Una pur rapida scorsa dei temi trattati in questo libro, mostra che questa riflessione sui diritti dei minori e della famiglia non appare di circostanza, semplice celebrazione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. L’attenzione si focalizza su alcuni nodi relativi all’ampia mappa rappresentata dalla Carta dei diritti: non si limita a questioni meramente teoriche, ma si muove dal vissuto; dalla stretta connessione dei diritti dei minori con quelli della famiglia; dalla prassi di protezione a cui hanno titolo; dalla rete di istituzioni e di soggetti coinvolti.
Proprio in questo consiste il grande pregio della pubblicazione.
È, dunque, da questo punto prospettico e pratico che essa può essere di valido supporto all’impegno quotidiano di difesa e di promozione di tutti questi diritti, sia sul piano pedagogico che su quello delle istituzioni.
(dalla Prefazione di Sua Ecc. Mons. Mario Toso, SDB, Segretario, Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace).
La Vita Consacrata, che appartiene “alla vita e alla santità” della Chiesa, affronta oggi delle grandi sfide che diventano materia vincolante della riflessione dei responsabili ecclesiastici, dei superiori e di ogni singolo consacrato. A diverso titolo e responsabilità i consacrati sono testimoni e protagonisti di un processo non concluso di trasformazione che include novità e ridimensionamenti a largo raggio. Per approfondire le dinamiche di tale trasformazione, l’Istituto di Pedagogia Vocazionale della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana ha organizzato un seminario di studio sul tema «La Vita Consacrata nel Postconcilio. Tra novità e ridimensionamento».
Questo volume raccoglie gli interventi degli esperti: Coordinate del cammino della vita consacrata nel Postconcilio (M.O. Llanos); Le grandi sfide della vita religiosa, oggi (E. Rosanna); Dinamismo progettuale e pedagogico della vita consacrata postconciliare (M.O. Llanos); Prospettive ed esigenze del ridimensionamento a partire dalla Pedagogia Vocazionale (G.M. Roggia); Ridimensionamento degli Istituti di Vita Consacrata. Situazione dell’Africa (M. Gahungu); Voce di un’esperienza in corso (F. Farina e E. Miraglia)
Un tema sempre e di nuovo attuale, atteso il forte incremento – soprattutto qualitativo – delle scienze empiriche, che interpellano in modo nuovo la teologia morale. Un tema a cui non solo non nuoce ma si addice la modalità seminariale, che si manifesta sempre più consona ad affrontare lo stato interdisciplinare e plurale delle questioni moderne, nelle loro interconnessioni e nelle loro stratificazioni dimensionali. Il volume, che raccoglie gli atti del Seminario di studio svoltosi ad Assisi nel luglio 2011, appuntamento biennale dell’intensa attività dell’ATISM, presenta una istruzione aggiornata ed una seria articolazione degli snodi, al momento inaggirabili, del dialogo tra le ‘scienze empiriche’ e una ‘scienza interpretativa pratica’, quale è la teologia morale. L’avvertenza critica della portata e del limite della competenza di ogni scienza, senza invadenze e resistenze improprie e nocive, è la premessa per ogni proficuo dialogo interdisciplinare, un obiettivo sempre di nuovo in gioco, l’obiettivo promozionale di questo volume.
Paolo Carlotti è ordinario di teologia morale presso la Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana e docente invitato presso le Pontificie Università Gregoriana, Urbaniana e altre Istituzioni accademiche.
Paolo Benanti è dottorando in teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana e docente presso l’Istituto Teologico di Assisi (Perugia) e il Pontificio Seminario regionale di Anagni (Frosinone).
Erich Fromm, nel suo L’arte di amare, evidenzia una chiara distinzione tra l’amore immaturo e quello maturo. Nella prima forma, l’individuo ama in quanto ha bisogno dell’altro. Nella seconda forma, quella matura o che tende a una piena maturità, si è in presenza di un sentimento libero e liberante. Tale riflessione sull’amore umano ha spinto l’autore a raccogliere idee, esperienze, valori e convinzioni intorno al tema dell’amore familiare e di coppia, traendo spunto da una quasi trentennale esperienza di lavoro con le coppie e con le famiglie.
