This study analyses the discipline concerning the minister of confirmation in the two traditions of the Catholic Church, examining the sources, opinions of theologians and canonists. Spiritus Sancti munera, crowns the efforts of the Holy See to provide faculty to priests, which Vatican Council II underlines in its liturgical reforms and in the decree OE. The formation of the canons respected and renewed the two traditions, while the commentary highlights their differences. The conclusions propose ways of improving the discipline in order to provide for a more efficacious ministry of this sacrament.
Il presente volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale sull'Eredità del Magistero di Pio XII che si è tenuto a Roma nel novembre del 2008 in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del grande pontefice.
Ogni elemento di ciascuna esistenza ha una sua importanza intrinseca tale che, anche quando rimane silenzioso e sconosciuto ai più, diviene elemento che arricchisce la storia dell’intera umanità e della Chiesa. Questa collana intende raccogliere frammenti di vite e memorie personali che si incontrano nell’orizzonte più universale che appartiene alla più grande storia del nostro tempo, in un percorso che prende vita dalla cronaca, dalle memorie personali, dai reportage e da documenti inediti.
Giovanni Ialongo
Presidente di Poste italiane S.p.A. dal 2008. Presidente di Postel S.p.A.-Società per la gestione della posta elettronica ibrida del Gruppo Poste Italiane. Presidente di Italia Previdenza S.I.S.P.I.
S.p.A.-Società Italiana di Servizi per la Previdenza Integrativa-partecipata da INPS e IPOST. Componente straordinario del Consiglio Superiore delle Comunicazioni.
Emmanuele Francesco Maria Emanuele
Professore ordinario emerito per chiara fama dell’Università Francisco de Vitoria di Madrid in Scienza delle Finanze e dello Sviluppo Economico, e membro del corpo accademico della
stessa dal 2008. Vice rettore dell’Università Europea di Roma dal 2008. Avvocato, economista, saggista e pubblicista. Amministratore di Aziende Industriali Pubbliche e Private di importanza
internazionale. Impegnato nel campo culturale delle arti visive, della musica e della poesia e delle attività filantropiche nel campo della sanità, della ricerca scientifica, dell’istruzione e del volontariato.
L’opera affronta il tema del diritto di difesa nel processo penale extragiudiziale canonico. Dopo aver definito la difesa come “funzione” e non già come insieme di attività processuali, nella specificità propria del processo penale, la trattazione si incentra sulle problematiche poste dall’uso del decreto penale extragiudiziale, indicando le possibili prospettive comparatistiche, in particolar modo con il sistema penale vigente in Italia. Vengono approfonditi gli aspetti fondanti dei due Ordinamenti, formulando alcune proposte de iure condendo. Proprio la comparazione costituisce una positiva occasione di apertura a nuove concrete prospettive.
Giuseppe Puntillo
è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari; è avvocato penalista. Ha conseguito il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. È iscritto all’Albo degli Avvocati del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese. Ha pubblicato su Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell’Economia una nota a sentenza del Tribunale di Foggia in tema di concussione commessa da esercente la professione medica (CEDAM, gennaio-giugno 2005).
A trent' anni dalla pubblicazione dell'enciclica Redemptor Hominis – alla quale è intitolato il Pontificio Istituto Pastorale dell'Università Lateranense – un convegno ne ha verificato l'attualità e la fecondità per l'agire ecclesiale. Ne è emerso il carattere profetico del testo, radicato nell'originale prospettiva del teocentrismo-antropologico propria del pensiero e dell'azione pastorale di Karol Wojtyła. Con differenti prospettive, i contributi qui raccolti intendono riprendere non soltanto la memoria di un insegnamento fecondo e peculiare, ma anche le indicazioni che rimangono originali e imprescindibili per lo studio e la progettazione della pastorale al tempo della Nuova evangelizzazione.
Si può parlare, nel Nuovo Testamento e nella prima riflessione cristiana, di fede di Gesù, e con quale significato? A partire da tale domanda I. G. Wallis analizza le tradizioni neotestamentarie (e in parte precedenti) con un’accurata trattazione esegetica che non perde mai di vista il contesto teologico più ampio, per evidenziare come nelle diverse tradizioni neotestamentarie si ragioni di fede di Gesù a livello paradigmatico (come modello per i credenti) e a livello teologico (nel suo rapporto con il Padre). A tale filone pone fine la polemica ariana, quando la difesa della dignità divina di Gesù rende impossibile mantenere l’ampiezza della riflessione precedente. A questa si può, però, oggi nuovamente attingere, con un indubbio arricchimento per la cristologia. Il testo di Wallis si presenta, al riguardo, come uno strumento assai prezioso.
