Il libro è il seguito, scritto 11 anni dopo, di "In viaggio con l'arcangelo". Al termine di quell'opera l'autrice era convinta che la sua fosse un'avventura spirituale personale, o condivisa da un gruppo limitato di persone. Ma nuovi incontri e nuove coincidenze, invece, le hanno fatto capire che tale esperienza era destinata a crescere e allargarsi come una marea montante negli anni a venire. I due libri raccontano, quindi, lo svolgersi di una stessa vicenda, andrebbero letti l'uno dopo l'altro, come una storia a puntate, anche se l'autrice, all'inizio di questo secondo volume, fa comunque un rapido riassunto del precedente. "Lo sguardo dell'anima" è essenzialmente un "diario di bordo", una cronaca dei fatti scritta con rigore e ironia, il racconto di un percorso fatto di passi avanti e indietro, di ristagni e di rilanci, di perdita e ritrovamento di sentieri, insomma un itinerario scandito dall'imprevedibile, e per ciò fascinoso, battito della vita. È la conferma che esiste una forza luminosa, mossa dall'amore intelligente, che guida e promuove l'evoluzione: l'arcangelo Michele.
Storia, tradizioni e pratiche della mistica ebraica
"La mistica ebraica è un roseto con mille spine. La maggior parte dei libri intrappola il lettore tra le spine; Le via della Cabala ci permette di sentire il profumo del fiore. Questo è un libro da leggere più e più volte".
Rabbi Rami M. Shapiro
La mistica ebraica è fiorita – talvolta brillantemente, talvolta oscuramente – nel corso di cinquemila anni. In Le Vie della Kabbalah Perle Epstein offre una vivida ed accessibile introduzione ai metodi, alle scuole e ai praticanti di questo mondo affascinante. L’Autrice traccia la storia della Cabala attraverso le vite dei suoi illustri studiosi e santi, e sbroglia la rete delle antiche tradizioni celate in testi quali il Sefer Yetzirah e lo Zohar. Queste pagine sono attraversate dalle parole di cabalisti e mistici straordinari – tra cui Simeon Bar Yohai, Isaac Luria, Abramo Abulafia e il Baal Shem Tov – i quali impartiscono istruzioni su pratiche che vanno dalla contemplazione degli insegnamenti segreti della Bibbia al rito, alla preghiera estatica e alla meditazione intensiva.
"L’autore spiega la cabala con la massima chiarezza con cui può essere illustrata, e con un’autentica simpatia verso il sapere mistico".
Isaac Bashevis Singer
Crisi personale, karma e reincarnazione alla luce dell'evoluzione
Chi non ha avuto la spiacevole esperienza della morte di una persona amata, di una separazione o di un divorzio, di un conflitto di tipo sessuale o della solitudine? Ebbene, tutte queste esperienze – strettamente collegate al karma e alla reincarnazione – sono altrettante chiavi di lettura della vita.
Offrendo un programma pratico per coloro i quali desiderano trasformare la propria esistenza, gli Autori spiegano come indirizzare tali esperienze a scopi evolutivi. I coniugi Bro sono particolarmente qualificati a trattare questo tema, soprattutto per aver lavorato con Edgar Cayce gli ultimi anni della sua vita, raggiungendo una elevata conoscenza della sua filosofia e della sua pratica.
Inoltre, essi hanno avuto modo di dare per lungo tempo il proprio aiuto e i propri consigli a un gran numero di persone alle prese con problemi e crisi personali e in qualità di conferenzieri.
Questo libro può essere utile non soltanto a superare la crisi di oggi, ma anche ad acquistare sufficienti energie per affrontare la crisi di domani.
