Figlia illegittima del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e di Lucrezia Landriani, Caterina crebbe nella raffinata corte di Milano della seconda metà del Quattrocento. La sua affascinante vicenda personale e politica è raccontata in questo romanzo dalla voce della sua dama di compagnia, Dea, esperta lettrice di tarocchi. Mentre Dea cerca nelle sue carte il nome dell'assassino del marito di Caterina, lei sfida le convenzioni sociali in nome della passione e combatte contro chi vuole rubarle le terre e il titolo. Ma le carte di Dea non mentono, e mostrano un nome, quello dell'uomo che riuscirà a distruggerla, Cesare Borgia.
In una vita sul mare con la Numa, Kurt Austin ne ha viste tante, ma lo spettacolo che gli si presenta al largo delle Azzorre ha davvero dell'incredibile. La Kinjara Maru, un cargo giapponese, ha subito un attacco di pirati, che invece di depredarla e prenderne possesso, come accade di solito, le hanno dato fuoco e l'hanno affondata, lasciando solo una sopravvissuta: la moglie del capitano, che non ricorda nulla del terribile assalto. Solo una sensazione di stordimento, e poi la violenza dell'incursione a bordo di un manipolo di uomini incappucciati, dalle cui sevizie l'ha salvata solo l'intervento di Austin e dei suoi uomini. Perché tanta brutale ferocia? Che cosa trasportava quel cargo che non doveva arrivare a destinazione? L'anomalo attacco dei pirati è solo il primo tassello di un complicato puzzle che Kurt Austin, Dirk Pitt e i loro compagni dovranno completare se vogliono scongiurare una terribile minaccia che incombe sul mondo intero. Una minaccia che ha le sue origini in Africa, dove un feroce dittatore intende tenere in scacco le maggiori nazioni del mondo attraverso la creazione di una potentissima arma di distruzione di massa, con la quale è pronto a colpire le principali capitali mondiali. Un'arma alla quale manca solo un ultimo, determinante elemento... Per gli eroi della Numa la sfida, questa volta, sembra proprio impossibile.
Questo libro nasce dall'esigenza di mettere un po' di ordine in ciò che ordine non ha: l'amore. Lo fa con l'aiuto di tanti. Dei lettori, innamorati e non, che da dieci anni raccontano le loro storie alla rubrica "Cuori allo specchio". E della persona che pur essendo un uomo ha provato a dare a quelle storie una risposta: dapprima timidamente e poi con un coinvolgimento sempre maggiore. Attraverso le voci degli amici di carta dai quattordici agli ottanta anni che risuonano in queste pagine, ciascuno di noi avrà la possibilità di immergersi in un'avventura davvero unica: vivere insieme ai protagonisti le situazioni sentimentali più comuni e più varie, specchiandosi nelle esperienze degli altri per trovare una soluzione ai propri problemi. E accorgersi, magari, di custodirla già dentro di sé. "Troverete storie di tutti i colori e di tutte le età. Il mio consiglio è di non saltare quelle che vi sembrano più lontane dalla vostra esperienza personale: spesso è proprio lì che si nasconde lo spiraglio che può illuminare un lato oscuro di voi stessi. A me, almeno, è successo così. Non so spiegarvene la ragione. Ed è questa, in fondo, la cosa più importante che ho imparato a forza di specchiarmi nei cuori degli altri: l'amore non ha un perché, l'amore è il perché." (Massimo Gramellini)
Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1783 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l'odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché "non ha nessun odore", rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori. Forte di questa facoltà, di quest'unica qualità, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e il lettore lo segue nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista stregone che supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell'ariosa Provenza. L'ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla.
Alex ha dieci anni e vive a Belfast in una casa fredda e spoglia con la sua giovane madre, una donna precipitata da tempo negli abissi di una grave depressione. Alex è un bambino solo ma ha un amico speciale, Ruen, che nessun altro può vedere e che si manifesta sotto forme diverse e quasi mai rassicuranti. Ruen spesso lo aiuta, ma a volte gli chiede anche di fare cose cattive. Anya è una psichiatra infantile. La sua è una professione molto dura, soprattutto per chi come lei ha perso una figlia in circostanze oscure. Anya è incaricata di occuparsi del caso di Alex. Perché Alex dice di parlare e interagire con misteriose presenze che si manifestano soltanto a lui. E perché dopo il tentato suicidio della madre il bambino è rimasto solo. Sulla psichiatra e sul suo giovane paziente incombe lo stesso destino. Ruen infatti ha chiesto ad Alex di fare qualcosa di sconvolgente. Qualcosa che Alex, stavolta, non vuole fare...
