
Il racconto della diffusione dell’arte indiana attraverso tutto il sud-est asiatico è realmente epico e riguarda non solo la storia, ma anche la diffusione delle religioni e della cultura.
Commercianti, esploratori e monaci indiani viaggiarono verso oriente a partire dall’attuale Sri Lanka e dalla Birmania raggiungendo la Tailandia, la Cambogia, Giava, la Malesia, fino al delta del Mekong. Non si trattò mai di un’invasione armata, ma di una pacifica presenza ed influenza che la cultura indiana seppe affermare in tutti questi territori. Sia la religione Induista sia quella Buddista si diffusero così dal subcontinente indiano al resto dell’Asia meridionale. Queste nuove religioni portarono le loro iconografie e i loro stili che si innestavano sulle culture locali fecondandole e trasformandole ma mai cancellandole. Per questo possiamo oggi parlare di arte indiana in zone distanti dall’India, zone in cui Buddismo e Induismo convivono e spesso la distinzione fra i due tende a sfumarsi.
I monumenti documentati in questo volume sono affascinanti e spesso maestosi; alcuni celeberrimi, come Angkor in Cambogia o Borobudur in Indonesia, altri meno noti e visitati. Il viaggio epico dell’arte indiana si alimenta del mistero di luoghi fra loro diversissimi frutto del matrimonio dei modelli artistici e iconografici importati dall’India con gli accenti e gli stili del posto. L’arte indiana si diffonde e fiorisce ogni volta nuova nella diversità di ciascuna cultura locale.
Il volume è illustrato dalle straordinarie immagini della fotografa francese Mireille Vautier, frutto di anni di lavoro e di numerosi viaggi nel sud-est asiatico.
Recitano i dizionari che la parola occasione porta dentro di sé un rimando al caso, all'accidente, a ciò che è fortuito, ma simile connotazione, spesso giudicata negativamente, mette in ombra quanto si lega costitutivamente all'occasione: l'incontro. I saggi raccolti nel primo volume di "Psyché. Invenzioni dell'altro", sono stati raccolti e ordinati da Jacques Derrida proprio intorno all'idea che l'altro, in qualunque modo lo si incontri, è sempre occasione di un incontro in cui percorsi e pensieri, domande e sollecitazioni si raccolgono nell'unità di un'esigenza insieme fondante e ambigua: giocare fino in fondo e senza protezioni la questione della verità.
L’interesse per lo studio della propria religione e quello per le religioni degli altri sono stati due componenti costanti della nostra cultura. È però a partire dal Diciannovesimo Secolo che prendono forma le ricerche storico-critiche sulle religioni. Muovendo dall’epoca rinascimentale, e ripercorrendo i secoli successivi, con una particolare insistenza sui profondi mutamenti intellettuali che hanno attraversato il Diciottesimo Secolo, Julien Ries ricostruisce le condizioni che hanno condotto alla costituzione delle scienze delle religioni.
Ripercorre così la formazione della storia delle religioni nel quadro della cultura europea della fine del Diciannovesimo Secolo, con la nascita delle prime cattedre e l’istituzionalizzazione della disciplina, traccia l’evoluzione dei diversi metodi che, nel corso del Ventesimo Secolo, hanno caratterizzato il dibattito storico-religioso, e disegna il profilo delle personalità che hanno maggiormente influito sulla definizione di un’attuale antropologia del sacro, Georges Dumézil e Mircea Eliade, presentando altresì la biografia degli altri protagonisti delle ricerche religiose, in un amplissimo arco cronologico che va da Giglio Gregorio Giraldi a Claude Lévi-Strauss.
Allo studio dell’imporsi delle scienze religiose affianca poi quello delle tappe della ricerca in determinati settori – la religione della preistoria egizia – e quello di alcuni concetti centrali dello studio delle religioni – come i concetti di mana, totem e tabù, il concetto di magia. Ries presenta così un quadro generale preciso, chiaro e sintetico, ma nello stesso tempo ricchissimo e completo, unico nel suo genere per ampiezza e sistematicità, degli studi sulle religioni quali si sono venuti evolvendo attraverso la filosofia, la linguistica, la filologia, l’archeologia, l’orientalistica, la storia, la sociologia, la psicologia, l’etnologia, la paleoantropologia.
