Storie della ragione: astuzie, splendori e miserie, sentimenti e risentimenti di un "personaggio" che ha accompagnato, e determinato, il cammino della civiltà occidentale. Dai presocratici a Parmenide, da Socrate a Platone, attraverso i Sofisti, Aristotele e Galilei fino alle sue più recenti realizzazioni, l'autore ne racconta la lenta ma inarrestabile ascesa e le accorte strategie con cui ha imposto le sue pretese e raggiunto i suoi fini trasformando un mondo ricco, concreto e pulsante in un universo povero, astratto e desolato.
Il volume indaga un fenomeno che coinvolge tutta la società ma che è poco conosciuto. L'autrice esplora, nel mondo della comunicazione, il campo delle sponsorizzazioni, esaminato sotto il profilo giuridico, nella molteplicità delle forme e alla luce delle più recenti novità normative (legge Gasparri). A corredo del testo, ampie note di approfondimento e spunti per nuove ricerche.
Questo libro intende recuperare alla pedagogia sociale un primo piano sull'ambiente che, per un verso, si declina insieme a territorio e a contesto e, per un altro, si interpreta nella imprescindibile correlazione tra "natura" e "cultura", per un altro, ancora, propone il nesso ambiente-salute come contenuto di una pedagogia sociale in chiave ecologica. Ambiente come zona non franca della memoria, dell'attualità e dei progetti di convivenza umana e civile. Non franca perché ambiente chiede ai pedagogisti (come a tutti i soggetti che a tale conoscenza e concetto rivolgono lo sguardo conoscitivo) di fare i conti quotidianamente, criticamente, creativamente, con l'intero orizzonte di senso che si apre quando si tenti di interrogarlo e di interpretarlo. Società e ambiente non solo costituiscono fenomenologie co-implicate reciprocamente, ma vivono anche la stessa condizione di contesti altamente tecnologizzati, tessuti con le tecnologie. A tali questioni e ambiti di emergenza formativa è specificamente interconnessa una vera e propria priorità dell'agenda della formazione per il tempo presente e per quello futuro: l'alfabetizzazione debole.
L'autore pubblica in questo volume sei studi sul pellegrinaggio, primo dei quali quello che ne costituisce una sorta di introduzione in quanto rassegna critica dei saggi, di varia motivazione, carattere e qualità, che sono stati dedicati all'argomento nel corso degli anni. Seguono poi indagini relative al viaggio dei pellegrini, ai tempi di viaggio, al numero dei pellegrini, alle mete verso le quali essi erano diretti, più particolarmente sotto il punto di vista dello spazio europeo. Lo studio più ampio riguarda infine le vicende e le molteplici implicazioni del giubileo da Bonifacio VIII ad Alessandro VI.
Ciò che si propone il libro è questo: dalla tendenza ad ignorare o a colmare o ad esorcizzare il negativo, passare invece a pensare il lavoro che il negativo riesce a fare, come sciogliere legami non liberi, sgombrare la mente da costruzioni inutili, alleggerire la volontà da fardelli insensati. Ci ha orientato una domanda: come possiamo impedire che il negativo che c'è nelle nostre vite "vada a male", si traduca cioè in qualcosa di irrimediabilmente deteriore? Questa domanda viene declinata nel testo in modi diversi. Quando il negativo si lascia introdurre nel discorso, vuol dire che, poco o tanto, è uscito dalla sua assoluta negatività e non pretende di trionfare da solo.
Un'immagine complessa ed imprevista racconta i rapporti tra i poteri nel Medioevo dei secoli VIII-XI. L'affermazione e la caduta delle élites stanno alla base di questa narrazione vissuta sulla testimonianza degli scrittori che punteggiano successi e fallimenti, mediazioni e scelte radicali della società medievale italiana ed europea. Cultura, potere, religione e religiosità, politica e voltafaccia non abbandonano mai le personalità di personaggi illustri o di contorno che tratteggiano il formarsi delle ideologie e delle fazioni. Un libro indimenticabile per metodo storico e distacco critico.
Quest'opera si rivolge, in primo luogo, a un pubblico consapevole del fatto che la cultura contemporanea è una cultura vivente nella misura in cui stabilisce relazioni e legami fra diversi settori e discipline, oltre le frontiere stabilite da una mal intesa concezione specialistica e accademica del sapere, che lascia spesso inappagato il desiderio di ogni individuo di trovare significati nuovi ai percorsi conoscitivi che sta compiendo. Tale Dizionario intende, quindi, presentarsi come un contributo rivolto a dare i fondamenti di base a una sensibilità interdisciplinare intenzionata a comprendere le molteplici fisionomie della condizione umana nella determinatezza storica e sociale dell'epoca in cui viviamo.
Affrontando tematicamente la questione dei diritti fondamentali e umani di cui cerca di illuminare il senso e di offrire una complessiva giustificazione, il libro propone un contributo alla riflessione sulla democrazia e in particolare su come la sua istituzionalizzazione politico-giuridica, in termini di procedure e di diritti, debba venire intesa non come una esterna limitazione, bensì come un suo indispensabile potenziamento, volto a far si che i cittadini, sviluppando relazioni orizzontali tra loro, possano costantemente rigenerarsi in autori adeguati, competenti e cooperativi delle leggi. Ciò richiede oggi di ridisegnare i classici confini territoriali di appartenenza politica alle sfide insieme locali e globali del presente.