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Un piccolo libro per conoscere la preghiera che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli. Età di lettura: da 6 anni.
Piccole pagine per pregare ispirandosi alle dieci parole di vita.
"C'è effettivamente un robusto filo femminile che percorre non solo i testi sacri, ma anche la grande tradizione successiva: esso rivela non soltanto un'ermeneutica originale, ma anche un'appropriazione personale della Scrittura da parte delle donne, molto maggiore di quanto si immaginasse, sia pure attraverso il superamento di barriere, la faticosa conquista di varchi, la cancellazione di sospetti e di riserve... I percorsi sono molteplici, spesso affascinanti, non di rado sorprendenti, le iridescenze sono varie, le figure che vengono fatte salire sulla ribalta sono ora celebri, altre volte escono dal buio dell'anonimato." (dalla premessa di Gianfranco Ravasi)
Ha cercato di vivere nascosto perché emergesse sempre di più e soltanto Gesù Cristo. Il fallimento delle illusioni della sua epoca e quello dei suoi progetti di missionario nel deserto del Sahara fu chiaro anche ai suoi occhi, ma il Signore lo ha trasformato in profeta per il nostro tempo. Eremita e missionario tra i tuareg musulmani dell'Algeria, senza enfatizzare il dialogo teologico e culturale con l'islam, ha accettato di perdersi senza contropartita. Ricordato da Paolo VI nella Populorum progressio, proclamato beato da Benedetto XVI, Charles de Foucauld è stato un punto di riferimento per la missione e per i martiri del nostro tempo. Come il profeta Elia, riscoprendo il suo Dio come brezza, aiutò i credenti del suo tempo a sperare, così il mormorio leggero dello Spirito sperimentato da fr. Carlo aiuterà oggi i cristiani a riscoprire il Signore Gesù. Il volume contiene anche un primo commento sistematico sulla Lettera dei 138 saggi musulmani a Benedetto XVI e alle guide delle comunità cristiane e si pone nel solco del discernimento conciliare sui credenti musulmani.
Come ormai ammette la grande maggioranza dei suoi studiosi, l'apocalittica è molto più di un semplice "genere letterario" proposto dai testi sacri: "madre di ogni teologia cristiana" (Käsemann), "sacco delle illusioni di tutti i caporali" (Lutero), essa è anche "alimento di tutte le utopie serie o morbose della storia cristiana" (Ravasi). Modalità esistentiva propria dei ceti marginali, paradigma teorico-pratico con cui intere porzioni di umanità dolente percepiscono il mondo e vivono quotidianamente le relazioni umane, la spiritualità apocalittico-millenaristica è la Weltanschauung salvifica propria dei fedeli emarginati e di tutti i reietti che si ritengono ingiustamente perseguitati dalle potenze di "questo mondo", ma che restano nel contempo fiduciosi in un imminente intervento superiore che metta fine al presente obbrobrio e ristabilisca la giustizia violata. L'apocalittica si mostra capace di oscillare da una quietistica teologia dell'attesa - in cui i fedeli semplicemente aspettano e anelano una realtà "altra" e diversa da questa - a una soteriologia del risentimento e della catastrofe catartica, in cui un Dio punitivo e giustiziere verrà presto a distruggere il Male incarnato nei nemici storici del popolo eletto e ad inaugurare un'era millenaria di trionfo a tutto vantaggio dei suoi santi. Questo libro si occupa delle ricadute storiche e degli esiti teologici della spiritualità apocalittica nelle tre grandi religioni abramitiche.
Queste pagine non ricostruiscono tanto un segmento dell'infuocato dibattito cristologico che divampa nell'ecumene cristiana tra Oriente e Occidente nel IV secolo, ma ci restituiscono piuttosto l'immagine, vergata con limpido tratto, di un vescovo come Giovanni Crisostomo che attinge ai tesori della sua teologia per sostenere, confortare e guidare la sua comunità. La synkatabasis costituisce un portolano che garantisce una rotta sicura nella navigazione sul frastagliato oceano della produzione crisostomiana. Anche chi non abbia mai avuto dimestichezza con l'opera di Giovanni Crisostomo otterrà grazie a questo libro - scritto con saldezza cognitiva, con limpidità di riflessione, e con chiarezza espositiva - l'illuminazione su un personaggio e il suo ambiente colti nel divenire di una vita cristiana la cui formazione è tutt'altro che lineare in quella seconda metà del IV esposta a suggestioni di ripiego verso il passato o a tentativi di fuga in avanti. La bellezza di questo testo è racchiusa nella sympatheia fra l'autore antico e il suo studioso contemporaneo, sentimento che, senza nulla togliere all'acribia dell'indagine scientifica, dà spessore, colore e voce a una delle figure più alte del cristianesimo delle origini. A questo eminente padre della Chiesa è dedicato questo libro postumo di Carlo Scaglioni, risultato di una ricerca durata tutta la vita.
Questo libro vuole essere un’occasione per vivere il tempo di Avvento leggendo, meditando e pregando quotidianamente la Parola nei testi proposti dalla liturgia feriale e festiva. La sua struttura prevede come asse portante la riflessione sull’Evangelo del giorno, con un approccio volto a coniugare il rispetto dell’alterità storico-culturale del testo con le tematiche esistenziali e antropologiche che la Scrittura pone all’uomo contemporaneo. Il momento della riflessione sul brano evangelico è incorniciato, secondo lo spirito tipico della lectio divina, da una preghiera sempre ispirata alla Parola. Inoltre, sia la presenza costante di un brano estratto dalla prima lettura prevista dalla liturgia sia l’utilizzo di citazioni da autori spirituali antichi e moderni consentono di arricchire l’esperienza spirituale quotidiana. In tal modo testo biblico e tradizione da un lato, studio e preghiera dall’altro trovano la loro opportuna integrazione.
Meditiamo sui versi della preghiera più bella. Età di lettura: da 6 anni.
Le più belle e significative preghiere della nostra tradizione. Età di lettura: da 6 anni.
Le storie raccolte in questo quaderno fanno luce su vuoti affettivi, violenze nascoste, interventi approssimativi dei servizi, distribuzione dello Stato sociale che convergono nel far perdere speranza e dignità a tante persone e ricadono soprattutto sui bambini. Da qui la drammatica domanda: "Quanto vale la vita di un uomo?"
E tuttavia, come scrive nella loro presentazione il vescovo Mons. Staglianò, "al fondo, sotto le pieghe del dolore e dell'abbandono, nel libro si racconta la misericordia come attenzione a tanta umanità sofferente, già nel dare voce a chi non ha voce e nel farci conoscere sofferenze inaudite che diversamente resterebbero nel buio dell'indifferenza e di una lettura semplicistica della povertà; si racconta quindi la misericordia come appello alla coscienza di tutti perché recuperiamo nella relazione con l'altro, soprattutto se povero e sofferente, un'umanità vera; e questo al di là del risultato, semplicemente perché si ama e perché si ama con la cura di un familiare, per i credenti si ama il fratello in cui Cristo stesso ci visita."