Nel primo capitolo, l’attenzione va al modello di amore e di coppia che viene veicolato dai mass media e, in particolare, dai testi delle canzoni. Nel secondo capitolo, la focalizzazione si sposta sul sistema famiglia e l’intenzione è quella di riflettere e possibilmente rispondere alla domanda sul senso della famiglia: dove sta andando? Quali scopi emergono nel contesto contemporaneo? Il terzo capitolo evidenzia il ruolo e le modalità di una comunicazione intra-familiare che sia funzionale e rispettosa della dignità e della crescita dell’altro. Il quarto capitolo sottolinea ulteriormente il tema della responsabilità, intesa come una abilità a fornire risposte adeguate alle diverse tappe evolutive e situazioni esistenziali. Infine, il quinto capitolo tira in qualche modo le fila delle riflessioni offerte in precedenza, guardando alla «crisi» delle relazioni affettive che caratterizza il mondo e la cultura contemporanea, non tanto in maniera negativa e disfattista, quanto piuttosto come vera occasione di crescita per una ripresa, un rinnovamento della propria capacità di amare, intesa come la tensione e il desiderio a mettere al centro l’altro.
Bellantoni utilizza un approccio di tipo fenomenologico-esistenziale, che cioè non si limita alle fonti teoriche e alle ricerche accademiche, ma che sa osservare e ascoltare gli uomini e le donne che ci camminano accanto e che ogni giorno incontriamo nella nostra vita. In questo gli è testimone e maestro insuperabile quel Viktor Frank, psichiatra viennese e fondatore dell’Analisi Esistenziale, che nella sua esperienza di vita ha saputo non solo riflettere sull’amore ma anche e soprattutto amare!
Il volume espone i principali elementi introduttivi di statistica descrittiva, quel ramo della statistica che si occupa di criteri di rilevazione, di classificazione, di sintesi delle informazioni relative ad un campione o ad una popolazione oggetto di studio. Le informazioni si organizzano in distribuzioni e si sintetizzano descrittivamente attraverso gruppi di misure come la tendenza centrale, la variabilità, la forma, le relazioni statistiche. La statistica descrittiva ha come finalità principale l’organizzare, il riassumere e il presentare i dati in modo ordinato. Gli strumenti presentati (ad es. tabelle e grafici) permettono quindi di sintetizzare e presentare i dati. Nel testo è presentata una rassegna delle fonti e dei principali organismi internazionali, europei e nazionali, ufficiali e privati, preposti a fornire dati e informazioni autorevoli. La pubblicazione è rivolta agli studenti iscritti a insegnamenti integrativi per i curricoli di base delle facoltà di scienze dell’educazione e della formazione che hanno la necessità di conoscere i concetti introduttivi e di applicare le procedure elementari di elaborazione per apprendere la metodologia corretta e per stilare rapporti di ricerca empirica.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno tenutosi presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma dal 3 al 5 dicembre 2010, organizzato dalla Facoltà di Filosofia dell’UPS in collaborazione con il Movimento FAC (Fraterno Aiuto Cristiano), l’Associazione “Nuova Costruttività” e il VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), con il supporto di SRI Group. Nell’occasione, grazie alla partecipazione di eminenti e qualificati rappresentanti del mondo ecclesiale ed istituzionale, culturale, accademico ed imprenditoriale, sia nazionale che internazionale, si è inteso approfondire – anche nei suoi aspetti metafisici, antropologici ed etici – il tema dei modelli di sviluppo economico, in vista dell’individuazione di elementi utili per affrontare il persistente momento di “crisi”, di cui gli elementi di carattere specificamente finanziario non sono che una delle manifestazioni. I contenuti della Lettera enciclica di Papa Benedetto XVI, Caritas in veritate, hanno ispirato esplicitamente vari interventi, volti a raccogliere l’auspicio ad «un nuovo slancio del pensiero per comprendere meglio le implicazioni del nostro essere una famiglia; l’interazione tra i popoli del pianeta ci sollecita a questo slancio, affinché l’integrazione avvenga nel segno della solidarietà piuttosto che della marginalizzazione».
La teologia e la filosofia hanno qualcosa da dire e da dare, e magari anche qualcosa da imparare o su cui riflettere, dal mondo dell’economia e della finanza? La “crisi” in corso non è nel contempo rivelatrice di un’esigenza più profonda, di un’opportunità nuova per una svolta verso una direzione più solidale e fraterna, e per questo più profondamente umana, e più sostenibile per e da tutti, segnata anche da un vero cambiamento di atteggiamenti e di stili di vita? Come “costruire” verso questa direzione?
