
Juan Maria Laboa è nato a Psajes de San Juan (Guipuzcoa, Spagna) il 15 agosto 1939. E' laureato in Filosofia e Teologia e ha conseguito il dottorato in Storia della Chiesa presso l'Università Gregoriana di Roma e la laurea in Storia presso l'Università Complutense di Madrid. Per quindici anni ha insegnato Scienze politiche presso la Facoltà di Scienze politiche di Madrid. E' professore emerito di Storia della Chiesa contemporanea alla Università Pontificia Comillas di Madrid e dirige il Dipartimento di Storia della Chiesa presso la stessa università E' direttore della rivista "XX Siglos de Historia della Iglesia" e fa parte dell'International Adiviser Committee della collana "Per una storia d'Occidente. Chiesa e società", diretta da Guy Bedouelle presso la Jaca Book.
Ghirlanda, ossia una corona o un diadema di fiori. Solo che questi fiori non sono destinati ad appassire e a perdere il loro profumo. Oltrepassano lo sgarbo degli anni, conservando sull'onda del tempo la loro originaria freschezza. E non sorprende: essi sbocciano nel tempo di cui Cristo è il creatore - è di sant'Ambrogio l'affermazione che Gesù è "l'autore e il creatore del tempo" (De fide, V,1, 9) -. Inos Biffi, che alla scoperta e alla illustrazione di questa corona ha dedicato tanti anni di ricerca e di passione, ha colto e ha unito in un suggestivo fascio alcuni dei più rappresentativi di questi fiori, che ingemmano e dilettano il giardino della Chiesa. Vi troviamo, ad esempio, Ambrogio, pastore e raffinato poeta, dalla teologia originalissima; Agostino, il dottore che ha lasciato alla Chiesa una fonte inesauribile di pensiero e il gusto di pensare la Parola di Dio, per non parlare delle "Confessiones" - uno dei più acuti e preziosi libri dell'umanità, un modello unico di esperienza cristiana -. Vengono poi Anselmo, col suo gusto per "la fede in cerca di intelletto"; Bernardo, il dottore dell'esperienza cristiana o della "teologia mistica", dove sapere e poesia si fondono in armonica unità. Sono anche passati in rassegna gli abati di Cluny, ognuno con la sua "grazia"; e, più di tutti gli altri, Tommaso d'Aquino, l'esemplare incomparabile del teologo, che seppe elaborare una "scienza della fede", facendone l'ideale sul quale consumare la sua vita.
"Il volume 'Sponsa Verbi', che raccoglie quindici saggi teologici (scritti da Hans Urs von Balthasar tra il 1939 e il 1961), fu pubblicato da Johannes Verlag proprio mentre fervevano i preparativi per la celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, che papa Giovanni XXIII aveva annunciato nel gennaio del 1959. La chiave di lettura autorevole e autorizzata per individuare il cuore di questi saggi (raggruppati in tre parti) sta nell'intenzione dichiarata dall'autore di voler offrire soltanto delle 'pietre di costruzione per una futura ecclesiologia sistematica'. Tuttavia, affinché esse non restassero disperse e slegate tra loro, l'autore si preoccupava subito che venisse prestata un'attenzione sistematica, senza distrazioni, al 'mistero del centro'. Per Hans Urs von Balthasar ogni questione era soltanto una finestra (e sapeva bene che 'si aprono molte finestre'), da cui 'gettare uno sguardo sul centro, che tuttavia resta celato nel recesso più segreto. Nella fede ne abbiamo notizia e siamo indirizzati a interpretare quanto nella Chiesa è manifesto con la luce che proviene da là. Ciò, sotto molti rispetti, dà il risultato di un'immagine della Chiesa diversa da quella che oggi è moderna e in uso'." (Dalla prefazione di Antonio Maria Sicari)
"Ripubblicare il testo di Newman mette oggi a contatto con le sue parole. Non siamo nell'Inghilterra della prima metà dell'Ottocento, ma in pieno mondo globalizzato, con un carico di rassegnazione di fronte a meccanismi che ci appaiono più grandi di noi (anche da parte dei cristiani). Queste parole, oggi, risuonano come un monito in un quadro di globalizzazione finanziaria, in cui esistenze e sentimenti sono dominati dalla invisible band del denaro. Non si tratta di 'dottrina sociale', bensì di un confronto serio e serrato con la parola di Gesù, che offre - come dice Newman - 'ampia materia di serio pensiero'. E l'attualità di questo testo del futuro cardinale inglese: come vivere nel capitalismo ed essere cristiani? Newman non presenta facili soluzioni (che peraltro sarebbero oggi datate), ma intende aprire contraddizioni, far pensare e far decidere. Qui sta l'attualità della sua predicazione sulle ricchezze." (dalla prefazione di Andrea Riccardi)
Contro la retorica della politica, un'inchiesta fatta sul campo da chi ogni giorno vive tra i banchi di scuola. Questo libro racconta di intonaci e infissi che crollano, di strutture inaccessibili ai diversamente abili, prive di agibilità statica e igienico-sanitaria. Svela il ritardo tecnologico dell'Italia rispetto all'Europa: una scuola su due non è connessa a Internet. Un'Italia capace di legiferare l'introduzione del registro elettronico senza dotare le scuole dei personal computer. E intanto la grande distribuzione, con la complicità del MIUR, entra nelle classi "regalando" computer ogni cinquantamila euro di spesa. Ecco la cattiva scuola: un luogo abitato sempre più da ragazzi migranti abbandonati da un sistema d'istruzione che li integra solo sulla carta. Resta una speranza: quella di chi va controcorrente, di dirigenti e insegnanti silenziosi innovatori; di coraggiosi sindaci che cercano di salvare le piccole scuole iscrivendo alle lezioni i nonni. #lacattiv ascuoia mostra entrambe le facce della medaglia.