Flora ha visto tutto, ma nessuno le crede. La ragazza è morta, qualcuno l'ha uccisa. Aveva solo quattordici anni, si chiamava Miranda ed è stata ritrovata nella sua camera a Birgittagarden, la casa di recupero per ragazze in difficoltà a Sundsvall, a nord di Stoccolma. Le pareti sono schizzate di sangue, le lenzuola ne sono intrise. Nessuna delle altre ragazze sa che cosa sia successo, ma una di loro è fuggita nella notte. Flora non sa chi indagherà sull'omicidio, non sa che l'ispettore Joona Linna sta per ispezionare la peggiore e più indecifrabile scena del crimine della sua carriera, non sa che solo Joona può sperare di scovare qualche indizio. Flora sa soltanto di aver visto la ragazza. Sa di aver visto l'arma del crimine che nessuno riesce a trovare. Sa che cosa è successo. Ma la polizia non le crede, per una semplice ragione. Al momento dell'omicidio, Flora era a centinaia di chilometri di distanza. Eppure Flora è certa di aver ragione. Lei ha visto. Perché lei è una medium.
Si firma "il Maestro" e la lezione che intende impartire è di quelle che la città di New York non dimenticherà tanto facilmente. Un commesso di un elegante negozio di abbigliamento, il maître dell'esclusivo 21 Club e una hostess dell'Air France sono le prime vittime della scia di morti che il Maestro si sta lasciando dietro, una scia che non sembra seguire un disegno preciso. La sua sete di vendetta appare inestinguibile, ma quale oscuro rancore la sta alimentando? L'intero dipartimento di Polizia di New York è sotto pressione, e in particolare il detective Michael Bennett, che deve fronteggiare un'emergenza anche nella vita privata. Rimasto vedovo da poco, Michael ha infatti una numerosa e amatissima famiglia da seguire, ben dieci figli adottivi che mettono a dura prova la sua pazienza. E mentre le indagini si complicano e Bennett si ritrova impantanato in una falsa pista, che finisce per confondere ancora di più le carte, il vero assassino arriva a minacciarlo molto da vicino, nei suoi affetti più cari...
In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato "la Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
La letteratura è una lanterna magica, un caleidoscopio di segni e di sogni: i più si dissolvono immediatamente; altri vivono una breve esistenza fatalmente destinata all'oblio; altri ancora, pochissimi, vivono per sempre. Questo libro ne è un'appassionata testimonianza. Oltre cento autori - scrittori, giornalisti, gente di spettacolo - raccontano in queste pagine l'incontro con un libro che in un certo momento della loro vita ha segnato un punto di non ritorno. Tutti, come dice il curatore Romano Montroni, un uomo che dei libri ha fatto una delle ragioni di vita, si sono messi in gioco, "con generosità hanno accettato di condividere emozioni, sensazioni e pensieri nati dalla lettura". Ci sono quasi tutti, i giganti: Omero, Dante, Cervantes, Manzoni, Dostoevskij, Tolstoj, Proust, Kafka. Ma ci sono altri nomi spesso sorprendenti, solo in apparenza figli di un dio minore, che hanno scandito in modo indelebile i giorni e le ore di molti lettori. E se poi, come in questo caso, parlare di un libro significa anche contribuire alla ricostruzione di un santuario della lettura profanato dagli elementi come la Biblioteca Comunale di Aulla, allora forse è vero che i libri possono cambiare non solo la vita ma anche un po' il mondo.
Peggio di Caino e Abele, due loschi fratelli della Toscana medievale si fronteggiano, il pugnale nella destra celata dietro le spalle. E riescono a uccidersi contemporaneamente. Questi due tragici spettri introducono Dante nel posto più sozzo dell'Inferno, ove i traditori sono collocati nel centro geometrico dell'Universo... Oggi è tornato di moda trattarsi reciprocamente come dei Giuda, pronti a vendere la famiglia o il partito per trenta denari. Eppure manca, in tutto questo caleidoscopio di accuse e insulti, la dimensione epica del tradimento, come sfida a Dio e agli uomini insieme, intreccio indissolubile di malafede e di orgoglio, di crudeltà e di invidia. E dire che può esserci persino un uso geniale, creativo e finanche "virtuoso" del tradimento: ce l'hanno insegnato tipi insospettabili come Machiavelli, Shakespeare e Leopardi, per non dire di Mozart e Da Ponte. Negli affari di cuore come in quelli della politica: ma perché tutto non ricada nel conformismo, occorre che traditi e traditori "abbiano fermo il cuor nel petto", cioè diano prova di quel coraggio che spazza via le ipocrisie dei moralisti d'ogni colore. Il coraggio che spingeva Bruto e Cassio - i due "arcitraditori" di Cesare - a proclamarsi "liberi e armati".