Connessi gli uni agli altri, non per questo siamo davvero interessati ai destini di chi ci è prossimo. Al contrario, l'umanità sta attraversando una gravissima crisi di solidarietà. Ciascuno pensa a se stesso. Si è passati dal giusto riconoscimento dei diritti dell'uomo a una sorta di 'egocrazia'. Il risultato è un vuoto insostenibile. Tanti sono i sintomi di un malessere esteso, che testimoniano la richiesta di ascolto e di aiuto. Attraverso una lettura del presente che trae spunto dalla ricca esperienza pastorale e intellettuale dell'autore, questo libro ci parla di una nuova cultura, di un nuovo sogno, di una nuova visione fondata sul riconoscimento dell'importanza del bene comune.
Nel 1933 viene lanciato nei cinema USA I tre porcellini di Walt Disney. Questo piccolo avvenimento segna l'inizio della parabola della cultura mainstream promossa dai film delle majors hollywoodiane, raccolta e amplificata dalla radio e dalla tv. Questo tipo di cultura, basata su un'idea consolatoria dell'intrattenimento, fondata su una visione manichea del bene contro il male e sul must del lieto fine, prende forma allora e mette radici nell'immaginario collettivo dell'Occidente. Basti pensare a film come Via col vento, Il mago di Oz e Gli uomini preferiscono le bionde, o a fumetti come Tarzan, Dick Tracy o i supereroi. Dopo la seconda guerra mondiale si assiste invece alla nascita e al successo di una controcultura di massa, animata - sin dai primi anni Sessanta - soprattutto dalla formazione e dal successo della musica rock. Bob Dylan, Beatles, Pink Floyd intrecciano i loro rapporti con il coevo 'nuovo cinema' di Hollywood, da Easy Rider a II laureato, fino alla nuova produzione teatrale di Broadway e alle nuove forme della programmazione televisiva. Una cultura alternativa, con al centro gli afroamericani, i ragazzi e le ragazze delle subculture giovanili, i militanti per i diritti civili. Questa costellazione potente si dissolve a partire dalla metà degli anni Settanta permettendo alla cultura di massa mainstream di rinnovare la sua egemonia, ancora oggi evidente.
Il diritto non piove dall'alto sulle teste dei cittadini. Al contrario, è qualcosa che si trova nelle radici di una civiltà, nel profondo della sua storia, nell'identità di una coscienza collettiva. Deve essere identificato negli strati profondi della società, laddove allignano i valori fondamentali. La riflessione originale di un grande Maestro sul ruolo cruciale del diritto per la convivenza umana.
Giovani e meno giovani costretti a lavorare gratis, uomini e donne assuefatti alla logica della promessa di un lavoro pagato domani, lavoratori a 3 euro l'ora nel pubblico e nel privato: questa è la modernità che paga a cottimo. Sottoccupazione da un lato e ritmi di lavoro mortali dall'altro. Diritti negati dentro e fuori le aziende per quanti non vogliono cedere al ricatto. Storie di ordinario sfruttamento, legalizzato da vent'anni di flessibilizzazione del mercato del lavoro. Malgrado la retorica della flessibilità espansiva e del merito come ingredienti indispensabili alla crescita sia stata smentita dai fatti, il potere politico ha avallato le richieste delle imprese. Il risultato è stato una cornice legislativa e istituzionale che ha prodotto uno sfaldamento del mondo del lavoro: facchini, commesse, lavoratori dei call center, addetti alle pulizie in appalto procedono in ordine sparso, non sentono più di appartenere alla medesima comunità di destino. Le inchieste di Marta Fana sul Jobs Act e la sua lettera al ministro Poletti, condivise da migliaia e migliaia di lettori, hanno portato alla luce la condizione del lavoro in Italia, imponendola all'attenzione pubblica come voce di un'intera generazione.
Hervé Barmasse è protagonista di scalate e avventure estreme. A sedici anni abbandona lo sci agonistico dopo un terribile incidente e deve reinventarsi. Il Cervino lo vede crescere e diventare uomo. Dopo ogni viaggio, dopo ogni salita su cime inviolate in terre lontane, ritorna alla sua montagna, scalandola in ogni stagione dell'anno e inventando nuove vie. Hervé racconta se stesso, la sua storia, la passione, la fatica, l'emozione delle scalate. L'alpinista viene dopo l'uomo, che pure affronta imprese straordinarie. Queste pagine non sono la scontata esaltazione di un campione dell'estremo, piuttosto il racconto di cosa c'è dietro l'avventura dell'alpinismo, dove il coraggio delle decisioni è sempre intrecciato alla fragilità e alla paura. In parete, come nella vita.
