La polarizzazione ideologica tra scienza e fede compromette la coesione dei cittadini. Una Stata di diritta può garantire la convivenza, nella tolleranza e a parità di diritti, di comunità religiose inconciliabili nelle loro visioni del mondo, e di queste con la comunità dei non credenti, sola se tutti i suoi membri sana disposti o considerarsi reciprocamente liberi ed eguali nella loro cittadinanza politica. Nei saggi raccolti in questo volume Jürgen Habermas indica la via di una cultura che superi la polarizzazione inconciliabile tra laicità e religione per il tramite di un accertamento riflessivo dei confini, sia della fede sia della scienza. Anche le grandi religioni fanno parte della riflessione universale dell'umanità. Il pensiero post-metafisico non potrebbe intendere se stesso se non includesse nella sua genealogia, accanto alla metafisica, anche le tradizioni religiose.
Se il 7% del commercio mondiale è davvero basato sul falso, bisogna pur provare a capirne qualcosa senza fermarsi alla versione ufficiale, no? L'unico modo è andare a vedere, cercare di ricostruire il viaggio di una merce contraffatta dall'origine al consumatore. C'è da partire per la Cina, intanto, e capire chi fa cosa, in che modo, con quali complicità. E poi a Napoli, con le stesse intenzioni, perché è da lì che entra la maggior parte delle merci sospette cinesi. Questo è il canovaccio del libro: seguire passo passo il percorso di un falso, ripercorrerne la parabola che lo porta da uno sperduto villaggio del Guangdong al centro storico di una qualsiasi città italiana, capire come avviene la produzione e la distribuzione, parlare con i legali, andare in giro con i detective, partecipare ai raid, fingersi acquirenti, ma anche vedere come e dove lavorano i contraffattori, cercare di appurare se e quali responsabilità hanno le multinazionali.
"Firenze è come una bella donna che usa la sua bellezza soltanto per essere bella. Un meccanismo incantato. Questa attitudine le conferisce un aspetto ingessato e polveroso. Uno strano paradosso. Firenze, città di mercanti, viene spesso accusata di essere una città in vendita. Il problema è che Firenze vende solo Firenze, come in uno spaventoso gioco di specchi, e nessuna delle due invecchia, né la città né la sua immagine da un tanto al chilo. Mangiando se stessa, Firenze ha finito per avvelenarsi." Elena Stancanelli cammina con leggerezza nella città sua infanzia e adolescenza, diquaddarno e diladdarno.
"Scultura è un termine oggi abitualmente utilizzato nell'ambito dell'arte contemporanea non solo per le opere tradizionali ma anche per ogni tipo di lavoro con caratteristiche tridimensionali effettive, dalle costruzioni e assemblaggi agli oggetti, dalle installazioni spaziali agli ambienti e agli interventi in contesti esterni. Perché si è arrivati a estendere, forzandola all'estremo, una categoria che per secoli ha avuto un'identità precisa, tale da non dare mai adito ad ambiguità interpretative di fondo? Di fatto oggi ci troviamo in una situazione culturale in cui si registra una compresenza delle più diverse forme operative, tutte legittimate al livello della produzione artistica più avanzata." Dalle sculture plastiche di Rodin e Medardo Rosso ai rilievi cubisti di Picasso, da Boccioni ai ready made di Duchamp, agli artisti pop, dai concetti spaziali di Fontana alle realizzazioni tridimensionali che incorporano nell'opera lo spazio dell'installazione o il corpo dell'artista, la parabola straordinaria e vitale della scultura del Novecento, nelle sue eclettiche modalità creative.
Tra mito e demonizzazione, elemento indispensabile di democrazia ma anche spesso strumento al servizio del potere, il giornalismo ha accompagnato lo sviluppo della modernità e influenzato politica, società e cultura degli ultimi quattro secoli. Un mondo, quello del giornalismo, in costante evoluzione per effetto delle innovazioni tecnologiche, in relazioni mutevoli con i poteri economici e politici, popolato di personaggi a volte equivoci, a volte eroici. E oggi, per l'avvento dei nuovi media digitali e i pervasivi condizionamenti di istituzioni e di grandi interessi economici, in una crisi che qualcuno pensa definitiva. Questo libro racconta la storia del giornalismo dalle sue origini cinquecentesche ai giorni nostri, nell'intreccio delle sue molteplici dimensioni: tecnologia, mercato editoriale, dialettica con il potere, pratiche professionali, personalità dei giornalisti. Una trattazione che spazia tra Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, le nazioni dove il giornalismo ha avuto i suoi maggiori sviluppi, che tocca la Russia e i paesi del socialismo reale, i luoghi dove la libera informazione è stata più a lungo negata, ma si concentra soprattutto sull'Italia, paese dove il giornalismo è storicamente segnato da limiti e carenze strutturali, ma anche da eccellenze di livello europeo.