Awa Kenzo (1880-1939) è famoso per essere stato il maestro di arco giapponese di Eugen Herrigel, autore de "Lo Zen e il tiro con l'arco". Ma la sua saggezza si rivela soprattutto in questo libro - che del primo costituisce un ideale completamento - in cui John Stevens raccoglie i suoi insegnamenti più significativi. Arco, freccia e bersaglio diventano strumenti grazie ai quali è possibile accedere a piani più profondi di comprensione di se stessi e dell'universo. Appare chiaro dal contesto degli aforismi di Awa come tali strumenti non siano impiegati come mere metafore per un obiettivo spirituale da raggiungere; quest'ultimo piuttosto è inscindibile dal corretto ed efficace uso degli strumenti stessi, in una perfetta unione di tecnica e spirito da cui si sprigiona la caratteristica e misteriosa bellezza del Kyudo e il fascino che cattura colui che vede tirare un maestro di quest'arte. È lo spirito Zen inteso non nel senso della meditazione formale, come correttamente puntualizza Stevens, ma nel senso dell'integrazione totale della realtà - a trasparire in queste pagine, che confermano appieno il resoconto di Herrigel, da taluni in tempi recenti messo in dubbio.
Le ragioni che hanno spinto l'autore a scrivere questo libro sono state essenzialmente due: il desiderio di esprimere la propria opinione contro i "faccendieri dell'occulto" (falsi medium, "maghi") che speculano in modo ignobile sul dolore di chi ha perso un essere amato, e lo scopo di indicare, alla luce delle osservazioni, degli esperimenti e degli studi più rigorosi, le pochissime vie d'accesso all'altra dimensione che l'uomo ha a disposizione, nonché i mezzi di approccio "tecnico" a tali vie. Si tratta pertanto di un libro che vuole fornire delle informazioni - le più attendibili possibili - a chi si trova faccia a faccia con la morte di una persona cara, e che si sente mancare ogni appiglio. Ma il suo intento è anche quello di preparare interiormente alle "separazioni" che, comunque, la vita riserva a tutti. La conoscenza degli indizi a favore della sopravvivenza, potrà aiutare chi soffre a capire che la morte è soltanto una fase di passaggio a un altro tipo di esistenza, le cui tracce esistono "soprattutto" dentro ognuno di noi.
Mario Meunier in Apollonio di Tiana ha voluto rendere accessibile e fare rivivere con lo stesso spirito della sua pia leggenda, la curiosa e attraente figura di uno degli ultimi rappresentanti della sapienza antica e dell’ascetismo aristocratico e mistico del saggio di Samo, Pitagora. La storia della vita, dei viaggi e dei prodigi di Apollonio di Tiana ci è giunta soprattutto attraverso il racconto, in otto libri, che ci ha lasciato Filostrato (III secolo d.C.). La Vita di Apollonio sembra essere stata composta per incarnare in un uomo un ascetismo rigoroso, rari doni di chiaroveggenza, di guarigione e di divinazione, l’ideale stesso che ci si faceva allora di un pitagorico. Filostrato, in effetti, ha rappresentato il saggio di Tiana come l’erede della dottrina, della regola di vita e della scienza taumaturgica e mistica del divino Pitagora. Malgrado tutti i suoi difetti, il romanzo filosofico o, per essere più esatti, la vita romanzata di Apollonio di Tiana scritta da Filostrato, getta dunque la più viva luce sui costumi, le idee, le credenze di un secolo interessante; costituisce un documento di prim’ordine sull’ideale che si facevano, all’inizio del III secolo, del saggio e del santo le anime e i circoli che aspettavano la loro salvezza da un paganesimo purificato, da una rigenerazione spirituale delle tradizioni pitagoriche e da una comprensione più filosofica e più corretta delle dottrine, dei miti e dei riti delle religioni del passato. “L’anima è immortale; essa non ti appartiene, ma appartiene alla Provvidenza. Quando il corpo si è estinto, come un cavallo da corsa rapidamente liberato dai suoi legami, essa si slancia facilmente e sale a mischiarsi con l'aria pura e leggera, fuggendo dalla sua pesante e triste servitù. Il bene che questa sorte deve riservarti, tu lo conoscerai quando non ci sarai più. Perché allora cercare di saperlo, finché ti annoveri nel numero dei viventi?”
