Il rapporto tra la filosofia e la religione cristiana è un tema che è stato affrontato diverse volte. Una ‘filosofia cristiana’ risulta spesso essere il risultato della relazione tra ‘fides’ e ‘ratio’. Questa ‘filosofia cristiana’ non risulta però essere senza dissenso. Tale dualità prende però maggior significato una volta il dissenso entra all’interno della stessa religione cristiana.
Questo saggio “Sulla ‘vera’ filosofia – Un’archeologia della filosofia cristiana” propone una lettura diversa del tema, basata su due periodi specifici all’interno della storia cristiana che si qualificano per la loro contraddittorietà per quel che riguarda esattamente il tema della ‘filosofia cristiana’: le prime due generazioni di Padri della Chiesa e gli anni Trenta durante i quali si animò la discussione sulla filosofia cristiana.
Decisivo risulta, pertanto, il riferimento al pensiero filosofico contemporaneo, rappresentato in questa occasione da Michel Foucault e Jacques Derrida. Attraverso una rilettura di questi due periodi storici basata sul pensiero dei due filosofi francesi, il saggio propone una lettura originale che fa riflettere sulla possibilità di esprimersi circa l’eventuale esistenza di una filosofia definita cristiana.
Kristof K.P. Vanhoutte
ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Istituto Superiore di Filosofia dell’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) e la specializzazione in Filosofia presso la Pontificia Università Antonianum. Ha svolto inoltre studi in Teologia Spirituale presso la Pontifica Università Gregoriana ed è stato Postdoctoral Reseach Fellow presso The institute for Advanced Studies in the Humanities dell’Università di Edimburgo.
Questo libro presenta Gesù Cristo, inserito nella Storia umana, e diventato servo di tutti fino alla morte di croce per la nostra salvezza. Risorto e glorioso, Egli invita ognuno di noi alla sua sequela.
Dopo una prima parte dedicata alla storicità di Gesù di Nazaret e della primitiva Chiesa, sono trattati nella seconda parte alcuni temi delle meditazioni sulla chiamata di Gesù, il che comporta opzioni personali di fronte a Lui.
Nella terza parte sono commentate le regole per il discernimento spirituale, vale a dire, le norme per distinguere le diverse ispirazioni che percepisce la persona che cerca Gesù. Si conclude con lo sviluppo dei tratti essenziali della preghiera per contemplare la Persona di Gesù e il suo Mistero divino.
Queste pagine vanno lette in pace e semplicità. «Conoscere intimamente il Signore che per me si è fatto uomo, perché più lo ami e lo segua» è una grazia. Coloro che seguono Gesù, si danno da fare insieme a Lui, allo scopo di costruire il Regno di Dio anche su questa terra, e sono sempre preparati a rispondere a chiunque gli domandi ragione della speranza che è in loro (1Pt 3, 15).
Fernando-J. de Lasala
è sacerdote della Compagnia di Gesù, professore ordinario presso la Pontificia Università Gregoriana. Oltre alla docenza e alla ricerca, egli guida corsi di Esercizi Spirituali.
La famiglia è il luogo fondante l’esperienza educativa, dove si apprende la dimensione relazionale e dinamica del percorso esistenziale. L’ emergenza educativa che stiamo vivendo stimola a sfide pedagogiche impegnative e interessanti e induce a riflettere ancora una volta sull’importanza della famiglia e delle relazioni al suo interno. I saggi qui contenuti vogliono essere un primo approccio alla riflessione sull’essere famiglia, sull’importanza, la bellezza e la fatica del progetto familiare.
Chiara Palazzini
pedagogista, si è formata all’Università degli studi di Siena, specializzandosi poi in counselling socio-psico-educativo. E' docente incaricata presso l'Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense; è consulente e collaboratrice di alcune Associazioni ed Istituzioni, fra cui l’Ufficio nazionale famiglia della CEI e il Vicariato di Roma. La sua attività professionale, di studio e di ricerca dedica particolare attenzione alle problematiche relazionali, comportamentali e comunicative.
“Dove l’esegesi non è teologia, la Scrittura non può essere l’anima della teologia e, viceversa, dove la teologia non è essenzialmente interpretazione della Scrittura nella Chiesa, questa teologia non ha più fondamento” (Benedetto XVI). Volendosi fedele a questa sollecitazione, il volume offre un percorso di puntuali studi biblici rilevanti vari aspetti del novum cristiano. Il “peccato originale” è ripensato alla luce dell’adozione filiale e le “virtù teologali” a partire dell’azione dello Spirito Santo. Si evidenzia altresì la potenza rinnovante della presenza di Cristo nei credenti (Rm 8, 10) e l’inaudita comunione uomo-donna nel contesto matrimoniale (1 Cor 11, 3, Ef 5, 21-32). Si ricerca pure il senso dell’unità voluta da Gesù per i suoi discepoli (Gv 17), della risurrezione dei santi (Ap 20, 1-6) e della speranza di una riconciliazione universale (1 Cor 15, 24-28). L’analisi critica dei testi, unita ad uno spirito autenticamente ecclesiale, propone un originale discernimento teologico rispettoso della Tradizione e sensibile agli interrogativi più profondi dell’uomo contemporaneo.