"Merito di questo lavoro di Stefano Trinchese è aver scavato in profondità nella prima metà della vita di De Gasperi: dalla famiglia di origine alla prima formazione, all'impegno religioso e sociale e poi via via fino all'assunzione di pubbliche responsabilità nell'impero asburgico, sempre in funzione della rappresentanza e della difesa degli interessi italiani. Una ricostruzione fondata su una ricca documentazione inedita, che coglie tutti gli aspetti di una vita intensa e impegnata." Dalla Prefazione di Pietro Scoppola
Oggi la mente monoculturale è un dispositivo essenziale per acquisire la cultura di appartenenza e per definire la propria identità, ma è anche un limite poiché induce a valutare altre culture come inadeguate o persino come una minaccia. Nelle attuali condizioni sociali occorre pensare a una mente multiculturale, capace di acquisire e gestire una molteplicità di modelli culturali fra loro differenti in termini di credenze, valori, emozioni e pratiche. La sfida del futuro è formare persone con una mente multiculturale, in grado di convivere in un mondo pluralista più tollerante, giusto e libero.
Avido di piacere non meno che di conoscenza, Raffaello Sanzio intuisce molto presto che soltanto nella Roma libera, felice e sfrenatamente sensuale di Giulio II e Leone X il suo talento potrà essere apprezzato. Vi arriva venticinquenne, la incarna e la seduce diventando nel giro di pochi mesi la stella più brillante del suo firmamento intellettuale. La morte, a soli 37 anni, lascia la città nella disperazione che segue la scomparsa di un principe ammirato e amato. In una biografia avvincente come un racconto, Antonio Forcellino ripercorre la fulminante parabola di Raffaello rileggendo i documenti e le testimonianze e interpretando le opere d'arte con l'occhio dell'esperto restauratore. In pagine straordinarie e finalmente libere da pregiudizi, Raffaello si svincola dalle censure che hanno tentato di addomesticarne il mito, e torna a essere uomo e artista.
Un viaggio all'inseguimento del fuoco che cova sotto il Vesuvio, dell'acqua che luccica nel golfo, sopra e sotto la terra brulicante di traffici, con gli occhi al cielo in una città che è anche simbolo, atmosfera, idea. Con penna lieve e pensosa, Antonella Cilento intesse un sortilegio per raccontare i mille volti di Napoli.
Questo volume, il terzo dei quattro dedicati alla corrispondenza tra Benedetto Croce e Giovanni Laterza, copre il decennio 1921-1930, durante il quale la volontà di adempiere e una 'missione civile', che costituisce il tacito presupposto della loro intesa, trovò ostacoli sempre più marcati. L'affermazione del regime fascista, impedendo la libera espressione del pensiero, ha inevitabili conseguenze sulla produzione editoriale. Nonostante la depressione che colpisce il mercato librario, Croce e Larerza operano in smergia per mantenere saldo il legame con le forze intellettuali vive e operanti in Europa e nel mondo. La loro lotta contro l'imbarbarimento culturale suscita polemiche e reazioni da parte delle autorità e degli intellettuali fascisti; nel 1928 la Storia d'Italia di Croce, non ufficialmente censurata, diventa oggetto di una sistematica campagna denigratoria attraverso i giornali. Larerza è a sua volta bersaglio di una pesante offensiva di carattere finanziario. Sono anche gli anni in cui l'opposizione di Croce al fascismo si fa sempre più esplicita e matura la crisi del suo rapporto con Gentile. Quando giungerà la rottura definitiva, Laterza non esiterà a schierarsi dalla parte dell'amico e consigliere.