La storia dell'Europa, e di tutto l'Occidente è cambiata radicalmente con un sogno premonitore. La notte del 27 ottobre dell'anno 312 d.C., l'imperatore romano Costantino è accampato con le sue truppe a poca distanza da Roma. Durante il sonno, Costantino riceve la visione di Cristo che gli suggerisce di scrivere sugli scudi il monogramma greco del Salvatore "XP" con la leggendaria promessa in hoc vinces (con questo vincerai). Il giorno seguente si scontra in battaglia col nemico Massenzio, schierato a difesa di Roma. Questo evento ha due fonti storiche principali, riferite da Eusebio di Cesarea (265-340) e Lattanzio (250-327). I due resoconti hanno in comune un sogno che vide protagonista l'imperatore Costantino e una croce, che gli sarebbe apparsa, presagio di vittoria. "In hoc vinces" è un viaggio nel tempo, alla ricerca di indizi archeologici, esoterici e astronomici nascosti dalla polvere dei secoli che, insieme al racconto della vita del leggendario imperatore romano e dei molti misteri legati alla vicenda storica che lo riguarda, offrono al lettore di oggi una nuova lettura e un'inedita interpretazione di quel "segno".
Il racconto di un viaggio che si snoda dalle foreste dell'Amazzonia all'isola greca di Simi, dalle Azzorre alla Patagonia cilena. Un itinerario che si intreccia con un percorso interiore ritmato da uno stillicidio di coincidenze, sincronie, destini incrociati, costantemente segnati da una presenza, quella dell'Arcangelo Michele. L'autrice, essendo sostanzialmente laica, nella sua narrazione ha dato un ruolo da protagonista alla "voce della ragione" per non perdere mai di vista il rigore razionale, l'ironia e l'autoironia ed evitare la deriva nelle lande fascinose ma infide dell'Inconscio e del Mistero. Anche dopo la scrittura di questo libro sono continuati gli incontri nei quali c'è lo zampino dell'Arcangelo Michele che sembra essere la guida e il fulcro di un processo planetario già in corso, teso a favorire un salto di qualità della coscienza collettiva, un passaggio epocale a dimensioni spirituali più alte e complesse. Una svolta che probabilmente non riguarderà l'umanità nella sua interezza ma una minoranza peraltro consistente che si è andata preparando in questi decenni ed è ora pronta a questo innalzamento di vibrazioni energetiche e di stati di coscienza. Prefazione di Guido Ceronetti.
L'Ordine monastico-militare dei Templari, nato in Terrasanta nel XII secolo con lo scopo di proteggere i pellegrini e difendere i Luoghi Santi, aveva dislocato i suoi insediamenti lungo le principali strade medievali di comunicazione, nonché nelle più importanti città commerciali e portuali della penisola. L'indagine degli autori ha permesso di ritrovare un gran numero di tali luoghi in Italia, tutti descritti in ogni particolare in questo libro, insieme con la loro precisa localizzazione e con le indicazioni topografiche per poterli raggiungere. Giunta alla sua terza edizione, questa guida si propone come un documentato testo di studio per gli appassionati della storia dell'Ordine del Tempio in Italia; la sua struttura a schede, però, ne fa anche un pratico strumento di viaggio per coloro che desiderano visitare i luoghi in cui vissero i Templari italiani.
Padre Ulderico Pasquale Magni, oltre che sacerdote, è anche epistemologo, cioè filosofo della scienza. Nominato direttore dello Studium Christi di Roma, ha frequentato contemporaneamente il Centro di Comparazione e Sintesi per gradi successivi, maturando il suo sogno giovanile: attivare il dialogo galileiano fra Bibbia e Natura, fra Scienza e Teologia. Presidente dell’Associazione culturale Akropolis, direttore della rivista Il Fuoco, da molti anni sta conducendo un difficile discorso dove Teologia e Scienza si incontrano per una migliore comprensione di fenomenologie fino a pochi decenni fa inspiegabili. Partecipa a convegni e trasmissioni televisive e radiofoniche e ha ricevuto molti premi, tra cui la Medaglia d’oro del giornalismo, il Premio Cortina Terzo Millennio, il Premio Agape del giornalismo.
Pur essendo un uomo schivo e riservato, Paola Giovetti, approfittando della vecchia e affettuosa amicizia che li lega, è riuscita a intervistarlo, venendo a sapere molte cose di lui; altre le ha ricavate da documenti e testimonianze inedite. Ne è uscito un piccolo libro che gli rende omaggio, un ringraziamento per quanto da tanti anni sta facendo per la ricerca psichica e per tutti coloro che frequentano questo campo.