Carlo Lorenzo Rossetti Di Valdalbero
Laureato in Storia e in Filosofia e diplomato in Studi Medievali a Lovanio (Belgio); licenziato e dottore in Teologia alla Gregoriana di Roma. Ha insegnato presso la Facoltà di Teologia della Lateranense e in numerosi Seminari sparsi nel mondo. Dirige il Seminario Redemptoris Mater di Lezha e insegna all’Istituto teologico di Scutari (Albania). Ha scritto numerosi saggi soprattutto in ambito ecclesiologico/sacramentario ed antropologico/escatologico. Tra le sue pubblicazioni: “Sei diventato tempio di Dio”. Il mistero del Tempio e dell’abitazione divina negli scritti di Origene, Roma 1998; Sapientia Traditionis. Antologia latina delle più importanti sentenze filosofiche e teologiche (Pres. del card. Ch. Schönborn), Verona 2007; La civiltà dell’amore e il senso della storia. Liberazione cristiana - fraternità - utopia (Pres. del card. C. Ruini), Soveria Mannelli (Cz) 2009.
In tempi di crisi è diffusa la tendenza a cercare risposte definitive a problemi contingenti. Noi partiamo dal presupposto che non esistono soluzioni definitive ed ottimali proprio perché i problemi sono sempre contingenti, relativi, storicamente connotati. Compito dello scienziato sociale è di operare una continua vigilanza per cogliere l’errore ovunque si annidi. Di qui, l’invito a mettersi all’ascolto del reale per cogliere quel flebile segnale che ci consenta di intervenire con la conoscenza possibile, in forza di un’interpretazione coerente con la prospettiva antropologica che rende ragione del nostro interesse per le questioni sociali.
Flavio Felice
è professore di “Dottrine Economiche e Politiche” alla Pontificia Università Lateranense, di “Filosofia dell’impresa” alla LUISS Guido Carli di Roma. È visiting professor all’Università Cattolica di Argentina di Buenos Aires e all’Università Sedes Sapientiae di Lima (Perù). È presidente del Centro Studi Tocqueville-Acton. È autore di diversi libri, tra i quali ricordiamo: L’economia sociale di mercato (Rubbettino 2008), Appunti di dottrina sociale della Chiesa (Rubbettino 2008), insieme a Paolo Asolan. È No-Resident Research Fellow del Faith & Reason Institute e Adjunct Scholar all’American Enterprise Institute, entrambi di Washington DC.
Il presente studio si propone di analizzare le origini, gli sviluppi e i caratteri del jus publicum ecclesiasticum, una peculiare branca del diritto canonico i cui contenuti, metodi e finalità si sono modificati in ragione dei mutamenti sociali, politici e culturali susseguitisi nel corso della storia. Questa disciplina canonistica costituisce una ‘tappa obbligata’ sia per l’operatore pratico del diritto, ai fini di una corretta strutturazione e regolamentazione dei rapporti giuridici Chiesa/Stato; sia per il teorico del diritto, qualora voglia bene comprendere la peculiare ‘cifra’ dell’ordinamento giuridico canonico e del suo complesso diritto.
MATTEO NACCI
è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano). È professore di Storia delle fonti e della scienza del diritto canonico e di Storia delle istituzioni di diritto canonico presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Lateranense.
«Nel bene e nel male, [i media] sono così incarnati nella vita del mondo che sembra davvero assurda la posizione di coloro che ne sostengono la neutralità, rivendicandone di conseguenza l’autonomia rispetto alla morale che tocca le persone». Orientati e ispirati dal pensiero di Benedetto XVI che, nella sua recente enciclica Caritas in Veritate così si esprime a proposito dei mezzi di comunicazione, il saggio (e i suoi otto contributi) intende esplorare le interconnessioni tra uomo e tecnologia. Attraverso una premessa di orizzonte che indaga i territori di un ambiente ricostruito e riconfigurato dai media, l’autore/curatore prova a raccontare gli abitanti di questo ambiente, le loro percezioni, abitudini e comportamenti e introduce il lettore ad un approccio inedito ai media: quello neuroscientifico. La seconda parte è rappresentata da un ventaglio di contributi originali: social network, amicizia, rispetto e dialogo nel mondo digitale, nuove forme di produzione culturale, giornalismo online, identità in rete, responsabilità ed etica dei media; il saggio si conclude con il racconto di un’esperienza reale vissuta da un gruppo di insegnanti e di studenti alle prese con l’uso quotidiano delle tecnologie digitali. Il volume intende offrire un’articolata analisi dei fenomeni tecnomediali in corso, proponendosi come un agile strumento di sapere e approfondimento su una realtà - quella mediale - che sta diventando invisibile e normale, avvolgendo, come un involucro, la contemporaneità.
Massimiliano Padula
è professore a contratto di Comunicazione istituzionale presso l’Istituto pastorale Redemptor Hominis della Pontificia università lateranense. Insegna materie sociologiche presso la Pontificia facoltà di scienze dell’educazione Auxilium. Ha pubblicato, tra l’altro, Crisis Communication. Come comunicare le emergenze (Effatà, 2005) e Immersi nei media. Il nuovo modo di essere vivi (Rubbettino, 2009).