Il volume, specie nella sua terza parte, si confronta con le prospettive del pensiero realistico-dinamico del teologo e filosofo salesiano Tommaso Demaria (Vezza d’Alba 1908 - Torino 1996), che a partire dalla tradizione filosofica realista, ed in dichiarata fedeltà ad essa, ha inteso offrire un significativo contributo di pensiero, in parte ancora inesplorato, a proposito della “metafisica della realtà storica”, interessandosi delle realtà sociali complesse e dinamiche – iniziando dall’impresa industriale –, della relazione tra individuo e gruppo di appartenenza, del rapporto tra natura e storia, della soggettività personale ed ecclesiale. Una proposta che, a quindici anni dalla morte dell’autore, presenta degli spunti preziosi ed attuali per l’elaborazione di una prospettiva di pensiero “sapienziale” che nel contesto dell’odierna società secolarizzata e globalizzata si impegni per quell’“allargamento degli orizzonti della razionalità” così caro al magistero di Papa Benedetto XVI.
Contributi di: Marcello Allasia, Donato Bagnardi, Tarcisio Bertone, Diego Bona, Danilo Broggi, Luigino Bruni, Massimo Caputi, Carola Carazzone, Pascual Chávez Villanueva, Luca Cipriani, Ivo Coelho, Stefano Curci, Piero Damosso, Antonio Fazio, Stefano Fontana, Giulio Gallazzi, Joshtrom Kureethadam, Lorenzo Leuzzi, Enrico Luciani, Mauro Mantovani, Nicola Mele, Carlo Nanni, Daniele Pace, Giovanni Palmerio, Sabino Palumbieri, Oliviero Riggi, Piergiorgio Roggero, Roberto Roggero, Alessandra Smerilli, Giuseppe Tacconi, Mario Toso, Mario Vargas Saénz, Stefano Zamagni, Massimo Zortea.
Furono molti i missionari che, nel loro zelo per la diffusione del Vangelo e nel loro amore per la Cina, ne diventarono studiosi, cioè sinologi. L’Autore ne ha scelti cinquanta, una rappresentanza che spazia tra i secoli, tra le congregazioni cattoliche e tra i protestanti. Gli Italiani hanno numericamente un posto di riguardo, che oggettivamente meritano. Molti sono gesuiti, perché il Papa Gregorio XIII aveva inizialmente affidato ai gesuiti l’evangelizzazione della Cina.
La loro storia è raccontata per mezzo di lettere, inventate, ma verosimili, che permettono di sentirli parlare, di condividere brevemente le loro vite e i loro sentimenti, per guardare la Cina come la videro loro.
Il periodo d’oro della sinologia missionaria è tra il 1600 e il 1800, ma, come il lettore scoprirà, ci furono sinologi missionari anche nel Medioevo e nel XX secolo.
La loro visione della Cina è più spirituale che accademica e per questo inimitabilmente affascinante.
Il servizio di evangelizzazione con i giovani di oggi è un impegno serio, quando ci si rende conto con esattezza del suo significato.
Pensare, studiare, approfondire diventa così la risposta consapevole e matura di chiunque crede alla pastorale giovanile e vuole aiutare i giovani che ama ad incontrare il Signore Gesù per affidare a lui, in modo consapevole e maturo, la propria voglia di vita e la personale ricerca di speranza.
Le difficoltà non riguardano solo il «come» evangelizzare. Non coinvolgono solo i due interlocutori, quasi fosse sufficiente cambiare qualcosa in chi lancia la comunicazione e in chi la riceve, per risolvere le interferenze che la disturbano. Esse vanno maggiormente verso il centro del processo: riguardano il «che cosa» comunicare. È in gioco, infatti, da una parte, la vita, il suo senso, le ragioni che ci spingono a fidarci di essa, oltre la disperazione della morte e, dall’altra, l’annuncio del Vangelo di Gesù, il Signore.
La sfida cui la pastorale giovanile è chiamata a dare risposta, assume perciò il tono inquietante dell’interrogativo che sta alla radice della crisi attuale dell’esperienza religiosa: si può amare questa vita e sognare felicità in compagnia di tutti gli uomini, confessando contemporaneamente che Gesù è il Signore, nella comunità dei credenti?
Il libro tenta di offrire una risposta positiva all’interrogativo. Per farlo, gli autori hanno dato voce alle tante persone che in questi anni, felici e impegnativi per la pastorale giovanile italiana, hanno condiviso la stessa preoccupazione e lo stesso entusiasmo.