Certi libri entrano a far parte del patrimonio dell'umanità. La loro grandezza consiste non solo nello stile e nell'eleganza narrativa, ma anche nella forza della loro storia e del loro messaggio. Fra questi la Divina Commedia di Dante Alighieri, la Tempesta di William Shakespeare, il Faust di Wolfgang Goethe e L'Avaro di Molière. I bambini li conoscono, ma non potranno fruirne la complessità e la grandezza fino all'adolescenza, o forse anche oltre. Come introdurre un giovanissimo lettore a questi capolavori letterari? Guidati dal poeta-drammaturgo Roberto Mussapi, con questa collana si è scelta una struttura semplice; ogni opera è sintetizzata in cinque scene come fossero cinque atti di un dramma. Mussapi racconta cosa accade in queste scene e ciò che è accaduto prima e dopo. Giorgio Bacchin, illustratore, rappresenta invece le scene. Ogni scena si apre con un'ampia rappresentazione dell'epoca dell'autore: la Firenze di Dante Aligheri, la Londra di William Shakespeare, la Parigi di Molière e la campagna Toscana di Goethe. Età di lettura: da 7 anni.
Ogni capolavoro in cinque atti: i primi passi nel mondo della letteratura.
Certi libri entrano a far parte del patrimonio dell’umanità. La loro grandezza consiste non solo nello stile e nell’eleganza narrativa, ma anche nella forza della loro storia e del loro messaggio. Fra questi presentiamo la Divina Commedia di Dante Alighieri, la Tempesta di William Shakespeare, il Faust di Wolfgang Goethe e L’Avaro di Molière. I bambini li conoscono, ma non potranno fruirne la complessità e la grandezza fino all’adolescenza, o forse anche oltre.
Come introdurre un giovanissimo lettore a questi capolavori letterari? Guidati dal poeta-drammaturgo Roberto Mussapi, con questa collana si è scelta una struttura semplice; ogni opera è sintetizzata in cinque scene come fossero cinque atti di un dramma. Mussapi racconta cosa accade in queste scene e ciò che è accaduto prima e dopo. Giorgio Bacchin, illustratore, rappresenta invece le scene. Ogni scena si apre con un’ampia rappresentazione dell’epoca dell’autore: la Firenze di Dante Aligheri, la Londra di William Shakespeare, la Parigi di Molière e la campagna Toscana di Goethe.
Quest’opera non è il solito libro sui dinosauri, perché nessuno prima d’ora ne aveva mai raccontato la storia in questo modo. 6 volumi, ognuno dei quali sarà infatti incentrato su un racconto a fumetti, che mostrerà i Dinosauri, pur con rigore scientifico estremo, sotto la luce della meraviglia: ogni storia sarà un viaggio fantastico attraverso uno dei periodi del Mesozoico, in diverse regioni del pianeta. Viaggi il cui scopo principe è quello di far restare a bocca aperta i lettori, facendoli assistere a spicchi di vita quotidiana di questi animali del remoto passato.
A spiegare scientificamente ciò che il lettore ha visto nella storia a fumetti, troveremo il solido apporto della parte divulgativa illustrata del volume. Una parte scritta in tono amichevole e perfettamente comprensibile e godibile a qualunque età, eppure rigorosissima. Le parti, a fumetti e scientifica, saranno strettamente interconnesse, attraverso note di rimando al fumetto nella parte divulgativo-scientifica. In questo modo il lettore, leggendo la parte scientifica, potrà tornare indietro a vedere coi suoi occhi un concetto appena espresso nel testo.
Questo volume, La Marcia. Nuove orme su Pangea. Triassico tratta della nascita della stirpe dei Dinosauri e di come abbiano preso piede ed abbiano iniziato ad evolvere. La storia a fumetti vede protagonista il vegetariano Plateosauro e la sua migrazione.