Il pensiero di papa Francesco ha radici lontane. Attraverso la selezione di testi, discorsi e omelie di Jorge Mario Bergoglio, prima provinciale dei Gesuiti, poi Rettore dell'Università di San Miguel, quindi arcivescovo di Buenos Aires e infine pontefice, questo volume mette in luce una continuità di pensiero tra gli scritti degli anni Settanta e il "pontificato della tenerezza e della misericordia", come è stato definito da autorevoli commentatori. Questa antologia vuole offrire ai lettori una rassegna sul pensiero sociale e politico del primo pontefice latinoamericano, che mette al centro della sua riflessione i poveri e l'esercizio della politica come costruzione del bene comune: l'indignazione profetica urlata a Lampedusa contro la "globalizzazione dell'indifferenza" è la stessa manifestata nella Piazza Constitución a Buenos Aires contro la tratta di persone e il lavoro in schiavitù. Il pensiero umanistico di Bergoglio, fortemente incentrato sulla difesa della persona umana, rivela anche la ricchezza del pensiero della Chiesa latinoamericana, poco conosciuto e pervaso di stereotipi culturali.
La storia del Concilio Vaticano II della sua lunga preparazione fra le due guerre e nel primo dopoguerra, non può fare a meno di soffermarsi sulla figura di P. Congar. Autore di centinaia di libri, impressiona l'insistenza con cui ritorna, a livelli diversi, sul tema dell'unità della Chiesa. L'ecclesiologia di Congar non è perciò frutto di uno studio accademico, a freddo; nasce e si approfondisce in ragione di sollecitazioni che gli vengono dal momento storico in cui la Chiesa vive e dalla vita nella Chiesa trae metodo e contenuto. "Vera e falsa riforma nella Chiesa" è un esempio chiarissimo di questa teologia pastorale, là dove l'aggettivo "pastorale" non vuole qualificare un settore della teologia rispetto ad altri, ma un modo di fare teologia.
Che cosa significa oggi pronunciare la parola "sovrano"? Concetto fondativo eppure oggi inaccessibile. Come scioglierne i nodi? Se la storia umana si dipana nella stratificazione dei significati che la sovranità ha assunto, il tentativo di comprenderla è una sfida per il pensiero. Gli autori di questo volume hanno voluto accogliere tale sfida senza pretendere di esaurirne la portata, e hanno cercato di mettere a fuoco i punti di resistenza e quelli di cedimento di una nozione tanto sfuggente quanto -in realtà - di attualità bruciante. L'esito, per nulla scontato, è la scoperta di una divisione, di una dis-giunzione che attraversa l'idea di sovranità come pure il sapere che prova a interrogarla. Sovranità è ciò che costituisce legami nella forma del controllo e del dominio, ma necessità essa stessa di annodarsi, di rimanere se stessa, di giustificarsi nella sua identità. Interrogare tale disgiunzione piuttosto che il lamento anti-nichilista - potrebbe forse aprire un varco nelle forme mediatiche e spettacolari in cui oggi si attua la sua espressione.
"Non sorprende che per l'Expo Milano 2015 venga ripubblicato il volume di Angelo Paredi 'Sant'Ambrogio e la sua età', apparso in terza edizione ampliata e aggiornata nel 1994, dopo la prima del 1940. A raccomandare il volume è, anzitutto, la figura a cui è dedicato, ossia il vescovo sant'Ambrogio, simbolo di Milano, del suo spirito, della sua storia e della sua cultura. Ma a motivare la riedizione concorre indubbiamente anche il valore dell'opera di Paredi, del quale rappresenta il capolavoro e che è divenuta un classico nella bibliografia santambrosiana [...]. Sant'Ambrogio è collocato da Paredi dentro un ampio e analitico contesto storico; tuttavia, assai più di quello che possa sembrare a una prima impressione, Ambrogio traspare anche irresistibilmente, da cenni sobri ma penetranti e compiacenti, nella sua interiorità, pur se non sono taciuti alcuni limiti. Non si possono leggere, per esempio, senza restare avvinti i capitoli su: Le vergini, La sua parola, La conquista più bella, Musica e poesia, e il capitolo finale, Il santo, che, riassumendo la figura di Ambrogio, la imprime indelebilmente nel lettore". (dall'Introduzione di mons. Inos Biffi)
Quando nel 1942 raggiunge il fronte di guerra, Solzenicyn ha la mente e il cuore pieni di progetti eroici e rivoluzionari, ma non immagina il vertiginoso itinerario che lo aspetta: ufficiale comandante di un'unità, condannato per attività antisovietica a 8 anni di lager e al "confino a vita", ammalatosi di cancro e infine riabilitato nel 1957. A parte la malattia, era stata questa la sorte anche di milioni di altri sovietici. Questo l'antefatto, senza il quale non si capisce l'improvvisa, clamorosa irruzione nella letteratura mondiale, con "Una giornata di Ivan Denisovic" e poi, via via, "Arcipelago Gulag" e i grandi romanzi, di un narratore di tale portata. Ma neanche si spiegherebbe la sua vigorosa ed efficace attività sociale e pubblicistica, espressa in saggi e interventi. Jaca Book ne ha seguito gli sviluppi fin dall'inizio, nel 1967, diffondendo nel mondo i documenti della battaglia per la libertà della letteratura. Presentando ora questi testi, per la prima volta tradotti dalle versioni definitive, della sua più fervida stagione pubblica, quella del "ritorno del respiro e della coscienza", Jaca Book integra l'ideale ritratto di un gigante della storia culturale e sociale del suo Paese. Un cahier di fotografie dall'Archivio della famiglia ne restituisce anche visivamente la straordinaria vicenda.