L'autore, sviluppando un'analisi critica del concetto di sviluppo sostenibile, giunge a considerare l'ambiente non solo con come risorsa estranea semplicemente da "utilizzare al meglio", ma soprattutto come realtà che, nella misura in cui la si accoglie, consente di rendere possibili esistenze autenticamente umane. L'educazione ambientale diventa così una prospettiva ermeneutica originale, un progetto formativo complessivo per il quale nel volume si proponeo anche un'ipotesi di intervento con obiettivi educativi e percorsi didattici da utilizzare in ambito scolastico e non solo.
Mentre il mondo continua ad essere agitato da nuovi focolai di guerra, il sogno della pace sembra sempre più lontano. Ma Ernesto Olivero, forte dell'esperienza del Sermig (Servizio Missionario Giovani) da lui fondato, sostiene che il sogno di pace si costruisca cominciando dal cuore della gente e dalla vita quotidiana di ciascuno di noi. Sono le persone di buona volontà, infatti, che fanno intravedere la possibilità di un mondo fondato sulla fraternità.
La fase iniziale e terminale dell'esistenza umana sono oggi al centro di un complesso dibattito culturale e politico. Le nuove possibilità di manipolazione offerte dalle moderne scienze biologiche e mediche, infatti, da un lato accrescono nuove speranze e aspettative ma dall'altro suscitano interrogativi inquietanti. Paola Binetti, psicologa clinica e neuropsichiatra infantile, senatrice della Repubblica, discute di come, in questo contesto, la stessa idea della persona umana e del suo destino vengano messe in discussione.
Il testo parte dall'analisi del tema della "cura", concetto riconducibile all'ordine simbolico materno e pratica diversa a seconda dei contesti umani, per esaminare poi il "desiderio di essere riconosciuto" come bisogno intrinseco di ogni individuo (principalmente sperimentato all'interno dell'ambito familiare). Lo studio, di conseguenza, stimola il discorso pedagogico e i professionisti dell'educazione a prestare particolare attenzione alle modalità di cura, un sapere di cui sono portatrici anche le famiglie straniere, le quali presentano spesso differenti modalità di relazione con l'altro.
L'attuale "normalità" della presenza, in diversi contesti, del soggetto con disabilità e con problemi pone alla nostra attenzione un elemento di riflessione: occorre una più diffusa competenza professionale sulle tematiche educative speciali per preparare meglio alla vita. La pedagogia speciale può rispondere a questa esigenza e merita di essere assunta alla base di ogni percorso di formazione dei formatori. Di più: può contribuire a nutrire la cultura dell'attenzione alla persona più debole, la sola in grado di portare benefici duraturi per tutti coloro che, a causa di condizioni esogene ed endogene, non riescono a stare al passo con i ritmi cognitivi e le esigenze di un mondo sempre più complesso e difficile. Per preparare alla vita non basta l'amore, ma occorre, unita ad esso, la competenza.
Ancora oggi l'organismo cardine della società resta la famiglia, luogo in cui si costruisce il primo ambito di educazione dei figli ed in cui anche la persona adulta trova corresponsione alla esigenze psicoaffettive. Il volume vede protagonisti sia genitori che figli nelle dinamiche dell'educazione ed ha lo scopo di aiutare a scoprire e mantenere (anche dopo eventuali disunioni) quello "spirito di famiglia" che nasce con il progetto sponsale e che cresce fino a che l'attenzione dei genitori a sé stessi non diventa allo stesso tempo anche cura dei figli, delle loro esigenze e delle loro attese, in un congiungimento di progetto e di obiettivi.