Ian G. Wallis, dopo essere stato Cappellano e Direttore degli Studi di Teologia presso il «Sidney Sussex College» di Cambridge (Regno Unito), attualmente è Docente nella Facoltà di Teologia anglicana del College stesso. Questo libro, che ora esce per la prima volta tradotto in italiano, è il frutto di anni di ricerca sul tema della «Fides Jesu», che hanno reso famoso l’Autore non solo in Europa, ma anche negli altri Paesi di lingua inglese
Questo volume di introduzione alla Dogmatica mostra la fondazione del dogma nella sua essenza e nella sua importanza sia per la dottrina di fede sia per l’esistenza credente. Perciò l’opera non ha solamente uno scopo teorico, ma offre un resoconto della fede cattolica come verità salvifica proclamata dalla Chiesa nella forza dello Spirito Santo. La Chiesa, a sua volta, si fonda sulla Parola di Dio nella Rivelazione testimoniata nella Sacra Scrittura e nella Tradizione. Il contenuto della verità rimane sempre lo stesso, ma il concetto del dogma e i singoli dogmi conoscono anche uno sviluppo storico. Perciò un’attenzione speciale riguarda l’aspetto della storicità. In questo volume emergono le questioni riguardanti la comprensione del dogma in un nuovo orizzonte storico e la sua trasposizione in un linguaggio nuovo. Nell’incontro con il pensiero moderno e con i vari approcci teologici contemporanei, l’esistenza del dogma è spiegata nel suo vero significato, in opposizione all’idolo non realista di un Cristianesimo senza dogmi. Così si offre un antidoto alla “dittatura del relativismo”, partendo dai fondamenti della verità rivelata.
Leo Scheffczyk
il grande Cardinale teologo nacque nel 1920 a Beuthen (Slesia, Germania orientale). Studiò filosofia e teologia a Breslavia e a Frisinga. Nel 1947 fu ordinato sacerdote. Ottenne il dottorato nel 1950 e nel 1957 fece l’abilitazione presso la Facoltà Teologica dell’Università di Monaco. In seguito insegnò all’Accademia di Filosofia e Teologia di Königstein e alla Facoltà Teologica dell’Università di Tubinga (1959-1965). Dal 1965 al 1985 fu professore di Dogmatica all’Università di Monaco. Scheffczyk è stato membro della Pontificia Accademia Teologica Romana, dell’Accademia Bavarese delle Scienze e dell’Accademia Pontificia Mariana Internazionale. È stato curatore (assieme ad altri colleghi) dell’opera in più volumi “Handbuch für Dogmengeschichte” (Manuale per la Storia dei Dogmi), del “Marienlexikon” (Dizionario mariologico, 6 voll.) e della rivista “Forum Katholische Theologie”. È inoltre autore di numerosi contributi teologici di taglio sistematico e storiografico (sullo sviluppo del dogma), con attenzione alle problematiche contemporanee. Nel 2001, Papa Giovanni Paolo II lo creò Cardinale per i suoi eminenti meriti scientifici e per la sua fedeltà alla Chiesa. Il Cardinale Leo Scheffczyk morì l’8 Dicembre 2005.
Curatore:
Manfred Hauke
il Prof. Dr. Manfred Hauke nacque nel 1956 a Hannover (Germania). Fu ordinato sacerdote nella diocesi di Paderborn nel 1983. Fece il dottorato in Dogmatica con Leo Scheffczyk (1981) e l’abilitazione con Anton Ziegenaus (1991). Dal 1993 è professore di Dogmatica alla Facoltà Teologica di Lugano (Svizzera). Nel 2001 si aggiunse l’insegnamento della Patrologia. Hauke è presidente della Società Tedesca di Mariologia, curatore di due collane mariologiche (“Collana di Mariologia”, “Mariologische Studien”), vicedirettore della “Rivista teologica di Lugano” e impegnato tra l’altro nella cura della rivista “Forum Katholische Theologie”. Le sue pubblicazioni sono indicate su www.manfred-hauke.de.
Attraverso la consultazione di numerose sentenze rotali e l’approfondimento della dottrina canonica più recente, l’autore è riuscito a ricostruire fedelmente il rapporto dialettico tra giudice e perito. La ricerca è stata collocata nell’ottica dell’antropologia personalista tracciata dal recente Magistero Pontificio. L’applicazione pratica delle nozioni di antropologia cristiana sul tema del matrimonio, con il supporto delle scienze umane, unite alla riflessione giurisprudenziale, ha portato ad una comprensione più chiara del problema dei disturbi dell’orientamento sessuale.
Jan Słowiński
sacerdote dell’Arcidiocesi di Poznań (Polonia), compiuti gli studi istituzionali filosofico-teologici presso la Pontificia Università Lateranense, ha conseguito il Dottorato in Diritto Canonico presso la stessa Università. Attualmente è iscritto allo “Studio Rotale” ed è cappellano del Gran Magistero del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Lo studio ripercorre la storia del trattamento della Religione - classe 200 - nella Dewey Decimal Classification (DDC), dalla sua prima edizione del 1876 fino all'ultimo sviluppo dell'Edizione 22 del 2003.
In Teologia pastorale, le dinamiche socio-culturali che plasmano il concreto porsi storico della Chiesa diventano responsabilmente materia di riflessione teologica, non in nome di adattamenti posticci o della ricerca di “teologie attuali”, ma della fedeltà al Vangelo. Molte delle trattazioni che assumono la denominazione teologico-pastorale paiono risentire delle dinamiche socio-culturali senza avvedersene e s’illudono di tracciare il profilo dell’identità dell’azione ecclesiale ponendosi semplicemente di fronte a quelle stesse dinamiche culturali: finendo così, con la pretesa di esserne immuni, per subirne il trascinamento.