
La vita cristiana è un cammino e l’immagine del pellegrinaggio è ciò che la caratterizza: i cristiani sono popolo in cammino non verso “qualcosa” ma “qualcuno”. Il destino ultimo della storia dell’uomo è Gesù Cristo e ogni esperienza cristiana deve continuamente ricordarlo. Ecco perché il pellegrinaggio attraverso strade, storie e modalità diverse è una buona scuola di vita.
Don Paolo Gessaga raccoglie da una lunga esperienza di pellegrinaggi in tutto il mondo il significato e il modo più vero di vivere questa avventura, offrendo al lettore spunti interessanti per intraprendere un “viaggio” che sia significativo per la propria vita e per l’incontro con Dio.
«Siamo un popolo in cammino. Non ci siamo assestati tra le mura della città che gli ingenui ritengono rassicurante; nella dimora che solo la miopia può ritenere definitiva.» (Mario Delpini)
Un figlio che ha lasciato questa vita quando aveva solo 20 anni. Due genitori che quel giorno hanno iniziato un lungo cammino, che continua ancora oggi, alla ricerca di un senso e di nuove ragioni per sperare e per amare.
Entriamo “in punta di piedi” nelle pagine in cui raccontano il loro viaggio, perché – come scrive padre Ermes Ronchi nella prefazione – «sono loro i veri maestri, i testimoni che ci mettono alle strette davanti al “caso serio” della vita».
Le parole di questo “diario” ce li riconsegnano come «dei guaritori feriti. Che proprio dalla ferita subita sanno trarre una terapia, un balsamo per il vivere d’altri: e le ferite diventano feritoie di luce per quanti devono affrontare lo stesso dolore, il più atroce e che mette tutto a repentaglio. C’è dell’oro nelle ferite».
Nell'ampio e affollato panorama degli studi che intrecciano Bibbia e letteratura italiana mancava un'opera in grado di offrire un quadro sistematico e il più possibile completo del legame che le opere e gli autori della nostra tradizione letteraria hanno intrattenuto con la sacra Scrittura. Il Dizionario biblico della letteratura italiana ha coinvolto con tale intento circa 150 studiosi, di grande prestigio e di molte Università, che hanno realizzato 270 voci, alcune delle quali si configurano come lemmi collettivi. L'opera spazia dalle origini della produzione letteraria in volgare fino al Novecento, con un'incursione del terzo millennio. Oltre all'indubbio valore scientifico, il Dizionario biblico della letteratura italiana costituisce un viaggio nelle pieghe più e meno remote della nostra storia letteraria, nella quale le parole della Bibbia rappresentano spesso un riferimento essenziale.
Il presente testo costituisce il diciasettesimo titolo della collana "Forum ATI", a cura dell'Associazione Teologica Italiana, sorta nel 1967 con «lo scopo di promuovere la scienza teologica in Italia nello spirito di servizio e di comunicazione inculcato dal Concilio Vaticano II». Il titolo della collana riconosce la caratteristica attitudine dell'Associazione a divenire luogo e occasione per propiziare un fecondo dialogo e confronto fra quanti nel nostro Paese si dedicano alla ricerca teologica. In essa confluiscono, oltre agli Atti dei Congressi e dei Corsi di aggiornamento promossi dall'Associazione, ricerche e studi che concorrono alla finalità di incrementare la qualità del dibattito teologico in ambito italiano.
Tutte le ricette di questo libro nasconoda un’esperienza unica nel panorama italiano, quella del Refettorio Ambrosiano di Milano, realizzato da Caritas Ambrosiana durante Expo 2015.
Un luogo “bello e buono”, dove ogni giorno si cucinano per i poveri le eccedenze di cibo della grande distribuzione, di mense e aziende alimentari, seguendo le ricette insegnate dai grandi chef che si sono alternati ai fornelli del Refettorio nei sei mesi di Expo.
Il libro unisce dunque tre finalità: insegna ricette buone e semplici per non buttare via niente; sostiene l’impegno di solidarietà della Caritas; alimenta una cultura contro lo spreco e contro l’esclusione sociale.
Per realizzare questa pubblicazione è stato fondamentale l’apporto dello chef Massimo Bottura, che ha ideato il Refettorio Ambrosiano con Davide Rampello e Caritas Ambrosiana, e dei suoi colleghi che hanno donato le ricette raccontate nella seconda parte del libro.
Gli chef che hanno collaborato: MASSIMO BOTTURA chef e proprietario dell’Osteria Francescana a Modena; ANDREA APREA chef del ristorante Vun al Park Hyatt di Milano; EMILIO BARBIERI chef del ristorante Strada facendo di Modena; MATTEO BARONETTO chef del ristorante Del Cambio di Torino; GIOVANNI CUOCCI chef e proprietario dell’osteria La Lanterna di Diogenea Solara di Bomporto (Modena); GIORGIO DAMINI chef della Macelleria Damini&affini di Arzignano (Vicenza); RINO DUCA chef dell’osteria Il grano di pepe di Ravarino (Modena); ROBERTO PETZA chef del ristorante S’Apposentu di Siddi, in Sardegna; NICOLA PORTINARI chef del ristorante La Peca di Lonigo (Vicenza); LUCIANO TONA direttore didattico di Alma, Scuola Internazionale di Cucina della Reggia di Colorno (Parma).
Un "diario" senza date o successione cronologica di eventi descritti in modo dettagliato. Una "storia" nella quale molti si possono ritrovare, fatta di domande, riflessioni, dubbi attorno a un unico pensiero: come può un amore grande e vero, capace di ridare senso a tutta l'esistenza, essere motivo di lontananza da Dio e dalla sua misericordia? È il percorso di una donna che, proprio nel momento in cui ritrova la fede, scopre di avere un posto da "irregolare" nella Chiesa, in quanto sposa di un uomo che ha conosciuto la dolorosa esperienza del divorzio. Un cammino lungo e onesto, dove la luce, anche se non sempre al massimo del suo splendore, non smette mai di lasciar intravvedere spiragli di speranza. Un percorso di fede e di riscoperta del volto accogliente della Chiesa. Un libro che trasmette grande serenità, che suggerisce forza e pazienza a quanti sono nella medesima condizione dell'autrice, offrendo spunti interessanti al percorso che anche la Chiesa sta compiendo nei confronti di separati, divorziati e risposati, sulla spinta del messaggio di papa Francesco.
"La mano fece di nuovo cenno a me. Entrai. Sopra alla barba bianca due occhi luminosi. Quando uscii la mia vita non era cambiata: avrebbe solo cambiato direzione, ma io non lo sapevo ancora. Che direzione stava prendendo la mia vita quando, solo per accompagnare alcune persone, quegli occhi luminosi mi guardarono? Quegli occhi mi dissero che c'era un mondo dello spirito che non inquietava, ma dava pace; che non spaventava, ma dava coraggio. Non era il mondo degli spiriti, ma dello Spirito." (M. Giuliani)
Si può ormai definire uno strumento indispensabile per affrontare il pellegrinaggio in Terra Santa con un completo e aggiornato bagaglio di informazioni bibliche e religiose, storiche e archeologiche.