Quest’opera non è il solito libro sui dinosauri, perché nessuno prima d’ora ne aveva mai raccontato la storia in questo modo. 6 volumi, ognuno dei quali sarà infatti incentrato su un racconto a fumetti, che mostrerà i Dinosauri, pur con rigore scientifico estremo, sotto la luce della meraviglia: ogni storia sarà un viaggio fantastico attraverso uno dei periodi del Mesozoico, in diverse regioni del pianeta. Viaggi il cui scopo principe è quello di far restare a bocca aperta i lettori, facendoli assistere a spicchi di vita quotidiana di questi animali del remoto passato.
A spiegare scientificamente ciò che il lettore ha visto nella storia a fumetti, troveremo il solido apporto della parte divulgativa illustrata del volume. Una parte scritta in tono amichevole e perfettamente comprensibile e godibile a qualunque età, eppure rigorosissima. Le parti, a fumetti e scientifica, saranno strettamente interconnesse, attraverso note di rimando al fumetto nella parte divulgativo-scientifica. In questo modo il lettore, leggendo la parte scientifica, potrà tornare indietro a vedere coi suoi occhi un concetto appena espresso nel testo.
Questo volume, Il Delitto. Impararono a volare. Giurassico tratta dell’ascesa e della sempre crescente varietà e spettacolarità delle forme dei Dinosauri. La storia si basa sulla Tafonomia, branca della paleontologia che permette di capire come è morto un animale fossilizzato: quindi partendo dal cadavere di un Archaeopteryx cercheremo di capire come è morto e cosa l’ha ucciso, cogliendo l’occasione per esaminare l’ecosistema dell’epoca, in una sorta di CSI preistorico.
In questo volume è offerta una documentata sintesi su una delle più importanti tradizioni artistiche del mondo asiatico, quella persiana. Il mondo iranico, cerniera fra l'Asia più lontana (con influenze centroasiatiche, indiane e cinesi) e il Vicino Oriente (innanzitutto in relazione con la limitrofa Mesopotamia, ma anche con il contesto mediterraneo), è stato terra di passaggio ed elaborazione artistica - ma anche religiosa - di straordinario interesse. L'Iran degli Achemenidi, di Persepoli e quello partico, rivale di Roma sconfitta dai potenti Sasanidi, fu uno dei primi tenitori conquistati dai musulmani sulla via dell'espansione di quel grande impero. È possibile immaginare la grande arte islamica senza tenere conto del fondamentale contributo iranico? Certamente no. Il testo, agile e di facile lettura, ci informa circa la complessità dei fenomeni artistici e sulla loro indubbia importanza, non solo locale.
Fare giardinaggio senza irrigare: il sogno di tutti i giardinieri coscienti della necessità di preservare le risorse naturali e desiderosi di creare un giardino concepito in armonia con l'ambiente. Questo sogno si può realizzare: in effetti l'aridità, si tratti di un fattore abituale, come nei paesi del Mediterraneo, o di un fattore nuovo dovuto al riscaldamento climatico, può diventare un asso in mano al giardiniere. Essa permette di utilizzare piante spesso poco conosciute, ma ricche di una straordinaria diversità di foglie, fiori, forme e profumi. Ma come è possibile creare questo tipo di giardino? Quali piante occorre scegliere, e come fanno a sopravvivere all'aridità? Quali sono le tecniche da adoperare per la preparazione del terreno, la piantagione e il mantenimento? A tutte queste domande il libro da risposte precise e concrete, basate su una ventennale esperienza di lavoro quotidiano con le piante per un giardino in ambiente arido.
L'arte greca del I millennio a.C. è stata, come noto, la culla dell'arte figurativa europea a noi familiare. Nel mondo del Mediterraneo antico si è invece trattato di un fenomeno eccezionale, dovuto alle condizioni culturali particolari della sua formazione. Da qui la ricchezza e varietà delle sue manifestazioni, a partire dal rigore dei sistemi decorativi geometrici dei primi secoli.