956 e il 27 luglio 1964, mentre Segni era presidente del Consiglio (1955-1957), poi vicepresidente del Consiglio e ministro della Difesa (1958-1959), quindi nuovamente presidente del Consiglio (1959-1960), ministro degli Esteri (1960-1962) e, infine, presidente della Repubblica (1962-1964). È tanto più interessante, questo diario, se si considera che Antonio Segni è una figura della storia d'Italia poco studiata e molto discussa. Pochi gli studi scientifici, su di lui; e invece molte analisi prodotte da dibattiti giornalistici e politici; dibattiti cui hanno partecipato note personalità, come Emilio Colombo, e autorevoli giornalisti, quali Paolo Mieli e Eugenio Scalfari. Ora, è la voce di Segni stesso a dirci in modi asciutti, ma incisivi - delle sue giornate: giornate in parte comuni, in parte vissute come uomo della storia, fra i protagonisti della storia.
La chiesa cattolica sembra essere oggi l'istituzione planetaria che con più forza esige il rispetto dei diritti umani. Un ruolo che le viene riconosciuto soprattutto nel momento in cui si invoca una legittimazione morale per promuovere interventi bellici laddove si verificano violazioni dei diritti umani; al contempo se ne critica l'arretratezza quando si richiama agli stessi principi nel rifiutare le richieste di autodeterminazione dei singoli in campo matrimoniale, bio-genetico o sessuale. Il volume illustra le ragioni storiche di queste contraddizioni e il tormentato cammino che ha portato il cattolicesimo dalla radicale contrapposizione alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789 alla cauta accettazione della Dichiarazione universale delle Nazioni Unite del 1948, fino al contrastato ritorno al primato della legge naturale con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Prendiamo un reputato studioso di storia politica e amministrativa, discretamente impegnato, e facciamolo diventare sindaco. Il professore ha l'occasione di guardare dal di dentro, azionandola, quella macchina del governo locale che ha conosciuto da ricercatore. È quanto è accaduto a Roberto Balzani che in questo libro riflette, con la passione del testimone e insieme con lo sguardo lungo dello storico, sull'esperienza che sta vivendo e soprattutto sulla crisi della politica proprio là dove il rapporto con i cittadini è più diretto. Dissolta ogni visione di prospettiva in una generalizzata "presentificazione", il governo dei comuni finisce nel piccolo cabotaggio, in progetti che hanno il respiro della legislatura o in inutili "eccellenze" a fini di consenso, in iter burocratici dove conta la procedura e non il risultato, nella palude della negoziazione fra interessi locali contrapposti. È la crisi della politica come visiona lo smarrimento d'ogni idea di "bene comune": nella sua addolorata e sincera requisitoria Balzani invita a ricostruire da lì un nuovo civismo, una nuova politica.