
"Auspico una crescita di oggettivazione per questa poesia, e l'oggettivazione in poesia è azione, dramma, sensous thought, ma intanto ne registro la riuscita fedeltà al compito di un poeta: suscitando un mondo toscano non paesaggistico ma immaginale (il faro Luzi, il faro Cavalcanti con il suo ardere aspro e devastante, le mute e parlanti visioni di Pinocchio, una Toscana lucidamente onirica, hillmanniana accanto alla metafisica silente di Carrà e De Pisis), il poeta, alla fine, ci fa quasi dimenticare il tema per la fiamma azzurra con cui lo attacca e attraversa, e ci lascia feriti e speranti." (Roberto Mussapi)
Mariana Yampolsky (Chicago 1925-Città del Messico 2002) giunge in Messico nel 1945 ed entra a Las Esmeralda per studiare pittura e scultura. Viene accolta come unica donna nel gruppo di artisti del Taller de Grafica Popular, creato per promuovere un'arte di resistenza contro il fascismo e la guerra, in difesa degli interessi democratici del popolo messicano. Influenzata dall'opera di Tina Modotti, fu iniziata alla fotografia da Lola Alvarez Bravo. In tutte le sue fotografie siano esse immagini della ricca eredità culturale del messico, siano esse rappresentazione della vita quotidiana o dell'architettura vernacolare, o della natura, Mariana Yampolsky mostra il suo grande amore per il Messico e la sua gente.
Abbé Pierre Padre Pedro
Per un mondo di giustizia e di pace
Dagli inizi degli anni ’50 l’Abbé Pierre, che oggi ha 93 anni, si dedica alla causa dei senza-tetto, degli straccivendoli, dei barboni e di chi oggi, senza documenti o senza lavoro, non ha fissa dimora per sé e per la sua famiglia. Si tratta di uno dei drammi più macroscopici delle metropoli di tutto il mondo. Più di mezzo secolo fa, prima del ’68 e degli autunni sindacali, l’opera iniziata dall’ Abbé Pierre e oggi diffusasi col movimento Emmaus in 40 paesi, era un’azione profetica sul piano culturale e sociale.
Padre Pedro Pablo Opeka, sloveno, con un’infanzia in Argentina e studi di teologia a Parigi, ha fondato in Madagascar villaggi per dare lavoro, educazione e alloggio a oltre 20.000 persone. In Madagascar l’80% della popolazione vive sotto la soglia della povertà. Egli prosegue l’azione dell’Abbé Pierre nel nuovo orizzonte della globalizzazione. «La povertà ci minaccia sin nei nostri paesi ricchi», dice l’Abbé Pierre; «La povertà non è una fatalità», risponde Padre Pedro.
Questi due testimoni presentano un allarmante bilancio dello squilibrio fra ricchi e poveri, ma senza mancare di aprire la prospettiva di una speranza, quella di poter prendere in mano il nostro futuro. Questo libro, con le parole di Padre Pedro, è una sfida alle generazioni di domani: «Dobbiamo incoraggiare la gente a impegnarsi di più, non in sogno né con le parole, ma in un’azione».
Daniel e Anne Facérias, amici da anni sia dell’Abbé Pierre che di padre Pedro, sono persone di teatro che con le loro rappresentazioni aiutano l’opera dei due grandi amici. Hanno così raccolto in questo volume alcune loro conversazioni che trasmettono, in modo molto diretto, una profonda esperienza spirituale e un radicale giudizio sulle cause internazionali di una crescente emarginazione, di cui nessuno può deresponsabilizzarsi
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"Quando l'Irlanda medievale ripensava alla propria storia, la immaginava popolata di santi. Privata dei suoi fondatori e dei suoi patroni, con le loro leggende e i loro 'miti', quella non sarebbe stata più la loro storia. L'evangelizzazione aveva trasformato la cultura indigena e i riti druidici pur ancora presenti in alcune tracce - e aveva ideato nuove figure e creato luoghi nuovi, disseminando l'isola di chiese e soprattutto di monasteri. Esiste una preziosa e ricca miniera di Vite dei santi dell'Ibernia - con un esuberante assortimento di testi, in latino o in irlandese antico, che formano una delle più estese fonti di informazioni relative alla storia dell'Irlanda antica". (dall'Editoriale di Inos Biffi)
Questo saggio è stato scritto con il proposito di documentare, denunciare e rendere fruibili da parte di tutti gli sviluppi e i rischi delle nuove tendenze degli armamenti nucleari. Per questo scopo, esso prende le mosse da un riesame degli ultimi 60 anni della storia mondiale incentrato sui ruolo delle armi, delle strategie e della diplomazia nucleari. Opportune Appendici e Schede consentono a qualsiasi lettore di comprendere tutti gli aspetti tecnici rilevanti. I testi dei trattati internazionali più importanti sono per la prima volta riportati integralmente in italiano. Per completezza viene presentata anche un'analisi critica del nucleare cosiddetto "civile", che oggi viene riproposto da varie parti.
Attenzione a spedire gli altri sul furgone della polizia e a portarli via! Potrebbe succedere... Età di lettura: da 3 anni.
Quattro autori della riva nord e tre autori della riva sud del Mediterraneo presentano critiche e prospettive dell'uso della televisione, analizzano le potenzialità del cinema come mezzo d'incontro e di scambio, introducono alla dimensione teatrale, caratteristica in modi diversi di tutte le popolazioni mediterranee, ragionano sulla musica e sulla tradizione del racconto popolare. La stessa invenzione della scrittura e le sue diverse modalità di realizzazione nelle regioni e nelle culture mediterranee esprime una originale cultura e inventiva. L'alternativa a un mondo unipolare potrebbe essere rappresentata da una riappropriazione di una specificità culturale come quella del Mediterraneo.
Rashi (1040-1105), acronimo di Rabbi Sholomon ben Ytschaq, è il commentatore ebreo per eccellenza e il più influente della Bibbia e del Talmud. Quasi nove secoli dopo la sua morte, ancora oggi, i suoi commenti e i suoi scritti sono punto di riferimento del giudaismo. L'autore delinea la figura di questo grande maestro, collocandolo nella sua epoca storica e nel contesto in cui visse. La stessa tradizione cristiana, attraverso i maestri di San Vittore Ugo, Andrea e Riccardo -, Nicola da Lira e Lutero, attingerà alla sua opera.