
Pensiamo che il lavoro e l'insegnamento di "don Massimo" a servizio della Chiesa, prima come fondatore e superiore della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo e poi come Vescovo, il suo insegnamento e la sua passione per ogni espressione dell'animo umano, la sua apertura al dialogo e il suo amore per la Verità, costituiscano una preziosa eredità da custodire e alimentare. Gli autori, che impreziosiscono questo testo con i loro scritti e i loro ricordi, sono solo alcuni rappresentanti di una schiera innumerevole di persone la cui vita si è incrociata con quella di Mons. Camisasca e idealmente interpretano anche l'affetto e la vicinanza dei tanti che, per ragioni diverse, non sono potuti entrare nell'elenco.
Il testo si qualifica come apporto costruttivo di pensiero e azione in merito all'impegno responsabile - teoretico e pratico, personale e comunitario - dell'essere umano e, nello specifico, del cristiano, nell'attività sociale, particolarmente nella vita politica. Le due parti contenutistiche profilano quei connotati strutturali che caratterizzano l'identità e la missione della vita socio-politica, resi concreti dalla feconda testimonianza che emerge nella relazione vissuta tra don Giuseppe Dossetti ed il cattolicesimo democratico. L'ampiezza di visione che scaturisce dal realismo della dimensione sociale del Vangelo e l'approfondimento propositivo offerto dai singoli contributi qui raccolti, insieme alla conclusione che riflette sul binomio politica e spiritualità, e alla postfazione dedicata al rapporto Chiesa-poveri e alla prossimità agli ultimi, riescono a evidenziare l'itinerario necessario perché si incarni creativamente una genuina e coraggiosa amicizia sociale autenticamente inclusiva, rispondendo, attraverso il vero sviluppo della fraternità universale, alla domanda posta dal titolo del volume.
L'opera Studi sul diritto del governo e dell'organizzazione della Chiesa, in due volumi, contiene 90 saggi originali di giuristi - principalmente canonisti - di 14 paesi diversi. Illustra l'attualità di un settore di ricerca e di prassi del diritto della Chiesa bisognoso di riflessione e di approfondimento. Il pregio dell'opera, con i contributi dei singoli autori, è inscindibilmente legato all'occasione che ha portato a promuoverla: il settantesimo compleanno di S.E.R. Mons. Juan Ignacio Arrieta. Un ampio settore della comunità scientifica, dedita allo studio del diritto della Chiesa nelle sue diverse declinazioni, ha accolto la chiamata a farsi interpellare da argomenti che hanno occupato la maggior parte dell'impegno accademico del Prof. Arrieta, nonché del suo servizio in diverse istanze della Curia romana e di altre entità di governo ecclesiale. Tale chiamata è anche legata al ruolo di iniziatore che Mons. Arrieta ha svolto nelle due entità accademiche che promuovono l'opera: la Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università della Santa Croce e la Facoltà di Diritto canonico S. Pio X di Venezia. Per tutti questi motivi, oltre ai saggi pubblicati, il volume contiene la testimonianza di un'altra ottantina di qualificati presuli e cultori del sapere giuridico ecclesiale e civile che non hanno voluto mancare alla ricorrenza.
Le confraternite sono la prima e la più antica forma di associazione laicale della Chiesa: disciplinate nel Codice di diritto canonico del 1917, nella nuova codificazione del 1983 vengono assimilate alle associazioni pubbliche di fedeli a, anche per la loro storia secolare, la gestione di questi enti presenta molte peculiarità rispetto alle altre aggregazioni nate dopo il Concilio Vaticano II con cui è stato dato pieno riconoscimento al diritto dei fedeli di associarsi. Con un metodo pratico, vengono descritte le diverse problematiche che si presentano oggi nella gestione di questi enti, dall'aggiornamento degli Statuti alle complesse e spinose questioni canoniche e civili legate ai loculi funerari, che viene approfondita e chiarita in tutti i suoi risvolti. Il libro è corredato da numerosi schemi ed esempi pratici.
La nozione di Fondazione Pia: un lungo percorso per l'elaborazione del concetto di bene ecclesiastico in relazione al fine perseguito di pia volontà e al titolare del bene stesso, nella distinzione tra proprietà e iurisdictio. Ciò a partire dall'esame delle fonti desunte dall'Archivio Vaticano Segreto, ma soprattutto col fondamentale apporto fornito dalla ricognizione del fondo Serédi in Pannonhalma, allo scopo di mostrare le varie fasi evolutive della scelta e dell'apposizione delle fonti ai canoni, sino alla definitiva stesura del Codice del 1917. Il tutto permette di constatare come nel corso dei secoli i capisaldi della disciplina giuridica in materia rimangano costanti ma non statici.