La zoccola, le balene, i chiattilli, le civette, il monaciello, le mosche d'oro, le teste di cavallo, i coccodrilli, i nuovi migranti, i grandi scrittori, l'immancabile diavolo, i calzolai, gli acquafrescai, i magnafoglie. E poi palazzi, strade, persone, mestieri raccontati con penna da scrittrice. Dai giovani "prostituti" d'oggi, passando per Cervantes, alla scoperta dei sagliuti, i nuovi arricchiti, dalle PR a Sartre, dalle madonne che camminano ai dinosauri nascosti nelle chiese. Le categorie umane e animali che abitano Napoli e la percorrono, nel tempo e nello spazio, prendono forma in una girandola di tipologie, dove i riti antichissimi di una città eterna - il coro dei santi con cui si dialoga come fossero parenti, i sangui che si sciolgono e le capuzzelle dei morti venerate come divinità protettrici - accompagnano il lettore dentro e oltre i tanti luoghi comuni della napoletanità e di quell'umanità speciale che da sempre la abita.
«All'alba la Pizia si recava a fare il bagno nella sorgente Castalia, vicino al santuario. Una volta purificata, tornava al santuario, probabilmente accompagnata dal suo seguito, ed entrava nel tempio, dove bruciava ad Apollo un'offerta di foglie di alloro e farina d'orzo. Più o meno contemporaneamente, i sacerdoti del tempio dovevano verificare che potessero aver luogo le consultazioni. La procedura consisteva nell'aspergere di acqua fredda una capra, forse nel focolare sacro all'interno del tempio. Se la capra rabbrividiva, voleva dire che Apollo era lieto di essere interpellato». A Delfi arrivavano da ogni parte del Mediterraneo re, autorità cittadine e singoli individui, per consultare la Pizia, per erigere monumenti agli dei, per partecipare alle competizioni atletiche e musicali. La città, per lungo tempo, fu un concentrato di religione, arte, manovre politiche e ricchezze. Michael Scott racconta il più celebre oracolo dell'antichità e come una cittadina alle pendici del Parnaso sia diventata l'ombelico del mondo.
Da quando è apparso nel 1677, il capolavoro di Spinoza ha sempre suscitato reazioni forti. Dopo il clamore di scandalo sollevato ai suoi tempi, e la presenza continuata lungo il secolo dei Lumi, oggi "Etica" esercita ancora un largo fascino, per la combinazione delle tesi metafisiche più ardite con un messaggio di liberazione laica. Panteismo e determinismo, ossia naturalizzazione di Dio e della mente umana, in alternativa alla trascendenza del divino e all'antropocentrismo. Ma anche la denuncia critica dei pregiudizi, una morale antiascetica, e l'appello appassionato per l'ideale dell'«uomo libero». Questa nuova traduzione, curata e introdotta da Sergio Landucci, è condotta sull'edizione che è ancora di riferimento: il volume II degli "Opera di Spinoza" a cura di Cari Gebhardt, Heidelberg 1925. Accoglie però diverse modifiche al testo nel frattempo proposte e altre ne avanza essa stessa.
Dalle cronache alle più impegnative scritture storiche medievali, l'Italia si dimostra un laboratorio di innovazioni e riflessioni di grande spessore nel contesto europeo. La storiografia umanistica e storici come Machiavelli e Guicciardini non sorgono, quindi, come estemporanee novità, e neppure è casuale il magistero italiano nell'Europa del rinascimento. Questo alto profilo viene in parte disperso nella "decadenza" italiana, finché con Vico, Muratori, Giannone si riapre una nuova grande stagione. Dal Risorgimento alla Repubblica il corso della storiografia italiana si fa molteplice e differenziato, in collegamento crescente con i paralleli sviluppi europei. Nel '900 la storiografia italiana è poi sempre più ricca di voci e di esperienze, che ne fanno un documento notevole della cultura contemporanea, pur mantenendo sempre una sua originale cifra di interessi e di metodi. Un ritratto d'autore del volto cangiante della storiografia italiana. Un profilo che definisce la fisionomia e la metodologia dello scrivere di storia nel nostro paese, sottolineandone l'organico rapporto con l'insieme della vita civile e culturale.
Che cosa sono le campagne elettorali digitali? In che cosa sono diverse dalle campagne online? Quali forme ha assunto negli ultimi anni la mobilitazione degli elettori da parte della politica? Come si rinnovano le strategie ora che sono disponibili tecnologie avanzate e analisi dei "big data"? Un libro utile a orientarsi in un panorama - quello della comunicazione politica ed elettorale - che ha subito in breve tempo trasformazioni radicali.