Il dibattito sulla natura teologica del diritto della Chiesa, sviluppatosi dopo il Concilio Vaticano II negli anni della revisione del Codice di diritto canonico, iventa oggi di nuovo urgente, nel contesto della crisi antropologica del nostro tempo, che ha nell'eclissi di Dio, etsi Deus non daretur, una delle principali ragioni, se non la causa determinante. Infatti, il fondamento teologico rende la legge canonica non soltanto un mezzo dell'organizzazione ecclesiastica ma anche la testimonianza sul carattere originariamente trascendente di ogni diritto umano, per cui pure senza nominare Dio, e quindi nella nostra società secolarizzata, all'umanità rimane necessario vivere veluti si Deus daretur. Questo studio, partendo dalla lezione antropologica del teologo contemporaneo milanese Giuseppe Angelini, rilegge i singolari istituti dinamici della legge canonica, quali la dispensa, la consuetudine, i privilegi e il diritto penale medicinale, nella loro relazione con il comandamento di Dio che salva, propiziando una più generale riscoperta della legge umana come strumento a servizio della prossimità tra fratelli e sorelle, al di là della deriva positivistica moderna.
Il presente volume del Card. Péter Erd?, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, raccoglie esclusivamente studi in lingua italiana di diritto canonico che rappresentano bene la sua attività di canonista (docenza e ministero pastorale) negli ultimi venticinque anni. Tra i testi prevalgono i temi fondamentali del diritto canonico e quelli che trattano l'organizzazione gerarchica della Chiesa, ma sono rappresentati anche questioni liturgiche ed argomenti di diritto processuale. Alcuni temi sono di particolare attualità come: l'origine e il valore teologico del diritto nella Chiesa, lo sviluppo degli organi sinodali e l'origine di quel fenomeno oggi noto come sinodalità, lo sviluppo dei criteri di idoneità al sacerdozio, l'esercizio del primato del Romano Pontefice, le relazioni ecumeniche specialmente con le Chiese orientali, il ruolo del discernimento nella vita giuridica della Chiesa, la nascita e la funzione delle parrocchie, la cura pastorale dei gruppi etnici. Il tutto viene esaminato con una particolare attenzione all'evoluzione storica, prospettiva che permette di trovare le risposte alle diverse domande delle donne e degli uomini di oggi, allo stesso tempo fedeli e cittadini, nella consapevolezza che nulla est caritas sine iustitia (Papa Francesco).
La dimensione itinerante della condizione umana rende ragione del cammino della vita, che si compie attraverso tempi qualificati e non in puri istanti cronologici. Le parole che tessono la trama di questo libro intendono essere una testimonianza della «passione» per l’uomo, sollecitata, approfondita, maturata nei vari tornanti delle contingenze quotidiane, per intravedere qualche sfaccettatura significativa della «verità» dell’uomo che chiede di essere continuamente e prospetticamente cercata, manifestata e comunicata. Le pagine, che si snodano e chiedono di essere sfogliate, con delicatezza e attenzione e non distrattamente e superficialmente, coprono un ampio arco di vita, iniziato all’alba dell’età adolescenziale e permanentemente presente lungo il suo evolversi, fino all’attuale età «tarda adulta». La «passione» per l’uomo, «nonostante tutto», impone il «farsi carico» dell’umano, delle sue parole dicibili e dette, indicibili e inespresse, in tutta la loro insopprimibile inesauribilità.
L’autore, con l’ausilio di nuove scoperte, ricostruisce con rigore il viaggio ad Avignone di Caterina da Siena e dei suoi compagni nel 1376, nonché la sua occasione immediata cioè la missione di pace in favore di Firenze, condannata con l’interdetto da papa Gregorio XI. Ha poi descritto la permanenza di Caterina ad Avignone e l’intenso scambio con il papa sui temi della pace, della crociata in terra santa, della riforma della Chiesa e del suo ritorno alla sede di Roma, che in lei risultano interdipendenti.
Il risultato della partenza del papa da Avignone, lungi dal rappresentare il fallimento della missione di Caterina ne rappresenterà il suo coronamento.
«Dopo Maria, Madre di Dio, nessun Santo occupa tanto spazio nel Magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo»: così afferma papa Francesco, introducendo la sua Lettera apostolica Patris corde, scritta in occasione del 150° anniversario della Dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa universale. Il volume nasce come accompagnamento all’anno dedicato a San Giuseppe (8 dicembre 2020 – 8 dicembre 2021) tenendo presente l’appello della Chiesa ad andare verso di lui: Ite ad Ioseph.
Dopo l’introduzione a cura dell’Arcivescovo di Salerno, si susseguono delle agili riflessioni in ambito biblico, teologico ed artistico, al fine di condurre il lettore davanti alla ricchezza e all’attualità della figura straordinaria di Giuseppe di Nazaret.
Con scritti di:
LUIGI AVERSA , direttore del Museo Diocesano San Matteo di Salerno.
ANDREA BELLANDI, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.
FILIPPO BELLI, docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale a Firenze.
MASSIMO BORGHESI, docente di Filosofia morale l’Università di Perugia.
ANTONIO LANDI, docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Urbaniana (Roma).
LORELLA PARENTE, docente di Ecclesiologia e Mariologia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Salerno.